Secondo quanto afferma il centro studi di Confindustria nella consueta analisi mensile, l’economia italiana “rimane sul percorso di lento e altalenante recupero intrapreso all’inizio del 2015.”
“Gli indicatori qualitativi sono molto migliorati e suggeriscono che sia in atto un’accelerazione”, ma Confindustria avverte che “le statistiche quantitative finora non confortano questa prospettiva; anzi, la debolezza della produzione industriale ha rallentato il Pil nel primo trimestre del 2017”.
Tuttavia, la “maggior parte delle forze che hanno rimesso in moto il Paese garantiscono un buon sostegno per tutto quest`anno – prosegue Confindustria -: a cominciare dal rilancio della domanda estera, cui è ben agganciato l`export che sta guadagnando quote di mercato, grazie all`upgrading qualitativo, alle politiche di internazionalizzazione e al riorientamento verso le aree più dinamiche”.
“Decisivo, inoltre, il contributo in tal senso della politica iper-espansiva della Bce, che ha agito sul cambio dell`euro e sul costo e sulla disponibilità del denaro in tutta l`Eurozona (principale sbocco delle merci italiane). La sua azione ha avuto rilevanti effetti monetari diretti anche in Italia, seppure ridotti da problemi di offerta nel sistema bancario”, si legge nel dossier.
Ancora, la “forte ripartenza degli investimenti in macchinari e mezzi di trasporto, che hanno inanellato un +14,8% nel passato triennio con una netta accelerazione nel 2016; decisivi i maggiori margini (da input importati, non da Clup), il più alto utilizzo degli impianti, le rinvigorite attese sulla domanda futura globale e, specialmente per la tempistica, gli incentivi per gli ammortamenti (rinnovati e irrobustiti quest’anno)”.
I consumi, poi, “hanno beneficiato del minor costo dell’energia (crollo del prezzo del petrolio) e della fiducia generata dal miglioramento nel numero e nella tipologia contrattuale dell’occupazione, frutto dei provvedimenti per il mercato del lavoro. Infine, la domanda interna in generale ha tratto spinta da una politica di bilancio che da restrittiva è diventata espansiva, se misurata sul saldo strutturale”.
“Alcuni di questi fattori sono destinati a esaurirsi, in tutto o in parte, o a mutare di segno; e permangono i noti ostacoli, tra i quali – conclude la congiuntura flash – la zavorra dell’incertezza politica interna, soprattutto con l’avvicinarsi delle elezioni, e internazionale (il voto anticipato in Uk l’ha aumentata)”.