La drammatica morte di 3 operai sul lavoro avvenuta ieri in una acciaieria a Milano ripropone, in tutta evidenza, l’urgenza drammatica delle condizioni di lavoro e dell’assenza delle più elementari misure di sicurezza esistenti oggi nei luoghi di lavoro del nostro Paese. E’ quanto hanno dichiarato il segretario generale della Fismic-Confsal, Roberto Di Maulo, e il segretario generale della confederazione Confsal, Angelo Raffaele Margiotta.
Questo non è più tollerabile. Diventa stridente il contrasto tra i programmi delle forze politiche, verso le elezioni, tese a lanciare mirabolanti promesse sulle condizioni di vita e di lavoro di milioni di persone. La ripresa economica non può e non deve essere pagata da un peggioramento delle condizioni di lavoro e dalla non considerazione delle misure pur esistenti sulla sicurezza sul lavoro.Piangiamo la morte di questi 3 lavoratori, così come ci è toccato fare per gli oltre 1000 uccisi sul lavoro nel 2017.
“Le leggi sulla sicurezza sul lavoro esistono – concludono Margiotta e Di Maulo – ma è troppo facile l’elusione e l’evasione da esse. Occorre che lo Stato investa maggiori risorse nelle misure di controllo e di verifica, dotando di maggiori strumenti la magistratura inquirente, le forze di polizia, gli ispettori del lavoro e investendo in cultura sul lavoro, facendo inoltre pulizia dei troppi enti di formazione falsi che rilasciano certificati senza nessun controllo e senza che cresca la cultura della sicurezza sul lavoro nel Paese”.