SEDE REFERENTE
Giovedì 17 aprile 2025. — Presidenza del presidente della I Commissione, Nazario PAGANO, indi del presidente della XI Commissione, Walter RIZZETTO. – Interviene la sottosegretaria di Stato per i rapporti con il Parlamento, Matilde Siracusano, indi il sottosegretario di Stato per l’economia e le finanze Federico Freni.
La seduta comincia alle 10.25.
DL 25/2025: Disposizioni urgenti in materia di reclutamento e funzionalità delle pubbliche amministrazioni.
C. 2308 Governo.
(Seguito dell’esame e conclusione).
La Commissione prosegue l’esame del provvedimento, rinviato nella seduta del 16 aprile 2025.
Walter RIZZETTO, presidente, dà conto delle sostituzioni e dispone l’attivazione del circuito chiuso. Ricorda poi che nelle sedute di ieri le Commissioni hanno proseguito l’esame delle proposte emendative e hanno votato fino all’emendamento Caretta 12.173, accantonato.
Nella presente seduta si riprenderà quindi l’esame dagli identici emendamenti Cesa 12.177 e Miele 12.179, su cui i relatori e la rappresentante del Governo hanno formulato un parere contrario.
Fa infine presente che è in distribuzione un’ulteriore proposta di riformulazione delle identiche proposte emendative Calderone 2.19, Varchi 8.41 e Romano 8.016.
Le Commissioni respingono gli identici emendamenti Cesa 12.177 e Miele 12.179.
Alfonso COLUCCI (M5S) interviene per illustrare brevemente l’emendamento Torto 12.180, che dispone, per gli accompagnatori al pianoforte, al clavicembalo e per i tecnici di laboratorio in servizio nelle istituzioni di alta formazione artistica, musicale e coreutica, l’esercizio della libera professione, a condizione che vi sia l’autorizzazione del direttore della relativa istituzione, tenuto a verificare che da ciò non derivi alcun pregiudizio ai fini del corretto esercizio della funzione svolta.
Si dichiara sorpreso che i colleghi di Forza Italia, che fanno del liberalismo la propria bandiera – a suo giudizio forse in modo solamente ideologico – non sostengano tale proposta emendativa, di evidente portata liberale, e chiede alla sottosegretaria Siracusano di illustrare le ragioni del parere contrario, dato che l’emendamento è a costo zero e consente di ampliare l’attività artistica professionale dei soggetti interessati, facendo salve le prerogative delle istituzioni di riferimento.
Walter RIZZETTO, presidente, su richiesta della sottosegretaria Siracusano, dispone l’accantonamento dell’emendamento Torto 12.180.
Alfonso COLUCCI (M5S) ringrazia la sottosegretaria Siracusano.
Arturo SCOTTO (PD-IDP) illustra l’emendamento Iacono 12.181, che proroga fino alla fine del 2026 la durata dei contratti del cosiddetto personale «ATA», disponendo a tal fine il rifinanziamento del Fondo a ciò specificamente destinato.
Si domanda perché non approvare ora una misura che – come evidenziato anche in altri casi – il Governo dovrà comunque adottare.
Le Commissioni respingono l’emendamento Iacono 12.181.
Walter RIZZETTO, presidente, ricorda che l’emendamento 12.188 dei relatori è accantonato e avverte che il presentatore ha ritirato il subemendamento Malagola 0.12.186.1.
Arturo SCOTTO (PD-IDP) interviene per dichiarare il voto contrario del suo Gruppo sull’emendamento 12.186 dei relatori, che reca una previsione ad hoc relativa alle richieste di comando e distacco di personale presso il Ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica, che era stato «discriminato», rispetto ad altri dicasteri dell’Esecutivo, nei precedenti decreti-legge concernenti le pubbliche amministrazioni.
Constata dunque come questo decreto-legge sia costellato di operazioni ad hoc, ma carente di uno slancio autenticamente riformatore e innovatore.
Le Commissioni, con distinte votazioni, approvano l’emendamento 12.186 dei relatori e l’articolo aggiuntivo Pittalis 12.02.
Walter RIZZETTO, presidente, avverte che il deputato Gentile ha chiesto di sottoscrivere l’articolo aggiuntivo Pittalis 12.03.
Le Commissioni approvano l’articolo aggiuntivo Pittalis 12.03.
Walter RIZZETTO, presidente, avverte che gli identici articoli aggiuntivi Mari 12.013 e Quartini 12.014 sono accantonati. Segnala che è stata proposta una nuova formulazione degli identici articoli aggiuntivi Aiello 12.015 e Scotto 12.016 (vedi allegato 1), ma dispone che si proceda in un secondo momento all’esame delle proposte emendative che siano oggetto di proposte di riformulazione.
Le Commissioni respingono gli identici articoli aggiuntivi Scotto 12.018 e Pellegrini 12.019.
Walter RIZZETTO, presidente, ricorda che gli identici articoli aggiuntivi Cattaneo 12.023 e Maccari 12.024 sono accantonati e che gli articoli aggiuntivi Cannata 12.025 e Ciancitto 12.026 sono stati ritirati dai rispettivi presentatori. Segnala che gli articoli aggiuntivi Ciancitto 12.027 e Comaroli 12.029 sono accantonati e che i presentatori hanno ritirato l’articolo aggiuntivo Bagnai 12.030.
Enrica ALIFANO (M5S) interviene sull’articolo aggiuntivo D’Orso 12.039, in qualità di cofirmataria, che attiene al problema degli istituti penitenziari, ed in particolare alla difficile situazione della popolazione carceraria di origine straniera, a sostegno della quale si chiede l’assunzione di mediatori culturali, la cui opera risulta importantissima e deve essere valorizzata.
Evidenzia la necessità di un approccio diverso sul tema, nonché di una visione complessiva sul fenomeno migratorio e della riscoperta di un senso di umanità nei confronti di queste persone, che quando arrivano in Italia rischiano di ritrovarsi nelle mani della criminalità organizzata e di vivere poi una situazione complicata in carcere.
Arturo SCOTTO (PD-IDP) e Maria Chiara GADDA (IV-C-RE) chiedono di sottoscrivere l’articolo aggiuntivo D’Orso 12.039.
Le Commissioni respingono l’articolo aggiuntivo D’Orso 12.039.
Enrica ALIFANO (M5S) illustra l’articolo aggiuntivo D’Orso 12.040, di cui è cofirmataria, che riguarda il problema delle carceri ed in particolare dei minori, prevedendo il potenziamento degli organici dei servizi minorili della giustizia.
Ritiene che si debba prevenire, per questi ragazzi, il rischio della recidiva, nel loro interesse e ai fini della tranquillità sociale, e che si debba rafforzare nei loro confronti l’opera pedagogica, rifiutando una visione politica di carattere esclusivamente repressivo.
Pur comprendendo le esigenze di bilancio, fa presente che serve più attenzione per la questione e occorre investire ora per evitare maggiori problemi in futuro.
Le Commissioni respingono l’articolo aggiuntivo D’Orso 12.040.
Enrica ALIFANO (M5S) interviene sull’articolo aggiuntivo Cafiero De Raho 12.043, di cui è cofirmataria, che prevede l’assunzione di duemila unità nella polizia penitenziaria, per provare a migliorare le condizioni carcerarie, difficili tanto per i detenuti quanto per gli agenti. In questo senso ricorda il dato allarmante dei suicidi in carcere nel 2024 – ne rammenta 88 – ed evidenzia che l’assunzione di nuovo personale serve, da un lato, per migliorare l’organizzazione del lavoro tra gli appartenenti alla polizia penitenziaria e, dall’altro, per rendere possibile lo svolgimento di attività lavorativa in carcere da parte dei detenuti, che, come ha potuto constatare, trascorrono due ore all’aria e ventidue ore in cella, spesso in condizioni disumane, portate all’attenzione della Corte di giustizia dell’Unione europea.
Spera pertanto nella concreta attuazione delle misure, prospettate dalla maggioranza, volte all’impiego lavorativo dei detenuti, anche al fine di favorirne l’equilibrio psicofisico e il riadattamento sociale. A tal fine, sottolinea la necessità del previo incremento di organico della polizia penitenziaria.
Valentina BARZOTTI (M5S) caldeggia l’approvazione dell’articolo aggiuntivo Cafiero De Raho 12.043, di cui è cofirmataria, per contrastare la situazione emergenziale degli istituti penitenziari italiani, tra i quali cita quello di Torre del Gallo di Pavia, di cui conosce le criticità, legate all’alto numero di suicidi.
Facendo presente che gli stessi direttori delle carceri chiedono nuove assunzioni e ricordando che alla festa della polizia penitenziaria di pochi giorni fa hanno preso parte numerosi esponenti delle forze politiche che sostengono il Governo, invita i colleghi di maggioranza a sostenere questo intervento.
Chiede pertanto l’accantonamento dell’articolo aggiuntivo Cafiero De Raho 12.043.
La sottosegretaria Matilde SIRACUSANO, pur dichiarando di condividere lo spirito di tale proposta emendativa ed assicurando che si tratta di un obbiettivo prioritario per il Governo, esclude che l’Esecutivo possa esprimere un parere favorevole sull’articolo aggiuntivo Cafiero De Raho 12.043 e invita i deputati del Movimento 5 Stelle a presentare un ordine del giorno in Assemblea, garantendo il suo impegno ai fini della relativa approvazione.
Enrica ALIFANO (M5S) ringrazia la sottosegretaria.
Alfonso COLUCCI (M5S), sulla scia degli interventi precedenti, evidenzia la necessità di nuove assunzioni nella polizia penitenziaria, segnalando che il Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria ha pubblicato dati allarmanti circa il numero dei detenuti radicalizzati in ideologie di matrice terroristica – circa 500 – e degli osservati speciali in tal senso – circa 250 –, nonché dei detenuti tossicodipendenti o legati al commercio di stupefacenti in ambito carcerario.
Le Commissioni respingono l’articolo aggiuntivo Cafiero De Raho 12.043.
Walter RIZZETTO, presidente, dispone l’accantonamento del subemendamento Scotto 0.12.044.1, in ragione del fatto che è accantonato l’articolo aggiuntivo 12.044 dei relatori, al pari dell’articolo aggiuntivo Pittalis 12.047.
Arturo SCOTTO (PD-IDP) interviene sull’emendamento 13.1 a sua prima firma, soppressivo dell’articolo 13, che reca misure urgenti per la funzionalità dell’Unione italiana tiro a segno e dei Gruppi sportivi. Constata infatti come in questo decreto-legge, corposo in partenza e «lievitato» in modo patologico nel corso dell’esame in sede referente, abbiano trovato spazio anche disposizioni per sostenere l’Unione tiro a segno. Al riguardo chiede a relatori e al Governo di esplicitare quale sia la valenza, la necessità e l’urgenza di un tale intervento.
Rileva come forse le Commissioni abbiano «mancato il bersaglio», chiedendo l’intervento del Ministro Zangrillo, anziché del Ministro per lo sport Abodi, e si domanda ironicamente perché non prevedere – in un provvedimento in cui è stato inserito di tutto, forse con un certo imbarazzo per la stessa maggioranza – disposizioni ad hoc anche per altre federazioni sportive.
Le Commissioni respingono l’emendamento Scotto 13.1.
Walter RIZZETTO, presidente, ricorda che si considerano accantonati gli articoli aggiuntivi Pella 13.01 e Giaccone 13.02.
Le Commissioni respingono l’emendamento Quartini 14.3.
Walter RIZZETTO, presidente, ricorda che sono da intendersi accantonate le seguenti proposte emendative: Varchi 14.15; gli identici emendamenti Zaratti 14.5, Ruffino 14.6, Bonafè 14.7, Romano 14.8, Roggiani 14.9, Aiello 14.10 e Castiglione 14.11; gli identici subemendamenti Scotto 0.14.57.2, Mari 0.14.57.3 e Barzotti 0.14.57.4; gli identici subemendamenti Scotto 0.14.57.5, Mari 0.14.57.6 e Barzotti 0.14.57.7; gli identici subemendamenti Scotto 0.14.57.8, Mari 0.14.57.9 e Barzotti 0.14.57.10; l’emendamento 14.57 dei Relatori; l’emendamento Romano 14.16; l’emendamento Gusmeroli 14.24.
Arturo SCOTTO (PD-IDP) sottoscrive l’emendamento Soumahoro 14.25.
Le Commissioni respingono l’emendamento Soumahoro 14.25.
Arturo SCOTTO (PD-IDP), intervenendo sull’emendamento a sua prima firma 14.28, segnala che la proposta è finalizzata ad innalzare da 500 a 750 il numero delle unità di personale da assumere presso l’Ispettorato Nazionale del Lavoro per ciascuno degli anni 2024, 2025 e 2026, prevedendo la copertura finanziaria attraverso il ricorso al fondo per far fronte alle esigenze indifferibili.
Sottolinea l’importanza dell’intervento proposto, anche alla luce della ben nota carenza di organico che affligge l’Ispettorato Nazionale del Lavoro. Ricorda che, grazie a un emendamento approvato in sede di esame della legge di bilancio 2025, è già stato possibile procedere all’assunzione di 250 unità di personale e che il presente emendamento rappresenta un’occasione per incrementare ulteriormente le risorse umane a disposizione di tale struttura.
Evidenzia come, in più occasioni, siano state attinte risorse dal fondo per le esigenze indifferibili per finanziare il rafforzamento di organici in vari Ministeri – tra cui il Ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica, il Ministero dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste, la Presidenza del Consiglio dei ministri e il Ministero dell’economia e delle finanze – ed esprime perplessità sulle motivazioni per cui, a fronte di tali scelte, non si ritenga prioritario destinare analoghe risorse all’assunzione di ispettori del lavoro, in un Paese in cui si registrano in media tre morti sul lavoro al giorno.
Alla luce di quanto esposto, invita ad accogliere l’emendamento in esame, o quantomeno a valutarne l’accantonamento per un successivo approfondimento.
Alfonso COLUCCI (M5S) chiede di sottoscrivere emendamento Scotto 14.28 e sottolinea che l’indicazione di 250 unità di personale, da assumere nell’area dei funzionari del vigente Contratto collettivo nazionale di lavoro, profilo professionale ispettori di vigilanza tecnica, salute e sicurezza, rappresenta una scelta prudente, in quanto il fabbisogno effettivo sarebbe ben maggiore. Definisce l’emendamento estremamente positivo, in quanto volto a contrastare fenomeni quali il lavoro nero e le morti sul lavoro, facendo riferimento alle situazioni di sfruttamento del lavoro nero esistenti in particolare nelle campagne del sud Italia, dove si verificano gravi violazioni dei diritti dei lavoratori e si alimentano organizzazioni criminali che traggono beneficio da tali pratiche illecite.
Sottolinea, quindi, l’importanza di aumentare il numero di unità previste dall’emendamento e chiede al Governo e ai relatori una rivalutazione del suo contenuto, affinché si possa giungere a una sua riformulazione. Ribadisce che il numero di 250 unità è sottostimato, adottato principalmente per facilitare l’approvazione dell’emendamento, ma che in realtà non risponde adeguatamente al fabbisogno effettivo.
Walter RIZZETTO, presidente, avverte che gli onorevoli Mari e Soumahoro sottoscrivono l’emendamento Scotto 14.28.
Simona BONAFÈ (PD-IDP), intervenendo a titolo personale, osserva che frequentemente si registrano notizie tragiche riguardo le morti sul lavoro, sottolineando che non è più sufficiente limitarsi a condannare tali eventi. È ormai chiaro cosa sarebbe necessario fare, e la prima misura da adottare, evidenzia, è l’aumento dei controlli.
Rileva tuttavia che, sebbene le condanne siano spesso emesse con facilità, i risultati concreti su questo fronte continuano a essere deludenti.
Mauro Antonio Donato LAUS (PD-IDP) ribadisce l’importanza dell’emendamento Scotto 14.28, sottolineando il ruolo fondamentale svolto dagli ispettori del lavoro per contrastare il lavoro nero e il dumping contrattuale. Evidenzia come l’intervento proposto contribuisca a rafforzare la credibilità dello Stato e sia in piena coerenza con l’articolo 35 della Costituzione, che tutela il lavoro, nonché a garantire una maggiore sicurezza sui luoghi di lavoro.
Valentina BARZOTTI (M5S) avverte che il proprio Gruppo sottoscrive l’emendamento Scotto 14.28, evidenziando che da tempo si chiede al Governo di adottare un piano straordinario per la prevenzione degli infortuni sul lavoro, al fine di invertire la drammatica tendenza già ampiamente discussa delle morti sui luoghi di lavoro. Definisce questo fenomeno un vero e proprio dramma quotidiano e sottolinea che non sono più sufficienti interventi burocratici, ma è necessario adottare misure sostanziali.
Carmela AURIEMMA (M5S) evidenzia che, oltre a prevenire le morti bianche sui luoghi di lavoro, il ruolo degli ispettori del lavoro è fondamentale anche per combattere il caporalato e lo sfruttamento, fenomeni particolarmente diffusi nelle campagne.
Walter RIZZETTO, presidente, illustra i progressi compiuti dalla XI Commissione, pur riconoscendo che ci sono ancora molti passi da fare. Ricorda che la media delle morti sul lavoro è di tre lavoratori al giorno, una situazione che non definisce «morti bianche», ma piuttosto di effettive morti sui luoghi di lavoro. Inoltre, evidenzia la persistenza degli infortuni sul lavoro, sottolineando la necessità di affrontare questo problema in modo più incisivo.
Rileva l’importanza di considerare i numeri, precisando che, se ci fossero maggiori risorse disponibili, sarebbe necessario incrementare il numero di ispettori del lavoro. In particolare, ricorda che, secondo i dati disponibili al 31 dicembre 2024, sono in attività circa 3.200 ispettori civili dell’Ispettorato Nazionale del Lavoro, di cui 831 tecnici, 761 ispettori dell’INPS, 182 ispettori dell’INAIL e 482 militari dell’Arma dei Carabinieri impegnati nella tutela del lavoro.
Evidenzia che nel 2025 sono previste ulteriori assunzioni per l’Ispettorato Nazionale del Lavoro, con l’inserimento di circa 1.000 unità specializzate in salute e sicurezza, oltre ai 450 nuovi ispettori dell’INAIL e dell’INPS. In aggiunta, ricorda che in poche settimane entreranno in servizio 50 unità dell’Arma dei Carabinieri. Rammenta altresì che nella legge di bilancio per il 2025 sono stati previsti 250 posti aggiuntivi, oltre a quelli appena citati, con l’intento di semplificare le procedure di controllo e potenziare ulteriormente l’Ispettorato Nazionale del Lavoro.
Sottolinea che nel triennio 2024-2026 è stato pianificato l’inserimento di 1.584 persone nell’Ispettorato Nazionale del Lavoro, ma avverte che, secondo le stime, ciò non basterà a colmare un deficit che si aggira attorno alle 2.000 unità. Tuttavia, ribadisce che, in due anni, saranno inserite oltre 2.000 nuove figure tra ispettori del lavoro, personale dell’INPS, INAIL e forze dell’ordine.
Ricorda inoltre il precedente sistema di ruolo ad esaurimento, che prevedeva che i posti vacanti nell’Ispettorato Nazionale del Lavoro non venissero rimpiazzati, creando un vuoto di organico significativo. Pur riconoscendo che non si potrà mai fare abbastanza, evidenzia che l’inserimento di 500 nuove unità rappresenta un passo in avanti significativo, ma che si potrebbe sempre fare di più.
Sottolinea che, qualora ci fossero state risorse aggiuntive, avrebbe proposto l’inserimento di altri 500 ispettori. Conclude assumendo l’impegno di continuare a rafforzare l’Ispettorato Nazionale del Lavoro, poiché considera inaccettabile, per qualsiasi parte politica, la media di tre morti al giorno sul lavoro.
Infine, ricorda il contributo che darà il disegno di legge sull’insegnamento della cultura della sicurezza nelle scuole, in corso di esame presso la Camera dei deputati, definendolo un ulteriore tassello in questa direzione. Invita alla presentazione di un apposito ordine del giorno, che tutte le forze politiche possono sostenere, volto ad aumentare le unità di personale nell’Ispettorato Nazionale del Lavoro.
Arturo SCOTTO (PD-IDP) ringrazia il Presidente Rizzetto per la replica, giudicando positivo il dibattito su questo tema. Rileva che l’aumento di 500 unità è il frutto di un incremento deciso dal Partito Democratico nella scorsa legge di bilancio, poiché la quota di assunzioni di ispettori del lavoro è stata finanziata grazie alla decisione del PD di destinare a questo scopo una parte del bilancio che era stata inizialmente riservata all’opposizione. Tuttavia, sottolinea che tali numeri non sono sufficienti.
Evidenzia che questo è il momento giusto per rafforzare gli organici dell’Ispettorato Nazionale del Lavoro, destinando a tale scopo le risorse adeguate, evitando che esse vengano utilizzate per incrementare gli organici degli uffici di diretta collaborazione dei ministeri o per aumentare il personale solo di alcuni ministeri, tra cui il Ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica, il Ministero dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste, il Ministero dell’istruzione e del merito. Auspica inoltre che la Ministra del lavoro e delle politiche sociali possa esprimersi favorevolmente riguardo a queste assunzioni, sebbene sospetti che potrebbe essere distratta da altre questioni, sottolineando comunque la necessità urgente di un intervento.
Afferma che non intende ritirare il proprio emendamento, auspicando che i relatori e il Governo possano rivedere la loro posizione in merito.
Walter RIZZETTO, presidente, rileva che il suo intervento era finalizzato a evidenziare i dati, piuttosto che a discutere le paternità degli interventi e delle misure proposte.
Le Commissioni, con distinte votazioni, respingono l’emendamento Scotto 14.28, il subemendamento Caso 0.14.55.1 e approvano l’emendamento 14.55 dei Relatori (Nuova riformulazione).
Walter RIZZETTO, presidente, fa presente che risulta precluso l’emendamento Manzi 14.32 e che l’identico emendamento Castiglione 14.42 è stato ritirato.
Le Commissioni respingono gli identici emendamenti Zaratti 14.36, Ruffino 14.37, Bonafè 14.38, Iezzi 14.39, Roggiani 14.40 e Carotenuto 14.41.
Arturo SCOTTO (PD-IDP), intervenendo sull’emendamento Malavasi 14.43, fa presente che lo stesso mira a incrementare il livello di finanziamento del fabbisogno sanitario nazionale standard, con il contributo dello Stato a partire dal 2025. Evidenzia che questo incremento è destinato ad aumentare i fondi contrattuali per il trattamento economico della dirigenza professionale, tecnica e amministrativa degli enti e delle aziende del Servizio Sanitario Nazionale, al fine di favorire una progressiva armonizzazione dei relativi trattamenti economici.
Richiamando il detto popolare «senza soldi non si cantano messe», afferma che non è possibile realizzare l’armonizzazione dei salari accessori senza prevedere adeguati stanziamenti finanziari. In altre parole, senza le risorse necessarie, non si può attuare una vera e propria uguaglianza nei trattamenti economici.
Mauro Antonio Donato LAUS (PD-IDP) rileva che una situazione priva di risorse, come un sacco vuoto, non può reggersi in piedi, utilizzando una metafora che considera particolarmente efficace ed evocativa per descrivere la difficoltà di gestire certe problematiche senza adeguati finanziamenti.
Alfonso COLUCCI (M5S) utilizza la metafora del mezzo che non può progredire senza il carburante necessario per spiegare che, allo stesso modo, nessuna iniziativa può avanzare senza le risorse adeguate.
Le Commissioni respingono l’emendamento Malavasi 14.43.
Walter RIZZETTO, presidente, fa presente che gli emendamenti Urzì 14.48, Caso 14.53 e gli identici articoli aggiuntivi Scotto 14.02, Mari 14.03 e Baldino 14.04, nonché l’articolo aggiuntivo Iezzi 14.010 si considerano accantonati. Avverte altresì che è stato ritirato l’emendamento 15.7 dei Relatori e che si intendono conseguentemente decaduti i subemendamenti Zaratti 0.15.7.1 e Ilaria Fontana 0.15.7.2, 0.15.7.3, 0.15.7.4 e 0.15.7.5.
Le Commissioni respingono l’emendamento Ilaria Fontana 15.4.
Walter RIZZETTO, presidente, fa presente che gli articoli aggiuntivi Alessandro Colucci 15.02 e Rizzetto 15.04 sono da intendersi accantonati.
Arturo SCOTTO (PD-IDP), intervenendo sugli identici emendamenti Mari 16.1, Barzotti 16.2 e Scotto 16.3, avverte che gli stessi sono volti a sopprimere l’applicazione della legge 12 giugno 1984, n. 222, per l’accertamento dello stato di invalidità, inabilità e inidoneità al lavoro e al servizio, nonché i conseguenti effetti previdenziali per i dipendenti pubblici assunti dopo l’entrata in vigore del presente decreto. Sopprimono altresì il termine di tre mesi per l’erogazione del trattamento di fine servizio (TFS) e di fine rapporto (TFR) per i nuovi assunti, trascorso il quale sono dovuti gli interessi. Inoltre, abrogano l’esclusione del personale delle forze di polizia, delle forze armate e dei vigili del fuoco dalle disposizioni relative ai nuovi criteri per l’accertamento dell’invalidità ai fini dell’erogazione del trattamento di fine servizio e del trattamento di fine rapporto. Sottolinea che si tratta di questioni che riguardano la vita delle persone e ricorda che il deputato Colucci ha presentato una proposta di legge in materia di erogazione dei suddetti trattamenti, in linea anche con la giurisprudenza della Corte costituzionale in materia.
Valentina BARZOTTI (M5S) sottolinea l’importanza degli identici emendamenti Mari 16.1, Barzotti 16.2 e Scotto 16.3, richiamando la proposta di legge presentata dal collega Colucci e la proposta abbinata per dare attuazione alla sentenza n. 103 del 2023, con la quale la Corte costituzionale ha sancito che il ritardo con cui viene erogato il trattamento di fine servizio ai dipendenti pubblici è incompatibile con la Costituzione. Afferma che non è accettabile che i dipendenti pubblici debbano attendere oltre per l’erogazione del TFS e del TFR, che spetta loro di diritto. Ricorda che l’articolo 16 del presente provvedimento riconosceva il pagamento trimestrale del TFS, ma che una nota della Commissione Bilancio della Camera dei deputati ha ulteriormente limitato il termine per l’erogazione di questi trattamenti previdenziali.
Sottolinea che non si tratta di una questione di risorse, ma piuttosto di una scelta di destinazione delle stesse, rilevando come le risorse vengano frequentemente utilizzate per finanziare altri scopi. Ricorda che i dipendenti pubblici, tra cui soprattutto coloro che sono impiegati nel settore scolastico o sanitario, non percepiscono stipendi elevati, ma si meritano di ricevere le pensioni che giustamente spettano loro. Afferma che si tratta di una questione da superare con tempestività.
Si rivolge alla sottosegretaria Siracusano, suggerendo che una possibile soluzione alternativa potrebbe essere quella di legittimare un prestito da parte della Cassa Depositi e Prestiti, come avvenuto durante la pandemia del COVID-19 per il finanziamento del reddito di emergenza, grazie agli anticipi forniti dal sistema bancario. Propone, inoltre, di allineare questi pagamenti con le partite di giro del bilancio dello Stato per evitare difficoltà nella gestione della liquidità. Rileva, infine, l’importanza di un adeguato
Francesco MARI (AVS), intervenendo anch’egli sugli identici emendamenti Mari 16.1, Barzotti 16.2 e Scotto 16.3, rappresenta che l’articolo 16 del provvedimento in esame discrimina, a suo avviso, alcune tipologie di lavoratori, poiché vengono cancellati sia i diritti previdenziali, sia quelli connessi alla salute dei lavoratori, che, invece, ricevono tutela da molti anni. Invita, pertanto, i relatori e la rappresentante del Governo a valutare l’accantonamento delle predette proposte emendative.
Nazario PAGANO, presidente, prende atto che i relatori e la rappresentante del Governo non accedono alla richiesta di accantonamento testé formulata.
Le Commissioni, con distinte votazioni, respingono gli identici emendamenti Mari 16.1, Barzotti 16.2 e Scotto 16.3, nonché gli emendamenti Scotto 16.4 e 16.6.
Valentina BARZOTTI (M5S), intervenendo sull’emendamento Alfonso Colucci 17.2, ne illustra il contenuto e rappresenta che lo stesso intende porre rimedio alla pratica di istituire Direzioni generali in spregio alla vigente normativa e ricorrendo, altresì, alla decretazione d’urgenza. Auspica, pertanto, che la citata proposta emendativa sia approvata.
Le Commissioni respingono l’emendamento Alfonso Colucci 17.2.
Luca SBARDELLA (FDI) dichiara di sottoscrivere l’emendamento Giorgianni 17.3 e, contestualmente, lo ritira.
Enrico COSTA (FI-PPE), intervenendo sull’emendamento a sua prima firma 17.4, dopo aver precisato di essere consapevole che sul medesimo è stato formulato un invito al ritiro da parte dei relatori, ne illustra il contenuto, specificando, in tal senso, che in ordine alla responsabilità disciplinare dei magistrati, lo Stato, a partire dal 1992, ha corrisposto la somma pari a circa un miliardo di euro a titolo di indennizzo per ingiusta detenzione derivante da errori giudiziari. Specifica, pertanto, che, con la proposta emendativa in esame, si intende prevedere che il Ministero dell’economia e delle finanze, all’esito dell’avvenuto indennizzo, trasmetta gli atti al Ministro della giustizia, quale titolare dell’azione disciplinare nei confronti dei magistrati, per le valutazioni di propria competenza. Pertanto, chiede di sapere se, nel frattempo, il Governo o i relatori abbiano eventualmente modificato il parere precedentemente espresso sul proprio emendamento.
La sottosegretaria Matilde SIRACUSANO dichiara di rimettersi ai relatori.
Tiziana NISINI (LEGA), relatrice, conferma l’invito al ritiro, altrimenti esprimendo parere contrario.
Le Commissioni respingono l’emendamento Enrico Costa 17.4.
Arturo SCOTTO (PD-IDP), intervenendo sull’ordine dei lavori, rappresenta che vi è stato, nelle scorse ore, un confronto tra il Ministero delle imprese e del made in Italy e la regione Emilia-Romagna relativamente al riconoscimento degli ammortizzatori sociali in favore dei lavoratori dell’azienda «La Perla» e chiede se, considerata la circostanza che, a breve, si ritiene debbano intervenire ulteriori riformulazioni sulle proposte emendative, con le medesime sia possibile prevedere norme che aiutino i predetti lavoratori.
Nazario PAGANO (FI-PPE), presidente, dispone l’accantonamento degli articoli aggiuntivi Iezzi 17.01, 17.02 del Governo e 17.03 dei relatori, nonché dei subemendamenti ad essi riferiti.
Simona BONAFÈ (PD-IDP), intervenendo sull’articolo aggiuntivo 17.02 del Governo, chiede alla presidenza se, essendo stato sullo stesso dato precedentemente un parere favorevole, debba ora il medesimo ritenersi accantonato.
Nazario PAGANO (FI-PPE), presidente, specifica che, proceduralmente, essendosi proceduto all’accantonamento del subemendamento, esso comporta l’automatico accantonamento anche della proposta emendativa cui si riferisce. Comunica, altresì, che i rispettivi presentatori hanno ritirato l’emendamento Giagoni 19.1 e Volpi 19.2 e dispone l’accantonamento dell’emendamento Gentile 19.4.
Alfonso COLUCCI (M5S), illustrando il contenuto dell’emendamento Di Lauro 19.9, specifica che lo stesso intende impiegare fondi non utilizzati, ripristinandoli all’originaria destinazione, per venire incontro alle persone non autosufficienti.
Arturo SCOTTO (PD-IDP) dichiara che il proprio gruppo sottoscrive l’emendamento Di Lauro 19.9.
Le Commissioni respingono l’emendamento Di Lauro 19.9
Nazario PAGANO (FI-PPE), presidente, comunica che gli identici emendamenti Tenerini 19.13, Caparvi 19.14, Ghirra 19.16, Bonafè 19.17 e Boschi 19.18 si intendono accantonati e comunica, altresì, che il presentatore ha ritirato l’articolo aggiuntivo Mattia 19.07.
Arturo SCOTTO (PD-IDP), si duole del ritiro, da parte del presentatore, dell’articolo aggiuntivo Mattia 19.07 e, intervenendo sul medesimo articolo aggiuntivo Speranza 19.06, dopo averne illustrato il contenuto, dichiara di non comprendere il motivo per il quale, sullo stesso, sia stato reso un parere contrario, atteso che esso non comporta particolari profili problematici dal punto di vista finanziario.
Le Commissioni, con distinte votazioni, respingono l’articolo aggiuntivo Speranza 19.06 e l’emendamento Zaratti 20.2.
Nazario PAGANO (FI-PPE), presidente, comunica l’accantonamento dei subemendamenti riferiti all’emendamento 20.6 dei relatori.
Le Commissioni respingono l’articolo aggiuntivo Simiani 20.03.
Nazario PAGANO (FI-PPE), presidente, comunica il ritiro dell’articolo aggiuntivo 20.04 dei relatori e, conseguentemente, dichiara decaduto il subemendamento Scotto 0.20.04.1.
