La spesa delle famiglie destinata a consumi obbligati (come bollette,spese per la casa, carburanti, spese sanitarie, servizi bancari e assicurativi) e’ salita al 39,5% nel 2011 dal 32,3% del 1992. Spese sulla quali si e’ peraltro abbattuta la ”mano pesante del fisco”.E’ quanto emerge da un’analisi dell’Ufficio Studi della Confcommercio.
Tra le spese fisse, e’ l’abitazione ad assorbire le maggiori quote di consumo (quasi il 23% contro il 17% del 1992). Nello stesso periodo la quota di consumi ”liberi” delle famiglie e’ passata dal 67,7% al 60,5%. Le dinamiche dei prezzi per i beni e i servizi obbligati, ”risultano piu’ che raddoppiati nel periodo considerato a fronte di un aumento molto piu’ contenuto dei beni e servizi liberi” sottolinea la ricerca.
Tra i servizi pubblici, i maggiori aumenti si registrano per la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti (+80% dal 1996 al 2011) e per i servizi di trasporto (+65% circa). Dalla ricerca emerge anche che gli over 65 che vivono da soli destinano ai ”consumi di base” – cioe’ spese fisse piu’ quelle per l’alimentazione domestica – quasi l’80% del totale, mentre le famiglie numerose, con tre o piu’ figli, sono quelle che spendono di piu’ per assicurazioni e trasporti (il 10,4%, un quarto del totale dei propri consumi obbligati).
”Sulle spese obbligate – ha rilevato il presidente della Confcommercio Carlo Sangalli – il fisco usa la mano pesante come dimostra il caso dei carburanti. Tra il 2010 ed il 2012 l’aumento dei prezzi e’ dovuto per il 56% all’aumento del prelievo fiscale che ha causato una crescita della spesa di 6 miliardi di euro, tutte risorse sotratti ai consumi”.
Secondo Sangalli ”e’ urgente ridurre il prelievo sui carburanti e c’e’ la necessita’ di abbandonare qualsiasi ipotesi di aumento dell’Iva con una spending review fatta senza timidezze. Al governo chiediamo un controllo ed una riduzione della spesa pubblica, il contrasto all’evasione e all’elusione fiscale per ridurre la pressione sulle persone che pagano le tasse, arrivata al 55% e poi la dismissione del patrimonio pubblico per la riduzione del debito”. (LF)
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