Ieri, a Roma, nuovo incontro nell’ambito della trattativa per il Contratto dei metalmeccanici. Ma, ancora una volta, stando almeno ai comunicati emessi al termine dell’incontro stesso, non è stato fatto nessun passo avanti.
Diciamo subito che l’appuntamento è stato tenuto dalle parti in forma riservata, senza comunicare ai mezzi di informazione né il luogo, né l’orario prescelti. Al termine, però, due scarni comunicati hanno fatto capire che il negoziato non è stato sbloccato.
Va detto, infatti, che, essendo la trattativa ormai incagliata fin dal novembre dell’anno scorso, l’appuntamento di ieri non era finalizzato a tornare su qualcuno dei punti di merito della trattativa stessa – magari a partire da quello più spinoso, ovvero da quello dei salari -, ma a tentar di capire se fosse possibile riaprire il negoziato. Insomma, come l’agenzia Ansa ha giustamente titolato il suo lancio serale, più che un incontro negoziale, quello di ieri è stato un “confronto” tra i vertici sindacali e quelli datoriali. Confronto che si è però concluso con un nulla di fatto.
Da questo punto di vista, già il titolo della dichiarazione dei Segretari generali dei sindacati confederali della maggiore categoria dell’industria, diffusa in serata, dice tutto: “Contratto metalmeccanici. Fim, Fiom, Uilm: nessuna novità da Federmeccanica e Assistal. Se non si riaprirà la trattativa, siamo pronti a nuovi scioperi”.
“I Segretari generali di Fim, Fiom e Uilm – spiega la nota – hanno incontrato la delegazione di Federmeccanica e Assistal riguardo al rinnovo del Contratto nazionale”, ma, dalla parte datoriale, “non è stata avanzata alcuna nuova proposta”. “Pertanto – prosegue il comunicato – Fim Fiom Uilm confermano le otto ore di sciopero, articolato dai territori, entro il mese di febbraio, con il blocco degli straordinari e delle flessibilità.”
“Fim Fiom Uilm – ribadisce la nota – ritengono necessario riaprire la trattativa con l’obiettivo di rinnovare il Contratto collettivo nazionale di lavoro, difendere e promuovere l’industria metalmeccanica e l’occupazione.” Ma, “in assenza della volontà di Federmeccanica e Assistal di riaprire la trattativa entro febbraio, per il mese di marzo saranno decisi ulteriori scioperi”.
Alla nota sindacale, ha fatto seguito, dopo poco, quella delle associazioni imprenditoriali. Titolo: “Vogliamo rinnovare il Contratto e vogliamo il dialogo”. Testo: nell’incontro svoltosi tra Presidenza e Direzione Generale di Federmeccanica e Assistal e i Segretari generali di Fim, Fiom, Uilm, “abbiamo confermato la necessità di realizzare una piena convergenza tra sostenibilità e competitività”.
“Nella nostra proposta – affermano Federmeccanica e Assistal – abbiamo indicato alcuni strumenti aventi queste caratteristiche con valenza ESG che possono rappresentare anche un fattore di competitività per le imprese, oltre a dare risposte che hanno valore sia sociale che economico per le persone.”
“Abbiamo dato la disponibilità – prosegue la nota imprenditoriale – a sviluppare una discussione ad ampio raggio su questi strumenti e anche a valutare altre ipotesi coerenti.”
“Abbiamo confermato la nostra disponibilità – sostiene infine la nota datoriale – ad approfondire ulteriormente tutti i punti della piattaforma per ricercare insieme soluzioni condivise utilizzando tutti gli strumenti a disposizione che siano compatibili con le condizioni di tutte le imprese e che impattino positivamente sulla produttività e sulla competitività delle stesse.”
Insomma, sia i sindacati dei lavoratori metalmeccanici, che le associazioni imprenditoriali del settore aderenti a Confindustria, hanno ribadito la loro volontà di rinnovare il Contratto nazionale della categoria, ma, ancora una volta, non hanno trovato un percorso che consenta loro di portare avanti una trattativa degna di questo nome.
Per la cronaca, possiamo dire che l’incontro di cui stiamo parlando si è svolto nel pomeriggio di ieri presso la sede centrale di Federmeccanica, nel quartiere romano dell’Eur. Ad esso hanno partecipato, per la parte sindacale, i segretari generali di Fim-Cisl, Ferdinando Uliano, Fiom-Cgil, Michele De Palma, e Uilm-Uil, Rocco Palombella. Mentre, per la parte datoriale, erano presenti i Presidenti di Federmeccanica, Federico Visentin, e di Assistal, Roberto Rossi, nonché i Direttori generali delle due associazioni: rispettivamente, Stefano Franchi e Giancarlo Ricciardi.
Adesso, dopo gli otto incontri effettuati l’anno scorso, a partire da quello del 30 maggio, e dopo le 8 ore di sciopero proclamate dai sindacati, ed effettuate in termini articolati per fabbriche e territori a partire dalla seconda metà di novembre, le prospettive della trattativa appaiono sempre più incerte. L’unica certezza è che, oltre a mantenere il blocco degli straordinari e delle flessibilità, i sindacati si accingono ad organizzare altre 8 ore di scioperi articolati. Puntando quindi non tanto a mostrare la propria forza davanti all’opinione pubblica, ma a mostrare alla controparte il proprio seguito reale nei luoghi di lavoro.
Fernando Liuzzi