Le Commissioni, con distinte votazioni, respingono il subemendamento Scotto 0.21.3.2 e approvano l’emendamento 21.3 del Governo.
Nazario PAGANO (FI-PPE), presidente, comunica l’accantonamento dell’articolo aggiuntivo Battilocchio 21.03, Giovine 21.010, Caparvi 21.011, Giorgianni 21.013 e Patriarca 21.01.
Alessandro URZÌ (FDI), Sara FERRARI (PD-IDP) e Aboubakar SOUMAHORO (MISTO) dichiarano di sottoscrivere l’articolo aggiuntivo Steger 21.06.
Le Commissioni approvano gli identici articoli aggiuntivi Steger 21.06 e Cattoi 21.07.
Nazario PAGANO (FI-PPE), presidente, comunica l’accantonamento dell’articolo aggiuntivo 21.014 dei Relatori e dei relativi subemendamenti.
Arturo SCOTTO (PD-IDP), intervenendo sull’ordine dei lavori e rilevando che, allo stato, vi sono 198 proposte emendative accantonate da porre in votazione, chiede al presidente se sia possibile avere un ordine da seguire per il prosieguo della seduta.
Nazario PAGANO (FI-PPE), presidente, rappresenta l’opportunità di procedere alla votazione delle proposte emendative dei relatori che recepiscono le osservazioni formulate dalla Commissione Bilancio, per poi procedere ad una breve sospensione. Comunica, pertanto, di porre in votazione gli emendamenti 2.27, 7.9, 12.189, 18.5, 19.23 dei relatori che recepiscono le condizioni poste dalla Commissione Bilancio sul provvedimento in esame e che sono in distribuzione.
Le Commissioni, con distinte votazioni, approvano gli emendamenti 2.27, 7.8, 7.9, 7.10, 12.189, 18.5, 19.23 dei Relatori (vedi allegato 1).
La seduta, sospesa alle 11.55, è ripresa alle 14.20.
Walter RIZZETTO, presidente, dà conto delle sostituzioni.
Arturo SCOTTO (PD-IDP), considerata l’ampiezza e l’eterogeneità del decreto in esame, e considerato il ritardo accumulato, propone, nell’ottica di garantire il buon andamento dei lavori, di procedere ad una riconvocazione delle Commissioni nelle giornate di martedì e mercoledì della settimana prossima, assicurando al riguardo l’impegno del suo gruppo, ed auspicando altresì che il Governo rispetti gli impegni presi rispetto al caso delle dipendenti de «La Perla».
Carmela AURIEMMA (M5S), associandosi alla proposta avanzata dall’onorevole Scotto, sottolinea la complessità delle nuove riformulazioni presentate e la ristrettezza dei tempi per un esame approfondito delle stesse.
Chiede quindi una rimodulazione del calendario, anche in considerazione della riunione della Conferenza dei Presidenti di gruppo, prevista per le ore 15.30 della giornata odierna.
Francesco MARI (AVS), associandosi alle proposte dei colleghi Scotto ed Auriemma, fa presente che l’esigenza di assicurare il buon andamento dei lavori delle Commissioni comporta la necessità di avere tempi congrui per l’analisi degli emendamenti rimasti, che risultano essere 207, ossia circa la metà del totale degli emendamenti segnalati.
Walter RIZZETTO, presidente, viste le proposte dell’opposizione, sospende la seduta e convoca una riunione dell’Ufficio di presidenza delle Commissione riunite alle ore 14.35.
La seduta, sospesa alle 14.25, riprende alle 14.45.
Walter RIZZETTO, presidente, comunica che nel corso della sospensione dei lavori sono state presentate dal Governo alcune proposte di riformulazione, che sono in distribuzione.
Chiede pertanto ai presentatori se accettino la proposta di riformulazione, in identico testo, degli emendamenti Soumahoro 1.1, Ruffino 1.14, Giagoni 1.15 e Zaratti 1.16.
Aboubakar SOUMAHORO (MISTO) chiede che si proceda ad un momentaneo accantonamento dell’emendamento a sua prima firma 1.1, per poter valutare adeguatamente la proposta di riformulazione.
Andrea CASU (PD-IDP) contesta le modalità e le tempistiche con le quali il Governo ha proposto la riformulazione in identico testo degli emendamenti Soumahoro 1.1, Ruffino 1.14, Giagoni 1.15 e Zaratti 1.16, rilevando la necessità di disporre di altro tempo per svolgere le opportune valutazioni.
Walter RIZZETTO, presidente, dispone l’accantonamento degli emendamenti Soumahoro 1.1, Ruffino 1.14, Giagoni 1.15 e Zaratti 1.16 per concedere al deputato Soumahoro il tempo necessario a valutare la proposta di riformulazione presentata dal Governo.
Prende altresì atto che i presentatori dell’emendamento Zaratti 1.5 accettano la riformulazione proposta dal Governo.
Le Commissioni approvano l’emendamento Zaratti 1.5 (Nuova formulazione).
Walter RIZZETTO, presidente, avverte che i presentatori accettano la riformulazione degli emendamenti Giagoni 1.15 e Zaratti 1.16.
Andrea CASU (PD-IDP), reiterando le critiche rispetto alle modalità con le quali il Governo ha proposto le riformulazioni degli emendamenti in esame, che a suo avviso non hanno consentito il tempo necessario a svolgerne le opportune valutazioni, fa presente che a seguito delle interlocuzioni telefoniche intercorse con il collega Ruffino, accetta la riformulazione dell’emendamento Ruffino 1.14 in identico testo rispetto agli emendamenti Soumahoro 1.1, Giagoni 1.15 e Zaratti 1.16.
Walter RIZZETTO, presidente, dichiara di comprendere le ragioni del collega Soumahoro, il quale essendo venuto a conoscenza della proposta di riformulazione dell’emendamento a sua prima firma 1.1 proposta dal Governo nel corso della seduta ha manifestato l’esigenza di disporre di altro tempo per poter svolgere le opportune valutazioni.
Al contrario, contesta la richiesta di disporre di altro tempo formulata dal collega Casu, siccome le proposte di riformulazione in identico testo degli emendamenti Ruffino 1.14, Giagoni 1.15 e Zaratti 1.16 sono state presentate già nella seduta di ieri.
Aboubakar SOUMAHORO (MISTO), nel ringraziare il collega Casu per l’aiuto offerto, chiarisce che la richiesta di disporre di altro tempo formulata alla Presidenza non era dettata da intenzioni ostruzionistiche, bensì dall’esigenza di comprendere se la proposta di riformulazione appena rispondesse agli interessi perseguiti dall’emendamento a sua prima firma 1.1.
Premesso ciò, dichiara di accettare la proposta di riformulazione dell’emendamento a sua prima firma 1.1.
Arturo SCOTTO (PD-IDP), intervenendo sull’ordine dei lavori, ribadisce che il comportamento dei colleghi Soumahoro e Casu non era in alcun modo motivato da finalità ostruzionistiche, bensì dalla sola esigenza di svolgere le opportune valutazioni sulle proposte di riformulazione presentate dal Governo.
Walter RIZZETTO, presidente, chiarisce di non aver inteso contestare il fatto che il collega Casu sia intervenuto per aiutare il collega Soumahoro a svolgere le opportune valutazioni sulle proposte di riformulazione presentate dal Governo, bensì la circostanza che il maggior tempo richiesto per svolgere le suddette valutazioni sia stato in realtà impiegato per contattare telefonicamente il collega Ruffino, che risulta assente. Manifesta pertanto l’opportunità che i colleghi portino avanti con maggiore partecipazione e dedizione le proposte emendative presentate, senza impedire l’ordinato svolgersi dei lavori della Commissione.
Le Commissioni, con distinte votazioni, approvano gli emendamenti Soumahoro 1.1, Ruffino 1.14, Giagoni 1.15 e Zaratti 1.16, riformulati in identico testo e respingono l’articolo aggiuntivo Mari 1.02.
Walter RIZZETTO, presidente, prende atto che i presentatori dell’emendamento Pizzimenti 2.7 accettano la riformulazione.
Arturo SCOTTO (PD-IDP), intervenendo sull’emendamento Pizzimenti 2.7, stigmatizza la scelta di istituire, all’interno del Ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica, un nuovo nucleo denominato «end of waste», da finanziare mediante corrispondente riduzione del fondo speciale di parte corrente iscritto nello stato di previsione del Ministero dell’economia e delle finanze, allo scopo parzialmente utilizzando l’accantonamento relativo allo stesso Ministero dell’ambiente; a suo avviso, tali fondi andrebbero utilizzati per finanziare misure volte a risolvere le vere emergenze del Paese: a titolo di esempio, segnala che una proposta emendativa a sua firma finalizzata a potenziare l’organico dell’Ispettorato del lavoro, finanziata con risorse a valere sul Fondo per le esigenze indifferibili, è stata inspiegabilmente respinta dai Gruppi di maggioranza. Ribadisce, altresì, l’esigenza di trovare individuare una soluzione condivisa per risolvere la crisi aziendale che coinvolge i lavoratori dell’azienda La Perla.
Carmela AURIEMMA (M5S), preannunciando il voto contrario del proprio Gruppo sull’emendamento Pizzimenti 4.7, si associa alle considerazioni del collega Scotto, evidenziando che, anziché istituire una nuova struttura di dubbia utilità, sarebbe stato opportuno incrementare le risorse del Ministero dell’ambiente finalizzate a fronteggiare il dissesto idrogeologico.
Enrica ALIFANO (M5S), associandosi alle considerazioni svolte dai colleghi, ritiene sconcertante che il Governo abbia trovato le risorse per finanziare l’istituzione di una struttura del tutto inutile, anziché affrontare le vere emergenze del Paese, a cominciare dalla condizione carceraria.
Le Commissioni approvano l’emendamento Pizzimenti 2.7 (Nuova formulazione).
Francesco MARI (AVS), intervenendo sull’ordine dei lavori, stigmatizza la modalità frammentaria e disorganica con la quale Governo e relatori hanno sottoposto le proposte di riformulazione, impedendo di avere un quadro chiaro delle proposte emendative che risultano ancora accantonate.
Walter RIZZETTO, presidente, precisa che i fascicoli con le proposte di riformulazione sono a disposizione di tutti i membri delle Commissione già dalla giornata di ieri; solo un ultimo pacchetto di proposte è pervenuto nella giornata odierna.
Simona BONAFÈ (PD-IDP), intervenendo sull’ordine dei lavori, ribadisce le riserve sulla tempistica con la quale Governo e relatori rendono noti i pareri sulle proposte emendative accantonate, impedendo ai proponenti di valutare con attenzione le riformulazioni.
Walter RIZZETTO, presidente, ribadisce che, seguendo una prassi costante, i fascicoli delle proposte di riformulazione sono stati messi a disposizione dei deputati con congruo anticipo.
La Sottosegretaria Matilde SIRACUSANO evidenzia lo sforzo prodotto dall’Esecutivo e dai relatori nella elaborazione delle proposte di riformulazione, tanto più apprezzabile a fronte della mole di emendamenti da valutare.
Walter RIZZETTO, presidente, prende atto che i presentatori dell’emendamento Zinzi 2.8 ne accettano la riformulazione.
Le Commissioni approvano l’emendamento Zinzi 2.8 (Nuova formulazione).
Walter RIZZETTO, presidente, avverte che è stato ritirato l’emendamento Zinzi 2.9. Comunica, altresì, che i proponenti degli emendamenti Calderone 2.19 e Varchi 8.41, nonché dell’articolo aggiuntivo Romano 8.016 accettano l’ulteriore nuova formulazione in identico testo.
Arturo SCOTTO (PD-IDP), intervenendo sulle proposte emendative Calderone 2.19, Varchi 8.41 e Romano 8.016 come riformulate, osserva che esse mirano a rafforzare strutturalmente l’Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente (ARPA) della Sicilia; tale obiettivo, peraltro condivisibile, è stato ottenuto grazie a proficue interlocuzioni con la Giunta siciliana e all’impegno dei deputati eletti nella regione; sarebbe auspicabile che lo stesso livello di impegno venisse profuso anche per risolvere la citata crisi aziendale che coinvolge i lavoratori dell’azienda La Perla.
Le Commissioni approvano gli emendamenti Calderone 2.19 e Varchi 8.41 e l’articolo aggiuntivo Romano 8.016, (Ulteriore nuova formulazione).
Walter RIZZETTO, presidente, comunica che le proposte di riformulazione degli identici articoli aggiuntivi Zaratti 3.02 e Ruffino 3.03 sono state accettate dai presentatori.
Arturo SCOTTO (PD-IDP) chiede di sottoscrivere l’articolo aggiuntivo Ruffino 3.03.
Aboubakar SOUMAHORO (MISTO), a sua volta, chiede di sottoscrivere l’articolo aggiuntivo Ruffino 3.03.
Le Commissioni approvano gli identici articoli aggiuntivi Zaratti 3.02 e Ruffino 3.03 (Nuova formulazione).
Dario CAROTENUTO (M5S) accetta la riformulazione dell’emendamento 4.6 a sua prima firma, volto a riconoscere, a coloro che hanno prestato servizio presso le amministrazioni pubbliche per l’attuazione dei progetti del Piano nazionale di ripresa e resilienza, una premialità nell’ambito delle procedure concorsuali delle pubbliche amministrazioni.
Arturo SCOTTO (PD-IDP), nel sottoscrivere l’emendamento Carotenuto 4.6, ne evidenzia la rilevanza, ritenendo un segnale particolarmente positivo quello di riconoscere la premialità a coloro che hanno prestato servizio presso le amministrazioni pubbliche per l’attuazione dei progetti del Piano nazionale di ripresa e resilienza, soprattutto con riferimento ad alcune realtà del Mezzogiorno. In tal senso ritiene ed auspica che la maggioranza possa intervenire anche con riferimento ad altre realtà che vivono situazioni socioeconomiche molto difficili.
Carmela AURIEMMA (M5S), intervenendo sull’emendamento Carotenuto 4.6, di cui è cofirmataria, nel ringraziare il Governo per l’accoglimento della proposta, ne sottolinea la rilevanza anche con riferimento alla possibilità per gli enti pubblici di assumere personale già formato e di comprovata esperienza ritenendo che ciò possa rafforzare le stesse amministrazioni pubbliche.
Le Commissioni approvano l’emendamento Carotenuto 4.6 (Nuova formulazione) (vedi allegato 1).
Alessandro URZÌ (FDI), intervenendo sull’ordine dei lavori, ritiene opportuno procedere alla convocazione di un ufficio di presidenza.
Walter RIZZETTO (FDI), presidente, preso atto della richiesta dell’onorevole Urzì, avverte che l’Ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, delle Commissioni riunite I e XI si intende immediatamente convocato. Sospende pertanto la seduta.
La seduta, sospesa alle 15.35, è ripresa alle 16.45.
Walter RIZZETTO, presidente, avverte che l’esame riprende dall’emendamento Castiglione 3.30. Comunica, altresì, che il presentatore ne accetta la riformulazione.
Le Commissioni approvano l’emendamento Castiglione 3.30 (Nuova formulazione..
Davide AIELLO (M5S), intervenendo sull’ordine dei lavori, sollecita la presidenza a prestare la dovuta attenzione ai deputati che chiedono di prendere la parola.
Walter RIZZETTO, presidente, avverte che si passa ora all’esame degli identici emendamenti Soumahoro 4.12, Mari 4.13 e Tenerini 4.14, nel testo riformulato contenuto in un nuovo fascicolo in distribuzione.
Davide AIELLO (M5S) sottolinea la difficoltà di seguire i lavori in assenza di un unico fascicolo contenente tutte le proposte di riformulazione.
Walter RIZZETTO, presidente, precisa che la presidenza si fa carico di indicare, di volta in volta, il fascicolo da consultare.
Arturo SCOTTO (PD-IDP), intervenendo sull’ordine dei lavori, fa presente che è stata appena annunciata la presentazione di un nuovo fascicolo di emendamenti riformulati, che rende ancora più caotico il prosieguo dell’esame. A suo avviso, sarebbe stato opportuno, come suggerito dei gruppi di opposizione, sospendere l’esame del provvedimento e rinviare ad altra seduta, per consentire un esame ordinato delle proposte di riformulazione.
Carmela AURIEMMA (M5S), intervenendo sull’ordine lavori, si associa alle considerazioni del collega Scotto, evidenziando che le difficoltà di procedere nell’esame sono imputabili non già alla condotta dei gruppi di opposizione, che hanno rispettato gli accordi presi, bensì alle contraddizioni interne alla maggioranza.
Simona BONAFÈ (PD-IDP), intervenendo sull’ordine dei lavori, chiede di precisare se è prevista la presentazione di ulteriori proposte di riformulazione.
Walter RIZZETTO, presidente, precisa che solo un emendamento a firma del collega Mollicone è oggetto di valutazione in vista di una eventuale proposta di riformulazione.
Arturo SCOTTO (PD-IDP) ritiene inaccettabile quest’alea di incertezza, anche in considerazione del contingentamento dei tempi imposto dalla maggioranza in esito all’ultima riunione dell’ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi.
Walter RIZZETTO, presidente, segnala che la proposta emendativa del collega Mollicone ha un contenuto identico ad un emendamento del deputato Orfini, il quale, dunque, potrebbe essere interessato a valutare la proposta di riformulazione.
Arturo SCOTTO (PD-IDP) replica che tale proposta emendativa potrebbe a questo punto essere ritirata dal collega Orfini.
Lorenzo MALAGOLA (FDI) sollecita la presidenza a richiamare i colleghi dei gruppi di opposizione al rispetto rigoroso delle norme del Regolamento, evitando di utilizzare interventi sull’ordine dei lavori come pretesto per alimentare inutili polemiche politiche.
Sara FERRARI (PD-IDP), intervenendo sulla nuova formulazione degli identici emendamenti Soumahoro 4.12, Mari 4.13 e Tenerini 4.14, ne condivide la finalità di valorizzare il personale tecnico-amministrativo degli enti pubblici di ricerca.
Arturo SCOTTO (PD-IDP), intervenendo sulle proposte emendative in esame, sottolinea la necessità di agevolare la progressione di carriera dei ricercatori ed incrementare le risorse dei centri di ricerca.
Valentina BARZOTTI (M5S), ringraziando i proponenti degli emendamenti in esame, preannuncia il voto favorevole del MoVimento 5 Stelle.
Simona BONAFÈ (PD-IDP) preannuncia, a sua volta, il voto favorevole del proprio Gruppo.
Dario CAROTENUTO (M5S), a nome di tutti i componenti del Gruppo, chiede di sottoscrivere gli emendamenti in esame, come riformulati.
Arturo SCOTTO (PD-IDP), a nome del proprio Gruppo, chiede di sottoscrivere le proposte emendative in esame.
Carmela AURIEMMA (M5S) ribadisce la rilevanza di una disposizione che contribuirà a dare maggiore stabilità e certezza all’attività dei ricercatori.
Enrica ALIFANO (M5S) si associa all’apprezzamento per l’attività svolta dagli enti di ricerca, il cui contributo è essenziale per lo sviluppo e la crescita del Paese.
Davide AIELLO (M5S), associandosi alle considerazioni dei colleghi che l’hanno proceduto, ringrazia i proponenti per aver presentato la proposta emendativa.
Le Commissioni approvano gli identici emendamenti Soumahoro 4.12, Mari 4.13 e Tenerini 4.14, (Nuova formulazione).
Walter RIZZETTO, presidente, accoglie l’ulteriore riformulazione dell’emendamento a sua prima firma 4.24.
Arturo SCOTTO (PD-IDP), intervenendo sull’emendamento Rizzetto 4.24, ritiene che lo sforzo del presidente Rizzetto di valorizzare il personale dirigenziale delle università sarebbe apprezzabile qualora si mettesse lo stesso impegno a sostegno dei ricercatori universitari.
Valentina BARZOTTI (M5S) preannuncia il voto contrario del proprio gruppo sull’emendamento Rizzetto 4.24, ritenendo che la priorità nell’assegnazione di risorse aggiuntive nelle università dovrebbe essere data al personale ordinario e non dirigenziale.
Enrica ALIFANO (M5S), intervenendo sull’emendamento Rizzetto 4.24, nel ribadire la considerazione espressa dalla collega Barzotti, ritiene che bisognerebbe dare la precedenza al personale dei ricercatori.
Simona BONAFÈ (PD-IDP), intervenendo sull’emendamento Rizzetto 4.24, concorda nel ritenere una questione di ben più urgenza quella di stabilizzare i ricercatori universitari.
Carmela AURIEMMA (M5S) sottolinea come l’emendamento Rizzetto 4.24, utilizzando le risorse del Fondo per il finanziamento ordinario delle università, di cui al comma 297 dell’articolo 1, della legge n. 234 del 2021, di fatto sottragga risorse ai ricercatori nonché al personale tecnico e amministrativo per destinarle al personale dirigenziale.
Dario CAROTENUTO (M5S), intervenendo sull’emendamento Rizzetto 4.24, ritiene non accettabile tale modalità di intervento che destina al personale dirigenziale risorse che dovrebbero essere destinate ai ricercatori universitari.
Andrea CASU (PD-IDP), nell’evidenziare l’assenza di una contrarietà in senso assoluto sull’emendamento Rizzetto 4.24, ritiene che lo stesso impegno andrebbe profuso a favore di tutti gli altri lavoratori delle università.
Sara FERRARI (PD-IDP) sottolinea come l’emendamento Rizzetto 4.24 sia volto ad incrementare un fondo destinato alla retribuzione del personale dirigenziale nelle università senza preoccuparsi dei giovani ricercatori costretti a lasciare il Paese per avere stipendi più dignitosi.
Le Commissioni approvano l’emendamento Rizzetto 4.24 (Ulteriore nuova formulazione).
Walter RIZZETTO, presidente, avverte che i presentatori hanno ritirato l’emendamento Giglio Vigna 4.61 e che i presentatori dell’emendamento Tassinari 4.62 ne hanno accettato la riformulazione.
Arturo SCOTTO (PD-IDP), intervenendo sull’emendamento Tassinari 4.62, preannuncia il proprio voto contrario dal momento che istituisce posizioni dirigenziali senza preoccuparsi della stabilizzazione degli altri lavoratori, a suo avviso, ben più urgente.
Enrica ALIFANO (M5S), intervenendo sull’emendamento Tassinari 4.62, concorda con il collega Scotto ritenendo non condivisibile che la proposta emendativa ponga attenzione esclusivamente al personale dirigenziale.
Andrea CASU (PD-IDP), nell’evidenziare, anche nel caso dell’emendamento Tassinari 4.62, l’assenza di una contrarietà in senso assoluto sulla proposta, ritiene che ci siano questioni ben più urgenti di cui il Governo e la maggioranza dovrebbero preoccuparsi.
Valentina BARZOTTI (M5S), intervenendo sull’emendamento Tassinari 4.62, chiede che sia posta l’attenzione sui tanti problemi di precarietà che esistono nell’ambito delle istituzioni di formazione e specializzazione artistica e musicale.
Sara FERRARI (PD-IDP) apprezza che l’emendamento Tassinari 4.62 riconosca l’autonomia del Conservatorio di musica di Bolzano.
Dario CAROTENUTO (M5S) ritiene che l’importo di 5 milioni di euro posto a copertura degli oneri recati dall’emendamento Tassinari 4.62 avrebbe dovuto essere destinato ai tanti lavoratori precari nel settore artistico e musicale.
Carmela AURIEMMA (M5S) preannuncia il voto contrario del proprio gruppo sull’emendamento Tassinari 4.62, ritenendo che ancora una volta si vada solo a favore del personale dirigenziale.
Davide AIELLO (M5S), intervenendo sull’emendamento Tassinari 4.62, dichiara come la maggioranza abbia solo l’interesse ad approvare emendamenti tesi a creare figure dirigenziali a scapito degli altri lavoratori.
Simona BONAFÈ (PD-IDP) ritiene che l’emendamento Tassinari 4.62 dia l’idea di come la maggioranza e il Governo abbiano agito nel corso dei lavori sul decreto-legge in esame, senza una visione di insieme.
Le Commissioni approvano l’emendamento Tassinari 4.62 (Nuova formulazione).
Valentina BARZOTTI (M5S), nell’accettare la riformulazione dell’emendamento Amato 4.63, di cui è cofirmataria, ringrazia la sottosegretaria per l’impegno profuso nell’accogliere la proposta, a suo avviso di grande rilevanza, dal momento che premia il merito sportivo.
Arturo SCOTTO (PD-IDP) chiede di sottoscrivere a nome del Partito democratico l’emendamento Amato 4.63, ritenendo fondamentale che il merito sportivo venga riconosciuto tra i titoli valutabili ai fini dell’elaborazione delle graduatorie dei concorsi.
Enrica ALIFANO (M5S) apprezza il fatto che si sia voluto tener conto dell’impegno e dei sacrifici compiuti da chi pratica l’attività sportiva, considerandolo un titolo di merito.
Andrea CASU (PD-IDP) chiede di sottoscrivere l’emendamento Amato 4.63, che rappresenta un passo in avanti molto importante nel riconoscimento della valenza positiva dello sport e del suo contributo al benessere psico-fisico della persona. Si augura che si possa approvare l’emendamento all’unanimità.
Simona BONAFÈ (PD-IDP) ritiene giusto riconoscere il merito sportivo come titolo valutabile nei concorsi pubblici e preannuncia il voto favorevole del suo gruppo.
Aboubakar SOUMAHORO (MISTO) chiede di sottoscrivere l’emendamento Amato 4.63, considerandolo un’iniziativa positiva che mette al centro lo sport e le sue caratteristiche di vitalità.
Sara FERRARI (PD-IDP) sottoscrive convintamente l’emendamento in esame, evidenziando che non se ne potrà avvalere la provincia autonoma da cui proviene, che tuttavia ha investito molto nel riconoscimento dello sport.
Dario CAROTENUTO (M5S) si dichiara soddisfatto per il fatto che l’emendamento Amato 4.63 si appresti ad essere approvato, manifestando tuttavia la propria preferenza per la versione originaria in cui si introducevano giuste distinzioni a seconda del livello raggiunto in campo sportivo.
Le Commissioni approvano l’emendamento Amato 4.63 (Nuova formulazione).
Nazario PAGANO, presidente, prende atto che i relatori e la rappresentante del Governo esprimono parere favorevole sugli identici emendamenti Tenerini 4.64, Mollicone 4.65, Casu 4.66 e Iaria 4.67, precedentemente accantonati, purché riformulati nei termini riportati in allegato. Prende altresì atto che i presentatori degli emendamenti Tenerini 4.64 e Mollicone 4.65 accettano la proposta di riformulazione.
Valentina BARZOTTI (M5S) accetta la riformulazione dell’emendamento Iaria 4.67, ritenendola un incoraggiamento dal momento che rispetto alla versione originale fa esclusivo riferimento al social media e digital manager e non invece all’intelligenza artificiale.
Andrea CASU (PD-IDP) accetta la riformulazione dell’emendamento a sua firma 4.66, insistendo sulla necessità di un pieno riconoscimento delle figure che già operano nella pubblica amministrazione sul versante digitale. Considera l’emendamento in questione, nella riformulazione proposta, un passo in avanti, tuttavia non sufficiente.
Enrica ALIFANO (M5S) esprime la propria soddisfazione per il fatto che si valorizzi la strategia comunicativa e la piena transizione digitale della pubblica amministrazione, ritenendo tuttavia che serva un ulteriore passo in avanti. Aggiunge tuttavia di considerare impossibile l’attuazione della disposizione senza nuovi oneri, come recita la proposta di riformulazione.
Dario CAROTENUTO (M5S) chiede ai relatori di motivare le ragioni della riformulazione del testo originario, dal momento che non riesce a comprenderle.
Paolo Emilio RUSSO (FI-PPE) precisa che la proposta di riformulazione avanzata dai relatori, predisposta in collaborazione con il Dipartimento della funzione pubblica, evita di confliggere con leggi e regolamenti vigenti.
Walter RIZZETTO, presidente, invita l’onorevole Paolo Emilio Russo a concludere, avendo esaurito il tempo a disposizione.
Dario CAROTENUTO (M5S), nel ringraziare il relatore per la precisazione fornita, ritiene che in futuro si dovrà comunque intervenire nuovamente sulla materia.
Arturo SCOTTO (PD-IDP) considera l’emendamento del collega Casu e quelli identici un passo in avanti, auspicando che si investa sempre di più sulla figura dell’esperto digitale che rappresenta il futuro della pubblica amministrazione.
Sara FERRARI (PD-IDP) illustra il contenuto dell’emendamento Casu 4.66.
Davide AIELLO (M5S) interviene in primo luogo sull’ordine dei lavori, per stigmatizzare il fatto che il presidente Rizzetto abbia contingentato anche il tempo dei relatori quando stanno fornendo chiarimenti ai colleghi. Ritiene che non sia questo un modo idoneo a garantire il buon andamento dei lavori. Quanto al merito, preannuncia il suo voto favorevole sul gruppo di emendamenti identici in esame, tra i quali figura anche quello a firma del collega Iaria, che rappresentano una soluzione per consentire alla pubblica amministrazione di presentarsi in modo adeguato sui canali digitali.
Walter RIZZETTO, presidente, si scusa per aver indotto il relatore Paolo Emilio Russo a sintetizzare il proprio intervento.
Aboubakar SOUMAHORO (MISTO) chiede di sottoscrivere gli emendamenti in esame perché pongono al centro anche la questione della qualità infrastrutturale e dell’accesso ai servizi. Citando il sociologo Bagnasco in ordine alla presenza di più Italie, ritiene che l’intervento recato dagli identici emendamenti in esame permetta di unificare il Paese, per proiettarci nell’Italia del futuro.
Carmela AURIEMMA (M5S), nell’apprezzare la proposta di riformulazione avanzata, tiene tuttavia a sottolineare che essa rappresenta una deminutio rispetto al testo originale dell’emendamento Iaria 4.67, dal momento che si fa riferimento al solo social media manager e non invece alle piattaforme tecnologiche e digitali della pubblica amministrazione e all’intelligenza artificiale.
Francesco MARI (AVS) chiede di sottoscrivere l’emendamento Casu 4.66.
Le Commissioni approvano gli identici emendamenti Tenerini 4.64, Mollicone 4.65, Casu 4.66 e Iaria 4.67 (Nuova formulazione).
Nazario PAGANO, presidente, avverte che l’emendamento Tassinari 4.68 resta accantonato e che l’emendamento La Salandra 4.85 è stato ritirato.
Prende atto che i relatori e la rappresentante del Governo esprimono parere favorevole sull’emendamento Ruffino 4.88, precedentemente accantonato, purché riformulato nei termini riportati in allegato.
Andrea CASU (PD-IDP) sottoscrive l’emendamento Ruffino 4.88 e ne accetta la proposta di riformulazione. Si tratta di un emendamento che valorizza l’esperienza acquisita negli enti locali dal personale assunto a tempo determinato che rappresenta un valore aggiunto nel momento in cui si dovessero aprire spazi per assunzioni a tempo indeterminato. Ritiene che la proposta di riformulazione sia peggiorativa del testo originale ma la considera comunque utile per introdurre un principio.
Arturo SCOTTO (PD-IDP) chiede di sottoscrivere l’emendamento Ruffino 4.88, che considera importante dal momento che prevede la valorizzazione del servizio prestato con pieno merito dal personale impiegato a tempo determinato nelle pubbliche amministrazioni.
Aboubakar SOUMAHORO (MISTO) chiede di sottoscrivere l’emendamento Ruffino 4.88.
Enrica ALIFANO (M5S) rileva come l’emendamento in esame sia volto a valorizzare il sapere fare, oltre che il sapere, ponendo comunque i due requisiti dell’esercizio del servizio con pieno merito e della permanenza in servizio per almeno trentasei mesi. Evidenzia che si tratta di un periodo di tempo sufficientemente lungo a consentire la valorizzazione delle persone e la valutazione delle loro competenze.
Valentina BARZOTTI (M5S), nel ricordare che alla pubblica amministrazione si accede per concorso, ritiene tuttavia che il principio costituzionale dettato dall’articolo 97 possa essere coerente con la valorizzazione di esperienze professionali maturate al suo interno. Reputa infatti che la pubblica amministrazione non debba precarizzare il proprio personale.
Carmela AURIEMMA (M5S) dichiara di voler sottoscrivere l’emendamento Ruffino 4.88, che rappresenta a suo avviso il giusto equilibrio tra il rispetto dell’articolo 97 della Costituzione e la valorizzazione dell’esperienza lavorativa maturata dai soggetti assunti a tempo determinato.
Dario CAROTENUTO (M5S) chiede di sottoscrivere l’emendamento Ruffino 4.88, simile ad una proposta a sua firma, in quanto considera importante che venga premiato il personale che ha maturato esperienza professionale all’interno della pubblica amministrazione.
Aboubakar SOUMAHORO (MISTO) interviene non soltanto per chiedere di sottoscrivere l’emendamento Ruffino 4.88 ma anche per sottolineare l’importanza di valorizzare le esperienze maturate nella pubblica amministrazione e dunque per il bene dei cittadini. Ritiene che si tratti di una scelta saggia in grado di reimmettere nel circuito risorse importanti.
Sara FERRARI (PD-IDP) chiede di sottoscrivere l’emendamento Ruffino 4.88 che condivide. Sottolinea in particolare che tale emendamento consente di dare un aiuto all’occupazione femminile in particolare, dal momento che una parte significativa dei precari è rappresentata da donne. Ritiene quindi che in tal modo si riconosca l’esperienza da loro maturata.
