A due anni dalla loro nascita gli Stati Generali delle Costruzioni hanno organizzato, sabato 14 maggio a Roma, un seminario sul tema della sostenibilità per rilanciare le loro proposte sul settore al mondo delle associazioni e alle istituzioni locali.
Il segretario generale della Feneal Uil, Antonio Correale, è intervenuto nella discussione sostenendo che in Italia “mentre la produzione mondiale sta tornando sui livelli consolidati prima della crisi, si è ben lontano da questo traguardo, ed anzi il nostro Paese – ha aggiunto – si conferma incapace di affrontare questioni fondamentali quali l’occupazione, la modernizzazione del paese ed i consumi”.
‘L’attuale politica economica – ha spiegato il segretario – sacrifica molto all’esigenza, sia pure condivisibile, di manovre di rientro dei conti pubblici senza, però, affrontare efficacemente il nocciolo dei problemi italiani, ovvero quello del reperimento delle risorse da investire e dell’individuazione degli strumenti per ripartire. E ciò mostra la sostanziale incapacità di rimettere in moto la crescita del nostro paese, al di là della politica degli annunci e di qualche intervento, pur positivo di semplificazione.
Per il leader della Feneal governo e Parlamento stanno “sottovalutando la grave perdita occupazionale e la inarrestabile moria di imprese che la crisi ha determinato, soprattutto, nel settore delle costruzioni”. “Si sa che i numeri negativi del nostro comparto non fanno notizia, ha osservato, perché in genere ci si occupa solo delle grandi aziende, eppure siamo a cifre iperboliche che dovrebbero suscitare una forte presa di coscienza sulla perdurante gravità della situazione, aggravata anche dalla sostanziale dequalificazione degli addetti, ormai assunti solo in virtù del minor costo. “Siamo sicuri – ha sottolineato Correale – che una delle cause sia la scarsa considerazione riconosciuta al nostro settore che dovrebbe, invece, avere un ruolo decisivo per rilanciare la crescita economica e sociale del Paese”.
Per questo, secondo Correale, servirebbe “una maggiore cura istituzionale”. E, invece, a mancare, secondo il sindacalista, “è stato un vero rapporto di concertazione, concreto e finalizzato, con riferimenti istituzionali per una precisa e dedicata programmazione delle attività, capace di sprigionare tutte le potenzialità del settore edile”. Per questo motivo oggi, dice, “il valore della convergenza fra imprese e sindacati dell’edilizia diventa un’importante momento di una lunga campagna di pressione, di mobilitazione nei confronti di istituzioni e partiti, per ridare centralità vera al nostro settore, a partire da investimenti certi nel campo delle opere pubbliche, dell’housing sociale e del risanamento delle periferie”.
“Il comparto delle costruzioni, ha concluso Correale, ha un ruolo importante, vitale per l’economia”.