Oggi, a Roma, è ripresa ufficialmente la trattativa per il rinnovo del Contratto dei metalmeccanici. Perché abbiamo scritto “ufficialmente”? Perché non si può dire che, quello odierno, sia stato un incontro significativo sotto il profilo propriamente negoziale. E tuttavia, dopo la pausa estiva, era pur necessario che le delegazioni trattanti tornassero a incontrarsi. E ciò anche se nessuno si aspettava che oggi venisse compiuto qualche avanzamento in una trattativa di cui fin qui si è capito che, per mille ragioni – a partire dalle difficoltà patite oggi da interi settori industriali nell’area europea – si presenta come molto complicata. Si può anzi dire che lo scopo dell’incontro odierno fosse proprio questo: consentire alle delegazioni coinvolte nella trattativa di fare il punto su ciò che è stato detto nei primi cinque incontri fin qui svoltisi, e delineare natura e contorni del prossimo appuntamento.
Prima di inoltrarci nel racconto dell’incontro odierno, sarà però forse utile riepilogare natura e date dei primi cinque incontri cui abbiamo accennato.
Il 30 maggio scorso, un giovedì, si è svolto l’incontro di apertura della trattativa. Da una parte, Federmeccanica e Assistal, le due associazioni imprenditoriali, aderenti a Confindustria, che rappresentano le imprese medio-grandi attive nei campi dell’industria metalmeccanica e meccatronica e in quella della installazione di impianti. Ovvero, assieme, il cuore e il nerbo della nostra struttura industriale.
Dall’altra, Fim-Cisl, Fiom-Cgil e Uilm-Uil, ovvero i sindacati detti “confederali” appunto in quanto aderiscono alle tre maggiori Confederazioni sindacali esistenti nel nostro Paese. Nonché i sindacati che organizzano e rappresentano la stragrande maggioranza delle lavoratrici e dei lavoratori metalmeccanici attivi nel nostro stesso Paese.
In quel primo incontro, svoltosi nella sede nazionale della Confindustria, le parti argomentarono le proprie posizioni di partenza e, soprattutto, fissarono il calendario dei successivi appuntamenti.
Nei due mesi successivi, sempre nella stessa sede, si sono poi svolti quattro incontri tematici (18 e 27 giugno, 11 e 26 luglio). Scopo di tali appuntamenti era, da un lato, quello di approfondire le varie parti della piattaforma rivendicativa elaborata dai sindacati e, dall’altro, quello di consentire alle controparti imprenditoriali di esporre il proprio punto di vista in merito alle questioni sollevate dai sindacati stessi. Questi incontri, va detto, sono stati piuttosto densi, dato il carattere, allo stesso tempo, ambizioso e articolato della piattaforma sindacale, nonché data la volontà delle controparti imprenditoriali di dare prime risposte che non apparissero superficiali, né improvvisate ma fossero, anzi, frutto di una più ampia analisi di fase.
Oggi, presso la facoltà di Economia dell’Università di Roma Tre, il sesto appuntamento. Da un lato del lungo tavolo, apprestato dentro l’Aula 2, la delegazione imprenditoriale guidata da Stefano Franchi, Direttore generale di Federmeccanica. Dall’altro, la delegazione unitaria dei sindacati, guidata da Michele De Palma (Fiom), Rocco Palombella (Uilm) e Ferdinando Uliano (Fim).
L’incontro ha prodotto, essenzialmente, due notizie. Vediamo quali.
Prima notizia. Dato che dal 26 al 27 settembre Federmeccanica terrà, a Napoli, la sua Assemblea nazionale, è parso logico tenere il prossimo incontro a valle di questo importante appuntamento della federazione imprenditoriale. Come data del settimo incontro, è stata dunque scelta quella di giovedì 10 ottobre.
Seconda notizia. In tale incontro Federmeccanica presenterà alle controparti un suo nuovo documento. Infatti, l’associazione imprenditoriale ha dichiarato di aver comunicato alle Organizzazioni sindacali che è sua intenzione quella di “elaborare una proposta organica e strutturata” che verrà loro presentata in tale occasione.
Ovviamente, ciò che, a questo punto, sarà veramente importante, saranno i contenuti di tale documento. In altre parole, saranno le proposte che la stessa Federmeccanica formulerà avendo di mira uno sblocco e qualche punto di arrivo del negoziato.
Quello che, intanto, si può dire, è che una scelta del genere appariva ormai necessaria. Infatti, come si è detto, nei quattro incontri tematici svoltisi fra giugno e luglio la piattaforma rivendicativa dei sindacati è stata già esaminata in ogni dettaglio.
Per riproporre qui le parole che abbiamo carpito a un sindacalista al termine dell’incontro odierno, si può dire che fin qui non c’è ancora stata una trattativa vera e propria, ma solo un confronto. Un confronto serio, certo, e ricco di approfondimenti su tutti i temi proposti dai sindacati. Temi che non contemplano solo quei punti che sono inevitabili in ogni trattativa sindacale, come il salario e l’orario, ma spaziano dalle conseguenze della transizione ambientale a quelle della transizione tecnologica, con le implicazioni che tali transizioni portano con sé in termini di formazione permanente.
Adesso, però, si tratta di entrare nel vivo della trattativa vera e propria. O almeno, è questo ciò che si aspettano dirigenti e delegati di Fim, Fiom e Uilm.
Quanto al fronte imprenditoriale, per bocca di Stefano Franchi è stato ribadito che Federmeccanica e Assistal “vogliono fare il Contratto”.
Prossima puntata, dunque, il 10 ottobre. Quel giorno potremo verificare se si tratterà effettivamente, come tutti si attendono, di un momento di svolta.
Fernando Liuzzi