Simona BONAFÈ (PD-IDP), intervenendo sull’emendamento Ruffino 4.88, avverte come esso tenti di arginare le carenze intrinseche del provvedimento in esame, il quale non restituisce risposte soddisfacenti in tema di attrattività della pubblica amministrazione.
Le Commissioni approvano l’emendamento Ruffino 4.88 (Nuova formulazione).
Nazario PAGANO, presidente, comunica che gli identici articoli aggiuntivi Gianassi 4.04 e Giuliano 4.05 restano accantonati.
Arturo SCOTTO (PD-IDP), intervenendo sull’ordine dei lavori, avverte della pubblicazione di un comunicato stampa di Filctem Cgil e Uiltec Uil in cui si parla dell’approvazione di un decreto del Ministero del lavoro volto alla proroga della cassa integrazione dei dipendenti del gruppo «La Perla».
Al riguardo, chiede i motivi alla base del mancato rispetto delle promesse fatte dal Governo, e nello specifico pretende le ragioni sottese alla mancata presentazione, da parte della maggioranza, di un emendamento riguardante il tema in questione.
Nazario PAGANO, presidente, ammonisce il deputato Scotto per il fatto che l’intervento appena svolto non poteva considerarsi propriamente sull’ordine dei lavori, ma aveva all’opposto la natura di un intervento politico.
Valentina BARZOTTI (M5S), intervenendo sull’ordine dei lavori, difende l’intervento dell’onorevole Scotto, spiegando come esso, facendo riferimento al caso «La Perla», debba essere considerato inerente all’ordine dei lavori, in quanto era prevista la presentazione di un emendamento sul tema.
Nazario PAGANO, presidente, comunica che l’emendamento Rizzetto 5.16 è stato ritirato e prende atto del parere favorevole dei relatori sull’articolo aggiuntivo Lancellotta 5.03, purché riformulato nei termini riportati in allegato (vedi allegato 1).
Prende altresì atto dell’accettazione della riformulazione dell’articolo aggiuntivo Lancellotta 5.03.
Arturo SCOTTO (PD-IDP), intervenendo sull’articolo aggiuntivo Lancellotta 5.03 (Nuova formulazione), fa presente che esso ha il mero fine di permettere al Ministro della salute Schillaci di reclutare nuovo personale all’interno del suo dicastero.
Valentina BARZOTTI (M5S), intervenendo sull’articolo aggiuntivo Lancellotta 5.03 (Nuova formulazione), lamenta che esso non conferisce una risposta utile alle esigenze del Servizio sanitario nazionale, in quanto le priorità dovrebbero essere la salute dei cittadini e l’incremento delle risorse del sistema sanitario pubblico.
Enrica ALIFANO (M5S), intervenendo sull’articolo aggiuntivo Lancellotta 5.03 (Nuova formulazione), manifesta contrarietà rispetto ad una concezione verticistica della pubblica amministrazione, che ostacola le reali esigenze della popolazione, prima fra tutte la necessità di ulteriori risorse da stanziare per il Servizio Sanitario Nazionale.
Andrea CASU (PD-IDP), in analogia a quanto sostenuto dal collega Scotto, ritiene che la vera urgenza degli interventi sulla pubblica amministrazione debba essere individuata nell’incremento dei medici piuttosto che nell’ampliamento dello staff dei ministeri.
Silvia ROGGIANI (PD-IDP) lamenta l’atteggiamento di opposizione del Ministro Schillaci nei confronti delle regioni in tema di liste d’attesa.
Sara FERRARI (PD-IDP) rammenta la presentazione di una proposta di legge a prima firma Schlein volta a soddisfare il fabbisogno sanitario, tramite un incremento delle spese in tale settore.
Aboubakar SOUMAHORO (MISTO) condivide le osservazioni dei colleghi sul tema del Servizio sanitario nazionale e sottolinea l’importanza del diritto alla salute.
Dario CAROTENUTO (M5S) lamenta un clima di nervosismo generale che, assieme al contingentamento dei tempi, nuoce il corretto svolgimento dei lavori.
Rammenta la contrarietà del suo gruppo al provvedimento in oggetto.
Simona BONAFÈ (PD-IDP) ritiene che le urgenze in ambito sanitario, piuttosto che essere individuate nelle esigenze dello staff dei ministeri, dovrebbero essere rinvenute nell’aumento dei medici, nella diminuzione delle liste di attesa e nell’incremento delle risorse sanitarie.
Davide AIELLO (M5S) manifesta contrarietà rispetto all’aumento dei posti riservati alla dirigenza ministeriale, suggerendo all’opposto di concentrare l’attenzione sulle lunghe liste di attesa e sulle carenze dei posti letto.
Domanda al riguardo le vere ragioni della reiezione dell’articolo aggiuntivo Morfino 6.08, in quanto se il problema fosse stata la mancanza di fondi, come sostenuto dal Governo, questo stesso argomento potrebbe essere utilizzato nei confronti della proposta emendativa in esame.
Francesco MARI (AVS) non condivide l’atteggiamento della maggioranza in base al quale alcuni temi vengono trattati con attenzione, mentre altri, come quello legato alle liste di attesa, vengono assolutamente ignorati.
Le Commissioni approvano l’articolo aggiuntivo Lancellotta 5.03 (nuova formulazione).
Valentina BARZOTTI (M5S), intervenendo sull’ordine dei lavori, chiarisce che il precedente intervento dell’onorevole Scotto, accusato di essere di natura politica e non procedurale, deve invece essere ritenuto pienamente attinente all’ordine dei lavori della Commissione, in quanto esso mirava a chiedere delucidazioni in merito al ritiro di un emendamento che avrebbe dovuto essere esaminato nel corso della trattazione. Lamenta perciò il rischio di creare un grave precedente in tal senso.
Nazario PAGANO, presidente, prende atto che i relatori hanno espresso parere favorevole sull’emendamento Urzì 6.6 precedentemente accantonato.
Andrea CASU (PD-IDP), ricordata la discussione che nella giornata di ieri involgeva la questione della copertura INAIL dei vigili del fuoco, chiede se quello in esame è destinato ad essere l’ultimo emendamento posto in votazione nella giornata odierna, visto il poco tempo rimanente.
Arturo SCOTTO (PD-IDP) preannuncia che il suo gruppo voterà contro l’emendamento Urzì 6.6, poiché esso trascura importanti questioni in materia di vigili del fuoco.
Sara FERRARI (PD-IDP) condivide la dichiarazione del collega Scotto riguardo al voto contrario sull’emendamento Urzì 6.6.
Silvia ROGGIANI (PD-IDP), pur comprendendo le ragioni sottese all’emendamento Urzì 6.6, è d’accordo con i colleghi del suo gruppo, in quanto il rischio che si pone dall’approvazione del succitato emendamento è quello di una frammentazione dei temi inerenti alla pubblica amministrazione.
Valentina BARZOTTI (M5S) esprime contrarietà rispetto all’emendamento Urzì 6.6, in quanto risultano difficili da comprendere le ragioni sottese al mutamento delle locuzioni operate da tale emendamento.
Enrica ALIFANO (M5S) osserva che i temi importanti da trattare sarebbero altri, come ad esempio la situazione assicurativa dei vigili del fuoco. Trova invece inutile una modifica della nomenclatura senza che ad essa si accompagnino mutamenti sostanziali.
Le Commissioni approvano l’emendamento Urzì 6.6.
Nazario PAGANO, presidente, avverte che la presentatrice accetta la proposta di riformulazione dell’emendamento Lucaselli 6.8 in testo identico alla riformulazione dell’emendamento Candiani 12.42.
Valentina BARZOTTI (M5S) annuncia il voto contrario sull’emendamento Lucaselli 6.8 come riformulato. Rileva infatti come gli interventi concernenti il Servizio sanitario nazionale dovrebbero essere di tutt’altra natura, ovvero improntati all’implementazione del personale impiegato ed al potenziamento delle relative strutture.
Enrica ALIFANO (M5S), intervenendo sull’emendamento Lucaselli 6.8 come riformulato, sottolinea la necessità di attenuare le differenze che continuano a riscontrarsi, con sempre maggiore frequenza, tra i servizi sanitari erogati dalle regioni del Paese. Osserva infatti come tale situazione vada ad alimentare fortemente il fenomeno del cosiddetto turismo sanitario, provocando importanti aggravi, soprattutto economici, a carico dei cittadini.
Arturo SCOTTO (PD-IDP) esprime contrarietà all’emendamento in esame.
Dario CAROTENUTO (M5S) si associa alla contrarietà espressa dal collega Scotto sull’emendamento in esame, ribadendo la necessità di destinare maggiori risorse agli ospedali pubblici.
Aboubakar SOUMAHORO (MISTO), intervenendo sull’emendamento Lucaselli 6.8, come riformulato, ricorda che negli ultimi anni si è registrato un incremento del 154 per cento nel numero degli infermieri precari nel Paese. Ribadisce pertanto l’opportunità di destinare maggiori risorse al settore.
Nazario PAGANO, presidente, avverte che, a seguito dell’accettazione della proposta di riformulazione, l’emendamento Lucaselli 6.8 verrà posto in votazione insieme all’emendamento Candiani 12.42, una volta giunti all’esame di quest’ultimo.
Nazario PAGANO, presidente, prende atto che i relatori e la rappresentante del Governo esprimono parere contrario sugli identici articoli aggiuntivi Scotto 6.01 e Auriemma 6.02.
Dario CAROTENUTO (M5S), intervenendo sugli identici articoli aggiuntivi Scotto 6.01 e Auriemma 6.02, ribadisce la necessità di intervenire per rimuovere le discriminazioni che il Corpo nazionale dei Vigili del fuoco subisce sul piano del trattamento previdenziale rispetto agli altri corpi nazionali.
Arturo SCOTTO (PD-IDP) insiste sulla necessità di approvare gli identici articoli aggiuntivi Scotto 6.01 e Auriemma 6.02, facendo presente che, in caso contrario, si finirà per tradire la fiducia delle lavoratrici e dei lavoratori del settore, che da tempo reclamano un intervento in materia previdenziale.
Sara FERRARI (PD-IDP) esprime riprovazione per il parere espresso dalla rappresentante del Governo sugli identici articoli aggiuntivi Scotto 6.01 e Auriemma 6.02, ritenendo che il tal modo l’Esecutivo tradisca la posizione più volta espressa sul tema della sicurezza.
Enrica ALIFANO (M5S), intervenendo sugli identici articoli aggiuntivi Scotto 6.01 e Auriemma 6.02, manifesta la necessità di porre maggiore attenzione alle esigenze del Corpo nazionale dei Vigili del fuoco, alla luce della pericolosità e dell’importanza del servizio svolto.
Valentina BARZOTTI (M5S) fa presente come gli identici articoli aggiuntivi Scotto 6.01 e Auriemma 6.02 siano finalizzati ad eliminare le gravi disparità che, sul piano previdenziale, il personale del Corpo nazionale dei Vigili del fuoco sconta rispetto agli altri corpi del Paese.
Andrea CASU (PD-IDP) reitera l’appello rivolto alla rappresentante del Governo di presentare una proposta di riformulazione che consenta di venire incontro alle istanze manifestate dai gruppi dell’opposizione.
Davide AIELLO (M5S) illustra le finalità degli identici articoli aggiuntivi Scotto 6.01 e Auriemma 6.02.
Carmela AURIEMMA (M5S), intervenendo sugli identici articoli aggiuntivi Scotto 6.01 e Auriemma 6.02, ribadisce la necessità di equiparare il trattamento previdenziale previsto per il Corpo nazionale dei Vigili del fuoco a quello in vigore per gli altri corpi nazionali. Ricorda, al riguardo, che soltanto nel corso del Governo Conte sono state adottate delle misure in tal senso.
Aboubakar SOUMAHORO (MISTO) sostiene la necessità di approvare gli identici articoli aggiuntivi Scotto 6.01 e Auriemma 6.02, al fine di garantire al Corpo nazionale un trattamento previdenziale consono all’importanza del lavoro svolto.
Arturo SCOTTO (PD-IDP), intervenendo sull’ordine dei lavori, chiede di sospendere la seduta per consentire ai componenti delle Commissioni di seguire la conferenza stampa del Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, in merito al colloquio intercorso con il Presidente americano Trump, alla luce dell’importanza e della delicatezza dei temi trattati.
Walter RIZZETTO, presidente, avverte che l’onorevole Mari sottoscrive gli identici articoli aggiuntivi Scotto 6.01 e Auriemma 6.02.
Le Commissioni respingono gli identici articoli aggiuntivi Scotto 6.01 e Auriemma 6.02.
Walter RIZZETTO, presidente, prende atto che i relatori e la rappresentante del Governo confermano il parere contrario sugli identici articoli aggiuntivi Scotto 6.04, Mari 6.05 e Auriemma 6.06.
Valentina BARZOTTI (M5S), intervenendo sugli identici articoli aggiuntivi Scotto 6.04, Mari 6.05 e Auriemma 6.06, ribadisce la necessità di intervenire sulla copertura assicurativa prevista per il personale del Corpo nazionale dei Vigili del fuoco dato l’elevato rischio di infortuni sul lavoro che si registra nel settore.
Arturo SCOTTO (PD-IDP) illustra le finalità degli identici articoli aggiuntivi Scotto 6.04, Mari 6.05 e Auriemma 6.06.
Dario CAROTENUTO (M5S), intervenendo sugli identici articoli aggiuntivi Scotto 6.04, Mari 6.05 e Auriemma 6.06, ne illustra le finalità e chiede se sussista l’intenzione della rappresentante del Governo di invitare i firmatari a presentare un ordine del giorno in tal senso.
Walter RIZZETTO (FDI), rispondendo al collega Carotenuto, avverte che non è stato espresso un invito in tal senso da parte della rappresentante del Governo.
Francesco MARI (AVS), intervenendo sugli identici articoli aggiuntivi Scotto 6.04, Mari 6.05 e Auriemma 6.06, fa presente come l’attuale copertura assicurativa prevista per il personale del Corpo nazionale dei Vigili del fuoco non appaia in alcun modo adeguata a fronte dei rischi quotidiani che si trovano ad affrontare.
Simona BONAFÈ (PD-IDP) auspica che in un prossimo provvedimento possa essere trovato un accordo tra le forze politiche affinché l’intervento perseguito con le proposte emendative in esame possa essere finalmente realizzato.
Enrica ALIFANO (M5S) si associa alle considerazioni dei colleghi in merito agli identici articoli aggiuntivi Scotto 6.04, Mari 6.05 e Auriemma 6.06.
Aboubakar SOUMAHORO (MISTO), intervenendo sugli identici articoli aggiuntivi Scotto 6.04, Mari 6.05 e Auriemma 6.06, sostiene la necessità di un intervento rivolto ad offrire maggiori tutele al personale del Corpo nazionale dei Vigili del fuoco.
Silvia ROGGIANI (PD-IDP) si rammarica dei pareri espressi dai relatori e dalla rappresentante del Governo in merito agli identici articoli aggiuntivi Scotto 6.04, Mari 6.05 e Auriemma 6.06. Auspica pertanto che tale orientamento possa essere mutato, al fine di consentire un’adeguata copertura assicurativa al personale dei Vigili del fuoco.
Carmela AURIEMMA (M5S) illustra le finalità degli identici articoli aggiuntivi Scotto 6.04, Mari 6.05 e Auriemma 6.06, ribadendo la necessità di equiparare il regime previsto per i Vigili del fuoco a quello previsto per gli altri corpi nazionali.
Davide AIELLO (M5S) ribadisce le finalità degli identici articoli aggiuntivi in esame e ne auspica l’approvazione.
Le Commissioni respingono gli identici articoli aggiuntivi Scotto 6.04, Mari 6.05 e Auriemma 6.06.
Tiziana NISINI (LEGA), relatrice per la XI Commissione, esprime parere favorevole sugli identici articoli aggiuntivi Alessandro Colucci 6.013, Zaratti 6.015 e Giaccone 6.016.
La Sottosegretaria Matilde SIRACUSANO esprime parere conforme a quello dei relatori.
Le Commissioni approvano gli identici articoli aggiuntivi Alessandro Colucci 6.013, Zaratti 6.015 e Giaccone 6.016.
Walter RIZZETTO, presidente, prende atto che il presentatore dell’emendamento Malagola 7.2 accetta la riformulazione.
Arturo SCOTTO (PD-IDP), pur confermando la stima nei riguardi del collega Malagola, non condivide l’obiettivo della proposta emendativa in esame, che riorganizza la pubblica amministrazione sulla base di un processo di esternalizzazione delle competenze, rischiando di depauperarne l’organico e di rendere difficile la progressione di carriera per gli impiegati più giovani.
Valentina BARZOTTI (M5S) ritiene che l’emendamento in esame sia ispirato ad una logica privatistica, contraria alla natura della pubblica amministrazione.
Carmela AURIEMMA (M5S) conferma il parere contrario, evidenziando che la disposizione mira ad esternalizzare gli incarichi dirigenziali della pubblica amministrazione.
Enrica ALIFANO (M5S) si associa alle considerazioni dei colleghi, stigmatizzando la visione verticistica della pubblica amministrazione che è alla base della proposta emendativa.
Dario CAROTENUTO (M5S) ribadisce la profonda contrarietà all’emendamento in esame.
Silvia ROGGIANI (PD-IDP) sottolinea che il processo di esternalizzazione di talune competenze rischia di rendere meno attrattiva la pubblica amministrazione, come peraltro hanno rilevato in recenti interventi sia il Ministro Zangrillo che il Ministro Giorgetti.
Aboubakar SOUMAHORO (MISTO) chiede al collega Malagola di chiarire le motivazioni alla base della proposta emendativa.
Le Commissioni approvano l’emendamento Malagola 7.2 (Nuova formulazione).
Walter RIZZETTO, presidente, prende atto che i presentatori dell’articolo aggiuntivo Giaccone 7.05 accettano la riformulazione.
Valentina BARZOTTI (M5S), preannunciando il voto contrario sulla proposta emendativa in esame, stigmatizza la scelta di potenziare le segreterie tecniche dei Ministeri, anziché promuovere il personale già in organico.
Carmela AURIEMMA (M5S) ritiene che l’emendamento sia ispirato ad una visione verticistica della pubblica amministrazione, che non tiene conto delle sue effettive esigenze.
Enrica ALIFANO (M5S), associandosi alle considerazioni della collega Auriemma, esprime apprezzamento unicamente per la previsione relativa all’inserimento di una unità di personale dirigenziale dotata di specifica esperienza in materia di politiche in favore delle persone con disabilità.
Aboubakar SOUMAHORO (MISTO), preannunciando il voto contrario, ritiene che la norma in esame impedisce di valorizzare il personale già in organico, in particolare le fasce più giovani.
Davide AIELLO (M5S), preannunciando il voto contrario, stigmatizza la scelta di assegnare l’incarico senza ricorrere all’ordinaria procedura concorsuale.
Andrea CASU (PD-IDP), associandosi alle considerazioni dei colleghi che l’hanno preceduta, ribadisce l’insufficienza della norma in materia di politiche a favore delle persone con disabilità.
Le Commissioni approvano l’articolo aggiuntivo Giaccone 7.05 (Nuova formulazione.
Tiziana NISINI (LEGA), relatrice per la XI Commissione, raccomanda l’approvazione dell’articolo aggiuntivo dei relatori 7.06; esprime, altresì, parere contrario sul subemendamento Pellegrini 0.7.06.1 e parere favorevole sul subemendamento Gentile 0.7.06.2.
La Sottosegretaria Matilde SIRACUSANO esprime parere conforme a quello dei relatori.
Le Commissioni, con distinte votazioni, respingono, il subemendamento Pellegrini 0.7.06.1 e approvano il subemendamento Gentile 0.7.06.2 (Nuova formulazione) e l’articolo aggiuntivo dei relatori 7.06.
Walter RIZZETTO, presidente, avverte che i proponenti degli identici emendamenti De Monte 8.2, Peluffo 8.3, Roggiani 8.4 e Bonafè 8.5 accettano la riformulazione.
Le Commissioni approvano gli identici emendamenti De Monte 8.2, Peluffo 8.3, Roggiani 8.4 e Bonafè 8.5 (Nuova formulazione).
Paolo Emilio RUSSO (FI-PPE), relatore per la I Commissione, esprime parere favorevole sugli identici emendamenti Scotto 8.16 e Boschi 8.17, e sugli identici emendamenti Tenerini 8.18, Scotto 8.19 e Boschi 8.20, a condizione che siano riformulati – unitamente all’emendamento Iezzi 12.27, agli identici articoli aggiuntivi Aiello 12.015 e Scotto 12.016, agli identici emendamenti Zaratti 14.5, Ruffino 14.6, Bonafè 14.7, Romano 14.8, Roggiani 14.9, Aiello 14.10 e Castiglione 14.11, all’emendamento Romano 14.16 e agli identici articoli aggiuntivi Scotto 14.02, Mari 14.03 e Baldino 14.04 nonché all’articolo aggiuntivo Iezzi 14.010 – nei termini riportati in allegato.
La Sottosegretaria Matilde SIRACUSANO esprime parere conforme a quello dei relatori.
Arturo SCOTTO (PD-IDP), pur ringraziando relatori il tentativo di mediazione, non accetta la riformulazione, dal momento che essa non prevede lo stanziamento di risorse aggiuntive, in assenza delle quali si potrebbe creare un meccanismo competitivo tra enti più o meno virtuosi, a detrimento dei diritti dei lavoratori.
Valentina BARZOTTI (M5S), a sua volta, non accetta la riformulazione, per ragioni analoghe a quelle già illustrate dal collega Scotto.
Francesco MARI (AVS), sulla base delle medesime motivazioni, non accetta la riformulazione proposta.
Walter RIZZETTO, presidente, constata l’assenza della presentatrice dell’emendamento Boschi 8.17; si intende vi abbia rinunciato.
Le Commissioni respingono l’emendamento Scotto 8.16.
Chiara TENERINI (FI-PPE) accoglie la proposta di riformulazione del suo emendamento 8.18, formulata dai relatori.
Arturo SCOTTO (PD-IDP) non accoglie la proposta di riformulazione del suo emendamento 8.19, formulata dai relatori.
Walter RIZZETTO, presidente, constata l’assenza della presentatrice dell’emendamento Boschi 8.20; si intende vi abbia rinunciato.
Le Commissioni respingono l’emendamento Scotto 8.19.
Davide AIELLO (M5S) chiede se gli emendamenti Tenerini 8.18, Scotto 8.19 e Boschi 8.20 facciano parte tutti di un’unica proposta di riformulazione formulata dai relatori.
Walter RIZZETTO, presidente, conferma che i richiamati emendamenti fanno parte di un’unica ampia proposta di riformulazione; se la riformulazione non viene accettata, le singole proposte sono poste in votazione nel testo originario. Fa inoltre presente che l’emendamento Tenerini 8.18, nel testo riformulato, sarà posto in votazione al momento dell’esame degli emendamenti all’articolo 14.
Avverte infine che l’emendamento Lampis 8.43 è stato ritirato.
Le Commissioni respingono l’emendamento Lai 8.42.
Enrica ALIFANO (M5S), intervenendo sull’ordine dei lavori, contesta la modalità con cui si sta procedendo alla votazione degli emendamenti che non permette neanche la lettura del testo degli stessi e quindi, di conseguenza, la possibilità di intervenire sugli stessi.
Walter RIZZETTO, presidente, ricorda all’onorevole Alifano che i testi degli emendamenti sono disponibili da molto tempo.
Alessandro URZÌ (FDI) accoglie la proposta di riformulazione del suo emendamento 8.78, formulata dai relatori.
Le Commissioni approvano l’emendamento Urzì 8.78 (Nuova formulazione).
Arturo SCOTTO (PD-IDP), intervenendo sull’emendamento Simiani 8.84, dichiara di non comprendere il parere contrario dei relatori e del Governo su tale proposta che intende applicare le disposizioni di all’articolo 31-bis del decreto-legge n. 152 del 2021 agli enti locali destinatari finali delle risorse o attuatori dei progetti di cui ai Piani pluriennali di investimenti previsti dall’articolo 16-bis del decreto legislativo 11 febbraio 2010, n. 22, nell’ambito delle concessioni geotermiche. In tal senso ritiene la geotermia un tema fondamentale per il Paese che andrebbe sostenuto.
Carmela AURIEMMA (M5S) preannuncia il voto favorevole sull’emendamento Simiani 8.84, ritenendo il tema di grande rilevanza.
Enrica ALIFANO (M5S), intervenendo sull’emendamento Simiani 8.84, ritiene che la proposta vada nella giusta direzione, essendo volta a non perdere competenze specifiche nel campo della geotermia che ritiene un tema particolarmente rilevante.
Davide AIELLO (M5S), nel condividere le finalità dell’emendamento Simiani 8.84, ritiene che lo stesso possa dare risposte concrete a quei comuni che hanno sviluppato un’esperienza nel campo della geotermia.
Valentina BARZOTTI (M5S) preannuncia il voto favorevole sull’emendamento Simiani 8.84, ritenendo condivisibile la proposta di estendere l’applicazione delle disposizioni di all’articolo 31-bis del decreto-legge n. 152 del 2021 agli enti locali destinatari finali delle risorse o attuatori dei progetti di cui ai Piani pluriennali di investimenti previsti dall’articolo 16-bis del decreto legislativo 11 febbraio 2010, n. 22, nell’ambito delle concessioni geotermiche.
Le Commissioni respingono l’emendamento Simiani 8.84.
Walter RIZZETTO, presidente, comunica che l’emendamento 8.87 e l’articolo aggiuntivo 8.020 sono stati ritirati dai presentatori.
Simona BONAFÈ (PD-IDP) accoglie la proposta di riformulazione del suo articolo aggiuntivo 8.021, ringraziando la sottosegretaria Siracusano per il grande impegno profuso nell’accoglimento della proposta. Sottolinea, quindi, come l’approvazione della proposta emendativa debba ritenersi un grande risultato per tutti dal momento che destina risorse all’edilizia scolastica.
Walter RIZZETTO, presidente, prende atto che tutte i gruppi di maggioranza e di opposizione presenti sottoscrivono l’articolo aggiuntivo Bonafè 8.021.
Andrea CASU (PD-IDP), intervenendo sull’articolo aggiuntivo Bonafè 8.021, ne sottolinea la grande rilevanza.
Carmela AURIEMMA (M5S) si associa alla considerazione espressa dal collega Casu, ringraziando la sottosegretaria Siracusano per l’impegno dimostrato.
Valentina BARZOTTI (M5S), nel ritenersi molto soddisfatta per il risultato raggiunto, ringrazia la collega Bonafè per l’iniziativa, ritenendo di grande rilevanza l’investimento nell’edilizia scolastica.
Dario CAROTENUTO (M5S), nel ringraziare la collega Bonafè per la presentazione dell’articolo aggiuntivo 8.021, ritiene che seppur l’importo di 20 milioni di euro destinato alla misura sia contenuto, la finalità rivesta un carattere di particolare rilevanza che merita di essere sostenuta.
Enrica ALIFANO (M5S), intervenendo sull’articolo aggiuntivo Bonafè 8.021, constata come nella versione originaria della proposta era prevista una particolare attenzione ai piccoli comuni che purtroppo si è persa nella proposta di riformulazione formulata dai relatori.
Davide AIELLO (M5S), nel preannunciare il voto favorevole sull’articolo aggiuntivo Bonafè 8.021, ringrazia la collega Bonafè per l’importante iniziativa.
Le Commissioni approvano all’unanimità l’articolo aggiuntivo Bonafè 8.021 (Nuova formulazione).
Walter RIZZETTO, presidente, avverte che i relatori hanno ritirato l’articolo aggiuntivo 8.026; decadono conseguentemente i subemendamenti ad esso riferiti.
Marta SCHIFONE (FDI), relatrice per la XI Commissione, anche a nome degli altri relatori, esprime parere contrario sugli identici emendamenti Gribaudo 9.2, Ruffino 9.4, Zaratti 9.5, Fornaro 9.6 e Giaccone 9.7.
Il Sottosegretario Federico FRENI esprime parere conforme a quello dei relatori.
Walter RIZZETTO, presidente, prende atto che i presentatori ritirano l’emendamento Giaccone 9.7.
Arturo SCOTTO (PD-IDP) ritiene che la misura recata dagli identici emendamenti in esame sia giusta, dal momento che si prefigge di dare un aiuto alle realtà più fragili e si dispiace che la maggioranza non abbia inteso mandare loro un segnale. Ricorda che gli emendamenti in esame si prefiggono di consentire ai piccoli comuni l’utilizzo in proroga delle risorse del fondo a loro dedicato.
Le Commissioni respingono gli identici emendamenti Gribaudo 9.2, Ruffino 9.4, Zaratti 9.5 e Fornaro 9.6.
Walter RIZZETTO, presidente, avverte che i presentatori hanno ritirato gli articoli aggiuntivi Fabrizio Rossi 9.07 e Patriarca 9.013.
Le Commissioni respingono l’emendamento Zaratti 10.11.
Walter RIZZETTO, presidente, prende atto che i relatori e la rappresentante del Governo esprimono parere favorevole sull’emendamento De Luca 10.15, purché riformulato in un testo identico alla riformulazione dell’emendamento Gentile 19.4. Chiede quindi ai presentatori se accettino la proposta di riformulazione, avvertendo che in caso positivo l’emendamento De Luca 10.15 verrà votato successivamente, contestualmente all’emendamento Gentile 19.4.
Arturo SCOTTO (PD-IDP) accetta la proposta di riformulazione dell’emendamento De Luca 10.15, che consente di favorire l’accelerazione delle bonifiche, che rappresentano una sfida importante per il territorio, con particolare riguardo per la Terra dei fuochi.
Enrica ALIFANO (M5S) ritiene pregevole l’intervento dal momento che grazie ad esso si potranno mappare i fondali marini, anche al fine di prevenire eventuali forme di inquinamento che danneggiano le popolazioni rivierasche. Aggiunge che in tal modo potranno essere anche individuate nuove risorse geotermiche, importanti per la transizione ecologica, purché naturalmente il loro sfruttamento avvenga nella piena compatibilità ambientale.
Alessandro URZÌ (FDI) chiede di sottoscrivere l’emendamento Gentile 19.4.
Carmela AURIEMMA (M5S) rileva che i due emendamenti in questione affrontano tematiche completamente diverse, dal momento che l’emendamento De Luca 10.15interviene in materia di bonifiche e di messa in sicurezza della Terra dei fuochi mentre con l’emendamento Gentile 19.4 si destinato maggiori risorse in favore del Progetto MER. Si domanda quindi le ragioni della proposta di riformulazione dell’emendamento De Luca 10.15, in modo da renderlo identico all’altro. Rileva in particolare la delicatezza della questione della Terra dei fuochi, sottolineando la necessità di affrontare con la dovuta serietà e il dovuto rispetto le situazioni complesse.
Walter RIZZETTO, presidente, fa presente che la proposta di riformulazione dell’emendamento De Luca 10.15 è stata accettata dai presentatori.
Arturo SCOTTO (PD-IDP) chiede di accantonare l’emendamento De Luca 10.15 per svolgere un supplemento di valutazione.
Dario CAROTENUTO (M5S) chiede di conoscere le ragioni che hanno indotto a rendere identici i due emendamenti.
Walter RIZZETTO, presidente, non ravvisando le condizioni per l’ulteriore accantonamento dell’emendamento De Luca 10.15, chiede conferma dell’accettazione della proposta di riformulazione.
Andrea CASU (PD-IDP), dichiarando di non conoscere in maniera approfondita la materia dell’emendamento del collega De Luca, chiede se il Sottosegretario Freni possa fornire chiarimenti in merito alla proposta di riformulazione avanzata.
Walter RIZZETTO, presidente, ribadisce la richiesta precedentemente espressa.
Simona BONAFÈ (PD-IDP) chiede di poter disporre di qualche minuto per svolgere gli opportuni approfondimenti.
Dario CAROTENUTO (M5S) sottolinea la serietà del tema posto dall’emendamento De Luca 10.15.
Walter RIZZETTO, presidente, nel concordare sulla serietà di questo come di altri temi, ribadisce che se la proposta di riformulazione non verrà accettata dovrà porre subito in votazione l’emendamento De Luca 10.15, altrimenti esso verrà posto in votazione in un momento successivo, insieme all’emendamento Gentile 19.4.
Andrea CASU (PD-IDP) chiede se, a norma di regolamento, si possa ritirare l’accettazione della proposta di riformulazione, in esito ad un ulteriore approfondimento.
Enrica ALIFANO (M5S), nel sottolineare che la situazione attuale è stata determinata dalla fretta con cui si sta lavorando, in considerazione della diversità delle questioni affrontate dai due emendamenti ritira il proprio originario favore.
Walter RIZZETTO, presidente, apprezzate le circostanze, propone di passare all’esame dell’emendamento successivo, accantonando momentaneamente l’esame dell’emendamento De Luca 10.15. Prende quindi atto che i relatori e la rappresentante del Governo esprimono parere favorevole sull’emendamento Pizzimenti 10.25, purché riformulato nei termini riportati in allegato.
Andrea CASU (PD-IDP) rilevando come l’emendamento Pizzimenti 10.25 sia finalizzato a destinare poche migliaia di euro al funzionamento di una struttura commissariale, si domanda se davvero si possa intervenire con singole minute misure.
