Nessuna inversione di tendenza nel calo dei consumi nel breve periodo. Lo rileva l’Indicatore dei consumi di Confcommercio che registra a febbraio 2013 una diminuzione del 3,6% in termini tendenziali e una stabilità rispetto a gennaio.
“Il dato sui consumi – scrive l’associazione – appare in linea con il permanere di una situazione di estrema criticità dell’economia italiana, confermata anche da altri indicatori. Non si intravedono, per adesso, segnali di una possibile inversione di tendenza nel breve periodo”.
La dinamica tendenziale dell’Indicatore di febbraio riflette una diminuzione dell’1,9% della domanda relativa ai servizi e del 4,4% della spesa per i beni. Rispetto allo stesso mese del 2012 quasi tutti gli aggregati hanno mostrato una contrazione dei volumi acquistati dalle famiglie. Il dato più negativo è ancora quello relativo ai beni e servizi per la mobilità la cui domanda registra una riduzione del 7,6%.
“La flessione di febbraio, seppure meno grave rispetto a quanto rilevato in precedenza – spiega Confcommercio – si inserisce in un contesto che ha visto ridursi in due anni la domanda per i beni e servizi considerati nell’aggregato di circa il 25% in volume”.
Riduzioni dei consumi particolarmente significative hanno interessato anche gli alimentari, le bevande ed i tabacchi (-4,7%), gli alberghi ed i pasti e le consumazioni fuori casa (-3,7%), l’abbigliamento e le calzature (-3,6%) ed i beni e servizi per la casa (-3,6%), tutti segmenti che scontano da tempo un arretramento della domanda. Solo il complesso dei beni e servizi per le comunicazioni ha mostrato una variazione positiva delle quantità acquistate dalle famiglie (+2,9% rispetto l’analogo mese del 2012), dinamica da attribuirsi in larga parte alla componente relativa ai beni. (LF)