Con la relazione del segretario generale Alessandro Genovesi, di fronte ad una platea di 500 delegati, si è aperto a Modena il XX Congresso della Fillea Cgil, il più grande sindacato italiano delle costruzioni ed una delle più antiche categorie della Cgil, nata a Genova il giorno di Ferragosto di 137 anni fa. Il Congresso chiude un percorso partito tre mesi fa, che ha visto partecipare alle 2300 assemblee di base oltre 100 mila iscritti, votando con oltre il 99% il documento di maggioranza “Il Lavoro crea il futuro”.
Più contrattazione Più rappresentanza = Più democrazia: questo lo slogan dell’Assise e tema intorno al quale ha ruotato la relazione di Genovesi (vedi il testo integrale nella sezione Documentazione del Diario del Lavoro). Genovesi ha sottolineato che oggi più che mai la Fillea Cgil può essere considerata una categoria “di frontiera”, perché rappresenta un settore al centro dello scontro tra “produzione e rendita”, tra “transizione energetica e status quo”. È al centro della transizione demografica, culturale e multietnica, della nuova conformazione dei luoghi fisici e dei flussi urbani. Non a caso la maggior parte delle risorse del PNRR, comunitarie e nazionali intervengono su ambiti, dalle infrastrutture all’edilizia pubblica, dalla cura del territorio alla rigenerazione urbana, con al centro la filiera delle costruzioni. Da questa complessità la Fillea Cgil vuole ripartire, perché’, spiega Genovesi “intorno a queste coordinate dobbiamo costruire strumenti, azioni e dimensioni di senso in grado di tutelare i lavoratori nel mondo che cambia: dal lavoro dark a quello green, dal lavoro gerarchizzato a quello più orizzontale, dal lavoro a basso contenuto tecnologico al lavoro integrato con l’Intelligenza artificiale”.
Un lavoro che cambia in un paese ed in un’Europa alle prese con una “profonda crisi democratica, che ha aperto una divaricazione tra l’azione dei partiti e quella delle forze sociali. E questo è un grande problema, che va affrontato senza ricorrere a scorciatoie” spiega Genovesi, per cui “serve una risposta di alto profilo programmatico e progettuale. Serve allora “un progetto politico e sindacale, per l’Italia e per l’Europa che riattivi la voglia di cambiare il mondo attraverso un “Piano europeo per il lavoro”, per orientare i cambiamenti tracciati dal Next generation EU e dal PNRR, per offrire opportunità di nuovo lavoro, buono e stabile, contro speculatori, sfruttatori, rentier. Un progetto che è visione dell’Europa come unione politica e sociale prima che economica”.
In questo il ruolo del Sindacato confederale è centrale, come “rappresentanza generale di tutto il mondo del lavoro che, in nome della solidarietà, unisce ciò che condizioni diverse, tecnologie, precarietà, dimensioni di impresa, frammentano. Una sintesi collettiva contro ogni forma di corporativismo, di riduzione della rappresentanza alla sola tutela individuale, e contro ogni forma di minoritarismo o mera testimonianza”.
Nel corso della tre giorni del congresso sono previsti gli interventi di numerose delegazioni sindacali straniere ed italiane, due tavole rotonde con le parti sociali dell’edilizia – Federica Brancaccio, Presidente Ance e Massimo Bruno, Chief Corporate Affairs FF.SS. – e dei materiali da costruzione – Mario de Gennaro, Responsabile Relazioni Industriali Natuzzi e Luigi Di Carlantonio, Vice Presidente Confindustria Ceramica – e l’intervista del Direttore della Gazzetta di Modena al Segretario generale Cgil Maurizio Landini, con cui il 10 febbraio si concluderanno i lavori.
Tra i tanti ospiti spiccano anche le presenze dei politici: l’ex ministro delle infrastrutture Paola De Micheli, Elly Schlein, Pierluigi Bersani, Roberto Speranza, Chiara Braga, l’ex ministro Andrea Orlando (che interverra’ con un messaggio video), l’assessore al Lavoro dell’Emilia Romagna Vincenzo Colla, il sindaco di Modena Carlo Muzzarelli. E ancora: Luciana Castellina, Sergio Cofferati, il presidente del sindacato edili ucraino Vasyl Andreyev, i leader del FETBB BWI (i sindacati europeo e mondiale delle costruzioni) gli ex segretari della categoria Carla Cantone, Franco Martini e Walter Schiavella, oltre naturalmente ai leader di Filca e Feneal, Enzo Pelle e Vito Panzarella, e a Tania Scacchetti, della segreteria confederale Cgil.