Valentina BARZOTTI (M5S) preannuncia il voto contrario del suo gruppo, dal momento che per ovviare alle problematiche connesse al funzionamento della struttura commissariale si utilizzano le risorse destinate al personale.
Le Commissioni approvano l’emendamento Pizzimenti 10.25 (Nuova formulazione).
Walter RIZZETTO, presidente, prende quindi atto che i relatori e la rappresentante del Governo esprimono parere favorevole sull’articolo aggiuntivo Nazario Pagano 10.01, purché riformulato nei termini riportati in allegato (vedi allegato 1). Prende altresì atto che il presentatore accetta la proposta di riformulazione.
Andrea CASU (PD-IDP) interviene soltanto per comprendere, e perché resti agli atti dei forzatamente sintetici resoconti della seduta, se davvero – con una disposizione urgente – si potenzi di nove unità l’Ente Parco nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga. Si domanda se non sarebbe forse meglio fare un intervento complessivo di potenziamento di tutti i parchi piuttosto che assumere poche unità di personale.
Le Commissioni approvano l’articolo aggiuntivo Nazario Pagano 10.01 (Nuova formulazione).
Walter RIZZETTO, presidente, avverte che l’articolo aggiuntivo Maerna 10.014 è stato ritirato dai presentatori. Prende quindi atto che i relatori e la rappresentante del Governo esprimono parere favorevole sull’emendamento Iezzi 11.5, purché riformulato nei termini riportati in allegato. Prende altresì atto che il presentatore accetta la proposta di riformulazione.
Arturo SCOTTO (PD-IDP) fa presente che questo è l’ennesimo emendamento che istituisce un nuovo organismo presso il Ministero dell’economia e delle finanze, peraltro già abolito in passato, destinando allo scopo ulteriori risorse. Si domanda quindi a cosa serva e soprattutto quali siano le ragioni di necessità ed urgenza.
Le Commissioni approvano l’emendamento Iezzi 11.5 (Nuova formulazione).
Walter RIZZETTO, presidente, prende atto che i relatori e la rappresentante del Governo esprimono parere favorevole sull’emendamento Mattia 11.6, purché riformulato nei termini riportati in allegato. Prende altresì atto che i presentatori accettano la proposta di riformulazione.
Arturo SCOTTO (PD-IDP) rileva come si sia ormai arrivati ai saldi di stagione, in questo caso corrispondendo, con l’ennesima micro-operazione, alle esigenze del Ministro Lollobrigida, con nuove assunzioni presso l’AGEA, incremento del trattamento accessorio del personale ed ampliamento del personale di livello dirigenziale e non.
Le Commissioni approvano l’emendamento Mattia 11.6 (Nuova formulazione).
Tiziana NISINI (LEGA), relatrice per la XI Commissione, anche a nome degli altri relatori, esprime parere contrario sui subemendamenti Aiello 0.11.02.1 e Scotto 0.11.02.7, raccomandando l’approvazione dell’articolo aggiuntivo 11.02 dei relatori.
Il Sottosegretario Federico FRENI esprime parere conforme a quello dei relatori, esprimendo parere favorevole sull’articolo aggiuntivo 11.02 dei relatori, nel testo riformulato.
Valentina BARZOTTI (M5S) considera una vergogna la proposta dei relatori che, con riguardo all’Ispettorato nazionale del lavoro, si preoccupa di incrementare il personale di livello dirigenziale.
Arturo SCOTTO (PD-IDP) intervenendo sull’ordine dei lavori, ritira l’emendamento De Luca 10.15, non confermando quindi la precedente accettazione della proposta di riformulazione.
Dario CAROTENUTO (M5S), intervenendo sul subemendamento Aiello 0.11.02.1, asserisce che, in un paese come il nostro in cui avvengono quattro morti al giorno sul luogo di lavoro, l’esigenza primaria sarebbe quella di assicurare un maggior numero di controllori piuttosto che di governanti.
Walter RIZZETTO, presidente, non comprende la logica alla base dell’intervento del collega Carotenuto, considerato che il subemendamento Aiello 0.11.02.1, sul quale peraltro il parere del Governo è contrario, non attiene alla fase di controllo dell’Ispettorato nazionale del lavoro, bensì unicamente alla sua gestione finanziaria.
Davide AIELLO (M5S) osserva la necessità di prevedere controlli da parte della Corte dei conti anche rispetto all’attività svolta dall’Ispettorato nazionale del lavoro.
Le Commissioni, con distinte votazioni, respingono i subemendamenti Aiello 0.11.02.1 e Scotto 0.11.02.7.
Le Commissioni approvano l’articolo aggiuntivo 11.02 dei relatori (Nuova formulazione).
Walter RIZZETTO, presidente, prende atto dell’accettazione della riformulazione dell’emendamento Maccari 12.2.
Le Commissioni approvano l’emendamento Maccari 12.2 (Nuova formulazione).
Walter RIZZETTO, presidente, avverte che gli emendamenti Iezzi 12.34 e Maccanti 12.40 sono stati ritirati dai presentatori.
Prende atto del parere favorevole dei relatori e del rappresentante del Governo sugli emendamenti Candiani 12.42 e Lucaselli 6.8 e sull’articolo aggiuntivo Pittalis 12.047, purché riformulati in identico testo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 1).
Prende altresì atto dell’accettazione della riformulazione degli emendamenti Candiani 12.42 e Lucaselli 6.8 e dell’articolo aggiuntivo Pittalis 12.047.
Le Commissioni approvano le identiche proposte emendative Candiani 12.42 (Nuova formulazione), Lucaselli 6.8 (Nuova formulazione) e Pittalis 12.047 (Nuova formulazione).
Walter RIZZETTO, presidente, prende atto del parere favorevole dei relatori sull’emendamento Caramanna 12.44, purché riformulato nel testo riportato in allegato.
Prende altresì atto dell’accettazione della riformulazione dell’emendamento Caramanna 12.44.
Le Commissioni approvano l’emendamento Caramanna 12.44 (Nuova formulazione).
Walter RIZZETTO, presidente, prende atto del parere favorevole dei relatori sull’emendamento Marchetto Aliprandi 12.52.
Arturo SCOTTO (PD-IDP), intervenendo sull’emendamento Marchetto Aliprandi 12.52, lamenta come esso rappresenti un regalo al Ministro Urso in termini di assegnazione di personale.
Carmela AURIEMMA (M5S), intervenendo sull’ordine dei lavori, manifesta la volontà di intervenire sull’emendamento Gentile 19.4.
Andrea CASU (PD-IDP) si associa alla richiesta dell’onorevole Auriemma.
Le Commissioni approvano l’emendamento Marchetto Aliprandi 12.52..
Walter RIZZETTO, presidente, avverte che gli emendamenti Tenerini 12.56 e gli identici emendamenti Bicchielli 12.58, Miele 12.59 e Battilocchio 12.60 sono stati ritirati dai presentatori. Prende altresì atto dell’assenza del presentatore dell’emendamento Cesa 12.57; si intende che vi abbia rinunciato.
Walter RIZZETTO, presidente, prende atto del parere favorevole dei relatori e del rappresentante del Governo sull’emendamento Tenerini 12.86, purché riformulato nel testo riportato in allegato.
Andrea CASU (PD-IDP), intervenendo sull’emendamento Tenerini 12.86, chiede delucidazioni in quanto esso, derogando alla normativa vigente, invece di avere un parere favorevole, dovrebbe subire lo stesso trattamento degli emendamenti in tema di catastrofi sismiche che nella giornata di ieri sono stati respinti. Adduce ragioni di ordine personale da parte del Governo, in quanto l’intenzione sembra essere quella di accontentare interessi specifici al posto dell’interesse pubblico.
Davide AIELLO (M5S) si associa all’intervento del collega Casu, lamentando una disparità di trattamento per quanto riguarda la possibilità di derogare alla normativa vigente, possibile per le politiche agricole ma non per tutelare i comuni in dissesto.
Walter RIZZETTO, presidente, prende atto che i presentatori accettano la riformulazione dell’emendamento Tenerini 12.86.
Le Commissioni approvano l’emendamento Tenerini 12.86 (Nuova formulazione).
Arturo SCOTTO (PD-IDP), intervenendo sull’ordine dei lavori, ricordato che l’opposizione non ha posto problematiche particolari per quanto riguarda la gestione del calendario, osserva tuttavia l’opportunità di convocare un ufficio di presidenza per meglio definire il programma delle prossime ore.
Nazario PAGANO, presidente, fa presente che, almeno per il momento, l’intenzione è quella di procedere con la votazione.
Prende atto del parere favorevole dei relatori e del rappresentante del Governo sull’emendamento Giaccone 12.91, purché riformulato nel testo riportato in allegato.
Prende altresì atto dell’accettazione della riformulazione dell’emendamento Giaccone 12.91.
Le Commissioni approvano l’emendamento Giaccone 12.91 (Nuova formulazione).
Nazario PAGANO, presidente, prende atto del parere favorevole dei relatori e del rappresentante del Governo sull’emendamento Mollicone 12.93, purché riformulato nel testo riportato in allegato.
Prende altresì atto dell’accettazione della riformulazione dell’emendamento Mollicone 12.93.
Arturo SCOTTO (PD-IDP), illustrato l’emendamento Mollicone 12.93, rileva come esso potrà avere gravi effetti su migliaia di lavoratori museali.
Le Commissioni approvano l’emendamento Mollicone 12.93 (Nuova formulazione).
Nazario PAGANO, presidente, avverte che l’emendamento Mollicone 12.94 è stato ritirato dai presentatori.
Inoltre prende atto del parere favorevole dei relatori e del rappresentante del Governo sull’emendamento Miele 12.107, purché riformulato nei termini riportati in allegato.
Prende altresì atto dell’accettazione della riformulazione dell’emendamento Miele 12.107.
Le Commissioni approvano l’emendamento Miele 12.107 (Ulteriore nuova formulazione).
Walter RIZZETTO, presidente, avverte che gli emendamenti Ciaburro 12.117 e Battilocchio 12.122 sono stati ritirati dai presentatori.
Prende atto del ritiro degli identici emendamenti Squeri 12.144 e Giaccone 12.145, in quanto, in considerazione dell’identità di materia rispetto all’emendamento Caramanna 12.44, risultano sostanzialmente assorbiti dallo stesso.
Il Sottosegretario Federico FRENI chiede l’accantonamento degli identici emendamenti Orfini 12.146 e Mollicone 12.147, al fine di svolgere ulteriori opportuni approfondimenti.
Walter RIZZETTO, presidente, dispone l’accantonamento degli identici emendamenti Orfini 12.146 e Mollicone 12.147.
Arturo SCOTTO (PD-IDP), intervenendo sull’ordine dei lavori, fa presente come l’elevato numero di riformulazioni proposte costituisca la dimostrazione dell’incapacità della maggioranza parlamentare e dell’Esecutivo di gestire correttamente l’esame del provvedimento e costituisca la causa del forte ritardo con cui le Commissioni lo stanno esaminando.
Reputa peraltro inaccettabile il contingentamento dei tempi disposto dalla Presidenza, giudicando eccessiva la compressione degli spazi riservati ai gruppi dell’opposizione.
Walter RIZZETTO, presidente, avverte che la presentatrice ha ritirato l’emendamento Caretta 12.173.
Avverte altresì che, in assenza di obiezioni, l’emendamento Torto 12.180 deve intendersi accantonato.
Arturo SCOTTO (PD-IDP), intervenendo sull’ordine dei lavori, critica aspramente i continui ritardi del Governo nell’espressione dei pareri. Ricorda peraltro che la Presidenza aveva assicurato che entro la seduta di oggi sarebbero stati espressi i pareri su tutte le proposte emendative non ancora esaminate dalle Commissioni.
Paolo Emilio RUSSO (FI-PPE), relatore per la I Commissione, chiarisce che gli accantonamenti sono stati disposti per consentire alla maggioranza di valutare le modalità con le quali poter accogliere, laddove possibile, le istanze manifestate dai gruppi dell’opposizione.
Censura inoltre il comportamento tenuto dal collega Scotto nei confronti della Presidenza, giudicandolo del tutto inappropriato. Rivolge pertanto un appello ai colleghi dell’opposizione affinché si proseguano i lavori in un clima più pacifico e collaborativo.
Walter RIZZETTO, presidente, dichiara di condividere le considerazioni espresse dal relatore Paolo Emilio Russo.
Invita altresì il collega Scotto ad adottare un comportamento più appropriato nei confronti della Presidenza e dei colleghi della maggioranza.
Andrea CASU (PD-IDP), intervenendo sull’ordine dei lavori, chiede di chiarire quali siano le intenzioni della Presidenza in merito al prosieguo dei lavori delle Commissioni, contestando il mancato rispetto degli impegni precedentemente presi.
Simona BONAFÈ (PD-IDP) chiede di sospendere la seduta per convocare una riunione dell’Ufficio di presidenza, così da stabilire in tale sede come organizzare il prosieguo dei lavori delle Commissioni.
Alessandro URZÌ (FDI), a nome del proprio gruppo, insiste affinché le Commissioni proseguano i lavori fino alla conclusione dell’esame del provvedimento.
Arturo SCOTTO (PD-IDP), intervenendo sull’ordine dei lavori, pur non rinnegando la propria stima nei confronti del presidente Rizzetto, critica aspramente le modalità con le quali sono stati gestiti i lavori delle Commissione nell’esame del provvedimento. Lamenta in particolare il mancato rispetto della parola data dalla Presidenza in merito alle tempistiche prospettate per l’espressione dei pareri da parte dei relatori e del Governo e sulle azioni che le Commissioni avrebbero adottato laddove tali pareri non fossero intervenuti nei tempi originariamente previsti.
Andrea GIACCONE (LEGA), ringraziando i presidenti Rizzetto e Nazario Pagano per l’importante e proficuo lavoro fino ad ora svolto, chiede che le Commissioni proseguano la seduta fino alla conclusione dell’esame del provvedimento.
Carmela AURIEMMA (M5S) chiede che si convochi una riunione dell’Ufficio di presidenza al fine di organizzare il prosieguo dei lavori delle Commissioni.
Valentina BARZOTTI (M5S), associandosi alla richiesta della collega Auriemma in merito alla convocazione di una riunione dell’Ufficio di presidenza, fa presente come le critiche rivolte alla Presidenza discendano dal fatto che non vengano fornite informazioni omogenee in merito all’organizzazione dei lavori delle Commissioni.
Marta SCHIFONE (FDI), relatrice per la XI Commissione, insiste affinché le Commissioni proseguano la seduta fino alla chiusura del provvedimento in esame.
Simona BONAFÈ (PD-IDP), intervenendo sull’ordine dei lavori, chiede anch’essa di convocare una riunione dell’Ufficio di presidenza.
Walter RIZZETTO, presidente, preso atto del fatto che l’orientamento prevalente in seno alle Commissioni sia nel senso di proseguire i lavori fino alla chiusura del provvedimento in esame, non accoglie le richieste dei colleghi di convocare una riunione dell’Ufficio di presidenza.
Andrea CASU (PD-IDP), intervenendo sull’ordine dei lavori, censura la decisione del presidente Rizzetto di non concedere una breve sospensione dei lavori.
Valentina BARZOTTI (M5S), intervenendo sull’ordine dei lavori, richiama il presidente Rizzetto all’impegno, assunto in esito a colloqui informali, di convocare una riunione dell’ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, per valutare l’andamento dei lavori.
Carmela AURIEMMA (M5S) evidenzia che la presidenza, assecondando la richiesta dei gruppi di maggioranza di procedere senza soste nell’esame del provvedimento, impedisce alle opposizioni di far valere le proprie istanze, ledendo le sue prerogative.
Walter RIZZETTO, presidente, ribadisce di aver lasciato ampia facoltà di intervento agli esponenti dell’opposizione.
Alessandro URZÌ (FDI), ringraziando la presidenza per l’equilibrio con il quale ha gestito i lavori, auspica che si possa procedere celermente nell’esame del provvedimento.
Paolo Emilio RUSSO (FI-PPE), relatore per la I Commissione, stigmatizzando l’atteggiamento ostruzionistico della minoranza, esprime parere contrario sull’emendamento Torto 12.180.
Il Sottosegretario Federico FRENI esprime parere conforme a quello dei relatori.
Valentina BARZOTTI (M5S) chiede al relatore Paolo Emilio Russo di precisare che il parere contrario non è dettato da una volontà di ritorsione nei riguardi dell’opposizione.
Walter RIZZETTO, presidente, sollecita la collega Barzotti a rispettare i canoni della dialettica parlamentare, evitando di mettere in discussione la buona fede dell’onorevole Paolo Emilio Russo.
Arturo SCOTTO (PD-IDP) invita il relatore a non usare termini che si prestano ad equivoci e, soprattutto, a non mettere in discussione l’impegno dei gruppi di opposizione a dibattere sul merito delle proposte emendative, senza alcuna finalità ostruzionistica.
Enrica ALIFANO (M5S) chiede al collega Paolo Emilio Russo di precisare le motivazioni che lo hanno indotto a dare parere contrario su una proposta emendativa rispetto alla quale la stessa sottosegretaria Siracusano aveva mostrato una certa apertura.
Paolo Emilio RUSSO (FI-PPE), relatore per la I Commissione, auspicando che si torni ad un confronto costruttivo, precisa che l’emendamento presenta criticità sul piano della copertura finanziaria. Tuttavia, sulla base delle indicazioni fornite da sottosegretario Freni, che ha disposto un supplemento di indagine, chiede di accantonare la proposta emendativa in esame.
Walter RIZZETTO, presidente, dispone l’accantonamento dell’emendamento Torto 12.180. Avverte, altresì, che i relatori hanno presentato una nuova formulazione del loro emendamento 12.188 e prende atto del parere favorevole del rappresentante del Governo.
Le Commissioni approvano l’emendamento 12.188 dei relatori (Nuova formulazione).
Walter RIZZETTO, presidente, avverte che si passa ora all’esame degli identici articoli aggiuntivi Scotto 12.012, Mari 12.013 e Quartini 12.014, su cui i relatori e il rappresentante del Governo hanno espresso parere contrario.
Arturo SCOTTO (PD-IDP) evidenzia che la proposta emendativa mira a garantire un’armonizzazione del trattamento relativo al salario accessorio.
Andrea CASU (PD-IDP), associandosi alle considerazioni del collega Scotto, ritiene vergognoso che la maggioranza non voglia farsi carico delle esigenze retributive del personale della sanità pubblica, che svolge un servizio essenziale a beneficio della collettività.
Francesco MARI (AVS) ravvisa nel parere contrario espresso dai relatori un chiaro segnale di avversione dell’intera maggioranza nei confronti della sanità pubblica.
Valentina BARZOTTI (M5S) rileva che l’accoglimento di questa proposta emendativa rappresenta una priorità assoluta per il proprio gruppo, considerato lo stato di totale frustrazione che vive il personale sanitario.
Le Commissioni respingono gli identici articoli aggiuntivi Scotto 12.012, Mari 12.013 e Quartini 12.014.
Walter RIZZETTO, presidente, ricorda che i relatori hanno presentato una proposta di riformulazione degli identici articoli aggiuntivi Aiello 12.015 e Scotto 12.016.
Arturo SCOTTO (PD-IDP), intervenendo sull’articolo aggiuntivo a sua prima firma 12.016, non accetta la riformulazione proposta dei relatori: a suo avviso, qualsiasi intervento in materia di salario accessorio non può prescindere dello stanziamento di risorse aggiuntive.
Davide AIELLO (M5S), intervenendo sull’articolo aggiuntivo a sua prima firma 12.015, di contenuto identico, si associa alle considerazioni del collega Scotto e non accetta la riformulazione dei relatori.
Walter RIZZETTO, presidente, avverte che sarà messo in votazione il testo originario dei due identici articoli aggiuntivi Aiello 12.015 e Scotto 12.016, con il parere contrario di relatori e Governo.
Le Commissioni respingono gli identici articoli aggiuntivi Aiello 12.015 e Scotto 12.016.
Walter RIZZETTO, presidente, ricorda che sono stati ritirati gli articoli aggiuntivi Cattaneo 12.023 e Maccari 12.024, nonché l’articolo aggiuntivo Ciancitto 12.027. Prende altresì atto che i presentatori dell’articolo aggiuntivo Comaroli 12.029 accettano la riformulazione.
Le Commissioni approvano l’articolo aggiuntivo Comaroli 12.029 (Nuova formulazione).
Arturo SCOTTO (PD-IDP), intervenendo sull’articolo aggiuntivo dei relatori 12.044, come riformulato, stigmatizza la norma ad personam di cui al comma 4, che consentirebbe la rimozione di un funzionario dell’Agenzia per la cybersicurezza facendolo tuttavia approdare nell’organico di un’altra pubblica amministrazione. Preannuncia l’intenzione di approfondire le ragioni che hanno indotto la maggioranza ad introdurre questa norma, che non presenta i requisiti di urgenza e necessità propri di un decreto-legge.
Paolo Emilio RUSSO (FI-PPE), relatore per la I Commissione, esprime parere contrario sul subemendamento Scotto 0.12.044.1.
Le commissioni respingono il subemendamento Scotto 0.12.044.1.
Dario CAROTENUTO (M5S) preannuncia il voto contrario del proprio Gruppo sull’articolo aggiuntivo dei relatori 12.044, per le medesime ragioni esposte dal collega Scotto.
Davide AIELLO (M5S), in aggiunta alle considerazioni del collega Carotenuto, evidenzia che la citata norma di cui al comma 4 rischia di produrre una grave lesione delle garanzie proprie dell’ordinamento giuridico.
Andrea CASU (PD-IDP) ribadisce le riserve sulla norma in questione già esposte dai colleghi.
Le Commissioni approvano l’articolo aggiuntivo 12.044 dei relatori (Nuova formulazione).
Walter RIZZETTO, presidente, avverte che i presentatori dell’emendamento Mollicone 12.147 hanno accolto la proposta di riformulazione formulata dai relatori.
Andrea CASU (PD-IDP), nel chiedere di sottoscrivere, anche a nome dei deputati Bonafè e Scotto, l’emendamento Orfini 12.146, dichiara di accettare la proposta di riformulazione formulata dai relatori.
Le Commissioni approvano gli identici emendamenti Orfini 12.146 e Mollicone 12.147 (Nuova formulazione).
Walter RIZZETTO, presidente, avverte che i presentatori degli articoli aggiuntivi Pella 13.01 e Giaccone 13.02 hanno accolto l’ulteriore proposta di riformulazione formulata dai relatori.
Le Commissioni approvano gli identici articoli aggiuntivi Pella 13.01 (Ulteriore nuova formulazione) e Giaccone 13.02 (Ulteriore nuova formulazione)..
Walter RIZZETTO, presidente, dichiara pertanto assorbiti gli identici articoli aggiuntivi Giovine 21.010 e Caparvi 21.011; avverte inoltre che l’emendamento Varchi 14.15 è stato ritirato.
Francesco MARI (AVS) non accoglie la proposta di riformulazione dell’emendamento Zaratti 14.5, di cui è cofirmatario, ritenendo inaccettabile la proposta formulata dai relatori sul salario accessorio.
Walter RIZZETTO, presidente, constata l’assenza dei presentatori degli emendamenti Ruffino 14.6 e Roggiani 14.9; si intende vi abbiano rinunciato.
Arturo SCOTTO (PD-IDP), ricollegandosi all’intervento del collega Mari, ritiene inaccettabile un intervento in materia di salario accessorio che non preveda uno specifico stanziamento di risorse.
Simona BONAFÈ (PD-IDP) non accoglie la proposta di riformulazione dell’emendamento 14.7 a sua prima firma, ritenendo che il tema del salario accessorio non sia stato affrontato in modo soddisfacente.
Andrea CASU (PD-IDP), intervenendo sull’emendamento Bonafè 14.7, ritiene sia da considerarsi ben più grave che respingere un emendamento sul salario accessorio quello di pensare di approvare una proposta su tale tema senza prevedere le opportune risorse finanziarie.
Davide AIELLO (M5S) non accoglie la proposta di riformulazione dell’emendamento 14.10 a sua prima firma.
Walter RIZZETTO, presidente, prende atto che i presentatori degli emendamenti Romano 14.8 e Castiglione 14.11 accolgono la proposta di riformulazione formulata dai relatori.
Le Commissioni respingono gli identici emendamenti Zaratti 14.5, Bonafè 14.7 e Aiello 14.10.
Walter RIZZETTO, presidente, prende atto che i presentatori degli emendamenti Romano 14.16, dell’articolo aggiuntivo Iezzi 14.010 e dell’emendamento Iezzi 12.27 accettano la proposta di riformulazione formulata dai relatori.
Prende atto invece che i presentatori degli identici articoli aggiuntivi Scotto 14.02, Mari 14.03 e Baldino 14.04 non accettano la proposta di riformulazione.
Le Commissioni approvano le identiche proposte emendative Romano 14.8. (Nuova formulazione), Castiglione 14.11 (Nuova formulazione), Romano 14.16 (Nuova formulazione), Iezzi 14.010 (Nuova formulazione), Tenerini 8.18 (Nuova formulazione), Iezzi 12.27 (Nuova formulazione).
Walter RIZZETTO, presidente, avverte che l’emendamento 14.57 dei relatori è stato ritirato; si intendono, quindi, decaduti tutti i relativi subemendamenti. Avverte che è stato altresì ritirato l’emendamento Gusmeroli 14.24.
Avverte altresì che i relatori hanno presentato una ulteriore nuova formulazione dell’emendamento 14.56.
Arturo SCOTTO (PD-IDP) interviene sul subemendamento 0.14.56.1 a sua prima firma, volto a sopprimere i commi 6-bis e 6-ter dell’emendamento 14.56 dei Relatori, ritenendo che le risorse ivi previste andrebbero destinate a interventi più meritevoli.
Andrea CASU (PD-IDP), intervenendo sul subemendamento Scotto 0.14.56.1, ritiene che la presentazione del subemendamento dimostri che la proposta dei relatori sia condivisa, ma vada corretta nella modalità indicata dalla proposta.
Le Commissioni respingono il subemendamento Scotto 0.14.56.1.
Le Commissioni approvano l’emendamento 14.56 dei Relatori (Ulteriore nuova formulazione).
Walter RIZZETTO, presidente, prende atto che i relatori e la rappresentante del Governo esprimono parere favorevole sull’emendamento Urzì 14.48, purché riformulato nei termini riportati in allegato. Prende altresì atto che il presentatore accetta la proposta di riformulazione.
Arturo SCOTTO (PD-IDP) fa presente che con l’emendamento dell’onorevole Urzì la quota unitaria media pro capite di 6 mila euro deve intendersi riferita a tutto il personale non dirigenziale dell’Agenzia nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata. Rileva come anche questo intervento si configuri come una partita di giro.
Andrea CASU (PD-IDP), alla contrarietà politica espressa dal collega Scotto, aggiunge elementi di perplessità legati alla riscrittura del testo originario dell’emendamento, che a suo avviso andrebbero approfonditi e che richiederanno probabilmente una ulteriore correzione formale.
Le Commissioni approvano l’emendamento Urzì 14.48 (Nuova formulazione).
Walter RIZZETTO, presidente, prende atto che i relatori e la rappresentante del Governo esprimono parere favorevole sull’emendamento Caso 14.53, purché riformulato nei termini riportati in allegato.
Valentina BARZOTTI (M5S) accetta la proposta di riformulazione dell’emendamento 14.53 del collega Caso e ringrazia la Sottosegretaria, sottolineando che si tratta di un intervento che il personale ATA attende con ansia.
Arturo SCOTTO (PD-IDP) chiede di sottoscrivere l’emendamento Caso 14.53, esprimendo un apprezzamento politico per il fatto che in questo caso non si sia assunta una misura micro-corporativa ma siano stati garantiti da un lato i diritti dei lavoratori e dall’altro un servizio necessario alla comunità.
Francesco MARI (AVS) chiede di sottoscrivere l’emendamento Caso 14.53.
Andrea CASU (PD-IDP) chiede di sottoscrivere l’emendamento Caso 14.53, sottolineandone l’importanza dal momento che in questo modo si riconosce il ruolo fondamentale svolto dal personale ATA nelle scuole. Si augura che tale personale venga sostenuto concretamente in futuro, attraverso interventi strutturali.
Dario CAROTENUTO (M5S) ringrazia il Governo, sottolineando l’importanza dell’emendamento Caso 14.53, dal momento che il personale ATA ha vissuto stagioni complicate. Apprezza dunque il fatto che il Governo abbia inteso rendere più dignitoso il lavoro di tale personale.
Le Commissioni approvano l’emendamento Caso 14.53 (Nuova formulazione).
Walter RIZZETTO, presidente, ricorda che i presentatori degli identici articoli aggiuntivi Scotto 14.02, Mari 14.03 e Baldino 14.04 non hanno accettato la proposta di riformulazione dei relatori.
Arturo SCOTTO (PD-IDP) ritiene un grave errore non accogliere il testo originale dell’articolo aggiuntivo a sua prima 14.02 che si prefigge di armonizzare i trattamenti economici accessori del personale degli enti locali con i restanti comparti della pubblica amministrazione. Considera questa un’occasione persa.
Dario CAROTENUTO (M5S) interviene sull’ordine dei lavori per segnalare all’attenzione di tutti i colleghi la tragica caduta di una cabina della Funivia del monte Faita, dal momento che non essendo previsti lavori nei prossimi giorni non vi sarà un’altra occasione per ricordarla. Esprime quindi a nome del suo gruppo le condoglianze ai parenti delle quattro vittime, segnalando che vi è anche un ferito grave.
Walter RIZZETTO, presidente, ringrazia il collega Carotenuto per il suo intervento, esprimendo a nome delle Commissioni I e XI il cordoglio per le vittime ed il dolore per la tragedia appena avvenuta, che purtroppo ne richiama alla memoria altre.
Le Commissioni respingono gli identici articoli aggiuntivi Scotto 14.02, Mari 14.03 e Baldino 14.04.
Walter RIZZETTO, presidente, prende atto che i relatori e la rappresentante del Governo esprimono parere favorevole sull’articolo aggiuntivo Alessandro Colucci 15.02, purché riformulato nei termini riportati in allegato.
Sara KELANY (FDI) sottoscrive l’articolo aggiuntivo Alessandro Colucci 15.02 e accetta la riformulazione.
Le Commissioni approvano l’articolo aggiuntivo Alessandro Colucci 15.02 (Nuova formulazione)
Walter RIZZETTO, presidente, prende atto che i relatori e la rappresentante del Governo esprimono parere favorevole sull’articolo aggiuntivo Rizzetto 15.04, purché riformulato nei termini riportati in allegato.
Sara KELANY (FDI) sottoscrive l’articolo aggiuntivo Rizzetto 15.04 e accetta la riformulazione.
Arturo SCOTTO (PD-IDP) chiede al primo firmatario dell’articolo aggiuntivo chiarimenti in ordine alla copertura finanziaria utilizzata per l’aumento di spesa dell’iniziativa Tetra. Considera seria l’operazione recata dall’articolo aggiuntivo e pertanto chiede per quale motivo si sia fatto ricorso ai fondi già esistenti per lo sviluppo infrastrutturale.
Walter RIZZETTO, presidente, precisa che si tratta di infrastrutture connesse alla sicurezza e aggiunge di aver avuto assicurazioni che i fondi sono capienti, non essendo state completamente utilizzate le relative risorse.
Le Commissioni approvano l’articolo aggiuntivo Rizzetto 15.04 (Nuova formulazione).
ìWalter RIZZETTO, presidente, prende atto che i relatori e la rappresentante del Governo esprimono parere favorevole sull’articolo aggiuntivo Iezzi 17.01, purché riformulato nei termini riportati in allegato.
ìIgor IEZZI (LEGA) accetta la proposta di riformulazione dell’articolo aggiuntivo a sua prima firma 17.01.
Arturo SCOTTO (PD-IDP) dichiara che voterà in senso contrario all’articolo aggiuntivo del collega Iezzi, dal momento che si configura come un’operazione clientelare, con uno spirito che non dovrebbe essere quello del provvedimento in esame.
Le Commissioni approvano l’articolo aggiuntivo Iezzi 17.01 (Nuova formulazione).
Walter RIZZETTO, presidente, avverte che il subemendamento Romano 0.17.02.1 è stato ritirato. Prende altresì atto che i relatori e la rappresentante del Governo esprimono parere contrario sul subemendamento Mari 0.17.02.2 e favorevole sul subemendamento Giaccone 0.17.02.3, purché riformulato nei termini riportati in allegato.
Valentina BARZOTTI (M5S) chiede di sottoscrivere l’importante subemendamento del collega Mari, che tenta di introdurre un minimo di trasparenza nell’attività della cabina di regia, imponendo al Ministero dell’economia e delle finanze la trasmissione alle competenti Commissioni parlamentari di una relazione trimestrale. Nel ritenere che il Parlamento debba essere coinvolto, ricorda un emendamento analogo presentato dal Partito democratico e relativo alla sicurezza sui luoghi di lavoro. Biasima lo svuotamento progressivo delle prerogative del Parlamento, rilevando l’assenza dei Ministri e la trasmissione in ritardo delle prescritte relazioni.
