“La battuta d’arresto del Pil, sebbene largamente attesa, è la conferma che siamo ormai in piena recessione. Gli aspetti più critici riguardano, da una parte, la stagnazione dei consumi, dall’altra, la specificità italiana di questa fase recessiva”. Lo afferma l’ufficio studi Confcommercio osservando che, rispetto al 2007, quasi tutti i principali paesi europei ed extraeuropei hanno recuperato i livelli di prodotto lordo, “mentre l’Italia è ancora distante di oltre 4 punti percentuali dal suo massimo”.
“Considerando – prosegue – anche l’attuale livello di pressione fiscale su famiglie e imprese, tra le più alte in Europa, e il rischio di un ulteriore aumento delle tasse per effetto di alcune misure previste dal decreto sulle semplificazioni fiscali, diventano sempre più urgenti politiche che sostengano con maggior forza la crescita e il mercato del lavoro”. “A partire – aggiunge – da una seria e concreta applicazione del criterio della spending review per ridurre drasticamente le sacche di spesa improduttiva; e fare in modo che l’incremento di gettito derivante dal contrasto vigoroso all’evasione fiscale sia destinato a ridurre il carico fiscale complessivo sulle famiglie e sul fattore lavoro”. Tuttavia, dice l’ufficio studi della Confcommercio, tutte le previsioni nazionali e internazionali indicano che nei prossimi anni il profilo di crescita del nostro Paese sarà negativo o pressoché‚ nullo. Uno scenario che comporterà verosimilmente livelli di prodotto lordo alla fine del 2014 ancora largamente distanti dai valori pre-crisi”. (LF)