No ad ulteriori aumenti salariali per i metalmeccanici. Gli effetti e i risultati del modello già in essere, con adeguamenti retributivi dei minimi di garanzia pari a 310 euro riconosciuti nella vigenza del contratto (2021-2024), “non hanno precedenti ed eguali”. È stata questa la risposta di Federmeccanica, durante il tavolo di confronto di questa mattina, ai sindacati che chiedono invece incrementi mensili sui minimi tabellari pari a 280 euro a regime.
“Tutte le garanzie e i benefici previsti nell`ultimo contratto vengono confermati in questa proposta – dice la federazione delle aziende metalmeccaniche – che aggiunge ulteriori trattamenti migliorativi: più sostenibilità, più solidarietà, più tutele, più inclusione, più benefici economici. L’idea della aziende metalmeccaniche è di puntare soprattutto sul secondo livello di contrattazione, con l`obiettivo di “realizzare il primo contratto nazionale in chiave Esg, così che l`adempimento della norma contrattuale diventi esso stesso un`azione utile per realizzare standard qualificati ai fini Esg”.
Il punto sulla proposta di Federmeccanica è stato fatto in conferenza stampa dal presidente Federico Visentin e dal direttore generale Stefano Franchi, che hanno sottolineato che il supporto all`assistenza sanitaria integrativa grazie al fondo MètaSalute in questi ultimi anni ha riconosciuto prestazioni del valore di centinaia di milioni di euro, i flexible benefits per un totale di 800 euro netti nel periodo 2021-2024 grazie all`abbattimento totale del cuneo fiscale. Nel settore impiantistico, dei servizi energetici e del facility tecnologico “le imprese devono confrontarsi con un mercato colmo di incertezze, sia normative che economiche”, sostiene la federazione delle aziende metalmeccaniche.
“Siamo partiti dalle solide basi già presenti nel contratto (dal welfare alla formazione, alle tematiche di genere, alla sicurezza sul lavoro, fino alle nuove tipologie organizzative previste dalla riforma dell`inquadramento ed alle forme di partecipazione) – prosegue Federmeccanica – sviluppandole ulteriormente, sia sotto il profilo formale che sostanziale. Questa proposta di contratto Esg unisce due necessità imprescindibili: quella della sostenibilità economica e sociale e quella della competitività, continuando ad animare il rinnovamento contrattuale avviato dal 2016 con spirito riformatore”.