Servizio di: Emanuele Ghiani e Fernando Liuzzi
È partito oggi presso la sede di Confindustria a Roma la prima riunione in modalità assembleare per il rinnovo del contratto collettivo nazionale di lavoro dei metalmeccanici Federmeccanica-Assistal luglio 2024-giugno 2027, in scadenza al prossimo 30 giugno 2024.
Un “conto alla rovescia”, come definito dal leader della Fiom, Michele De Palma, in cui le parti hanno messo sul tavolo le rispettive posizioni in cui non mancano le distanze. “Abbiamo presentato una piattaforma che rispetta la dignità dei lavoratori – ha aggiunto De Palma – abbiamo chiesto aumenti salariali, obiettivi di riduzione dell’orario, investire nell’industria del nostro Paese, salvaguardare salute e sicurezza negli appalti e dare stabilità ai precari”. La “distanza” con Federmeccanica è relativa al fatto che “non ha ancora compreso che per costruire l’industria del futuro e rimetterla centro del dibattito deve ripartire dai lavoratori e dai loro diritti”.
Per il segretario generale della Uilm, Rocco Palombella, “la prospettiva è iniziare la trattativa e arrivare una conclusione. Ci rendiamo conto che la nostra piattaforma è non rituale, che oltre a proporre questioni tipicamente contrattuali guarda anche a una modifica del sociale. Ci aspettiamo che Federmeccanica e Assistal la giudichino non come rivendicativa, ma in grado di intervenire sulle debolezze del sistema industriale, sulla mancanza di appeal dei giovani e meno giovani”.
“Il lavoro dura troppo, non ci sono soddisfazioni dal punto di vista economico – ha aggiunto – la crisi non ha solo indebolito le aziende. Anzi, ha indebolito i lavoratori e i salari. Le professionalità non sono riconosciute. Ci aspettiamo che per salvare il sistema industriale si apra una trattativa su tutti i temi. Se si inizia dal salario, ben venga: 280 euro li difendono dall’inflazione”.
Entrando nel dettaglio, come riferito dalla Fim-Cisl, il confronto si è aperto con l’intervento del Presidente di Federmeccanica, Federico Visentin, ricordando il lavoro fatto nei precedenti contratti e il modello di relazioni sindacali e regole condivise in particolare sul fronte salariale. Visentin ha anche sottolineato come il settore rappresenta, oltre ai grandi gruppi, il 90% delle imprese sotto i 50 dipendenti.
In questi anni a causa dell’inflazione, costi dell’energia, carenza di credito, si sono ridotti di molto i margini operativi. Nel suo intervento, Visentin ha valorizzato la contrattazione di secondo livello – dove anche da parte delle imprese c’è stato un cambio culturale, frutto anche dei precedenti contratti, soprattutto per quanto riguarda la redistribuzione della produttività rimarcando il concetto della variabilità; ha affrontato i temi ESG legati alla sostenibilità, che devono stare dentro questo rinnovo, ed ha poi precisato come il percorso da intraprendere per il rinnovo di questo contratto debba reggersi su tre pilastri fondamentali: garanzia dei minimi, economie di scala, riforme per la competitività.
Il presidente di Assistal, Roberto Rossi, ha sottolineato l’importanza e il valore del contratto apripista anche per molti altri contratti.
Il segretario generale della Fim-Cisl, Ferdinando Uliano, ha aperto affermando “come gli ultimi rinnovi contrattuali si sono costruiti in un contesto difficile dentro una dinamica non conflittuale, ma innovativa e costruttiva, senza perdere tempo, rinnovando nei termini di scadenza. Questo ha permesso di tutelare diritti e salario dei lavoratori e alle imprese di mantenere alto il livello competitivo. Questa consapevolezza deve responsabilizzarci, come abbiamo fatto con il documento redatto per il settore dell’auto”.
“Condividiamo l’impronta data con il “rinnovamento contrattuale” del 2016 – prosegue – dove abbiamo condiviso alcuni elementi che vi vedevano da sempre lontani a partire dalla formazione continua – dove molti imprenditori l’hanno valutata una perdita di tempo, oggi questa rappresenta un elemento di competitività; la questione del welfare che era frammentaria e poco diffusa, oggi è diventato uno strumento diffuso e condiviso. Nell’ultimo contratto abbiamo messo in campo una riforma, quella dell’inquadramento, ferma dagli anni 70 e che ora vede al suo interno spazi salariali collettivi necessari per superare attraverso la professionalità l’erograzione unilaterale dei superminimi individuali che creano elementi disparità tra i lavoratori e di genere”.
“La Piattaforma che vi abbiamo sottoposto per avviare questo contratto è stata costruita dentro le regole e con lo spirito che ci siamo dati”, aggiunge precisando come la Piattaforma guarda al futuro a partire dai temi ESG a quelli dell’AI.
Riscontrati, invece, elementi di contrarietà a partire dal salario, “ma la piattaforma è costruita dentro un sistema di relazioni industriali che possono rispondere positivamente alla nostra richiesta di 280 euro mensili”.
Rispetto alla contrattazione di secondo livello sollevata da Visentin, “c’è un tema di esigibilità della contrattazione di secondo livello che va affrontato e risolto con grande responsabilità. Troppe, tante imprese non ridistribuiscono salario”.
“Pensiamo poi, in continuità con il lavoro fatto nei precedenti contratti, che sia importante rafforzare la formazione, perché sempre più in una fase di transizione come quella che stiamo vivendo, rischiamo di mettere ai margini molti lavoratori”.
C’è poi un tema di salute e sicurezza. Secondo il Segretario generale della Fim-Cisl non si fa solo “a suon di ispettori ma serve un lavoro collettivo di prevenzione a partire dal rafforzamento e utilizzo dei break formativi. Inoltre va rafforzato il welfare in tutti i suoi aspetti”.
In chiusura il leader FIM ha precisato che va “bene la flessibilità, ma c’è spesso un utilizzo distorto dello staff leasing che va risolto. Nella Piattaforma abbiamo anche inserito in tema della riduzione dell’orario, una nostra storica battaglia come FIM, che sta tutta dentro il tema dei cambiamenti tecnologici in atto e della sostenibilità del lavoro. In conclusione, se si lavora passo per passo su ogni singolo punto siamo convinti che si riesca a portare a fine questo rinnovo rafforzando diritti e tutele per i lavoratori che rappresentiamo”.
Il direttore generale di Federneccanica, Stefano Franchi, ha consegnato un documento alle delegazioni trattanti in cui sono rappresentate le posizioni di Federmeccanica e Assistal rispetto alla piattaforma presentata, oltre ad alcune considerazioni e analisi sullo stato del settore. Sulla parte salariale le associazioni datoriali hanno ribadito la loro distanza rispetto alla richiesta salariale di Fim-Cisl, Fiom-Cgil e Uilm-Uil.
Intanto Federmeccanica e sindacati hanno fissato un calendario di incontri a giugno (18 e 27) e luglio (11 e 26) per continuare il negoziato.
e.m.