A piazza Montecitorio si è tenuto un presidio che ha visto per la prima volta le organizzazioni delle imprese edili protestare insieme ai sindacati dei lavoratori del settore, per il rilancio del comparto. La manifestazione nazionale ha visto riunite, infatti, le 14 sigle promotrici degli stati generali delle costruzioni (dall’Ance alle cooperative, da Confartigianato alla filiera dell’indotto riunita in Federcostruzioni e i sindacati, Fillea Cgil, Filca Cisl, Feneal Uil).
Il presidente dell’Ance, Paolo Buzzetti ha chiesto che “il governo e la politica mettano al centro della loro Agenda un piano strategico con una grande prospettiva per fare ripartire il settore”. Salutando dal palco allestito in piazza i manifestanti, Buzzetti ha sottolineato: “E’ una piazza bellissima, con questi caschi colorati e anche unici, che rappresenta unito tutto il settore”. Riguardo alle risorse per il settore il Presidente dell’Ance ha evidenziato: “Per primi abbiamo sollevato il problema di dove fossero finiti i fondi Fas, alcuni sono andati alle emergenze, ma quelli per le infrastrutture sono bloccati e anche quelli europei”. In conclusione, ha affermato Buzzetti, il comparto sconta un “immobilismo”.
Opinione simile la ha espressa Antonio Correale, Feneal Uil, che ha detto Governo e Parlamento non s’illudano: “noi vogliamo una svolta vera e non siamo disposti a mollare la presa “. “Ecco perché noi insistiamo – ha proseguito – con tenacia nel proporre un piano decennale di interventi di prevenzione e manutenzione, svincolati da polemiche politiche, ma bipartisan, con progetti condivisi, risorse davvero spendibili e tempi certi di attuazione”. Noi reclamiamo – ha concluso – la fine delle discriminazioni sulla cassa integrazione e che il governo anticipi interventi che allentino la morsa del fisco, che recuperino effettivamente evasione ed elusione fiscale e che permettano di rendere più agevole il cambiamento qualitativo del nostro ambiente e delle nostre città, usando anche l’incentivazione fiscale”.
Dal palco ha parlato anche il segretario di Fillea-Cgil, Walter Schiavella che ha detto che “sui fatti finora il governo ha fallito”. “Avevamo chiesto – ha proseguito – infrastrutture per colmare il deficit strutturale del paese e l’ultima delibera Cipe è la risposta più evidente: 21 miliardi di carta e solo 276 milioni veri, contanti, per aprire cantieri”. “Per questo- ha concluso – noi chiediamo regolarità del lavoro e delle imprese, legalità e lotta alle mafie, investimenti per il risanamento idrogeologico e per la manutenzione e la messa in sicurezza secondo criteri antisismici del patrimonio abitativo pubblico e privato, e delle infrastrutture utili a riavvicinare il Mezzogiorno al resto del Paese e l’Italia al resto dell’Europa”. Infine per il segretario generale della Filca Cisl, Domenico Pesenti, la manifestazione “è un’iniziativa che passerà alla storia delle relazioni sindacali ed è bene però ribadire che non si tratta di una posizione meramente corporativa, ma di una protesta-proposta per dare soluzioni alla ripresa economica di tutto il Paese”. (LF)