La Tasi “mangia” l’aumento delle tredicesime 2014 e i consumi delle famiglie in vista del Natale caleranno di 41 euro passando dai 1.329 euro del 2013 a 1.288 euro. A calcolarlo è Confcommercio in occasione della conferenza stampa sui consumi natalizi.
Secondo le stime dell’Associazione, quest’anno le tredicesime aumenteranno di circa 300 milioni di euro salendo a quota 39,2 miliardi di euro dai 38,9 del 2013. Ma tra Ici, Imu, Tari, tasse auto e canone Rai, gli italiani verseranno al fisco 9,5 miliardi di euro (+18% rispetto al 2013). La “gabbia fiscale” eroderà, dunque, il sensibile aumento delle tredicesime e la quota disponibile per consumi scenderà del 3,6% a 29,7 miliardi.
“Le tasse neutralizzano l’effetto positivo del bonus da 80 euro e la crescita della tredicesima – sottolinea il presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli. Le tasse sottraggono alle famiglie, a dicembre, 1,4 miliardi di potenziali acquisti. Inoltre, prosegue Sangalli, redditi al palo, fiducia in calo, ripresa incerta e faticosa e tasse ancora troppo alte rischiano di congelare i consumi anche per questo Natale”. Tuttavia, per il presidente di Confcommercio “resiste il senso del Natale e la tradizione” e quindi “è necessaria una coraggiosa operazione di fiducia per dare ossigeno all’economia e far ripartire i consumi perchè, se ripartono i consumi, riparte il Paese”.
Quindi il Natale, ormai alle porte, sarà anche quest’anno all’insegna dell’austerità. Il 72,7% degli italiani prevede un Natale “molto dimesso”: aumenta, dunque, la quota dei pessimisti che, nel 2013, aveva toccato il 69,3%.
Resta, invece, sostanzialmente stabile la percentuale di famiglie che effettuerà regali, magari solo “pensierini”: l’85,2% degli italiani comunque comprerà doni, dato in linea con quello dell’anno scorso (85,2%). I prodotti tecnologici restano in cima alle preferenze degli italiani.
E.G.