Davide AIELLO (M5S) chiede di sottoscrivere il subemendamento Mari 0.17.02.2, di cui condivide la ratio, ritenendo utile che le Commissioni parlamentari siano messe a conoscenza delle attività relative al Piano nazionale di ripresa e resilienza.
Arturo SCOTTO (PD-IDP), nel rilevare che il subemendamento del collega Mari reca un intervento di puro buon senso, senza peraltro comportare oneri, ricorda che come già anticipato dalla deputata Barzotti è stato approvato un suo emendamento che prevede la relazione annuale al Parlamento da parte del Ministro del lavoro sullo stato della sicurezza sui luoghi di lavoro.
Chiede quindi di sottoscrivere il subemendamento Mari 0.17.02.2, il cui intervento considera come il minimo sindacale.
Le Commissioni respingono il subemendamento Mari 0.17.02.2.
Walter RIZZETTO, presidente, prende atto che il presentatore accetta la riformulazione del subemendamento Giaccone 0.17.02.3.
Le Commissioni approvano il subemendamento Giaccone 0.17.02.3 (Nuova formulazione).
La seduta, sospesa alle 21, è ripresa alle 21.10.
Le Commissioni respingono il subemendamento Mari 0.17.02.4.
Walter RIZZETTO, presidente, prende atto che i relatori e il Governo hanno espresso parere contrario sul subemendamento Scotto 0.17.02.5.
Arturo SCOTTO (PD-IDP), intervenendo sul subemendamento 0.17.02.5 a sua prima firma, rileva come esso sia volto alla soppressione delle disposizioni inerenti agli uffici di diretta collaborazione, in quanto non si comprendono le ragioni di necessità e urgenza ad essi connesse.
Le Commissioni respingono il subemendamento Scotto 0.17.02.5.
Walter RIZZETTO, presidente, prende atto che i relatori e il Governo hanno espresso parere contrario sul subemendamento Scotto 0.17.02.6.
Arturo SCOTTO (PD-IDP), intervenendo sul subemendamento 0.17.02.6 a sua prima firma, sottolinea l’esigenza di ridurre l’indennità del Consiglio tecnico-scientifico per via della scarsità delle risorse disponibili.
Le Commissioni respingono il subemendamento Scotto 0.17.02.6.
Walter RIZZETTO, presidente, prende atto che i relatori hanno espresso parere favorevole sull’emendamento 17.02 del Governo, e che la Sottosegretaria Siracusano ne raccomanda l’approvazione.
Arturo SCOTTO (PD-IDP) fa presente che il suo gruppo darà un voto contrario all’emendamento 17.02 del Governo, in quanto il tema da esso trattato avrebbe meritato un disegno di legge ad hoc, nonché un dialogo più approfondito.
Dario CAROTENUTO (M5S), in analogia a quanto affermato dall’onorevole Scotto, sostiene che quello dell’emendamento in esame sia un approccio scorretto, e per questo anche il suo gruppo darà un voto contrario.
Le Commissioni approvano l’emendamento 17.02 del Governo.
Walter RIZZETTO, presidente, avverte che il subemendamento Kelany 0.17.03.1 deve intendersi assorbito dalla nuova formulazione dell’articolo aggiuntivo 17.03 dei relatori.
Prende atto che i relatori e il Governo hanno espresso parere contrario sugli identici subemendamenti Giuliano 0.17.03.2, Scotto 0.17.03.3 e Mari 0.17.03.4.
Le Commissioni respingono gli identici subemendamenti Giuliano 0.17.03.2, Scotto 0.17.03.3 e Mari 0.17.03.4.
La sottosegretaria Matilde SIRACUSANO fa presente che dall’articolo aggiuntivo 17.03 (Nuova formulazione) dei relatori deve essere espunto l’ultimo comma.
Walter RIZZETTO, presidente, prende atto che i relatori concordano con la proposta di ulteriore nuova formulazione testé formulata dalla rappresentante del Governo.
Arturo SCOTTO (PD-IDP), illustrate sinteticamente le criticità dell’articolo aggiuntivo 17.03 dei relatori (Ulteriore nuova formulazione), annuncia su di esso il voto contrario del suo gruppo.
Le Commissioni approvano l’articolo aggiuntivo 17.03 dei relatori (Ulteriore nuova formulazione).
Walter RIZZETTO, presidente, prende atto del parere favorevole dei relatori sull’emendamento Gentile 19.4, purché riformulato nei termini indicato in allegato.
Prende altresì atto dell’accettazione della riformulazione dell’emendamento Gentile 19.4.
Arturo SCOTTO (PD-IDP), intervenendo sull’emendamento Gentile 19.4 (Nuova formulazione), intende approfondire le ragioni sottese alla sua equiparazione, in fase di riformulazione, con l’emendamento De Luca 10.15, in quanto quest’ultimo, diversamente dal primo, è posto a tutela della Terra dei fuochi, quando l’unico elemento di analogia risiede nella citazione dell’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (ISPRA).
Paolo Emilio RUSSO (FI-PPE), relatore per la I Commissione, chiarisce che la nave oceanografica interessata dalla proposta emendativa monitora l’area marina compresa nella cosiddetta Terra dei fuochi.
Carmela AURIEMMA (M5S), lamentata una generale scorrettezza da parte della maggioranza, trova vergognoso il tentativo di estendere il campo di azione dell’emendamento De Luca 10.15 fino a fargli ricomprendere aree marine del tutto estranee alle zone realmente interessate dal fenomeno di inquinamento noto come Terra dei fuochi, ossia principalmente i territori di Caserta e Napoli.
Dario CAROTENUTO (M5S), condividendo il pensiero della collega Auriemma, manifesta contrarietà rispetto all’associazione contenutistica degli emendamenti richiamati e ritiene che si sia configurato uno sfregio alle vittime della Terra dei fuochi.
Le Commissioni approvano l’emendamento Gentile 19.4 (Nuova formulazione) (vedi allegato 1).
Walter RIZZETTO, presidente, avverte che l’emendamento Varchi 19.10 è stato ritirato dai presentatori.
Prende atto del parere favorevole dei relatori sull’emendamento Trancassini 19.11, purché riformulato nei termini indicati in allegato.
Prende altresì atto che l’onorevole Kelany sottoscrive e accetta la riformulazione dell’emendamento Trancassini 19.11.
Le Commissioni approvano l’emendamento Trancassini 19.11 (Nuova formulazione).
Arturo SCOTTO (PD-IDP), illustrato l’emendamento Bonafè 19.17, rammenta l’importanza del sostegno al settore dell’impresa e del made in Italy in un momento difficoltoso come quello contingente.
La Sottosegretaria Matilde SIRACUSANO, invita i rispettivi presentatori al ritiro degli identici emendamenti Tenerini 19.13, Caparvi 19.14, Ghirra 19.16, Bonafè 19.17 e Boschi 19.18, ai fini della successiva presentazione in Aula di appositi ordini del giorno in tale direzione.
Arturo SCOTTO (PD-IDP), intervenendo sugli identici emendamenti Tenerini 19.13, Caparvi 19.14, Ghirra 19.16, Bonafè 19.17 e Boschi 19.18, si rammarica del fatto che il Governo non abbia presentato una proposta di riformulazione che consentisse, in qualche modo, di venire incontro agli interessi perseguiti dai presentatori.
Walter RIZZETTO, presidente, prende atto che i rispettivi presentatori hanno ritirato gli identici emendamenti Tenerini 19.13, Caparvi 19.14, Ghirra 19.16 e Bonafè 19.17. Constatata l’assenza della presentatrice, dichiara decaduto l’emendamento Boschi 19.18.
Avverte altresì che l’emendamento Pietrella 19.12 e l’articolo aggiuntivo Bordonali 19.02 sono stati ritirati dai presentatori.
Prende infine atto che i relatori e la rappresentante del Governo esprimono parere contrario sull’articolo aggiuntivo Roggiani 19.03.
Andrea CASU (PD-IDP) sottoscrive l’articolo aggiuntivo Roggiani 19.03 e, auspicando un maggiore confronto sul tema, rivolge un appello alla rappresentante del Governo affinché possa mutare il parere espresso.
Aboubakar SOUMAHORO (MISTO) sottoscrive l’articolo aggiuntivo Roggiani 19.03, dichiarando di condividerne le finalità.
Valentina BARZOTTI (M5S) sottoscrive l’articolo aggiuntivo Roggiani 19.03, che interviene al fine di finanziarie, con un’autorizzazione di spesa pari a 200 mila euro, il Bonus Psicologo. Fa presente al riguardo che tale misura costituisce un sostegno fondamentale per i cittadini e ne auspica pertanto l’estensione ad una platea più ampia di destinatari.
Enrica ALIFANO (M5S) dichiara di condividere le finalità dell’articolo aggiuntivo Roggiani 19.03, ribadendo l’importanza di fornire un sostegno concreto ai cittadini nel settore in esame.
Gianni CUPERLO (PD-IDP), intervenendo sull’articolo aggiuntivo Roggiani 19.03, rivolge un appello alla rappresentante del Governo affinché riformuli il parere espresso.
Arturo SCOTTO (PD-IDP), intervenendo sull’articolo aggiuntivo Roggiani 19.03, ricorda come con una precedente proposta emendativa il proprio gruppo aveva individuato le modalità mediante le quali predisporre la copertura finanziaria necessaria al mantenimento della misura in esame.
Carmela AURIEMMA (M5S), alla luce dell’importanza del tema trattato, sottoscrive l’articolo aggiuntivo Roggiani 19.03 a nome del gruppo MoVimento 5 Stelle.
Francesco MARI (AVS) sottoscrive l’articolo aggiuntivo Roggiani 19.03 e chiede che si svolgano ulteriori valutazioni al riguardo.
Dario CAROTENUTO (M5S), intervenendo sull’articolo aggiuntivo Roggiani 19.03, dichiara di condividerne le finalità.
Aboubakar SOUMAHORO (Misto) dichiara di sottoscrivere l’articolo aggiuntivo Roggiani 19.03.
Davide AIELLO (M5S), dichiarando di condividere le finalità dell’articolo aggiuntivo Roggiani 19.03, ribadisce l’importanza di intervenire sul tema, mantenendo in vigore il Bonus Psicologo. Chiede pertanto alla rappresentante del Governo di rivalutare il parere espresso sull’articolo aggiuntivo in esame.
La Sottosegretaria Matilde SIRACUSANO fa presente che, anche a seguito delle interlocuzioni svolte sul tema, non è stato possibile individuare delle coperture finanziarie idonee a garantire il mantenimento del Bonus Psicologo. Invita tuttavia i presentatori alla successiva presentazione in Aula di appositi ordini del giorno in tal senso.
Le Commissioni respingono l’articolo aggiuntivo Roggiani 19.03.
Walter RIZZETTO, presidente, prende atto che i relatori e la rappresentante del Governo esprimono parere contrario sul subemendamento Scotto 0.20.6.1.
Le Commissioni respingono il subemendamento Scotto 0.20.6.1.
Walter RIZZETTO, presidente, prende atto che i relatori e la rappresentante del Governo esprimono parere contrario sul subemendamento Ghio 0.20.6.2.
Le Commissioni respingono il subemendamento Ghio 0.20.6.2.
Walter RIZZETTO, presidente, prende atto che i relatori e la rappresentante del Governo esprimono parere contrario sul subemendamento Scotto 0.20.6.3.
Arturo SCOTTO (PD-IDP), intervenendo sul subemendamento a sua prima firma 0.20.6.3, contesta il fatto che l’attuale Governo abbia proceduto, negli ultimi anni, all’assunzione di un elevato numero di persone a collaborazione diretta, che risulta nettamente maggiore rispetto a quello registratosi negli anni passati. Manifesta pertanto preoccupazione in ordine agli intenti sottesi a tale scelta dell’Esecutivo, censurando la correttezza delle scelte in tal senso adottate.
Le Commissioni respingono il subemendamento Scotto 0.20.6.3.
Walter RIZZETTO, presidente, prende atto che i relatori accettano la riformulazione dell’emendamento 20.6 proposta dal Governo.
Le Commissioni approvano l’emendamento dei relatori 20.6 (Nuova formulazione)..
Walter RIZZETTO, presidente, prende atto che i presentatori accettano la riformulazione dell’articolo aggiuntivo Battilocchio 21.03.
Andrea CASU (PD-IDP), intervenendo sull’articolo aggiuntivo Battilocchio 21.03, dichiara di non condividere le modalità con le quali il Governo ha ripartito le risorse stanziate con il presente provvedimento, reiterando l’opportunità di impiegarle anche per il mantenimento del Bonus Psicologo.
Le Commissioni approvano l’articolo aggiuntivo Battilocchio 21.03 (Nuova formulazione).
Walter RIZZETTO, presidente, ricorda che gli identici articoli aggiuntivi Giovine 21.010 e Caparvi 21.011 risultano assorbiti.
Sara KELANY (FDI) sottoscrive l’articolo aggiuntivo Giorgianni 21.013 e ne accetta la riformulazione.
Le Commissioni approvano l’articolo aggiuntivo Giorgianni 21.013 (Nuova formulazione).
Walter RIZZETTO, presidente, prende atto che la presentatrice accetta la riformulazione dell’articolo aggiuntivo Patriarca 21.01.
Le Commissioni approvano l’articolo aggiuntivo Patriarca 21.01 (Nuova formulazione).
Walter RIZZETTO, presidente, avverte che i relatori hanno presentato una nuova formulazione dell’articolo aggiuntivo 21.014 (vedi allegato 1).
Prende atto che i relatori e la rappresentante del Governo esprimono parere contrario sui subemendamenti Quartini 0.21.014.1, Quartini 0.21.014.2, Quartini 0.21.014.3, Quartini 0.21.014.4, Zanella 0.21.014.5, Quartini 0.21.014.6, Quartini 0.21.014.7, Quartini 0.21.014.8 e Zanella 0.21.014.9.
Valentina BARZOTTI (M5S) illustra le finalità del subemendamento Quartini 0.21.014.1.
Le Commissioni respingono il subemendamento Quartini 0.21.014.1.
Enrica ALIFANO (M5S), intervenendo sul subemendamento Quartini 0.21.014.2, ricorda che la tossicodipendenza costituisce ad oggi una vera e propria emergenza sociale, che colpisce soprattutto i più giovani.
Valentina BARZOTTI (M5S) dichiara di condividere le finalità del subemendamento Quartini 0.21.014.2, ritenendo opportuno un potenziamento dei servizi pubblici finalizzati alla cura e alla prevenzione delle tossicodipendenze.
Gianni CUPERLO (PD-IDP) sottoscrive il subemendamento Quartini 0.21.014.2.
Andrea CASU (PD-IDP), intervenendo sul subemendamento Quartini 0.21.014.2, manifesta la necessità di implementare l’utilizzo delle nuove tecnologie nel campo sanitario, al fine di fornire dei servizi di cura e prevenzione più efficienti ai cittadini.
Le Commissioni respingono il subemendamento Quartini 0.21.014.2.
Enrica ALIFANO (M5S), illustra il subemendamento Quartini 0.21.014.3, di cui è cofirmataria, che interviene sulla piaga sociale dell’alcolismo al fine di ridurne l’impatto attraverso una sapiente azione preventiva.
Valentina BARZOTTI (M5S), esprimendo apprezzamento per la sensibilità del collega Quartini, stigmatizza l’incapacità del Governo di dare risposte su un tema così rilevante.
Gianni CUPERLO (PD-IDP) chiede di sottoscrivere il subemendamento in esame.
Andrea CASU (PD-IDP), a sua volta, chiede di sottoscrivere il subemendamento.
Le Commissioni respingono il subemendamento Quartini 0.21.014.3.
Valentina BARZOTTI (M5S) illustra il subemendamento Quartini 0.21.014.4, di cui è cofirmataria, che pone rimedio ad una grave carenza del Servizio sanitario nazionale.
Le Commissioni respingono il subemendamento Quartini 0.21.014.4.
Valentina BARZOTTI (M5S) chiede di sottoscrivere il subemendamento Zanella 0.21.014.5, che mira a valorizzare le strutture per il contrasto alle dipendenze patologiche.
Enrica ALIFANO (M5S) evidenzia che il subemendamento in esame riguarda sempre il tema delle dipendenze, su cui occorre investire risorse per limitare le ricadute sull’intero sistema sociale.
Dario CAROTENUTO (M5S) stigmatizza la mancanza di attenzione del Governo e della maggioranza su questi temi.
Le Commissioni respingono il subemendamento Zanella 0.21.014.5.
Valentina BARZOTTI (M5S) illustra il subemendamento Quartini 0.21.014.6, di cui è cofirmataria.
Le Commissioni respingono il subemendamento Quartini 0.21.014.6.
Valentina BARZOTTI (M5S), intervenendo sul subemendamento Quartini 0.21.014.7, ne auspica l’approvazione.
Dario CAROTENUTO (M5S) esprime rammarico per la chiusura della maggioranza sulla proposta emendativa in esame, di assoluto buonsenso.
Enrica ALIFANO (M5S) ribadisce l’importanza di adottare strategie di prevenzione delle dipendenze.
Le Commissioni respingono il subemendamento Quartini 0.21.014.7.
Arturo SCOTTO (PD-IDP) chiede di sottoscrivere i subemendamenti Quartini 0.21.014.8 e Zanella 0.21.014.9.
Le Commissioni, con distinte votazioni, respingono i subemendamenti Quartini 0.21.014.8 e Zanella 0.21.014.9.
Valentina BARZOTTI (M5S) preannuncia il voto favorevole del proprio gruppo sull’articolo aggiuntivo dei relatori 21.014, di cui condivide le finalità.
Le Commissioni approvano l’articolo aggiuntivo dei relatori 21.014 (Nuova formulazione).
Walter RIZZETTO, presidente, avverte che si passa ora all’esame delle proposte emendative accantonate, a partire dagli identici articoli aggiuntivi Gianassi 4.04 e Giuliano 4.05.
Arturo SCOTTO (PD-IDP), intervenendo sull’articolo aggiuntivo Gianassi 4.04, di cui è cofirmatario, pur apprezzando lo sforzo profuso dalla sottosegretaria Siracusano per addivenire ad una soluzione di compromesso, ritiene necessario mantenere la formulazione originaria della proposta emendativa; a suo avviso, la rinuncia a stabilizzare i precari nel settore della giustizia costituisce un grave errore politico.
Francesco MARI (AVS) chiede di sottoscrivere l’articolo aggiuntivo Gianassi 4.04.
Andrea CASU (PD-IDP), a sua volta, chiede di sottoscrivere l’articolo aggiuntivo in esame.
Valentina BARZOTTI (M5S) si associa alle considerazioni del collega Scotto circa l’impossibilità di accettare proposte di riformulazione che limitino il processo di stabilizzazione dei precari, viste anche le condizioni drammatiche in cui versano molti tribunali.
Davide AIELLO (M5S) precisa che la precarietà dovrebbe essere bandita dalla pubblica amministrazione, in particolare nel settore della giustizia.
Carmela AURIEMMA (M5S) rileva che la proposta emendativa in esame potrebbe contribuire a realizzare alcuni obiettivi delineati dallo stesso Ministro della giustizia.
Dario CAROTENUTO (M5S) invita l’Esecutivo e la maggioranza ad esplicitare quali strategie intendono attuare per risolvere il problema della precarietà.
Enrica ALIFANO (M5S) osserva che la stabilizzazione dei precari potrebbe anche contribuire a risolvere il problema della lentezza dei procedimenti giudiziari.
Aboubakar SOUMAHORO (MISTO) invita i relatori e il governo a rivedere il parere contrario, citando i versi di un noto componimento poetico di Baudelaire: «È un grido ripetuto da mille sentinelle, un ordine rinnovato da mille portavoci, è un faro acceso su mille cittadelle».
Le Commissioni respingono gli identici articoli aggiuntivi Gianassi 4.04 e Giuliano 4.05.
Walter RIZZETTO, presidente, avverte che i relatori hanno presentato una nuova formulazione dell’emendamento Tassinari 12.80 e che i presentatori accettano la riformulazione.
Le Commissioni approvano l’emendamento Tassinari 12.80 (Nuova formulazione).
Paolo Emilio RUSSO (FI-PPE), relatore per la I Commissione, esprimendo apprezzamento per gli sforzi profusi dal Governo per risolvere gli ultimi dubbi connessi alla copertura finanziaria, esprime parere favorevole sull’emendamento Torto 12.180.
Le Commissioni approvano l’emendamento Torto 12.180.
La Sottosegretaria Matilde SIRACUSANO fa presente che le Commissioni riunite hanno approvato l’articolo aggiuntivo Pretto 3.08 e l’emendamento dei relatori 7.7, come riformulati. Tuttavia, alla luce di una ulteriore istruttoria condotta dalla Ragioneria generale dello Stato, al fine di escludere nuovi e maggiori oneri non coperti e criticità applicative, è necessario procedere alla revoca delle votazioni relative alle approvazioni dei suddetti emendamenti. Per quanto riguarda l’emendamento 7.7, comunica che il Governo ha presentato una proposta di riformulazione, che è in distribuzione.
Walter RIZZETTO, presidente, avverte che i presentatori intendono ritirare l’articolo aggiuntivo Pretto 3.08 e che i relatori raccomandano l’approvazione del loro emendamento 7.7 nel testo riformulato.
Arturo SCOTTO (PD-IDP), intervenendo sulla nuova formulazione dell’emendamento dei relatori 7.7, stigmatizza l’ennesima disposizione volta ad introdurre una figura dirigenziale, sia pure a titolo gratuito.
Le Commissioni approvano l’emendamento 7.7 dei relatori (Nuova formulazione).
Walter RIZZETTO, presidente, avverte che si è così concluso l’esame delle proposte emendative. Comunica che, oltre al parere del Comitato per la legislazione, sono pervenuti i pareri favorevoli delle Commissioni II, III, IV, V, VI, VII, VIII, IX, X, XII, XIII e XIV. Avverte che la Commissione parlamentare per le questioni regionali non si esprimerà.
Prima di procedere alla deliberazione del mandato, sottopone alle Commissioni la proposta di correzioni di forma ai sensi dell’articolo 90, comma 1, del Regolamento, la quale è stata trasmessa ai membri delle Commissioni ai fini delle opportune valutazioni.
Le Commissioni approvano la proposta di correzioni di forma.
Arturo SCOTTO (PD-IDP) ringrazia gli Uffici per l’eccezionale lavoro svolto, anche durante certi passaggi critici dei lavori parlamentari di questi giorni (Applausi). Nel merito del provvedimento dichiara di essere costretto, invece, ad esprimere parole severe. Rileva come questo, sin dall’origine, abbia avuto una gestione approssimativa che dimostra il dilettantismo del Governo. Sottolinea che l’iter del provvedimento ha reso palese il ruolo sovraordinato del Governo rispetto al Parlamento. Ricordando che l’Italia è ancora una Repubblica parlamentare, evidenzia che in tale assetto istituzionale sono i Governi ad essere subordinati ai Parlamenti e non viceversa. Fa presente ancora che nel corso dell’esame del provvedimento la Presidenza non ha difeso le prerogative delle Camere. Fa notare, inoltre, come il Governo svolga la sua attività normativa con l’adozione, in media, di quattro decreti-legge al mese. In questo quadro rileva che ciascun decreto-legge contiene, a volte, al suo interno le disposizioni di altri decreti-legge e che, spesso, i decreti-legge sono privi dei requisiti di straordinaria necessità ed urgenza.
Entrando nel merito del provvedimento, rileva che si tratta di un decreto che non risolverà i problemi della Pubblica Amministrazione. Denuncia che esso contiene misure volte esclusivamente a garantire la crescita degli uffici di diretta collaborazione dei Ministeri; non mira alla stabilizzazione dei precari della pubblica amministrazione; si rivolge in maniera offensiva nei confronti degli idonei non vincitori di un concorso pubblico. Denuncia che si tratta di un provvedimento davvero deludente.
Annuncia che in Aula il suo gruppo darà battaglia, anche se immagina che il Governo porrà la fiducia sul provvedimento sterilizzando la possibilità di apportare cambiamenti al testo. A tal proposito stigmatizza tale modo di governare, credendo che esso renderà l’Italia una democrazia più fragile, con meno garanzie per il Parlamento e per le opposizioni.
Ringraziando la Presidenza per il lavoro, pur non avendone condiviso la gestione nel merito, dà atto che si è giocata quella che definisce una battaglia politica tra maggioranza e opposizione. Dà atto, inoltre, alla Sottosegretaria Siracusano di aver almeno offerto alle opposizioni il privilegio dell’ascolto delle loro richieste, condotta che considera positiva.
Concludendo ringrazia anche i relatori, annunciando tuttavia che il suo gruppo voterà contro il conferimento del mandato a riferire in Assemblea sul provvedimento.
Carmela AURIEMMA (M5S) si associa ai ringraziamenti per l’intenso lavoro svolto dagli Uffici. Stigmatizza, invece, la conduzione dei lavori delle Commissioni da parte dei Presidenti. Evidenzia come le intese sulle modalità di esame del provvedimento, raggiunte prima dell’inizio dei lavori, non sono mai rispettate. Denuncia che il contingentamento degli interventi è stato deciso in maniera preconcetta e nonostante le opposizioni non abbiano posto in essere un vero e proprio ostruzionismo durante i lavori.
Sul provvedimento rileva molte criticità. In esso è contenuta una visione verticista della pubblica amministrazione; un aumento delle assunzioni rivolto solo all’esterno della PA e che non si è mai rivolto alla stabilizzazione dei precari che già lavorano nella PA; l’aumento degli staff nei Ministeri. Sottolinea, inoltre, come contrariamente all’indirizzo politico della maggioranza e del Governo, che hanno fortemente voluto l’approvazione della legge sull’autonomia differenziata, il provvedimento non reca vere disposizioni finanziare a sostegno dei comuni e delle regioni.
Ricorda che il suo gruppo durante i lavori ha portato avanti una importante battaglia a favore del personale della sanità. Denuncia che il diritto alla salute in Italia è leso ogni qual volta i cittadini sono costretti a pagare quattro volte per curarsi: con le tasse, con i ticket, con la sanità privata e da ultimo con le assicurazioni sanitarie, in forte crescita nell’ultimo periodo. Ribadisce il diritto fondamentale ad un sistema sanitario nazionale pubblico e che garantisca cure gratuite.
Stigmatizza l’utilizzo del dramma della Terra dei fuochi per sostenere l’approvazione dell’emendamento Gentile 19.4, nel testo riformulato, che tuttavia si occupa attività di monitoraggio, caratterizzazione dell’ambiente marino e mappatura dei fondali marini, che nulla hanno a che fare con la Terra dei fuochi. Aggiunge che il provvedimento non interviene sul potenziamento degli ispettorati del lavoro, se non con un emendamento che aumenta di otto unità la sola dotazione dirigenziale. Conclude dichiarando che il Governo con questo provvedimento ha perso un’altra occasione per migliore la pubblica amministrazione.
Igor IEZZI (LEGA) ringrazia anch’egli gli uffici per il lavoro svolto. Rivolge, altresì, un sentito ringraziamento alla Sottosegretaria Siracusano (Applausi). Ringrazia, inoltre, i due Presidenti che hanno gestito con equilibrio i lavori delle Commissioni, garantendo anche il rispetto del ruolo del Parlamento, anche dinanzi all’atteggiamento ostruzionistico dell’opposizione.
Conclude richiamando l’intervento del collega Scotto, nella parte in cui questi fa riferimento al fatto che si è giocata una vera e propria battaglia politica, sottolineando che questa, alla luce dei lavori parlamentari in Commissione, è stata vinta dalla maggioranza.
Francesco MARI (AVS) esprime un sentito grazie ai colleghi delle opposizioni, per il lavoro nelle 256 votazioni che si sono celebrate durante i tre giorni e le tre notti di seduta. Denuncia che definire ostruzionismo, come ha fatto il collega Urzì, la volontà dell’opposizione di intervenire sugli emendamenti che hanno presentato è una vergogna. Crede che la gestione dell’iter e dei lavori durante questo provvedimento sia stata una pagina negativa per il Parlamento. La sintesi che propone del decreto è dunque quella di un provvedimento che stanzia risorse per la pubblica amministrazione solo per le figure apicali. Evidenzia che le disposizioni in esse contenute non cambieranno la pubblica amministrazione. Segnala, infine, che fuori dal Parlamento c’era un livello alto di aspettative su questo provvedimento da parte delle persone che guardavano con interesse a questo decreto-legge sulla pubblica amministrazione. Crede che, all’esito dell’esame in Commissione, rimarranno deluse da questo testo e annuncia il voto contrario del suo gruppo.
Alessandro URZÌ (FDI) dichiara a nome del suo gruppo di rifiutare i ringraziamenti dei colleghi delle opposizioni che hanno tenuto un comportamento non costruttivo, bensì una condotta strumentalmente ideologica durante tutto il corso dei lavori in Commissione.
Sottolinea che il suo gruppo si onora di aver portato avanti le misure contenute nel provvedimento oggetto dell’esame, che ha lo scopo di migliorare la pubblica amministrazione rendendola sempre più di qualità.
Crede che occorra chiarezza nei rapporti tra maggioranza e opposizione. Rileva come in Parlamento ci sia una opposizione costruttiva e seria ed una opposizione, come quella che si è vista durante i lavori in Commissione, che lavora come se ogni posto in Parlamento fosse un luogo di battaglia. Dichiara che il suo gruppo non si riconosce in questa seconda visione.
Rivolge un sentito ringraziamento sia ai relatori, che hanno sempre partecipato ai lavori delle Commissioni, che ai Presidenti delle Commissioni. Sottolinea il comportamento istituzionale di questi ultimi, nonostante il ruolo, spesso anche provocatorio, delle opposizioni.
Stigmatizza quello che definisce un linciaggio morale che le opposizioni hanno posto in essere nei confronti del Ministro in Commissione, in quello che ritiene essere stato un agguato. A tal proposito ritiene che la ricostruzione fatta in Aula dalle opposizioni sulle dichiarazioni del Ministro sia uno stravolgimento delle dichiarazioni rese dal Ministro in Commissione, sulle quali dichiara che debba fare fede il resoconto della seduta alla quale ha partecipato il Ministro.
Ringrazia la sottosegretaria Siracusano e il sottosegretario Freni per avere dimostrato il vero significato dell’avere senso delle istituzioni durante i lavori delle Commissioni. Ringrazia, infine, l’atteggiamento delle forze di maggioranza e di tutti i suoi componenti che, durante molte ore di lavoro, sono sempre rimasti in Commissione a fare il loro dovere. Conclude dichiarando che il provvedimento è un tassello importante del nuovo percorso che il Governo e la maggioranza sta costruendo per la nuova Italia.
Gianni CUPERLO (PD-IDP) dichiara di ritirare i ringraziamenti rivolti al deputato Urzì, a seguito dell’intervento poc’anzi svolto dal medesimo.
Marcello COPPO (FDI) si associa ai ringraziamenti, in particolare alla Presidenza, esprimendo apprezzamento per la decisione di contenere la durata degli interventi in trenta secondi, che ha consentito, a suo avviso, di svolgere un dibattito maggiormente fruibile e comprensibile.
Andrea CASU (PD-IDP) si associa alle considerazioni del deputato Scotto e sottolinea con forza come la maggioranza si deve rassegnare al fatto che l’Italia è una democrazia e che l’opposizione non può essere silenziata.
Rileva come le affermazioni rese dal Ministro Zangrillo dinanzi alle Commissioni siano ben chiare e costituiscano un insulto alle migliaia di giovani desiderosi di contribuire con il proprio lavoro all’attività della pubblica amministrazione e a tutti i lavoratori dell’amministrazione medesima. Rileva come sia semmai il Ministro Zangrillo ad essere inidoneo a svolgere la propria funzione.
Ritiene inaccettabili le affermazioni del deputato Urzì, laddove egli ha definito un agguato l’atteggiamento delle opposizioni nei confronti del Ministro.
Sottolinea, infine, come i deputati impegnati in questi giorni nei lavori delle Commissioni abbiano svolto semplicemente il proprio dovere.
Walter RIZZETTO, presidente, rileva come tutti i deputati, sia della maggioranza sia dell’opposizione, abbiano svolto il proprio dovere.
Davide AIELLO (M5S), dopo aver ringraziato gli uffici per il supporto prestato, rileva come le opposizioni non abbiano affatto assunto, nel corso dell’esame del provvedimento, un atteggiamento ostruzionistico e come, pertanto, la decisione delle presidenze di contenere la durata degli interventi in trenta secondi appaia del tutto ingiustificata e inaccettabile.
Osserva, infatti, come in tal modo si comprima l’unico spazio a disposizione dei parlamentari per discutere i provvedimenti in modo approfondito, dato il costante ricorso, nell’esame in Assemblea, alla posizione della questione di fiducia.
Si rivolge, in particolare, al presidente dell’XI Commissione, Rizzetto, sottolineando di non aver mai riscontrato nell’attività dell’XI Commissione un modo di procedere analogo a quello seguito nel caso del provvedimento in esame.
Ritiene conclusivamente che il provvedimento in esame non vada incontro alle esigenze di rafforzamento della pubblica amministrazione e stigmatizza, in particolare, la scarsa attenzione alle problematiche dei piccoli comuni, oggetto di proposte emendative dell’opposizione che non sono state prese in considerazione.
Auspica una maggiore disponibilità, da parte del Governo, in sede di esame degli ordini del giorno che saranno presentati in Assemblea.
