Procedure di rilascio dell’Autorizzazione Integrata Ambientale lunghissime, con punte di oltre cinque anni.
Durata delle autorizzazioni molto più breve rispetto agli altri paesi europei e costi d`istruttoria altissimi, con massimi oltre ai 250mila euro nel settore chimico. E’ quanto emerge da uno studio di Confindustria che, in occasione del recepimento della Direttiva sulle emissioni industriali, ha effettuato un’analisi comparativa della disciplina di Autorizzazione Integrata Ambientale a livello europeo e internazionale.
Dallo studio di Confindustria, dunque, emerge che le procedure per il rilascio delle autorizzazioni, in Italia, sono “mediamente più lunghe e complesse”: in alcuni casi, nel nostro Paese, ci sono voluti oltre cinque anni per ottenere l’Aia a fronte di un massimo di 6 mesi nei Paesi scandinavi. Inoltre, la durata temporale delle autorizzazioni è più breve rispetto agli altri Paesi: da noi la regola generale prevede una validità di 5 anni, mentre molti Stati europei non prevedono a priori una durata prestabilita delle autorizzazioni. Dove prevista, questa è generalmente di 10 anni, come in Francia, Olanda e Austria.
In Italia, poi, ci sono prescrizioni per il monitoraggio e il controllo in continuo delle emissioni inquinanti aggiuntive e più gravose rispetto a quanto previsto dalla normativa europea.
Infine, le tariffe istruttorie, in Italia, sono “estremamente elevate” rispetto a paesi come Germania o Spagna. In Olanda e Francia, invece, tali tariffe sono assenti. E, al riguardo, Confindustria cita dei casi emblematici. In Italia la tariffa istruttoria per un’acciaieria a ciclo integrale di competenza statale è di oltre 150mila euro a fronte di circa 19mila in Germania e nessuna tariffa in Francia. Nel settore chimico la richiesta di autorizzazione può superare i 250mila euro, mentre in Olanda non c`è nessun costo.