I continui tagli al personale delle pubbliche amministrazioni stanno peggiorando la qualità dei servizi pubblici. Lo sottolinea la Corte dei Conti nella Relazione sul costo del lavoro pubblico. “I reiterati tagli lineari agli organici – si legge nella relazione – obbligano le amministrazioni a una continua attività di revisione degli assetti organizzativi che impedisce il consolidamento di procedure, competenze e professionalità, con inevitabili, negativi riflessi sulla quantità e qualità dei servizi erogati”. Nella relazione 2012 i magistrati contabili sottolineano che “in un contesto caratterizzato dalla perdita di competitività del sistema Italia, preoccupanti segnali riguardano la produttività del settore pubblico”. Nel 2010 il costo per l’Erario dei permessi sindacali è di 151 milioni di euro. “La fruizione dei diversi istituti (aspettative retribuite, permessi, permessi cumulabili, distacchi)”, secondo la Corte, nel 2010 “può essere stimata come equivalente all’assenza dal servizio per un intero anno lavorativo di 4.569 unità di personale, pari a un dipendente ogni 550 in servizio. Applicando a tale dato il costo medio di un dipendente pubblico, il costo a carico dell’Erario è stato di 151 milioni al netto degli oneri riflessi”.
“Suscita perplessità”, si legge nella relazione, l’intesa sottoscritta a maggio fra il governo, le Regioni, le Province, i Comuni e le organizzazioni sindacali, per ridefinire l’assetto delle relazioni sindacali nel pubblico impiego. In particolare i rilievi della Corte riguardano la parte dell’intesa che “rimette in discussione il percorso già avviato per la costruzione di un sistema di valutazione della performance delle amministrazioni e del merito individuale dei dipendenti”.
Infine il gap salariale tra dipendenti pubblici e privati. Tra il 2005 e il 2011 il divario tra le retribuzioni contrattuali pubbliche e quelle dei privati “subisce un drastico ridimensionamento, passando da un valore dell’8% al 2,6%, forbice destinata a ulteriormente restringersi per effetto del blocco della contrattazione collettiva per i soli dipendenti pubblici fino a tutto il 2014” scrivono i magistrati contabili nella relazione sul costo del lavoro pubblico. Il rapporto tra il Pil e la spesa per redditi è stimato in calo sino a raggiungere, nel 2014, un valore del 10%, che rappresenta “il minimo decennale” dell’indicatore. (FRN)