Walter RIZZETTO, presidente, anche a nome del presidente Pagano, ringrazia gli uffici per l’attività di supporto svolta nel corso dell’esame del provvedimento, la sottosegretaria Siracusano, che ha in diverse occasioni contribuito a temperare le asprezze del dibattito, i relatori e tutti i deputati che hanno partecipato ai lavori, sia di maggioranza sia di opposizione, ai quali rivolge gli auguri per le festività pasquali.
Pone quindi in votazione la proposta di conferire il mandato ai relatori, Paolo Emilio Russo, Nisini e Schifone, a riferire favorevolmente all’Assemblea sul provvedimento in esame.
Le Commissioni deliberano di conferire il mandato ai relatori, Paolo Emilio Russo, Nisini e Schifone, a riferire favorevolmente all’Assemblea sul provvedimento in esame.
Deliberano altresì di chiedere l’autorizzazione a riferire oralmente.
Walter RIZZETTO, presidente, avverte che la Presidenza si riserva di designare i componenti del Comitato dei nove sulla base delle indicazioni dei gruppi.
La seduta termina alle 22.35.
UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI
Giovedì 17 aprile 2025.
Gli uffici di presidenza si sono riuniti dalle 14.35 alle 14.45, dalle 15.35 alle 16.10 e dalle 16.25 alle 16.45.
ERRATA CORRIGE
Nel Bollettino delle Giunte e delle Commissioni parlamentari n. 482 del 15 aprile 2025:
a pagina 66, seconda colonna, tredicesima riga, le parole: «3.15 (Nuova formulazione) Boschi» sono soppresse.
Nel Bollettino delle Giunte e delle Commissioni parlamentari n. 483 del 16 aprile 2025:
a pagina 52, prima colonna, terza riga, le parole: «Tenerini 8.15» sono soppresse;
a pagina 62, prima colonna, trentanovesima riga, dopo le parole: «Mollicone 12.101» aggiungere le seguenti: «(vedi allegato 3)»;
a pagina 63, seconda colonna, terza riga, la parola: «Paolo» è soppressa;
a pagina 97, prima colonna, quarta riga, la parola: «4» è sostituita dalla seguente: «5».
SEDE REFERENTE
Mercoledì 16 aprile 2025. — Presidenza del presidente della I Commissione, Nazario PAGANO, indi del presidente della XI Commissione, Walter RIZZETTO. – Interviene la sottosegretaria di Stato per i rapporti con il Parlamento, Matilde Siracusano, indi la sottosegretaria di Stato per i rapporti con il Parlamento Giuseppina Castiello.
La seduta comincia alle 14.55.
DL 25/2025: Disposizioni urgenti in materia di reclutamento e funzionalità delle pubbliche amministrazioni.
C. 2308 Governo.
(Seguito dell’esame e rinvio).
La Commissione prosegue l’esame del provvedimento, rinviato nella seduta del 15 aprile 2025.
Walter RIZZETTO, presidente, dà conto delle sostituzioni e avverte che la deputata Carmina sottoscrive l’emendamento Casu 4.5.
Arturo SCOTTO (PD-IDP), intervenendo sull’ordine dei lavori, ricorda come nella precedente seduta si sia svolto un confronto significativo con il Ministro Zangrillo, che giudica positivamente, e rileva, nel contempo, come, nel sostenere le rispettive posizioni, vi siano state anche delle asprezze.
In particolare, sottolinea come il Ministro abbia dato una definizione, ad avviso delle opposizioni inappropriata e brutale, secondo la quale gli idonei equivarrebbero ai bocciati. Osserva come tale definizione non sia riportata nel resoconto sommario della seduta e chiede che essa sia inserita.
Ricorda di aver chiesto alle presidenze, al Governo e ai colleghi se condividano la definizione data dal Ministro Zangrillo e chiede agli uffici di verificare quale sia, dal punto di vista giuridico, la definizione degli idonei, dicendosi certo che la definizione data dal Ministro non sia avallata in alcuna sede giurisdizionale né ordinaria né costituzionale.
Walter RIZZETTO, presidente, chiede a quale punto del resoconto sommario si riferisca la richiesta di correzione avanzata dal deputato Scotto.
Arturo SCOTTO (PD-IDP) rileva come la richiesta si riferisca all’intervento del Ministro Zangrillo.
Walter RIZZETTO, presidente, osserva come il Ministro Zangrillo non abbia affermato che gli idonei è come se fossero bocciati, bensì che in alcuni Paesi gli idonei sono considerati come se fossero bocciati.
Andrea CASU (PD-IDP) rileva come ci si riferisca all’intervento del Ministro Zangrillo nella parte in cui affronta il tema del tetto alle graduatorie come riportata dal resoconto sommario. Ritiene opportuno verificare quanto effettivamente affermato dal Ministro.
Walter RIZZETTO, presidente, chiede di specificare puntualmente la correzione richiesta al resoconto sommario.
Andrea CASU (PD-IDP) sottolinea come si tratti della parte in cui il Ministro affronta il tema della qualità della pubblica amministrazione e precisa come non intenda formulare, allo stato, una richiesta formale di correzione, bensì porre la questione che il resoconto sintetico è, in tale parte, carente, e chiedere, dopo aver verificato gli appunti e eventuali registrazioni della seduta, di addivenire a una soluzione condivisa, riservandosi di formulare una richiesta puntuale di correzione laddove questa soluzione condivisa non sia raggiunta.
Walter RIZZETTO, presidente, ricorda come la natura del resoconto sommario sia proprio quella di riportare gli interventi svolti, per l’appunto, in modo sommario.
Alessandro URZÌ (FDI) si associa alle considerazioni del presidente Rizzetto. In particolare, sottolinea come il contenuto del resoconto sommario non possa essere dettato dalla narrazione successiva, rilevando come le affermazioni in questione siano state attribuite al Ministro, nella polemica politica, dopo che il Ministro medesimo aveva svolto il suo intervento.
Mauro Antonio Donato LAUS (PD-IDP) ritiene che il presidente abbia dato un’interpretazione soggettiva delle parole del Ministro.
Walter RIZZETTO, presidente, nega che l’interpretazione da lui data sia soggettiva.
Mauro Antonio Donato LAUS (PD-IDP) rileva come inevitabilmente ciascuno dia una propria interpretazione e ritiene pertanto necessario ascoltare la registrazione. Ribadisce di aver interpretato le parole del Ministro come un’equiparazione tra gli idonei e i bocciati e chiede che gli uffici ascoltino la registrazione per verificare cosa abbia effettivamente detto il Ministro.
Walter RIZZETTO, presidente, ricorda come la pubblicità dei lavori della Commissioni in sede referente sia garantita attraverso la resocontazione sommaria e, se richiesto, come accaduto nella seduta di ieri, dalla trasmissione attraverso il circuito chiuso, ma non vi sia alcuna registrazione delle sedute in sede referente.
Mauro Antonio Donato LAUS (PD-IDP) ritiene che la questione possa essere risolta con una precisazione del Ministro che chiarisca il senso delle sue parole, sciogliendo il dubbio interpretativo, trattandosi anche di una cortesia che si formula al Ministro di poter precisare sue parole, la cui interpretazione è dubbia.
Walter RIZZETTO, presidente, informa che il presidente Pagano contatterà il Ministro ma, al contempo, osserva come, a suo avviso, non sia necessario precisare alcunché. Avverte quindi che le Commissioni passeranno ora alla votazione delle proposte emendative, a partire dall’emendamento Giovine 3.40.
Le Commissioni approvano l’emendamento Giovine 3.40 (vedi allegato 3) e respingono l’emendamento Ruffino 3.46.
Walter RIZZETTO, presidente, prende atto che i presentatori dell’emendamento Zinzi 3.47 ne accettano la riformulazione proposta dai relatori.
Le Commissioni approvano l’emendamento Zinzi 3.47 (Nuova formulazione) e respingono l’emendamento Zaratti 3.53.
Valentina BARZOTTI (M5S), intervenendo sull’emendamento Carmina 3.63, rileva come esso sia volto alla stabilizzazione del personale assunto presso il Ministero della giustizia nell’ambito del PNRR, ritenendo scandaloso, oltre che contraddittorio rispetto al proposito di incrementare l’occupazione giovanile, che tali risorse professionali, particolarmente preziose, vadano disperse.
Chiede, pertanto, l’accantonamento della proposta emendativa in esame, ai fini di un’ulteriore riflessione.
Enrica ALIFANO (M5S) si associa alle considerazioni della deputata Barzotti, ricordando come la lentezza dei processi sia uno dei problemi che affliggono il nostro Paese e come l’assunzione del personale di cui l’emendamento in esame prevede la stabilizzazione ha consentito di alleviare notevolmente il carico degli uffici giudiziari.
Si associa, quindi, alla richiesta di accantonamento dell’emendamento in esame, che è volto a fare fronte alla lentezza dei processi, che causa anche effetti economici, disincentivando gli investimenti esteri, e a valorizzare la professionalità di giovani che hanno maturato un’esperienza nel settore.
Walter RIZZETTO, presidente, in assenza di obiezioni, dispone che la pubblicità della seduta sia assicurata anche mediante la ripresa audiovisiva a circuito chiuso.
Le Commissioni respingono l’emendamento Carmina 3.63.
Walter RIZZETTO, presidente, prende atto che i presentatori degli identici emendamenti Del Barba 3.64 e Squeri 3.68 ne accettano la riformulazione proposta dai relatori.
Avverte che la deputata Tenerini ha sottoscritto l’emendamento Squeri 3.68.
Le Commissioni approvano gli identici emendamenti Del Barba 3.64 (Nuova formulazione) e Squeri 3.68 (Nuova formulazione).
Arturo SCOTTO (PD-IDP), intervenendo sull’emendamento a sua prima firma 3.67, rileva come esso risponda a esigenze di semplificazione, asseritamente perseguite anche dal Ministro, e dichiara pertanto di non comprendere il parere contrario.
Le Commissioni respingono l’emendamento Scotto 3.67.
Walter RIZZETTO, presidente, dispone l’accantonamento degli identici articoli aggiuntivi Zaratti 3.02 e Ruffino 3.03.
Le Commissioni approvano l’articolo aggiuntivo 3.08.
Simona BONAFÈ (PD-IDP), prima di passare all’esame delle proposte emendative riferite all’articolo 4, ritiene opportuno svolgere alcune considerazioni generali sull’articolo 3, con particolare riferimento alle norme in materia di mobilità volontaria nella pubblica amministrazione e di reclutamento degli idonei.
Richiama l’attenzione sulle richieste di interpretazione delle norme da parte dell’ANCI per quanto concerne gli effetti di tali norme sugli enti locali, sottolineando come vada chiarito se la norma sulle graduatorie si applichi anche alle graduatorie già in essere o soltanto a quelle di concorsi banditi dopo l’entrata in vigore della norma stessa e come sia opportuno, per quanto concerne la mobilità volontaria, prevedere la vigenza della norma a partire dal 2026, al fine di evitare difficoltà agli enti locali più piccoli.
Enrica ALIFANO (M5S), intervenendo sull’emendamento a sua prima firma 4.1, evidenzia come la ratio della proposta emendativa sia quella di impedire l’entrata in vigore di una norma che, a suo avviso, si pone in contrasto con costanti orientamenti giurisprudenziali e con il quadro normativo vigente. Sottolinea, infatti, come le assunzioni nel pubblico impiego non siano limitate ai vincitori di concorsi pubblici, ma si estendano anche allo scorrimento delle graduatorie in favore degli idonei non vincitori, nonché alla mobilità interna alla Pubblica amministrazione. Chiede, peraltro, che il Ministro Zangrillo faccia chiarezza sul significato delle parole pronunciate nel corso della seduta di ieri, ove, riferendosi ai pubblici impiegati reclutati mediante concorso pubblico, li ha definiti «persone per bene». Ritiene, infatti, che predetta affermazione lascerebbe intendere che solo i vincitori di concorso siano meritevoli di far parte della Pubblica amministrazione, sottintendendo, dunque, un giudizio non positivo sulle qualità degli idonei non vincitori.
In conclusione, dunque, ribadisce l’esigenza di approvare l’emendamento in esame al fine di assicurare che le amministrazioni provvedano all’assunzione di vincitori e idonei di una procedura concorsuale prima che possa procedersi all’espletamento di nuova e diversa procedura.
Le Commissioni respingono l’emendamento Alifano 4.1.
Valentina BARZOTTI (M5S), intervenendo sull’emendamento a sua prima firma 4.4, illustra le finalità della proposta emendativa. In particolare, evidenzia come al fine di rafforzare l’efficacia dell’azione amministrativa, ridurre le carenze di personale e contenere i costi di reclutamento, sia imprescindibile che le pubbliche amministrazioni possano coprire posti vacanti o di nuova istituzione utilizzando, fino a esaurimento, la graduatoria degli idonei del Concorso Unico Funzionari Amministrativi (CUFA), pubblicato il 30 giugno 2020; la cui validità l’emendamento in esame proroga fino al 31 dicembre 2025, in deroga alle norme vigenti. Sottolinea, infatti, come tale scorrimento, oltre ad assicurare un risparmio in termini di spesa per i concorsi della Pubblica amministrazione, assicuri, in contrasto con quanto affermato dal Ministro Zangrillo nel corso della seduta di ieri, che gli idonei non siano assimilati ai non idonei.
Andrea CASU (PD-IDP) sottoscrive l’emendamento Carmina 4.4 e ne auspica l’approvazione.
Le Commissioni respingono l’emendamento Carmina 4.4.
Andrea CASU (PD-IDP), intervenendo sull’emendamento a sua prima firma 4.5, evidenzia come la proposta emendativa in esame rappresenti una risposta concreta ai problemi che, nel corso della seduta di ieri, sono stati presentati al Ministro Zangrillo. Sottolineando come il Ministro abbia mancato di rispondere nel merito ai quesiti e ai dubbi sollevati dalle opposizioni nel corso del dibattito, illustra la ratio dell’emendamento a sua prima firma. Ritiene, infatti, non accettabile la disparità di trattamento riservata ai dipendenti della Pubblica amministrazione che, entrati in servizio a seguito di scorrimenti di graduatorie, siano soggetti ad un diverso trattamento economico-stipendiale e inquadramento professionale. Evidenzia, peraltro, come tale situazione, oltre ad essere in contrasto con la normativa in vigore si ponga in contraddizione con i precedenti impegni assunti dalla maggioranza e dal Governo. Ribadisce, dunque, l’auspicio che, mediante l’approvazione dell’emendamento in esame, sia assicurato il principio «stesso concorso, stesso lavoro, stesso salario» al fine di rispondere ad un’esigenza condivisa tra tutti i lavoratori del pubblico impiego.
Mauro Antonio Donato LAUS (PD-IDP), intervenendo sull’emendamento Casu 4.5, si associa alle considerazioni svolte dal collega Casu. In particolare, ricorda come il fine dell’emendamento in esame sia quello di assicurare che, nel pubblico impiego, al personale assunto tramite scorrimento di graduatorie di concorsi banditi prima del 1° novembre 2022 si applichino, dalla data di assunzione, le regole sul differenziale stipendiale previste dall’articolo 52 del CCNL – comparto Funzioni Centrali del 9 maggio 2022. Sottolinea come tale finalità sia perseguita al fine di garantire parità di trattamento economico con altri lavoratori assunti con le stesse procedure concorsuali.
Le Commissioni respingono l’emendamento Casu 4.5.
Walter RIZZETTO, presidente, comunica che, nel corso della presente seduta, i Relatori hanno presentato le proposte emendative 2.27, 7.8, 7.9, 7.10, 12.189, 18.5 e 19.23, che sono in distribuzione.
Avverte che suddetti emendamenti sono stati presentati dai Relatori al fine di soddisfare le condizioni e di recepire i rilievi posti ai sensi dell’articolo 81 della Costituzione nel parere approvato, nella seduta odierna, dalla V Commissione.
Avverte altresì che, proprio in considerazione della natura delle proposte emendative, delle loro peculiari finalità e conformemente alla prassi costante, le Presidenze comunicano che non sarà posto alcun termine per la presentazione di subemendamenti.
Simona BONAFÈ (PD-IDP) ritiene che gli emendamenti presentati dai relatori debbano essere opportunamente e attentamente valutati. Conseguentemente, chiede che la seduta venga sospesa al fine di concedere, a tutti i componenti delle Commissioni, il tempo necessario a tale fine.
Walter RIZZETTO, presidente, concordi le Commissioni, sospende la seduta allo scopo di permettere ai componenti delle Commissioni di prendere visione degli emendamenti testé presentati dai relatori.
La seduta, sospesa alle 15.45, è ripresa alle 16.05.
Walter RIZZETTO, presidente, comunica che nel corso della sospensione dei lavori sono state presentate dal Governo alcune proposte di riformulazione, che sono in distribuzione.
La Sottosegretaria Matilde SIRACUSANO fa presente che aveva ritenuto opportuno non intervenire in merito all’emendamento 17.03 dei Relatori in quanto attendeva la riformulazione di questo emendamento, sottolineando come i contenuti dello stesso si pongano in linea con quelli dell’emendamento Carmina 3.63, già oggetto di discussione, relativo al tema della stabilizzazione dei dipendenti assunti a tempo determinato nell’ambito dell’Ufficio del Processo presso il Ministero della giustizia. Ritenendo che i firmatari del predetto emendamento Carmina 3.63 possano condividere il contenuto, come riformulato, dell’emendamento 17.03 dei Relatori, invita i medesimi a valutare la presentazione di un ordine del giorno in Assemblea sul medesimo tema.
Walter RIZZETTO, presidente, avverte che sono state ritirate le proposte emendative 15.7 e 20.04 dei Relatori. Sottolinea che si considera accantonato l’emendamento Carotenuto 4.6 al fine di una valutazione su una sua possibile riformulazione.
Arturo SCOTTO (PD-IDP), intervenendo sul subemendamento a sua prima firma 0.4.103.2, identico al subemendamento Zaratti 0.4.103.1, segnala che si tratta di una proposta tesa ad ampliare lo stanziamento previsto dall’emendamento dei Relatori 4.103 su cui preannuncia il voto favorevole da parte del proprio gruppo. Difatti ritiene condivisibili i contenuti e le finalità di tale proposta emendativa volta a garantire la prosecuzione delle attività dei corpi civili di pace. Rileva come il ruolo dei corpi civili di pace sia molto più significativo di quello che viene comunemente descritto, rappresentando un fiore all’occhiello per il nostro Paese e in grado di misurarsi con teatri di guerra aperta e esprimendo l’impegno di una generazione che ha scelto di far parte di tale organizzazione accettando una retribuzione non particolarmente rilevante. Nel sottolineare pertanto la necessità di destinare maggiori risorse finanziarie rispetto a quelle indicate nell’emendamento dei Relatori per sostenere adeguatamente le attività di tali corpi civili di pace, avverte che, in caso di respingimento del subemendamento 0.4.103.02 in esame, il proprio Gruppo presenterà un ordine del giorno per sostenerne tale finalità.
Simona BONAFÈ (PD-IDP), nell’associarsi alle considerazioni del deputato Scotto sul voto favorevole del proprio Gruppo sull’emendamento 4.103 dei Relatori, evidenzia, tuttavia, la necessità che, attraverso l’approvazione del subemendamento 0.4.103.02 in esame vengano incrementati ulteriormente i fondi stanziati, alla luce del ruolo fondamentale svolto dai corpi civili di pace. Tali operatori, infatti, risultano essenziali non solo nei contesti di conflitto, ma anche nelle situazioni di emergenza ambientale. Esprime pertanto l’auspicio che, in futuro, si possa procedere a un investimento più consistente a sostegno delle loro attività.
Le Commissioni respingono gli identici subemendamenti Zaratti 0.4.103.1 e Scotto 0.4.103.2.
Arturo SCOTTO (PD-IDP), intervenendo sul subemendamento a sua prima firma 0.4.103.3, rileva che lo stesso mira a prevedere una stabilizzazione dei corpi civili di pace nell’ambito del servizio civile nazionale al termine del ciclo sperimentale. Auspica un ripensamento da parte del Governo o quantomeno un accantonamento del medesimo emendamento, segnalando che in caso di voto contrario, il proprio Gruppo presenterà un apposito ordine del giorno.
Le Commissioni respingono il subemendamento Scotto 0.4.103.3.
Simona BONAFÈ (PD-IDP) annuncia il voto favorevole del proprio Gruppo sull’emendamento 4.103 dei Relatori.
Le Commissioni approvano l’emendamento 4.103 dei Relatori.
Walter RIZZETTO, presidente, avverte che sono stati ritirati gli identici emendamenti Cangiano 4.10 e Sasso 4.11 e ricorda che gli identici emendamenti Soumahoro 4.12, Mari 4.13 e Tenerini 4.14 sono stati accantonati in precedenza.
Le Commissioni respingono gli identici emendamenti Manzi 4.15, Gribaudo 4.16, Mari 4.17 e Caso 4.18.
Walter RIZZETTO, presidente, avverte che l’emendamento Rizzetto 4.24 è da intendersi accantonato.
Le Commissioni respingono, con distinte votazioni, l’emendamento Grippo 4.25, gli identici emendamenti Caso 4.28 e Mari 4.29, nonché gli emendamenti Grippo 4.35 e Toni Ricciardi 4.42.
Walter RIZZETTO, presidente, avverte che è stato ritirato l’emendamento Congedo 4.46. Comunica inoltre che i deputati Sasso e Amorese hanno accettano la riformulazione dei rispettivi identici emendamenti a loro prima firma 4.48 e 4.49.
Le Commissioni approvano gli identici emendamenti Sasso 4.48 (Nuova formulazione) e Amorese 4.49 (Nuova formulazione).
Arturo SCOTTO (PD-IDP), intervenendo sugli identici emendamenti Ruffino 4.55, Roggiani 4.56, Castiglione 4.57, Zaratti 4.58, Bonafè 4.59 e Alifano 4.60, rileva che i medesimi mirano a estendere la deroga al limite del 20 per cento di assunzione dei candidati risultati idonei a seguito di concorso pubblico anche ai concorsi banditi nell’anno 2025, indipendentemente dalla data di approvazione delle graduatorie. A tal proposito, evidenzia che tra la propaganda e la realtà vince sempre la realtà.
Le Commissioni approvano gli identici emendamenti Ruffino 4.55, Roggiani 4.56, Castiglione 4.57, Zaratti 4.58, Bonafè 4.59 e Alifano 4.60 (vedi allegato 3), respingono l’emendamento Piccolotti 4.69 e approvano l’emendamento Montaruli 4.82 (Nuova formulazione).
Walter RIZZETTO, presidente, avverte che i presentatori hanno ritirato l’emendamento Caparvi 4.97 e constata l’assenza della presentatrice dell’emendamento Boschi 4.96; s’intende vi abbia rinunciato. Avverte altresì il presentatore ha ritirato l’emendamento Ciocchetti 4.77.
Arturo SCOTTO (PD-IDP) interviene sull’emendamento Casu 4.95, che risulta già proiettato al prossimo anno, considerato il rilievo assunto dalla vicenda delle graduatorie in queste ore di esame parlamentare.
Fa presente, in particolare, che la proroga delle graduatorie contenuta nell’emendamento risulta necessaria per dare spinta a una nuova generazione, al fine di rispondere alle esigenze delle pubbliche amministrazioni, consentendo alle stesse di programmare, con un anno di anticipo, concorsi e assunzioni. Rileva infatti come certamente, a suo giudizio, un’analoga disposizione sarà contenuta nel decreto cosiddetto «mille proroghe» o nella prossima legge di bilancio. Invita pertanto la maggioranza a sostenere l’emendamento Casu, per dare un segnale positivo al Paese.
Ritiene che questo decreto-legge non sia solo l’occasione per un «assalto alla diligenza» del Ministro Zangrillo da parte dei tanti Ministeri coinvolti dal provvedimento, ma anche un possibile veicolo per introdurre disposizioni normative che provino a dare «un senso a questa storia, anche se questa storia un senso non ce l’ha».
Andrea CASU (PD-IDP) considera molto importante far comprendere – anche alla luce delle dichiarazioni rese nella seduta di ieri sera dal Ministro Zangrillo – quale sia l’obbiettivo dell’emendamento 4.95 a sua prima firma.
Puntualizza, in particolare, come nessuno chieda di tenere aperte le graduatorie all’infinito – tanto che la proroga richiesta è di un solo anno – quanto piuttosto di non condannare una generazione di giovani idonei non vincitori a vivere nel «girone dantesco» di una stagione infinita di concorsi pubblici.
Rileva che, seppure si sta cercando di rafforzare e rinnovare la pubblica amministrazione attraverso nuove procedure concorsuali, queste richiedono tempi lunghi ed è responsabilità della stessa pubblica amministrazione, nel suo complesso, se non vi è un punto di incontro tra l’offerta di lavoro e le disponibilità ed esigenze di tanti giovani idonei, che attendono da tanto lo scorrimento delle graduatorie.
Fa poi presente che vi sono alcuni concorsi in scadenza, tra cui quello per assistente amministrativo «RIPAM», per il quale vi sono ancora migliaia di disponibilità, pur considerando lo scorrimento di alcuni giorni fa che ha interessato circa duemila idonei. Dal momento che permane l’esigenza di assumere personale, si domanda perché far morire tale graduatoria.
Ritenendo che il Governo stia alimentando una «guerra tra poveri», offre una soluzione di buon senso che i gruppi di maggioranza e lo stesso Esecutivo stanno osteggiando, scegliendo di condannare, con il loro voto contrario, tanti giovani idonei non vincitori.
Mauro Antonio Donato LAUS (PD-IDP) chiede alla sottosegretaria Siracusano se, in caso di mancata approvazione dell’emendamento Casu 4.95, ha elementi per prevedere dei contenziosi nel futuro prossimo, specialmente per le graduatorie di concorsi ancora aperti, ma in scadenza a fine 2025.
Chiede altresì se sia possibile un’interpretazione autentica delle dichiarazioni rese dal Ministro Zangrillo nella seduta di ieri sera, tale da fugare ogni dubbio ove si certificasse che la proroga delle graduatorie è implicita e automatica.
La sottosegretaria Matilde SIRACUSANO, premettendo che sul tema si dibatte da anni, non esclude possano aprirsi dei contenziosi. Dichiara poi che il confronto di ieri con il Ministro Zangrillo è stato esplicativo sul punto e conferma le dichiarazioni da lui già rese.
Mauro Antonio Donato LAUS (PD-IDP) ringrazia la sottosegretaria per la risposta chiede l’accantonamento dell’emendamento Casu 4.95 per un ulteriore approfondimento, nella prospettiva di un’eventuale riformulazione che faccia salve, quantomeno, le graduatorie ancora non scadute.
Ritenendo che chiaramente si verificheranno dei contenziosi, critica la scelta del Governo di procedere comunque su questa strada.
La sottosegretaria Matilde SIRACUSANO propone all’onorevole Laus di valutare la presentazione di un ordine del giorno in Assemblea che riguardi, in particolare, le graduatorie non scadute.
Mauro Antonio Donato LAUS (PD-IDP) prende atto della posizione espressa dalla sottosegretaria e accoglie con favore la prospettiva di un’interlocuzione col Governo sulla questione al fine della presentazione di un atto di indirizzo in Assemblea.
Le Commissioni respingono l’emendamento Casu 4.95.
Nazario PAGANO, presidente, avverte che la presentatrice ha ritirato l’emendamento Varchi 4.83.
Andrea CASU (PD-IDP), intervenendo sull’ordine dei lavori, raccoglie l’invito del presidente Rizzetto in apertura di seduta, proponendo una rettifica del resoconto sommario con riferimento alle dichiarazioni del Ministro Zangrillo.
In particolare, ricorda che, in fase di replica, il Ministro gli ha chiesto se avesse senso mantenere in vita delle graduatorie, richiamando degli idonei di un concorso pubblico svoltosi anni prima.
Alla sua risposta, che evidenziava come le graduatorie in questione non fossero ancora scadute, il Ministro replicava – invitandolo a lasciarlo parlare senza interruzioni – affermando che esiste un’organizzazione al mondo, che si chiama pubblica amministrazione, in cui chi non passa un concorso viene definito «idoneo», mentre nel resto del mondo viene definito «bocciato». Ricorda che il Ministro ha poi dichiarato che, quindi, il limite del 20 per cento è funzionale ad aumentare la qualità della pubblica amministrazione, dal momento che, andando sotto tale limite, si assumerebbero persone che non hanno avuto un buon esito nel concorso. Ricorda altresì che il Ministro ha espresso l’ambizione che la pubblica amministrazione sia composta da persone all’altezza delle alte sfide da affrontare, rivendicando la bontà della propria scelta in merito alle graduatorie e agli idonei e dichiarando di non provare vergogna, né di avere ripensamenti al riguardo.
Rammenta che alla domanda del deputato Scotto – che chiedeva perché avesse sospeso la cosiddetta misura «taglia-idonei» – il Ministro ha risposto di averla sospesa in ragione del fatto che nel 2025 è stato stabilito un restringimento del turn over del 25 per cento. Alla replica sua e del collega Scotto, che facevano presente come sia stato lo stesso Ministro a stabilire tale percentuale, ricorda che il Ministro ha ribattuto di essere abituato a raccontare la realtà con i soli fatti certificati.
Pur ringraziando gli uffici per la qualità del lavoro svolto, fa presente che – senza voler avanzare critiche – la sinteticità del resoconto sommario sul citato passaggio della seduta di ieri non ha consentito di cogliere a pieno la gravità delle parole del Ministro, che feriscono, oltre agli idonei non vincitori in attesa di assunzione, anche i dipendenti pubblici attualmente in servizio che si erano trovati in tale situazione e vivono ad oggi forme di discriminazione sul lavoro.
Alfonso COLUCCI (M5S) interviene per dare testimonianza del suo ricordo, coincidente con quello dell’onorevole Casu. Osserva come, a suo giudizio, il senso delle parole del Ministro Zangrillo fosse quello di considerare l’assunzione di idonei non vincitori – ritenuti soggetti con un esito concorsuale negativo – un elemento squalificante per la pubblica amministrazione. Per questa ragione sostiene che il resoconto sommario non restituisce con precisione il senso delle dichiarazioni del Ministro, né consente di cogliere a pieno il senso degli interventi successivi. Ritiene pertanto che l’intervento di chiarificazione in atto sia necessario per restituire coerenza logica al resoconto.
Alessandro URZÌ (FDI), dichiarandosi affascinato da un ricordo così dettagliato e puntuale – in cui non si riconosce – e pur comprendendo la legittimità della posizione di chi cerca di giustificare, con questa prospettazione, le proprie, successive, dichiarazioni, afferma di condividere la ricostruzione del presidente Rizzetto, che trova fondamento nel resoconto sommario pubblicato.
Francesco MARI (AVS) ritiene che la ricostruzione dell’intervento del Ministro Zangrillo svolta dal deputato Casu sia pienamente aderente all’accaduto e rileva come dando atto di ciò si possa risolvere la questione.
Arturo SCOTTO (PD-IDP), intervenendo sull’articolo aggiuntivo Sarracino 4.01, sottolinea come esso riguardi il tema delle stabilizzazioni, prevedendo la possibilità per le amministrazioni di stabilizzare, a decorrere dal 1° gennaio 2026, il personale reclutato a tempo determinato per promuovere la rinascita occupazionale delle regioni comprese nell’obiettivo europeo «Convergenza» che abbia prestato servizio per almeno 18 mesi continuativi. La proposta emendativa prevede altresì il corrispondente aumento dei posti disponibili nella dotazione organica e l’incremento dell’orario di servizio a 36 ore settimanali.
Sottolinea come la proposta emendativa sia volta a lanciare un messaggio molto forte alle regioni comprese nell’obiettivo «Convergenza» e a rafforzare la pubblica amministrazione eliminando il part time e il precariato, con un intervento di portata ben più ampia rispetto a quello, spesso corporativo e microsettoriale, recato dalle proposte emendative della maggioranza.
Alla luce di tali considerazioni, chiede l’accantonamento della proposta emendativa in esame.
Nazario PAGANO, presidente, prende atto che i relatori non accedono alla richiesta di accantonamento dell’articolo aggiuntivo Sarracino 4.01.
Enrica ALIFANO (M5S) rileva come la proposta emendativa in esame sia volta a consentire alla pubblica amministrazione di acquisire stabilmente risorse professionali che dispongono di un’esperienza maturata nel tempo, nell’ottica del superamento del precariato e della valorizzazione delle professionalità.
Le Commissioni, con distinte votazioni, respingono gli articoli aggiuntivi Sarracino 4.01 e Mari 4.03.
Simona BONAFÈ (PD-IDP), intervenendo sugli identici articoli aggiuntivi Gianassi 4.04 e Giuliano 4.05, esprime preoccupazione per il parere contrario espresso dai relatori e dal Governo su proposte emendative che sono volte a incrementare le assunzioni di personale presso il Ministero della giustizia.
Ricorda come anche nel corso della discussione del progetto di legge costituzionale sulla separazione delle carriere sia emersa la necessità di personale nel comparto giustizia e sottolinea come le proposte emendative in esame vadano in questa direzione, anche con riferimento alla giustizia amministrativa.
Rileva come il rafforzamento della giustizia risponda a un interesse collettivo, anche al fine di migliorare la competitività del Paese.
