Il Comune di Casale Monferrato avrebbe accettato l’offerta di 18,3 milioni di risarcimento da parte Stephan Schmidheiny, incriminato di disastro doloso nel processo Eternit, e si sarebbe ritirato da parte civile. A darne notizia è lo Spi Cgil della provincia di Alessandria che, appresa la notizia dagli organi di stampa, aderisce alla protesta dei cittadini casalesi, in particolare dell’Associazione familiari vittime dell’amianto che ha organizzato per domani sera un sit in davanti al municipio.
Secondo quanto riferiscono fonti di stampa, il Comune intenderebbe utilizzare i 18,3 milioni di euro offerti in ricerche e bonifiche, ma questo secondo lo Spi Cgil “non paga l’infinita serie di lutti che ha reso tragicamente famosa nel mondo la città di Casale come città dell’amianto”. Inoltre il ritiro del Comune da parte civile nel processo e la rinuncia a presentarsi in altri eventuali processi in futuro “non fa che alleggerire la posizione processuale dell’imputato”. Per queste ragioni lo Spi Cgil si unisce a quanti chiedono al Comune di non firmare quello che ormai tutti chiamano “il patto col diavolo”. (FRN)