“Le imprese aderenti a Confcooperative, pur nelle forti difficoltà del quadro macroeconomico mostrano segnali di tenuta e di coesione. Tiene l’occupazione, ma preoccupano le condizioni di accesso al credito, dove sono in risalita sia i tempi di concessione, sia i tassi di interesse”. Lo si legge nella XXI indagine congiunturale realizzata da Elabora centro studi di Confcooperative.
“È grande – si legge – l’attesa per vedere azioni tempestive ed efficaci sullo smobilizzo dei debiti della Pubblica Amministrazione che genera problemi enormi di liquidità e tesoreria”.
Riguardo l’export “gli indicatori congiunturali indicano, infatti, accanto alle ombre, anche motivi di fiducia. In particolare, si rafforza la capacità di intercettare la domanda estera, pur nella generale flessione degli scambi mondiali: 5 cooperative su 10, che si rivolgono ai mercati esteri, hanno giudicato normale il livello degli ordini dall’estero. Quasi 2 su 10 hanno valutato alto il livello dell’export”.
Migliorano le previsioni sugli investimenti che restano stabili per 5 cooperative su 10, mentre 3 su 10 aumenteranno gli impieghi e 2 li diminuiranno.
La propensione a generare nuova occupazione, sia pure con marcate differenze territoriali e settoriali, rimane una prerogativa delle imprese aderenti a Confcooperative. Ben 8 cooperative su 10 non prevedono di ridimensionare gli organici nei prossimi mesi. E in 1 su 10 delle cooperative di media e grande dimensione sarà creata nuova occupazione.
Il fatturato tiene, pur nell’impossibilità di assorbire nei prezzi finali di vendita i rincari all’origine: 3 cooperative su 10 attendono una flessione del volume dei ricavi, 5 su 10 non prevedono variazioni significative del fatturato nei prossimi mesi, mentre 2 su 10 hanno espresso aspettative di aumento.
Le tensioni sono alte sul fronte della gestione della tesoreria. Solo 8 cooperative su 100 hanno giudicato migliore il livello di liquidità rispetto a inizio anno. E 7 cooperative su 10 lamentano ritardi dei pagamenti. Aumentano ulteriormente le difficoltà delle micro e piccole cooperative, soprattutto del Mezzogiorno e nel settore della produzione e lavoro, accentuate anche dalla restrizione del credito.
I criteri di concessione del credito da parte delle banche permangono estremamente selettivi. Nei primi quattro mesi dell’anno, 5 cooperative su 10 che si sono rivolti agli Istituti di credito per un prestito, hanno segnalato un allungamento dei tempi di concessione. Ben 7 cooperative su 10 hanno registrato un rialzo dei tassi di interesse e 5 su 10 hanno lamentato un appesantimento delle garanzie richieste.
Le previsioni sul futuro del Sistema Italia non delinea inversioni di rotta: 5 cooperative su 100 prevedono un peggioramento del quadro macroeconomico del Paese nei prossimi mesi, 4 su 100 non prevedono variazioni e 1 su 10 si dichiara ottimista. (LF)
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