La Sottosegretaria Matilde SIRACUSANO chiede l’accantonamento degli identici gli articoli aggiuntivi Gianassi 4.04 e Giuliano 4.05.
Nazario PAGANO, presidente, dispone l’accantonamento degli articoli aggiuntivi Gianassi 4.04 e Giuliano 4.05.
Arturo SCOTTO (PD-IDP), intervenendo sugli identici articoli aggiuntivi 4.08 a sua prima firma e Barzotti 4.09, rileva come essi intendano dare un segnale molto chiaro, incrementando i fondi per le assunzioni nelle pubbliche amministrazioni, nel senso del superamento del precariato storico, fenomeno di cui non è certo responsabile questo Governo, ma per il quale vi è una responsabilità storica di lungo periodo.
Rileva come su tale tema occorra prendere atto di un fallimento, in quanto la proliferazione del precariato nelle pubbliche amministrazioni, da un lato, non ha aumentato la produttività delle amministrazioni e, dall’altro, ha condannato una generazione a trovarsi in difficoltà nella progettazione del proprio futuro.
Sottolinea come le proposte emendative in esame comportino un taglio vero del precariato e diano un segnale forte sul tema delle graduatorie, eliminando il tetto del 20 per cento, e delineino un abbozzo di piano straordinario di assunzioni nella pubblica amministrazione.
Chiede, pertanto, di rivedere il parere espresso dai relatori e dal Governo e l’accantonamento delle proposte emendative in esame.
Valentina BARZOTTI (M5S) si associa alle considerazioni svolte dal deputato Scotto e sottolinea, in primo luogo, la gravità del fenomeno del precariato nelle pubbliche amministrazioni, che assume dimensioni addirittura maggiori rispetto al settore privato.
Evidenzia come sia necessario riordinare la pubblica amministrazione ma sottolinea come ciò non possa avvenire a scapito dei dipendenti. Rileva come entro il 2030 sia previsto il collocamento in quiescenza di 2 milioni di dipendenti pubblici e come ciò renda ancora più urgente la necessità di rafforzare la capacità delle pubbliche amministrazioni attraverso un piano straordinario di assunzioni, anche in considerazione del fatto che le pubbliche amministrazioni costituiscono il più importante presidio, al fine di accedere ai servizi essenziali, per i cittadini che non sono nelle condizioni di ricorrere a servizi privati. In tale ottica, sottolinea come la garanzia di servizi pubblici accettabili costituisca un dovere costituzionale.
Ritiene, dunque, necessario il rifinanziamento del fondo per le assunzioni nelle pubbliche amministrazioni, utilizzandolo anche per la stabilizzazione del personale precario.
Evidenzia come la proposta emendativa in esame preveda, per le amministrazioni che abbiano carenza di organico, l’utilizzazione delle graduatorie di concorsi banditi da altre amministrazioni e l’eliminazione del tetto del 20 per cento per lo scorrimento delle graduatorie, che costituisce una tagliola che si abbatte su persone che non sono certo corresponsabili della situazione caotica in cui versa la pubblica amministrazione, che hanno preparato un concorso pubblico superando le relative prove e che non possono essere chiamate a pagare per responsabilità non loro, sollevando i veri responsabili. Ritiene che penalizzare coloro che hanno superato le prove di un concorso, non assicurando la loro assunzione, costituisca un incentivo a lasciare il Paese e a trasferirsi all’estero.
Alla luce di tali considerazioni, ritiene incomprensibile la posizione del Governo.
Mauro Antonio Donato LAUS (PD-IDP), intervenendo sull’articolo aggiuntivo Scotto 4.08, rileva come esso preveda l’incremento di 2.000 milioni di euro a decorrere dal 2025 del fondo per le assunzioni a tempo indeterminato nelle pubbliche amministrazioni, proroghi al 31 dicembre 2026 la facoltà di assunzione di personale non dirigenziale dopo tre anni di servizio nonché la facoltà di bandire concorsi per il medesimo personale, autorizzi le amministrazioni con carenza di organico a utilizzare le graduatorie di concorsi banditi da altre amministrazioni, proroghi fino al 31 dicembre 2026 la validità delle graduatorie approvate nel periodo 2020-2024, elimini il tetto del 20 per cento per lo scorrimento delle graduatorie e provveda alla copertura dei relativi oneri finanziari.
Nazario PAGANO, presidente, prende atto che i relatori non accedono alla richiesta di accantonamento degli identici articoli aggiuntivi Scotto 4.08 e Barzotti 4.09.
Le Commissioni respingono gli identici articoli aggiuntivi Scotto 4.08 e Barzotti 4.09.
La Sottosegretaria Matilde SIRACUSANO esprime parere favorevole sugli identici articoli aggiuntivi Gianassi 4.04 e Giuliano 4.05, precedentemente accantonati, a condizione che siano riformulati in termini identici all’articolo aggiuntivo 17.03 dei Relatori, come riformulato.
Simona BONAFÈ (PD-IDP) ringrazia la rappresentante del Governo, ma rileva come l’emendamento 17.03 dei relatori differisca sensibilmente dagli articoli aggiuntivi Gianassi 4.04 e Giuliano 4.05.
La Sottosegretaria Matilde SIRACUSANO rileva come l’emendamento 17.03 sia stato oggetto di una proposta di riformulazione.
Arturo SCOTTO (PD-IDP), pur non avendo esatta contezza dell’ulteriore riformulazione cui ha fatto riferimento la rappresentante del Governo, di cui apprezza lo sforzo, rileva come l’emendamento dei relatori 17.03 si riferisca a 2.500 assunzioni, a fronte delle 12 mila previste dagli identici articoli aggiuntivi Gianassi 4.04 Giuliano 4.05, e come, pertanto, laddove i numeri rimangano invariati, la proposta di riformulazione non possa, a suo avviso, essere accolta. Pertanto, si riserva di valutare se accettare la proposta di riformulazione dell’articolo aggiuntivo a sua firma 4.04, una volta avuto modo di verificare concretamente il contenuto della proposta di riformulazione presentata.
Nazario PAGANO, presidente, ricorda come gli articoli aggiuntivi Ciocchetti 4.010 e Rizzetto 4.013 siano stati ritirati dai rispettivi presentatori.
Le Commissioni respingono gli identici emendamenti Scotto 5.2 e Mari 5.3.
Francesco MARI (AVS), intervenendo sull’emendamento Zaratti 5.4, illustra le finalità che la proposta emendativa intende perseguire. Ricorda, in primo luogo, come l’articolo 5 del decreto-legge in esame intenda incrementare, al comma 1, di 200 unità la dotazione organica del personale dell’amministrazione civile del Ministero dell’interno. In questo contesto, l’emendamento in esame intende prevedere che tale personale sia destinato agli interventi necessari alla conclusione di pratiche ancora non ultimate. Sottolinea, infatti, come i competenti uffici del Ministero degli interni e, in particolare, le articolazioni periferiche sono in prima linea nello svolgimento delle pratiche. Richiama, dunque, l’attenzione sulla necessità di incrementare l’organico di queste strutture, tra cui, in primis, gli uffici immigrazione delle prefetture, anche al fine di dare risposta a quei cittadini stranieri che sono ancora in attesa di un riscontro dall’amministrazione in merito alla loro situazione nel nostro Paese. Rileva infatti come, a suo avviso, dare sostegno ai processi di regolarizzazione dei cittadini stranieri sia fondamentale al fine di evitare che questi ultimi vengano relegati ai margini della società, vedendosi privati di diritti e opportunità.
Aboubakar SOUMAHORO (MISTO) sottoscrive l’emendamento Zaratti 5.4.
Arturo SCOTTO (PD-IDP) sottoscrive l’emendamento Zaratti 5.4.
Le Commissioni respingono l’emendamento Zaratti 5.4.
Nazario PAGANO, presidente, avverte che la proposta emendativa Tassinari 5.8 è stata ritirata dai presentatori. Ricorda, inoltre, come l’emendamento Milani 5.10 sia stato già ritirato dal presentatore.
Aboubakar SOUMAHORO (MISTO) sottoscrive l’emendamento Boschi 5.7.
Arturo SCOTTO (PD-IDP) dichiara di sottoscrivere l’emendamento Boschi 5.7 a nome dei parlamentari delle due Commissioni appartenenti al gruppo del Partito Democratico.
Le Commissioni respingono gli identici emendamenti Gribaudo 5.6 e Boschi 5.7.
Nazario PAGANO, presidente, avverte che la proposta emendativa Tenerini 5.11 è stata ritirata dai presentatori.
Arturo SCOTTO (PD-IDP) sottoscrive l’emendamento Boschi 5.13. Sottolinea, inoltre, come la proposta emendativa a sua prima firma 5.12 abbia la finalità di valorizzare, mediante l’attribuzione di un punteggio aggiuntivo nelle procedure concorsuali, le esperienze lavorative prestate dal personale somministrato al Ministero dell’interno e già impiegato nelle prefetture e nelle questure per la gestione dei flussi migratori. Evidenzia, infatti, come la particolare importanza del lavoro svolto richieda la massima attenzione e, dunque, vadano favorite le figure già presenti per assicurare continuità ed esperienza.
Mauro Antonio Donato LAUS (PD-IDP), intervenendo sull’emendamento Scotto 5.12, evidenzia come l’emendamento in esame valorizzi, con l’attribuzione di un punteggio aggiuntivo, le esperienze professionali maturate dal personale somministrato al Ministero dell’interno nell’ambito delle procedure concorsuali relative alla selezione di assistenti amministrativi.
Le Commissioni respingono gli identici emendamenti Scotto 5.12 e Boschi 5.13.
Nazario PAGANO, presidente, in considerazione dei sopravvenuti impegni del Sottosegretario Siracusano e in attesa del rappresentante del Governo che dovrà sostituirla nel presenziare ai lavori delle Commissioni, concordi le Commissioni stesse, sospende la seduta.
La seduta, sospesa alle 17.35, riprende alle 17.55.
Valentina BARZOTTI (M5S) chiede chiarimenti in merito alla prosecuzione dei lavori della seduta odierna.
Nazario PAGANO, presidente, segnala che verranno a breve fornite indicazioni più precise in merito alla programmazione dei lavori, d’intesa con il Presidente Rizzetto.
Valentina BARZOTTI (M5S), intervenendo sull’emendamento a sua prima firma 5.14, ne sottolinea l’importanza e auspica che esso possa incontrare il favore dei Relatori e del Governo. Precisa che la proposta è finalizzata a tutelare i lavoratori con contratto di somministrazione impiegati nella gestione delle pratiche del Ministero dell’interno e delle sue articolazioni territoriali. Evidenzia come tali lavoratori, pur svolgendo compiti fondamentali, in particolare nell’ambito dell’ordine pubblico e dell’immigrazione, si trovino ancora in una condizione di incertezza, in attesa di una stabilizzazione che dia loro prospettive occupazionali concrete.
Sottolinea come la questione, irrisolta dal 2022, richieda un intervento urgente e adeguato, anche alla luce della condizione lavorativa che definisce come degradante. Richiede pertanto l’accantonamento dell’emendamento, affinché se ne possa approfondire la valutazione. Rileva, inoltre, l’importanza che i bandi di concorso prevedano una valorizzazione dell’esperienza maturata da tali operatori, nonché la possibilità di stabilire una riserva a favore di tali lavoratori fino al 50 per cento dei posti messi a concorso.
Ricorda che questi lavoratori hanno più volte avanzato istanze di ascolto e attenzione, ritenendo inaccettabile una loro sistematica condizione di sfruttamento. Ribadisce quindi la necessità di riconoscere il valore del servizio da essi reso allo Stato, promuovendo forme di stabilizzazione che consentano loro di operare con maggiore serenità, considerato il carattere delicato e strategico delle funzioni svolte. Conclude reiterando la richiesta ai Relatori e al Governo di valutare con attenzione l’emendamento e procedere al suo accantonamento.
Tiziana NISINI (LEGA), relatrice per la XI Commissione, anche a nome degli altri relatori non accede alla richiesta di accantonamento dell’emendamento Barzotti 5.14 testé formulata.
La Commissione respinge l’emendamento Barzotti 5.14.
Simona BONAFÈ (PD-IDP), intervenendo sull’ordine dei lavori, chiede un riscontro in merito all’esito dell’esame da parte del Governo circa le proposte emendative in attesa di riformulazione.
Nazario PAGANO, presidente, avverte che la Sottosegretaria Siracusano sta svolgendo apposite interlocuzioni con il Ministero dell’economia e delle finanze in merito all’esame delle proposte emendative in attesa di riformulazione che comunicherà appena tornerà a seguire i lavori delle Commissioni al posto della Sottosegretaria Castiello.
Arturo SCOTTO (PD-IDP), nel manifestare apprezzamento per il lavoro svolto dai Relatori, dai Presidenti e dal Governo, e confidando nel proficuo andamento dei lavori delle Commissioni riunite, esprime perplessità in merito alla risposta testé fornita dal Presidente Pagano. Ritiene, infatti, non accettabile l’idea che la sottosegretaria Castiello non sia titolata a rispondere a legittime richieste avanzate dai gruppi di opposizione. Qualora la sottosegretaria non fosse in condizione di fornire le risposte necessarie ai quesiti posti, aggiunge, sarà allora opportuno attendere l’intervento della sottosegretaria Siracusano o del Ministro Zangrillo.
Sottolinea, tuttavia, che anche la sottosegretaria Castiello, in qualità di rappresentante del Governo, è pienamente in grado di garantire la continuità istituzionale nelle sedute delle Commissioni riunite, e come tale deve essere considerata interlocutrice legittimata a fornire risposte in merito all’esito dell’esame delle proposte emendative in attesa di riformulazione.
La sottosegretaria Giuseppina CASTIELLO evidenzia che è tuttora in corso l’interlocuzione con il Ministero dell’economia e delle finanze, seguita in prima persona dalla sottosegretaria Siracusano e della quale lei stessa è informata. Sottolinea, al riguardo, la necessità di disporre di tempi adeguati per poter fornire risposte puntuali alle proposte di riformulazione presentate, auspicando che tali proposte possano trovare condivisione da parte dei gruppi di opposizione.
Valentina BARZOTTI (M5S), esprime rammarico per il voto contrario espresso sull’emendamento a sua prima firma 5.14, senza che vi sia stata alcuna apertura al dialogo da parte della maggioranza. Sottolinea come il predetto emendamento fosse finalizzato a tutelare una specifica categoria di lavoratori, evidenziando l’importanza di mantenere un minimo di interlocuzione con i colleghi della maggioranza su questioni che riguardano direttamente le persone interessate.
Davide AIELLO (M5S), intervenendo sull’ordine dei lavori, richiama quanto affermato dal Presidente Rizzetto nella seduta precedente, in apertura dei lavori, ovvero l’impegno assunto secondo cui, in assenza dei riscontri da parte del Ministero dell’economia e delle finanze in merito alle proposte emendative in attesa di riformulazione entro le ore 18 della seduta odierna, sarebbe stato considerato automaticamente espresso parere contrario. Chiede quindi chiarimenti in merito allo spostamento di tale termine per la ricezione dei riscontri da parte del Ministero, e se resti confermata la regola secondo cui, per le proposte emendative in attesa di riformulazione, nel caso in cui il parere pervenga oltre il termine stabilito, debba intendersi apposto parere contrario. Sottolinea, infine, che tra le suddette proposte emendative figurano proposte sia della maggioranza che dell’opposizione.
Walter RIZZETTO, presidente, propone, concorde il Presidente Pagano, di sospendere la seduta per circa venti minuti, al fine di verificare la documentazione pervenuta entro le ore 18 in merito alle proposte emendative in attesa di riformulazione. Conferma quanto già dichiarato nella seduta del giorno precedente, salvo eventuali diverse determinazioni da parte dell’ufficio di presidenza integrato dai rappresentanti dei Gruppi. Ribadisce, inoltre, che le proposte di riformulazione non costituiscono pareri formali, ma rappresentano comunque una base di lavoro su cui è possibile avviare un confronto.
La seduta, sospesa alle 18.15, è ripresa alle 19.10
Walter RIZZETTO, presidente, dispone l’accantonamento degli articoli aggiuntivi Lancellotta 5.03 e Giaccone 5.04.
Avverte che l’emendamento Battilocchio 6.1 è stato ritirato dal presentatore e che l’emendamento Battilocchio 6.2 è stato sottoscritto dal deputato Scotto.
Arturo SCOTTO (PD-IDP), intervenendo sull’emendamento 6.2 da lui sottoscritto, rileva come in un provvedimento volto a rafforzare la pubblica amministrazione non si diano risposte efficaci, al di là della retorica, alle esigenze di rafforzamento di strutture essenziali quale il Corpo nazionale dei vigili del fuoco.
Rileva come l’emendamento in esame, presentato da un collega della maggioranza, rechi una proposta di buon senso, vale a dire la riduzione in via eccezionale da sei mesi a tre mesi della durata del corso per l’accesso alla qualifica di ispettore antincendio.
Mauro Antonio Donato LAUS (PD-IDP) rileva come le disposizioni del provvedimento in esame relative al Corpo nazionale dei vigili del fuoco si sovrappongano a un progetto di legge attualmente all’esame del Senato e come ciò rafforzi l’eterogeneità e la scarsa qualità dei provvedimenti legislativi proposti dal Governo in materia di pubblica amministrazione.
Ricorda, quindi, come il Ministro Zangrillo, all’inizio della legislatura, si sia presentato alla Commissioni parlamentari con piglio manageriale, ma come tale piglio manageriale non si sia tradotto in iniziative conseguenti, in quanto il Ministro, a due anni e mezzo dal suo insediamento, secondo quanto da lui stesso dichiarato nella seduta di ieri, sta ancora lavorando a un progetto organico di riforma della pubblica amministrazione.
Rileva come i temi relativi alla pubblica amministrazione siano affrontati in modo frammentario e i numeri contenuti nelle proposte emendative presentate al provvedimento in esame siano privi di significato, in quanto non vengono rapportati agli effettivi fabbisogni.
Simona BONAFÈ (PD-IDP) rileva come il provvedimento in esame contenga, per quanto concerne il Corpo nazionale dei vigili del fuoco, disposizioni che si sovrappongono a quelle contenute in un progetto di legge licenziato dalla Camera e attualmente all’esame del Senato.
Quanto all’emendamento in esame, rileva come esso sia volto ad abbreviare, in via eccezionale, la durata del corso per l’accesso alla qualifica di ispettore antincendio e come si tratti di una proposta condivisibile, anche nell’ottica del potenziamento del contrasto degli incendi boschivi in vista dell’imminente stagione estiva.
Maria Elena BOSCHI (IV-C-RE) stigmatizza il fatto che, come accaduto per il decreto-legge in materia di sicurezza, disposizioni oggetto di progetti di legge su cui si è sviluppato un confronto parlamentare e già approvate da una Camera vengano poi riprodotte in un decreto-legge senza attendere la conclusione dell’iter del progetto di legge. Ritiene che tale modo di procedere sia lesivo delle prerogative parlamentari.
Dichiara, quindi, di non condividere il contenuto dell’emendamento in esame, come anche del successivo emendamento Urzì 6.4, che reca previsioni analoghe, in quanto l’esigenza di accelerare il rafforzamento del Corpo nazionale dei vigili del fuoco non può essere soddisfatta riducendo la durata della formazione per l’accesso a ruoli che attengono alla tutela della pubblica incolumità.
Rileva, peraltro, come l’emendamento in esame non chiarisca l’ambito di applicazione della deroga alla durata ordinaria della formazione che esso introduce in via eccezionale.
Arturo SCOTTO (PD-IDP), sottolineando come le considerazioni svolte dalla collega Boschi siano condivisibili, evidenzia come la propria sottoscrizione dell’emendamento in esame rappresenti un segnale di apertura e collaborazione nei confronti della maggioranza. Ritiene, infatti, che suddetta sottoscrizione sia la dimostrazione che l’opposizione è capace di guardare il merito delle proposte e sostenerle ove ritenute valide, oltrepassando ogni pregiudizio partitico. Preannuncia, peraltro, l’intenzione di sottoscrivere l’emendamento Urzì 6.4 ove il presentatore intendesse ritirarlo.
Andrea CASU (PD-IDP), intervenendo in dissenso rispetto ai colleghi del proprio gruppo, evidenzia come l’approvazione dell’emendamento in esame rappresenterebbe un errore in considerazione del fatto che la riduzione delle tempistiche di addestramento degli appartenenti al Corpo nazionale dei vigili del fuoco, che prendono servizio, porrebbe in pericolo la sicurezza degli stessi appartenenti al Corpo, nonché della cittadinanza cui gli stessi prestano soccorso. Sottolinea, infatti, come dovrebbe preferirsi, al fine di supplire alle necessità di personale del Corpo, aumentarne l’organico mediante concorsi piuttosto che ricorrere alla surrettizia riduzione delle tempistiche di addestramento.
Mauro Antonio Donato LAUS (PD-IDP) chiede di ritirare la propria sottoscrizione all’emendamento in esame. Ritiene, infatti, convincenti le argomentazioni critiche addotte dai colleghi Boschi e Casu che lo hanno preceduto.
Walter RIZZETTO, presidente, invita il collega Laus a non ricorrere ad espedienti di tal fatta per tentare, con finalità ostruzionistiche, di rallentare i lavori delle Commissioni, essendo già intervenuto in dichiarazione di voto sull’emendamento in esame. Coglie l’occasione per avvertire che a breve procederà a concludere la seduta pomeridiana della Commissioni e sarà convocato per le ore 20.30 un’ulteriore riunione dell’Ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, delle Commissioni riunite, al fine della definizione delle modalità di prosieguo dei lavori.
Le Commissioni respingono l’emendamento Battilocchio 6.2.
Walter RIZZETTO, presidente, segnala che l’onorevole Urzì ha manifestato la volontà di ritirare l’emendamento a sua prima firma 6.4, ma avendo il collega Scotto fatto proprio tale emendamento, lo porrà comunque in votazione.
Le Commissioni respingono l’emendamento Urzì 6.4.
Walter RIZZETTO, presidente, dispone l’accantonamento degli emendamenti Urzì 6.6 e Lucaselli 6.8. Ricorda, inoltre, come l’emendamento Tenerini 6.9 è stato ritirato dalla presentatrice. Avverte altresì che gli identici articoli aggiuntivi Scotto 6.01 e Auriemma 6.02 rimangono accantonati.
Mauro Antonio Donato LAUS (PD-IDP), intervenendo sull’articolo aggiuntivo Scotto 6.04, evidenzia come l’emendamento si proponga la finalità di estendere, per le malattie professionali e gli infortuni sul lavoro, l’assicurazione obbligatoria INAIL al personale del Corpo nazionale dei vigili del fuoco, limitatamente all’espletamento dei compiti istituzionali. Sottolinea, peraltro, come il secondo comma dell’articolo aggiuntivo in esame escluda il Corpo nazionale dei vigili del fuoco dal perimetro di applicazione dell’articolo 12-bis, comma 1, del decreto-legge 23 febbraio 2009, n. 11, convertito, con modificazioni, dalla legge 23 aprile 2009, n. 38.
Andrea CASU (PD-IDP), intervenendo sull’articolo aggiuntivo Scotto 6.04, ricorda come il tema avanzato dalla proposta emendativa in esame sia stato recentemente oggetto di dibattito nel corso dell’esame e approvazione in Assemblea della legge 4 aprile 2025, n. 42, avente ad oggetto «Misure in materia di ordinamento, organizzazione e funzionamento delle Forze di polizia, delle Forze armate nonché del Corpo nazionale dei vigili del fuoco». Fa presente come, in quella sede, non fu accolta la proposta del gruppo del Partito democratico di estendere l’ambito di applicazione dell’assicurazione obbligatoria INAIL anche al personale del Corpo nazionale dei vigili del fuoco. Considerata l’importanza della materia in discussione, nonché la sede normativa in cui l’articolo aggiuntivo in esame si inserirebbe, ritiene fondamentale che le Commissioni addivengano all’approvazione della presente proposta emendativa. Chiede che il Governo valuti più attentamente il merito della questione in discussione e, eventualmente, valuti l’accantonamento dell’articolo aggiuntivo Scotto 6.04 o si impegni, in caso di reiezione, ad accoglierlo come ordine del giorno durante l’esame del provvedimento in Assemblea. Invita, dunque, la maggioranza e il Governo a un supplemento di riflessione.
La Sottosegretaria Giuseppina CASTIELLO invita l’onorevole Scotto al ritiro dell’articolo aggiuntivo a sua prima firma 6.04, ai fini della successiva presentazione in Aula di un apposito ordine del giorno in tale direzione, sul quale anticipa del resto l’orientamento favorevole da parte del Governo.
Arturo SCOTTO (PD-IDP), pur apprezzando la posizione di apertura del Governo, ritiene che la stessa sia insufficiente a dare soddisfazione alle esigenze avanzate dalla proposta emendativa in esame. Sottolinea, infatti, come non sia possibile spiegare al personale del Corpo nazionale dei vigili del fuoco la volontà del Governo di non riconoscergli una tutela assicurativa che dovrebbe essere connaturata al rischio professionale dell’attività svolta. Dando atto che la situazione in essere non sia responsabilità esclusiva dell’Esecutivo attualmente in carica, giudica negativamente l’assenza di volontà del Governo stesso di dare, finalmente, risoluzione a tale annoso problema. Chiede, dunque, che l’articolo aggiuntivo a sua prima firma venga accantonato.
Francesco MARI (AVS) interviene sugli identici articoli aggiuntivi Scotto 6.04, Mari 6.05 e Auriemma 6.06, evidenziando come le opposizioni abbiano provato a riproporre la questione, sollevata più volte negli anni passati, della copertura assicurativa Inail per il personale appartenente al Corpo nazionale dei vigili del fuoco.
Sottolinea in particolare che il problema di fondo non concerne il riconoscimento di una copertura assicurativa altrimenti assente, quanto piuttosto il riconoscimento, per i vigili del fuoco, della copertura assicurativa Inail al posto di quella di carattere privato, inaccettabile sotto diversi profili, sia con riguardo ai limiti che essa presenta rispetto alle malattie professionali, sia con riguardo al fatto che i vigili del fuoco sono costretti ad anticipare alcune spese sanitarie.
Reputando la questione – ormai non più rinviabile – uno scandalo per il nostro sistema assicurativo, auspica l’approvazione degli identici articoli aggiuntivi, che determinerebbe il passaggio dei vigili del fuoco all’integrale copertura assicurativa dell’Inail.
Maria Elena BOSCHI (IV-C-RE), dopo aver chiesto di sottoscrivere l’articolo aggiuntivo Mari 6.05, evidenzia che il passaggio all’Inail – atteso da molti anni – risolverebbe le criticità che vivono, sul punto, i vigili del fuoco, il cui trattamento economico non gli consente, a volte, di anticipare le spese necessarie per visite mediche e cure sanitarie, inducendoli a rinunciarvi.
Sottolinea, per altro verso, che dal passaggio alla copertura assicurativa Inail discenderebbe un ulteriore effetto positivo, dato dalla possibilità di raccogliere dati puntuali e di effettuare studi approfonditi circa le malattie professionali degli appartenenti al Corpo, esposti all’amianto e ad altri agenti patogeni che possono causare, a distanza di anni, l’insorgenza di gravi malattie.
Osserva poi che la ricerca e la raccolta di dati statistici più accurati consentirebbero interventi di tutela preventiva più adeguati alle esigenze dei vigili del fuoco.
Critica infine la posizione del Governo, che non si è assunto impegni, né ha avviato alcuna interlocuzione con le opposizioni per giungere a una soluzione costruttiva, ma si è limitato, in modo troppo facile, ad invitare i deputati di opposizione a presentare ordini del giorno in Assemblea.
Simona BONAFÈ (PD-IDP) sottolinea l’importanza dell’articolo aggiuntivo 6.04, di cui è cofirmataria, richiamando le considerazioni dei colleghi che l’hanno preceduta.
Rivolgendosi alla sottosegretaria Siracusano, che da poco è tornata a seguire i lavori delle Commissioni riunite al posto della sottosegretaria Castiello, le chiede che impegno voglia assumersi il Governo per ovviare a quello che definisce un vulnus di tutela insensato.
Fa presente che ci sono le condizioni per il passaggio dei vigili del fuoco alla copertura assicurativa Inail – da lei ritenuto un atto dovuto –, dal momento che, oltre al decreto-legge in esame, è stato trasmesso al Senato, dopo essere stato approvato dalla Camera, un disegno di legge sul riordino delle forze dell’ordine che, in alcuni suoi articoli, verte sullo stesso tema. Ad ogni modo, ritiene opportuno lavorare ad una riforma organica di un Corpo così importante, al quale spesso vanno gli applausi e i ringraziamenti pubblici, ma del quale ci si dimentica in queste aule.
Dario CAROTENUTO (M5S), intervenendo sugli identici articoli aggiuntivi Scotto 6.04, Mari 6.05 e Auriemma 6.06, ritiene del tutto insensata la disparità di trattamento che ad oggi vivono i vigili del fuoco, in ragione di una previsione normativa risalente al 1965.
Nel far presente alla sottosegretaria Siracusano, che la sottosegretaria Castiello aveva proposto alle opposizioni di presentare in Assemblea un ordine del giorno, le chiede che impegno il Governo intenda prendere sul tema, manifestando tutta la propria gratitudine ai vigili del fuoco, di cui ben conosce l’operato nell’area dei campi flegrei.
Walter RIZZETTO, presidente, esprime la propria condivisione nel merito degli identici articoli aggiuntivi Scotto 6.04, Mari 6.05 e Auriemma 6.06, ma fa presente che si tratta di una misura particolarmente onerosa dal punto di vista finanziario. Osserva che le suddette proposte emendative avrebbero dovuto chiarire la relativa spesa e anche i modi per farvi fronte.
Maria Elena BOSCHI (IV-C-RE) invita il presidente Rizzetto a rivolgere tale domanda alla sottosegretaria Siracusano.
Walter RIZZETTO, presidente, ricorda all’onorevole Boschi che la rappresentante del Governo ha già proposto di valutare la presentazione di un ordine del giorno e che i relatori si sono dichiarati contrari all’accantonamento delle suddette proposte emendative.
Simona BONAFÈ (PD-IDP) formula una controproposta, invitando Governo e relatori a proporre una riformulazione che consenta, quantomeno, di iniziare a fornire una soluzione alla questione.
La sottosegretaria Matilde SIRACUSANO ribadisce di condividere, nel merito, la posizione dei deputati intervenuti sul tema, ma rimarca l’assenza di copertura finanziaria degli identici articoli aggiuntivi Scotto 6.04, Mari 6.05 e Auriemma 6.06, per i quali risulta molto difficile una quantificazione della spesa.
Propone ai deputati di opposizione di lavorare insieme per la presentazione di un ordine del giorno condiviso.
Mauro Antonio Donato LAUS (PD-IDP), intervenendo sull’articolo aggiuntivo Scotto 6.04, fa presente di non trovarsi nelle condizioni di quantificare la necessaria copertura finanziaria; chiede tuttavia all’Esecutivo se, nell’ipotesi di trasformazione della proposta emendativa in un ordine del giorno, verrebbero stanziate risorse sufficienti per l’effettiva implementazione degli impegni eventualmente assunti dal Governo.
Aboubakar SOUMAHORO (Misto), intervenendo sull’articolo aggiuntivo Scotto 6.04 e ricollegandosi a quanto testé messo in luce dalla sottosegretaria Siracusano, rileva che sembra esservi l’intento comune di garantire l’estensione dell’assicurazione INAIL al personale dei Vigili del Fuoco; a suo avviso ciò costituisce un importante passo avanti. Reputa infatti che, in presenza di una volontà politica condivisa, sia possibile lavorare per reperire le necessarie risorse finanziarie. Si unisce alle considerazioni svolte dai colleghi in ordine all’opportunità di non trasformare la proposta emendativa in un ordine del giorno, in ragione dell’importanza del lavoro svolto dai vigili del fuoco, che mettono a repentaglio la loro stessa vita a servizio della collettività. Chiede dunque l’accantonamento dalla proposta emendativa, rammentando che tali lavoratori necessitano di essere tutelati anche in ragione della delicatezza dei compiti svolti.
Valentina BARZOTTI (M5S) intervenendo sull’articolo aggiuntivo Auriemma 6.06 di cui è cofirmataria, rammenta che, da recenti notizie di stampa, in trentasei procure del territorio nazionale è stato presentato un esposto avente a oggetto il rischio di tumori rari cui è particolarmente esposto il personale dei vigili del fuoco, in ragione della presenza di sostanze perfluoroalchiliche – PFAS nei dispositivi di protezione individuale e nelle schiume utilizzate per l’espletamento delle attività del Corpo. Ritiene al riguardo che tale mobilitazione richieda risposte concrete da parte delle forze politiche, anche alla luce di quattro decessi tra i Vigili del Fuoco a causa di tumori rari. Evidenzia come non sia plausibile addurre una carenza di copertura finanziaria; a suo avviso è compito del Ministero dell’economia, non del Parlamento, fornire una quantificazione dei costi e dunque predisporre le adeguate coperture.
Conclude ribadendo che la proposta emendativa reca un intervento cruciale per la tutela della salute e della sicurezza sul lavoro del personale dei Vigili del Fuoco.
