Secondo il segretario generale di Confintesa, Francesco Prudenzano la riforma costituzionale sulla quale siamo chiamati a votare il 4 dicembre non raggiunge alcuno degli obiettivi indicati e sottrae sovranità e democrazia”.
Prudenzano, infatti, ha sintetizzato i contenuti del documento approvato dal sindacato affermando che “la riforma non riduce i costi della politica, sostituendo i senatori eletti fino ad oggi dal popolo da sindaci e consiglieri regionali che si eleggono tra di loro e che ottengono l’immunità parlamentare; non supera il bicameralismo perfetto ma lo rende ‘confuso’ creando caos tra i diversi procedimenti legislativi; prevede l’accentramento del potere nelle mani dello Stato e, con la complicità dell’Italicum, determina il forte rischio di avere un Governo ‘autocratico’; taglia gli spazi di democrazia diretta innalzando la soglia delle firme da raccogliere per le leggi d’iniziativa popolare da 50 a 150 mila”.
Dal no alla proposta, Confintesa sottolinea che “occorre azzerare tutto e ripartire da una revisitazione delle forme di rappresentanza, attraverso l’attuazione degli articoli 39 e 49 della Costituzione, per poi affrontare seriamente il tema della riforma della Costituzione, passando dalla revisione dei Regolamenti parlamentari, il rifiuto dell’antistorico e anacronistico principio dell’autodichìarare le retribuzioni dei parlamentari e le spese della politica” conclude Prudenzano.