I dati diffusi oggi dall’Istat sull’occupazione e sull’inflazione indicano possibili segnali di ripresa dell’economia. Lo ha affermato la Confcommercio in una nota.
“Dopo sette trimestri di riduzione del numero di lavoratori occupati e dodici trimestri consecutivi di crescita delle persone in cerca di lavoro – si legge – la riduzione del numero di disoccupati (-18mila persone) nel trimestre aprile-giugno e la crescita a giugno degli occupati pari a 50mila unità rispetto al mese precedente, che aveva già fatto segnare 33mila occupati in più, indicano, dall’inizio dell’anno in corso, una stabilizzazione del mercato del lavoro. E, pur restando fortemente critica la condizione complessiva, soprattutto per la componente giovanile, gli ultimi due mesi fanno segnare un’inversione di tendenza che dà qualche speranza di poter cominciare a costruire la ripresa nella parte finale dell’anno in corso”.
“Sul versante dei prezzi al consumo – prosegue Confcommercio – il dato odierno, inferiore di un decimo rispetto a quanto previsto da Confcommercio indica che l’inflazione sta per diventare un ricordo a cui già si associa, però, il timore della deflazione.
Tra gennaio 2013 e giugno 2014, infatti, la frazione beni e servizi che hanno presentato variazioni negative dei prezzi al consumo e’ quasi raddoppiata (dal 14,8 al 27,8%)”.
“In sintesi – ha concluso Confcommercio – i presupposti favorevoli osservati sul mercato del lavoro potrebbero trovare nell’attuale dinamica dei prezzi una solida sponda per la ripartenza dell’economia, se soltanto si riducesse l’eccessivo carico fiscale gravante su famiglie e imprese”.