Più lavoro, meno fisco, più investimenti. Sono queste le priorità secondo il segretario generale della Feneal Uil per rilanciare il settore delle costruzioni.
Il leader degli edili della Uil ha aperto i lavori della Direzione Feneal, che si concluderà domani in mattinata, esprimendo la sua preoccupazione per una crisi ancora in corso.
“Il prezzo più alto lo paga l’occupazione, ha osservato Correale, come dimostrano le recentissime stime Ocse che registrano 17 milioni di disoccupati in più nel mondo, e in questa cifra da record purtroppo recitano una parte di primo piano anche i nostri settori”. A subire la crisi, ribadisce la Feneal sono soprattutto i giovani, le famiglie e il Sud.
Secondo Correale restano forti le apprensioni su redditi e lavoro: “Ci chiediamo quante decurtazioni dovremo ancora subire se regioni ed enti locali a corto di risorse dovranno intervenire con le addizionali Irpef e gli aumenti di tariffe e tasse locali. La questione di rilanciare la crescita, gli investimenti e la domanda interna, è dunque strettamente agganciata alla difficile situazione dell’occupazione e dei redditi. Ed è questa un partita ancora tutta da giocare”.
A suo giudizio occorre “una vera e propria rinascita politica, civile ed economica e vanno rafforzate tutte le intese possibili fra imprese, sindacati ed istituzioni in funzione anticriminalità”.
In conclusione il segretario ha illustrato alcune proposte ritenute utili al rilancio dell’economia e del settore ribadendo che “le priorità sono tre: più lavoro, meno fisco, più investimenti”.
“Il rischio per il 2010 è di perdere, dopo i 210 mila posti di lavoro del 2009, altri 50-60 mila unità lavorative. Il prezzo della crisi sarebbe allora davvero salato: in due anni andrebbero persi più di 260 mila posti di lavoro. Un’emorragia cui va posto rimedio senza attendere che altri risolvano la nostra crisi. Noi restiamo convinti – ha concluso Correale – che è un grande errore trascurare le potenzialità di settori come il nostro che invece resta il primo volano per tentare di ritrovare la via della crescita”. (FRN)