Si è svolto oggi, a Roma, un nuovo incontro della trattativa relativa al Contratto dei metalmeccanici. In assoluto, si è trattato del terzo appuntamento, dopo l’incontro inaugurale del negoziato, svoltosi sempre a Roma il 30 maggio, e dopo il primo incontro di merito, relativo principalmente ai temi salariali, svoltosi il 18 giugno.
All’ordine del giorno, c’era oggi la discussione su due coppie di temi proposti dalla piattaforma rivendicativa dei sindacati dei metalmeccanici: da un lato, la formazione dei lavoratori e il loro inquadramento professionale; dall’altro, la salute degli stessi lavoratori e la loro sicurezza nei luoghi di lavoro.
Temi specifici ma anche complessi, come è facile comprendere. Nonché temi su cui i rappresentanti dei sindacati dei metalmeccanici – Fim-Cisl, Fiom-Cgil e Uilm-Uil – e delle associazioni imprenditoriali del settore – Federmeccanica e Assistal – hanno già ampiamente discusso sia nella trattativa contrattuale conclusasi con l’accordo del 2016, sia in quella conclusasi con l’accordo del 2021.
Oggi, azzardando una sintesi, si può dire che la notizia vera è che la trattativa va avanti. Infatti, già nell’incontro inaugurale, e poi nel primo appuntamento di merito, i rappresentanti delle imprese avevano messo le mani avanti rispetto alla questione più difficile da un punto di vista negoziale: quella degli aumenti salariali.
Il Direttore generale di Federmeccanica, Stefano Franchi, aveva infatti ricordato che, in base al meccanismo di adeguamento retributivo annuale fissato nel 2021, meccanismo legato al cosiddetto indice Ipca-nei – l’indice periodicamente aggiornato dall’Istat che misura l’andamento del costo della vita al netto dei beni energetici importati -, le imprese si sono dovute caricare l’onere di due successivi e consistenti aumenti delle retribuzioni dei loro dipendenti. A giugno del 2023, al livello C3, ovvero al livello medio dell’inquadramento professionale dei metalmeccanici, si è avuta una crescita pari a 123,40 euro lordi. A questa prima crescita, a partire dal corrente mese di giugno 2024, se ne è aggiunta un’altra pari, allo stesso livello medio, a 137,52 euro lordi.
Da un certo punto di vista, si può pensare che questa doppio aumento sia la dimostrazione che, col contratto del 2021, era stato individuato un meccanismo efficace a tutela dei salari da eventuali balzi dell’inflazione. Dal punto di vista delle imprese, è stato però sottolineato che l’onere subito dalle stesse imprese sul piano del costo del fattore lavoro è stato, ed è, piuttosto pesante. Tale, in ogni caso, da non consentire alle stesse imprese di accogliere senza riserve le richieste avanzate in piattaforma, da Fim, Fiom e Uilm, proprio per ciò che riguarda le future retribuzioni di lavoratori e lavoratrici.
Al termine dell’incontro inaugurale, il Segretario generale della Fiom-Cgil, Michele De Palma, disse dunque che si erano registrate “distanze siderali” tra la piattaforma unitaria dei metalmeccanici e le prime repliche delle associazioni imprenditoriali. E questa battuta è ormai entrata nella storia della trattativa di cui stiamo parlando.
Dopo l’incontro odierno, l’impressione che l’osservatore esterno può trarre dai quattro comunicati emessi nel pomeriggio da Federmeccanica, Fim, Fiom e Uilm è che le parti abbiano sostanzialmente deciso, dopo aver messo da parte lo spinoso tema salariale, di portare avanti un’esplorazione puntuale degli altri dieci punti della piattaforma sindacale.
L’incontro odierno, a quanto viene riferito, si sarebbe dunque svolto in un clima sostanzialmente sereno, anche se non sono mancate reciproche puntualizzazioni. Da un lato, ad esempio, Federmeccanica scrive nel suo comunicato che una sua precedente indagine ha evidenziato “un diffuso incremento della formazione continua” dei lavoratori attivi nelle imprese metalmeccaniche. Dall’altro lato la Fim-Cisl, per bocca del suo Segretario generale, Ferdinando Uliano, dopo aver ricordato che “nei precedenti Contratti abbiamo investito molto sulla formazione”, introducendo, per l’appunto, già nel 2016, “il diritto soggettivo alla formazione”, osserva che, a tutt’oggi, “nonostante l’obbligo contrattuale”, “il 40% dei lavoratori” non ha svolto attività formative.
Dal canto suo, il Segretario generale della Uilm-Uil, Rocco Palombella, dopo avere ricordato, a proposito dell’inquadramento professionale, che con il Contratto del 2021 “dopo cinquanta anni abbiamo impresso un’importante innovazione, andando a normarlo con una nuova classificazione dei profili professionali”, ha anche sottolineato che “ad oggi, non registriamo i risultati previsti e per questo chiediamo un’accelerazione nella sua concreta implementazione e applicazione nelle aziende”. E ciò allo scopo di “valorizzare le professionalità”.
Nel corso dell’incontro, sono state anche espresse diverse valutazioni sull’esperienza di MetApprendo, la piattaforma per la formazione continua di lavoratrici e lavoratori avviata dalle parti contrattuali nel 2022.
Un’ultima notazione. L’incontro odierno, che, come detto, aveva fra i suoi temi anche quello della sicurezza nei luoghi di lavoro, si è aperto con un minuto di silenzio dedicato alla memoria di Bocar Diallo, il lavoratore di origine senegalese morto, la settimana scorsa, nel tragico incidente occorso alla Aluminium di Bolzano.
Prossimo incontro, sempre a Roma, giovedì 11 luglio.
Fernando Liuzzi