La Legge di Stabilità ha previsto un piano nazionale di contrasto alla povertà che sarà messo operativo nei prossimi mesi. Le misure di contrasto alla povertà entreranno a far parte del nostro sistema di welfare e consisteranno in servizi personalizzati per le famiglie al fine di fornire gli strumenti per contrastare la condizione di povertà. Oggi, la Conferenza Unificata ha siglato un accordo sul modello che i servizi sociali dovranno adottare per predisporre e attuare i progetti di presa in carico delle famiglie beneficiarie del Sostegno per l’inclusione attiva (SIA), la misura di contrasto alla povertà estesa da quest’anno all’intero territorio nazionale, dopo la sperimentazione nelle grandi città.
Il Sostegno per l’inclusione attiva prevede l’erogazione di un sussidio economico subordinato all’adesione da parte del beneficiario ad un progetto personalizzato a carico dell’ente territoriale più prossimo al cittadino.
“È noto -ha sottolineato il Ministro del lavoro e delle politiche sociali, Giuliano Poletti- che le cause della povertà possono essere diverse e sono, frequentemente, originate da condizioni sia economiche che sociali o personali differenti. Per questo è importante intervenire sulle cause con una progettazione personalizzata che agisca sui bisogni dell’intero nucleo familiare, sull’accompagnamento verso l’autonomia, sulla piena inclusione nella comunità”.
“Oggi si avvia un percorso ambizioso -ha aggiunto Poletti- finalizzato non solo all’attuazione del SIA, ma diretto più in generale a riorganizzare e a potenziare l’intero sistema dei servizi sociali nel nostro paese. Possiamo finalmente condividere un modello, un approccio innovativo di presa in carico delle famiglie che, adottando la logica della rete integrata dei servizi e superando l’attuale frammentazione degli interventi, possa rispondere alla complessità dei bisogni in maniera più efficace e soprattutto più duratura”.
Il modello descritto nel documento va considerato come il punto di arrivo di un percorso complesso, che inizialmente dovrà tener conto degli attuali assetti organizzativi dei servizi. Delinea quindi il percorso finalizzato a costruire l’infrastruttura che dovrà gestire la messa a regime del SIA e degli altri interventi di contrasto alla povertà che andranno a comporre il Piano nazionale.
“Per sostenerne l’attuazione -conclude il Ministro- abbiamo per la prima volta a disposizione anche le risorse del Fondo sociale europeo: il primo Programma Operativo dedicato interamente all’inclusione sociale stanzia a questo scopo 1 miliardo e 100 milioni di Euro nei prossimi sette anni. Risorse che saranno attribuite agli Ambiti territoriali per finanziare progetti coerenti con il modello di presa in carico condiviso nel documento approvato oggi”.