Il Consiglio Direttivo della Federmeccanica, riunitosi ieri a Milano, ha preso in esame la situazione delle relazioni sindacali nel settore, anche alla luce della vicenda Fiat. Il Consiglio ha espresso una valutazione concordemente positiva per l’esito del referendum di Mirafiori che consente l’avvio dell’investimento nel sito, dopo quanto già convenuto per Pomigliano.
“Il Consiglio ritiene – si legge in una nota – che il processo di flessibilizzazione e decentramento delle relazioni contrattuali, avviato con l’Accordo Interconfederale del 2009 e sviluppato con il contratto nazionale di categoria, debba andare avanti, accelerandone la realizzazione”. “In tale prospettiva – prosegue la nota – ad avviso del Consiglio Direttivo è necessario anche prendere in considerazione l’ipotesi di integrazione dell’accordo con la previsione della possibile alternatività tra contratto specifico per determinate situazioni aziendali e contratto nazionale, fermi restando, eventualmente, alcuni contenuti minimi comuni”.
Allo stesso tempo il Consiglio “riconferma e rafforza l’invito, già espresso il 7 settembre scorso, all’apertura di un tavolo sulla rappresentanza che abbia come propria finalità quella di garantire regole certe per la stipula dei contratti, applicazione certa degli stessi, regole e procedure impegnative per tutti i soggetti circa l’esercizio del diritto di sciopero”.
Infine, il Consiglio Direttivo ritiene che la proclamazione da parte della Fiom dello sciopero generale della categoria per il 28 gennaio evidenzia “la lontananza dei vertici nazionali di quell’organizzazione dalla realtà economica del settore e delle imprese impegnate in una difficile sfida per recuperare produzione e occupazione fortissimamente falcidiate dalla crisi”.
Oggi il direttore generale di Federmeccanica, Roberto Santarelli commentando la nota rilasciata dal’organizzazione ha spiegato che”bisogna modificare la riforma del modello contrattuale del 2009 prevedendo la possibilità che il contratto aziendale sia sostitutivo di quello nazionale”. Santarelli ha aggiunto “che naturalmente sarà necessario avere regole certe sulla rappresentanza”. “Rispetto al sistema delle deroghe stiamo facendo un ulteriore passo avanti – ha detto – dove ci sono le condizioni e con il consenso dei sindacati deve essere possibile prevedere l’alternatività tra il contratto aziendale e quello nazionale”. L’alternatività tra i due contratti, secondo Santarelli è “necessaria per un ulteriore flessibilizzazione del settore sulla base di quello che succede nel resto del mondo”. “Non è la morte del contratto nazionale – ha concluso – perché saranno probabilmente soprattutto le aziende grandi che potranno avere interesse con l’accordo con i sindacali a fare un contratto aziendale”. (LF)
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