Andrea CASU (PD-IDP), intervenendo sull’articolo aggiuntivo Scotto 6.04, accoglie con favore l’apertura del Governo e intende formulare una proposta operativa. Ricorda che la proposta emendativa in esame interviene in un duplice senso; l’articolo aggiuntivo, al comma 1, apporta modifiche al decreto del Presidente della Repubblica n. 1124 del 1965, rimuovendo la vigente esclusione del personale dei vigili del fuoco dalla copertura assicurativa INAIL, sostituendo l’attuale locuzione con una esplicita inclusione del predetto personale nella platea dei destinatari di tale forma di tutela assicurativa. Al comma 2, esso si limita a eliminare la vigente esclusione. Propone dunque di riformulare l’articolo aggiuntivo nel senso di eliminare le vigenti esclusioni, parallelamente presentando un ordine del giorno, col quale si impegni il Governo a ricomprendere il personale del Corpo tra gli assicurati INAIL attraverso un successivo intervento normativo. Chiede dunque l’accantonamento della proposta emendativa, affinché siano svolti i necessari approfondimenti.
Conclude affermando che in tal modo si darebbe un segnale significativo, così favorendo il confronto tra le forze parlamentari.
Walter RIZZETTO, presidente, concordi i relatori e il Governo, dispone quindi l’accantonamento degli identici articoli aggiuntivi Scotto 6.04, Mari 6.05, Auriemma 6.06.
La seduta termina alle 20.15.
UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI
Mercoledì 16 aprile 2025.
Gli uffici di presidenza si sono riuniti dalle 18.50 alle 19.10 e dalle 20.45 alle 21.
SEDE REFERENTE
Mercoledì 16 aprile 2025. — Presidenza del presidente della XI Commissione, Walter RIZZETTO, indi del presidente della I Commissione, Nazario PAGANO. – Interviene la sottosegretaria di Stato per i rapporti con il Parlamento, Matilde Siracusano.
La seduta comincia alle 21.
DL 25/2025: Disposizioni urgenti in materia di reclutamento e funzionalità delle pubbliche amministrazioni.
C. 2308 Governo.
(Seguito dell’esame e rinvio).
La Commissione prosegue l’esame del provvedimento, rinviato nella seduta pomeridiana della giornata odierna.
Walter RIZZETTO, presidente, comunica che, per il gruppo Lega, il deputato Gianangelo Bof è entrato a far parte della Commissione Affari Costituzionali in sostituzione del deputato Alberto Stefani. Dà conto, quindi, delle sostituzioni e comunica che sono state ritirate le proposte emendative Candiani 6.07, Tenerini 8.15, Romano 8.38, Tenerini 8.71, Caroppo 9.11, Caretta 10.04, Tenerini 11.1, Amich 12.54, Bagnai 12.030, Castiglione 14.42, Giagoni 19.1 e Mattia 19.07.
Avverte, quindi, che l’esame riprenderà dall’articolo aggiuntivo Morfino 6.08, su cui i relatori e il rappresentante del Governo hanno espresso parere contrario.
Davide AIELLO (M5S) interviene sull’articolo aggiuntivo Morfino 6.08, volto a prevedere misure a sostegno dei servizi antincendio e di soccorso tecnico nei comuni delle sole minori della Regione Siciliana.
Evidenzia come la Sicilia soffra spesso di incendi, soprattutto nella stagione estiva, e come sia essenziale prevedere dei presidi fissi dei vigili del fuoco in ognuna delle isole minori della regione. Invita, pertanto, i relatori e il Governo a mutare il parere espresso sulla proposta emendativa in esame, auspicando altresì che i colleghi la sottoscrivano al fine di dare una risposta effettiva per combattere gli incendi e per proteggere l’ambiente.
Aboubakar SOUMAHORO (MISTO) sottoscrive l’articolo aggiuntivo Morfino 6.08.
Francesco MARI (AVS) sottoscrive l’articolo aggiuntivo Morfino 6.08.
Mauro Antonio Donato LAUS (PD-IDP) sottoscrive l’articolo aggiuntivo Morfino 6.08 e, intervenendo sull’ordine dei lavori, invita la presidenza a prestare particolare attenzione in occasione delle votazioni al fine di verificare che tutti i commissari, sia della maggioranza che dell’opposizione, esprimano effettivamente il proprio voto con riferimento ad ogni singola proposta emendativa.
Passando ad illustrare la proposta in esame, sottolinea l’importanza di prevedere presidi fissi dei vigili del fuoco nelle isole minori della Sicilia.
Andrea CASU (PD-IDP) rileva come le isole minori siano particolarmente svantaggiate rispetto alla Sicilia e, ancor di più, rispetto al resto dell’Italia. Invita pertanto la maggioranza ed il Governo a destinare maggiori risorse economiche a tali realtà invece di spendere un’ingente somma di denaro pubblico nella costruzione del ponte sullo stretto di Messina.
Arturo SCOTTO (PD-IDP) sottoscrive l’articolo aggiuntivo Morfino 6.08, evidenziando come esso colga esattamente lo spirito del provvedimento in esame poiché è volto a offrire una soluzione ad una singola emergenza, come quella presente nelle isole minori della Sicilia.
Sottolinea come, a suo avviso, il Ministro Santanchè avrebbe espresso un parere favorevole sulla proposta emendativa in esame dato che tali isole sono una preziosa risorsa sotto il profilo turistico e quindi andrebbero preservate dai numerosi incendi che le colpiscono nella stagione estiva.
Simona BONAFÈ (PD-IDP) sottolinea come l’articolo aggiuntivo in esame sia particolarmente ragionevole, anche al fine di preservare il patrimonio artistico e ambientale delle isole minori della Regione Siciliana.
Invita, pertanto, i relatori e il rappresentante del Governo a valutare un eventuale riformulazione della proposta in esame.
Dario CAROTENUTO (M5S) ricorda che il 22 maggio 2022 presso l’isola di Stromboli si è verificato un incendio, durante le riprese di un film, che ha provocato la distruzione di circa 240 ettari di macchia mediterranea, anche a causa dell’assenza di presidi antincendi. Sottolinea come sia necessario andare incontro alle esigenze delle isole minori, dotandole di adeguati presidi e strumenti.
Francesco MARI (AVS) ricordando di aver chiesto di sottoscrivere l’articolo aggiuntivo Morfino 6.08, rileva che essa non mira ad incrementare le dotazioni di personale in presidi antincendio già esistenti, come chiesto da altre proposte, ma chiede appunto di destinare una dotazione organica laddove tali presidi non sono affatto presenti. Essa, infatti, interviene su isole minori che sono totalmente sguarnite di punti di soccorso antincendio. Conclude evidenziando che pur dinanzi a questa chiara necessità, la posizione della maggioranza e del Governo rimane contrario.
Riccardo TUCCI (M5S) chiede di conoscere il motivo della contrarietà da parte della maggioranza e del Governo nei confronti dell’articolo aggiuntivo in esame. Riconoscendo alle presidenze e alla Sottosegretaria la sensibilità sul tema chiede di sapere se anche esse non siano desiderosi di conoscere la contrarietà a questa proposta. Ribadisce, quindi, di chiedere ufficialmente di sapere, anche in un documento scritto, il perché permanga questa contrarietà.
Paolo Emilio RUSSO (FI-PPE), relatore per la I Commissione, fa presente che la contrarietà è data dal fatto che la proposta mira ad introdurre una misura asistemica e che reca oneri elevati.
Davide AIELLO (M5S) intervenendo sull’ordine dei lavori, chiede di ottenere risposta alla domanda avanzata al Governo nel suo precedente intervento sul tema.
La Sottosegretaria Matilde SIRACUSANO, replicando all’intervento dell’onorevole Aiello, fa presente di essere molto sensibile al tema e di conoscere il dramma di cui soffrono, soprattutto nella stagione estiva, le isole minori della Sicilia. Associandosi alle motivazioni del relatore, segnala che anche il Ministero dell’interno ha espresso la sua contrarietà, non tanto sul merito, quanto sul fatto che, a legislazione vigente, non è possibile destinare unità di personale aggiuntive a presidi che non siano già stati istituiti. Conferma comunque la volontà del Governo di impegnarsi su questo tema, invitando eventualmente a proporre un ordine del giorno sull’argomento.
Le Commissioni respingono l’articolo aggiuntivo Morfino 6.08.
Arturo SCOTTO (PD-IDP) intervenendo sugli identici articoli aggiuntivi Morgante 6.010 e Giaccone 6.011, ricorda che si tratta di una proposta che reca disposizioni per il reclutamento e la funzionalità dell’Autorità garante nazionale dei diritti delle persone con disabilità. Rilevando che si tratta di una proposta di buon senso, sottolinea, tuttavia, che senza maggiori risorse l’intervento rischia di essere di corto respiro. Conclude ribadendo comunque di condividere il principio della proposta.
Mauro Antonio Donato LAUS (PD-IDP) in riferimento al fatto che un collega della maggioranza si sia rivolto nei suoi confronti, fuori microfono, dicendoli che «rasenta il senso del ridicolo», contesta al presidente Rizzetto di non aver stigmatizzato parole così offensive.
In relazione alle modalità di votazione dell’articolo aggiuntivo Morfino 6.08 contesta al Presidente di non aver correttamente verificato l’espressione del voto per alzata di mano. Chiede pertanto alle Presidenze di verificare adeguatamente il voto.
Walter RIZZETTO, presidente, comunica di non aver sentito le parole cui fa riferimento l’onorevole Laus, richiama tuttavia tutti i componenti delle Commissioni a mantenere il rispetto reciproco durante lo svolgimento dei lavori. Ribadisce che nel corso della votazione ha sempre prestato la massima attenzione nel verificare i voti espressi dai Commissari.
Arturo SCOTTO (PD-IDP) ringrazia il Presidente per il richiamo al mantenimento del rispetto reciproco. Sottolinea che anche se il collega Laus non ha chiesto le scuse, da capogruppo del Partito democratico pretende che queste siano rese anche perché quelle frasi offendono non solo il collega Laus, ma tutta la sua comunità politica, e il suo gruppo che sta svolgendo, come gli altri gruppi, il proprio lavoro in Commissione.
Walter RIZZETTO, presidente, avverte che le proposte di riformulazione degli articoli aggiuntivi Morfino 6.010 e Giaccone 6.011 sono state accettate dai rispettivi presentatori.
Le Commissioni approvano gli identici articoli aggiuntivi Morfino 6.010 (Nuova formulazione) e Giaccone 6.011 (Nuova formulazione).
Walter RIZZETTO, presidente, dispone l’accantonamento degli identici articoli aggiuntivi Alessandro Colucci 6.013, Zaratti 6.015 e Giaccone 6.016
Tiziana NISINI (LEGA), relatrice per la XI Commissione, fa presente che per un mero errore, durante la seduta di ieri, è stata invertita l’espressione dei pareri sugli emendamenti 7.2 e 7.4. Propone, dunque, l’accantonamento dell’emendamento Malagola 7.2, esprimendo parere favorevole sull’emendamento Malagola 7.4.
Walter RIZZETTO, presidente, dispone l’accantonamento dell’emendamento Malagola 7.2.
Le Commissioni approvano l’emendamento Malagola 7.
Arturo SCOTTO (PD-IDP) intervenendo sull’emendamento 7.7 dei Relatori dichiara che si tratta di una proposta voluta sicuramente dal Governo. Rileva che si tratta di un emendamento che interviene per aumentare la dotazione delle unità dirigenziale di livello non generale della struttura di missione per l’attuazione del Piano Mattei. Evidenzia che del Piano Mattei si parla solo in relazione alle assunzioni che vengono fatte per la sua attuazione e mai sul merito. Evidenzia che non è immaginabile che si introducano aumenti del personale dirigenziale senza specificare per quali finalità tale aumento viene disposto. Denuncia che tale aumento pare dunque giustificato esclusivamente dalla necessità di tenere in vita un vero e proprio carrozzone politico. Esprimendo dunque un giudizio nettamente negativo, dichiara non solo il voto contrario del proprio che intende anche manifestare il fatto di sentirsi offesi per non aver ricevuto le ragioni che sostengono la proposta in esame.
Silvia ROGGIANI (PD-IDP), in analogia a quanto sostenuto dall’onorevole Scotto, critica il Piano Mattei, definendolo una «scatola vuota» che, con modalità sconvenienti, rievoca il nome di una figura fondamentale della storia del nostro Paese.
Giudica il suddetto progetto come una misura inadeguata che, oltre a richiedere ingenti sforzi finanziari, avrà ricadute territoriali non trascurabili, e che, per questo, sarebbe stato consono prevedere più ampie manovre di cooperazione internazionale.
Simona BONAFÈ (PD-IDP) giudica il Piano Mattei come un progetto che, per come è stato congegnato, non è in grado di raggiungere risultati soddisfacenti. All’opposto, occorrerebbe approfondire lo studio di più efficaci strumenti di politica di cooperazione nel Mediterraneo e in Africa.
Mauro Antonio Donato LAUS (PD-IDP), osservata l’incongruenza tra una presunta urgenza di emanare il decreto-legge in esame e i relativi lunghi tempi di pubblicazione, individua una discrepanza tra le rubriche degli articoli, ricche di enfasi, e la sostanza in essi contenuta, che all’opposto prospetta misure volte a perseguire specifici interessi della maggioranza.
Aboubakar SOUMAHORO (MISTO), contestate le manovre geopolitiche del Governo Meloni degli ultimi due anni e mezzo, e citate le raccomandazioni svolte sul tema da Moussa Faki, presidente della Commissione dell’Unione africana, si sofferma sulle iniziative che l’Italia è chiamata a intraprendere per il continente africano.
Dario CAROTENUTO (M5S) osserva il controsenso per cui molti emendamenti dell’opposizione, seppur giudicati di buon senso dal Governo, sono stati da quest’ultimo rigettati per motivazioni di ordine finanziario, mentre l’emendamento 7.7 dei relatori ha un parere favorevole, pur prevedendo incrementi di unità dirigenziali e, dunque, notevoli costi per le casse dello Stato. Auspica pertanto di avere la possibilità di ragionare con la maggioranza e il Governo su tali questioni.
Davide AIELLO (M5S), come l’onorevole Carotenuto, pretende chiarimenti dalla Sottosegretaria Siracusano circa la sostenibilità finanziaria e l’eventuale invarianza di spesa dell’emendamento in esame.
Le Commissioni approvano l’emendamento 7.7 dei relatori.
Walter RIZZETTO, presidente, dispone l’accantonamento dell’articolo aggiuntivo Giaccone 7.05, nonché dei subemendamenti Pellegrini 0.7.06.1 e Gentile 0.7.06.2, e dell’articolo aggiuntivo 7.06 dei relatori.
Walter RIZZETTO, presidente, prende atto dell’accettazione della proposta di riformulazione dell’articolo aggiuntivo 7.07 dei Relatori.
Le Commissioni approvano l’articolo aggiuntivo 7.07 dei Relatori (Nuova formulazione).
Silvia ROGGIANI (PD-IDP) chiede di sottoscrivere l’emendamento Del Barba 8.1.
Arturo SCOTTO (PD-IDP) chiede di sottoscrivere l’emendamento Del Barba 8.1.
Silvia ROGGIANI (PD-IDP), intervenendo sull’emendamento Del Barba 8.1, sottolinea come esso sia similare all’emendamento 8.4 a sua prima firma, ed evidenzia al riguardo le gravi difficoltà di organico dei comuni, che faticano a rinvenire personale e a svolgere pienamente le proprie attività, anche a causa dei numerosi tagli avvenuti per via delle ultime leggi di bilancio.
Fa presente che con l’emendamento Del Barba 8.1 sarebbe possibile sopperire ad alcune difficoltà gestionali inserendo la figura del direttore generale non solo per i comuni aventi una popolazione superiore a 100 mila abitanti, ma anche ai comuni con popolazione superiore ai 50 mila, a patto però che tale soglia sia conseguenza di una fusione di comuni.
Simona BONAFÈ (PD-IDP), intervenendo sull’emendamento Del Barba 8.1, osserva come esso sia parzialmente analogo all’emendamento 8.5 a sua prima firma, e come esso sia un emendamento fondamentale considerato che la pubblica amministrazione ha un impatto sempre più determinante sui servizi resi ai cittadini. Nonostante sarebbe da preferire una riforma organica degli enti locali, l’emendamento in esame mette in luce come la figura del direttore generale sia di importanza strategica per saldare assieme politica e amministrazione all’interno dei comuni, anche di piccole dimensioni.
Andrea CASU (PD-IDP) evidenzia l’importanza di assicurare la presenza del direttore generale anche in quei comuni che, nati a seguito di fusione, affrontano per questo problematiche molto complesse.
Mauro Antonio Donato LAUS (PD-IDP) chiede di sottoscrivere l’emendamento Del Barba 8.1 grazie al quale emergono chiaramente le contraddizioni del Ministro Zangrillo quando affronta i problemi della pubblica amministrazione con piglio manageriale. Analogamente a quanto avviene per le piccole e medie imprese, l’emendamento in esame si propone di stimolare i piccoli comuni a mettersi insieme per ottimizzare le energie e fornire servizi migliori. Si domanda quindi, dopo le parole spese dal Ministro con riguardo ai piccoli comuni della sua regione, con quale ratio si intende respingere l’emendamento Del Barba 8.1.
Le Commissioni respingono l’emendamento Del Barba 8.1.
Walter RIZZETTO, presidente, accogliendo la richiesta avanzata nella seduta di ieri dai relatori, in assenza di obiezioni, dispone l’accantonamento degli identici emendamenti De Monte 8.2, Peluffo 8.3, Roggiani 8.4 e Bonafè 8.5.
Le Commissioni respingono l’emendamento Zaratti 8.9.
Walter RIZZETTO, presidente, accogliendo la richiesta avanzata nella seduta di ieri dai relatori, in assenza di obiezioni, dispone l’accantonamento dell’emendamento Giorgianni 8.10.
Andrea CASU (PD-IDP) ricorda che l’emendamento 8.12 del collega Curti si prefigge di prorogare a quattro anni la validità delle graduatorie per gli enti locali ricompresi nel cratere del sisma del 2016, ai soli fini delle attività di ricostruzione. Sollecita i colleghi della maggioranza, che hanno fatto una crociata contro lo scorrimento delle graduatorie, anche con un goffo tentativo di difendere le scandalose parole del Ministro Zangrillo, a fermarsi prima di votare in senso contrario ad un emendamento in favore dei sindaci dei comuni colpiti dal terremoto, molti dei quali sono esponenti del centro destra. Chiede dunque di accantonare l’emendamento, evitando di assumersi una responsabilità politica della quale domani i sindaci chiederanno conto, rilevando come la contrarietà all’estensione della validità delle graduatorie finirà per infliggere una ulteriore ferita ad un territorio già gravemente colpito.
Simona BONAFÈ (PD-IDP), interviene a titolo personale per ricordare che il presentatore dell’emendamento 8.12 è stato sindaco di un piccolo comune della provincia di Ascoli Piceno, che risente sia dei danni provocati dal sisma del 2016 sia delle difficoltà derivanti dalle sue limitate dimensioni. Ritiene opportuno rivedere il parere contrario espresso dal momento che l’emendamento si prefigge si estendere a quattro anni la validità delle graduatorie, ai soli fini delle attività di ricostruzione. Sarebbe a suo avviso un segnale importante in favore delle comunità colpite dal sisma, con carenza di personale proprio quando ne avrebbero maggior bisogno.
Arturo SCOTTO (PD-IDP) chiede di sottoscrivere l’emendamento Curti 8.12, che a suo avviso rappresenta la plastica dimostrazione che tutto quello che si sta facendo in questa sede è profondamente sbagliato. Si sarebbe dovuto partire dal basso, dalle realtà più fragili, dando una chance ai piccoli comuni invece di accontentare i vari Ministri, ampliando a dismisura gli uffici di diretta collaborazione, di istituire qualche nuova commissione, di produrre norme ad personam e di far lievitare gli uffici dirigenziali di un Piano Mattei che non vedrà mai la luce.
Mauro Antonio Donato LAUS (PD-IDP), nel chiedere di sottoscrivere l’emendamento Curti 8.12, dissente parzialmente dal suo capogruppo, ritenendo che quello in esame costituisca una delle rappresentazioni – e non la sola – delle contraddizioni del decreto. Ricordando che l’emendamento si prefigge di estendere la validità delle graduatorie per alcuni specifici enti locali, colpiti dal sisma del 2016, ritiene che il parere contrario sia in contraddizione con il titolo del provvedimento ed in particolare con i requisiti di necessità ed urgenza che dovrebbe caratterizzare gli interventi.
Silvia ROGGIANI (PD-IDP) si chiede cosa i colleghi di maggioranza diranno non soltanto al collega Curti, ma anche ai sindaci di centro destra di diversi centri marchigiani colpiti dal sisma del 2016 – che avrebbero bisogno per le necessità della ricostruzione di attingere alle graduatorie – per motivare la contrarietà all’emendamento in esame ed il favore invece all’aumento dei dirigenti di un Piano Mattei che non si farà.
Le Commissioni respingono l’emendamento Curti 8.12.
Nazario PAGANO, presidente, accogliendo la richiesta avanzata nella seduta di ieri dai relatori, in assenza di obiezioni, dispone l’accantonamento degli identici emendamenti Tenerini 8.15, Scotto 8.16 e Boschi 8.17 nonché degli identici emendamenti Tenerini 8.18, Scotto 8.19 e Boschi 8.20.
Arturo SCOTTO (PD-IDP) senza alcuna offesa nei confronti del collega Zinzi, che conosce e stima da lungo tempo, dichiara che l’emendamento 8.22 non può essere votato in senso favorevole dal suo gruppo, trattandosi piuttosto di una norma da «azzeccagarbugli», che punta a sanare atti e rapporti giuridici insorti a seguito di qualche provvedimento precedente. Manifesta il proprio disagio verso una circolare interpretativa travestita da emendamento, che ribadisce non potrà avere il proprio voto favorevole.
Nazario PAGANO, presidente, avverte che l’onorevole Giaccone sottoscrive l’emendamento Zinzi 8.22.
Valentina BARZOTTI (M5S) preannuncia il voto contrario del Movimento 5 Stelle sull’emendamento Zinzi 8.22, il cui intervento di sanare pregressi rapporti giuridici considera illegittimo.
Le Commissioni approvano l’emendamento Zinzi 8.22.
Nazario PAGANO, presidente, avverte che l’onorevole Tenerini accetta la proposta di riformulare l’emendamento Patriarca 8.23, di cui è cofirmataria, nell’identico testo dell’emendamento Cangiano 8.27. Avverte quindi che, a seguito dell’accettazione della proposta di riformulazione, l’emendamento Patriarca verrà posto in votazione insieme all’emendamento 8.27, una volta giunti alla votazione di quest’ultimo.
Arturo SCOTTO (PD-IDP), senza voler attaccare la maggioranza, deve tuttavia evidenziare che anche nel caso dell’emendamento Patriarca 8.23 si tratta del trattamento economico erogato al personale degli uffici di diretta collaborazione delle province autonome di Bolzano e Trento. Rileva ancora una volta come il provvedimento introduca misure microcorporative, invece di affrontare la questione della stabilizzazione del personale, di fornire incentivi ai giovani che desiderano lavorare presso la pubblica amministrazione o di corrispondere alle esigenze dei piccoli comuni. Preannuncia pertanto il voto contrario del suo gruppo.
Nazario PAGANO, presidente, avverte che gli onorevoli Tenerini e Urzì sottoscrivono l’emendamento Steger 8.24.
Le Commissioni, con distinte votazioni, approvano gli identici emendamenti Steger 8.24 e Cattoi 8.25 e gli identici emendamenti Patriarca 8.23 (Nuova formulazione) e Cangiano 8.27.
Arturo SCOTTO (PD-IDP) dichiara di comprendere le ragioni per cui la maggioranza voterà contro l’emendamento a sua prima firma 8.28, dal momento che il Governo non ha inteso porre un freno all’escalation degli uffici di diretta collaborazione dei Ministri. Cita quindi i dati relativi all’incremento delle unità di personale di diretta collaborazione dei vari Ministeri, verificatosi in questi ultimi anni, facendo presente che si è raggiunto l’importo complessivo di 9 milioni e mezzo di euro di oneri finanziari ulteriori. Nel riconoscere che anche in passato sono state fatte operazioni analoghe, ma mai con i numeri sperimentati nell’attuale legislatura, ritiene che la spiegazione di tale scelta risieda nel fatto che l’attuale maggioranza non si fida della macchina amministrativa.
Andrea CASU (PD-IDP) fa presente che sarebbe più utile intervenire sulle risorse da destinare ai lavoratori delle pubbliche amministrazioni i quali non hanno ancora ottenuto gli sgravi derivanti dall’applicazione del taglio del cuneo fiscale, con una perdita in busta paga di 80 euro netti mensili. Si dichiara convinto che gli interventi in favore dei dipendenti pubblici siano sicuramente più urgenti.
Silvia ROGGIANI (PD-IDP) non esita a definire lo stanziamento di 18 milioni di euro per finanziare gli uffici di diretta collaborazione con i Ministri uno schiaffo alle molte professionalità che esistono nella pubblica amministrazione, assai meno retribuite rispetto agli staff dei ministeri.
Simona BONAFÈ (PD-IDP), intervenendo sull’emendamento Scotto 8.28, di cui è cofirmataria, invita i relatori e il Governo a un ripensamento circa lo stanziamento di una somma che ritiene spropositata, soprattutto a fronte dell’invito al ritiro di numerose proposte emendative giustificato dall’indisponibilità delle coperture finanziarie.
Mauro Antonio Donato LAUS (PD-IDP) lamenta una mancanza totale di coerenza tra le proposte emendative accolte e quelle hanno ricevuto un parere contrario da parte dei relatori e del Governo.
Chiara BRAGA (PD-IDP) ringrazia il collega Scotto per aver proposto un emendamento che enumera tutti i provvedimenti assunti dal Governo Meloni per incrementare in maniera così significativa la spesa per gli staff ministeriali, restituendo fedelmente l’atteggiamento di totale noncuranza, da parte del Governo, rispetto alle esigenze della pubblica amministrazione.
Carmela AURIEMMA (M5S) chiede di sottoscrivere l’emendamento Scotto 8.28, che ha il merito di mettere a nudo le cattive pratiche di un Governo che persiste a sfruttare ogni occasione per gonfiare le spese per gli staff dei Ministri, obliterando le reali esigenze degli uffici della pubblica amministrazione.
Dario CAROTENUTO (M5S) chiede di sottoscrivere l’emendamento Scotto 8.28, ringraziando il collega Scotto per aver mostrato fino a che punto il Governo trascuri le necessità della pubblica amministrazione, pensando unicamente alle proprie. Chiede, a fronte di queste spese, come si possa poi sostenere che non vi sono risorse per i Vigili del Fuoco o per gli enti locali, che spesso non riescono a fornire neanche i servizi essenziali per mancanza di fondi.
Valentina BARZOTTI (M5S), sottolineando l’importanza dell’emendamento presentato dal collega Scotto, rileva che, se vi fossero Ministri più competenti nelle materie cui sono preposti, non ci sarebbe bisogno di rimpinguare continuamente i fondi necessari al finanziamento dei loro staff ministeriali.
Arturo SCOTTO (PD-IDP), intervenendo sull’ordine lavori, tiene a comunicare ai colleghi impegnati nell’odierna seduta una notizia appena battuta dalle agenzie di stampa, secondo la quale la Presidente Meloni è giunta a Washington, in visita alla Casa Bianca. Si dice sorpreso del fatto che abbia impiegato meno tempo la Presidente Meloni a giungere negli Stati Uniti rispetto a quanto non ne stia impiegando il Ministero dell’economia e delle finanze a fare pervenire i pareri e le ulteriori proposte di riformulazioni sulle proposte emendative che risultano tuttora accantonate.
Le Commissioni respingono l’emendamento Scotto 8.28.
Arturo SCOTTO (PD-IDP) interviene sull’emendamento Iezzi 8.30, domandando al presentatore quali siano le ragioni che spingono a limitare alle sole regioni, ad esclusione degli altri enti locali, le disposizioni originariamente previste per le province autonome di Trento e di Bolzano.
La sottosegretaria Matilde SIRACUSANO comunica che a breve comunicherà alcune proposte di riformulazione su alcune proposte emendative accantonate.
Andrea CASU (PD-IDP), intervenendo sull’emendamento Iezzi 8.30, si augura che la scelta di limitare l’armonizzazione delle disposizioni in questione alle sole regioni non sia dettata da un preciso disegno politico di un’Italia «a due velocità», a seconda del colore politico della Giunta di ciascuna regione; pur profondamente sbagliata, tale visione non sarebbe tuttavia in contraddizione con quanto affermato nella seduta di ieri dal Ministro Zangrillo.
Le Commissioni approvano l’emendamento Iezzi 8.30.
Silvia ROGGIANI (PD-IDP) illustra l’emendamento Malavasi 8.31, volto a estendere alle unioni di comuni le previsioni del decreto-legge n. 44 del 2023. A tal fine, ripercorre la genesi di tale intervento emendativo, che affonda le proprie radici nella legge n. 124 del 2015 (cosiddetta «legge Madia»). Afferma che la richiesta di estensione è motivata dalla grave carenza di personale nella quale versano spesso i comuni di piccole dimensioni, a causa della scarsa attrattività e degli stipendi bassi nella pubblica amministrazione.
Ritiene pertanto che, tramite la stabilizzazione del personale non dirigenziale assunto a tempo determinato, l’emendamento in questione sopperisca ai tagli indiscriminati alla pubblica amministrazione da parte del Governo.
Simona BONAFÈ (PD-IDP), intervenendo a titolo personale, esprime soddisfazione dinanzi a uno dei pochi emendamenti proposti dal Partito Democratico che abbiano ricevuto un parere favorevole da parte dei relatori e del Governo. Ricorda come l’intento fosse sin dall’inizio quello di lavorare costruttivamente, al fine di recare modifiche correttive a un provvedimento di cui il Partito Democratico non condivide il disegno generale. Ritiene, pertanto, che l’emendamento in esame contribuisca a sanare un vulnus.
Mauro Antonio Donato LAUS (PD-IDP), intervenendo a titolo personale, esprime soddisfazione per il parere favorevole espresso dai relatori e dal Governo sull’emendamento Malavasi 8.31.
Le Commissioni approvano l’emendamento Malavasi 8.31.
Nazario PAGANO, presidente, dispone l’accantonamento dell’emendamento Varchi 8.41 e degli identici emendamenti Lai 8.42 e Lampis 8.43.
Arturo SCOTTO (PD-IDP) intervenendo sull’emendamento Iacono 8.49, volto a prorogare il contratto del personale con contratto a tempo determinato assunto nell’ambito degli interventi legati al PNRR in materia di dissesto idrogeologico.
Sottolinea come, a suo avviso, tale proposta dovrà comunque essere inserita in un futuro provvedimento, dato che tali risorse umane sono particolarmente preziose per gestire le attività di contrasto al dissesto idrogeologico.
Chiede, pertanto, alla rappresentante del Governo di accantonare la proposta emendativa in esame, al fine di un effettuare un supplemento di istruttoria.
La Sottosegretaria Matilde SIRACUSANO afferma come il Ministero dell’economia e delle finanze abbia evidenziato che tale proposta emendativa non sia attualmente sostenibile sotto il profilo economico e, pertanto, non accede alla richiesta di accantonamento dell’onorevole Scotto.
Simona BONAFÈ (PD-IDP) sottolinea come, a suo avviso, tali contratti non vengano prorogati perché i fondi del PNRR inizialmente destinati al contrasto del dissesto idrogeologico sono stati trasferiti in altri settori e come questa sia stata una scelta poco opportuna.
Carmela AURIEMMA (M5S) sottoscrive l’emendamento Iacono 8.49 e evidenzia come tale proposta emendativa risponde alle problematiche, riportate nella seduta di ieri dal Ministro per la pubblica amministrazione Zangrillo, della lungaggine delle procedure concorsuali e della perdita di figure specializzate all’interno della Pubblica Amministrazione.
Sottolinea, inoltre, come gli interventi legati al PNRR siano caratterizzati da forti ritardi e come, pertanto, i contratti del personale assunto al fine di coordinare e gestire tali interventi debbano essere prorogati.
Mauro Antonio Donato LAUS (PD-IDP) sottoscrive l’emendamento Iacono 8.49 e ne illustra il contenuto, rilevando come la Pubblica Amministrazione debba investire sul proprio personale in condizioni di precarietà.
Dario CAROTENUTO (M5S) sottolinea l’importanza degli investimenti finalizzati a contrastare il dissesto idrogeologico, al fine di prevenire le tragedie che troppo spesso colpiscono il nostro Paese. Reputa, quindi, preferibile aumentare le risorse economiche in tale settore a discapito di quelle approntate dal Governo su altri fronti tramite il provvedimento in esame.
Le Commissioni respingono l’emendamento Iacono 8.49.
Carmela AURIEMMA (M5S), intervenendo sull’emendamento Tucci 8.50, volto a sopprimere i commi 6, 7 e 8 dell’articolo in esame. Evidenzia, infatti, come tramite tali disposizioni si riversano sui cittadini le conseguenze dei danni erariali comminati dagli amministratori degli enti locali.
Sul punto richiama il contenuto della proposta di legge C. 1621, riguardante la riforma della Corte dei conti, recentemente approvata dalla Camera, che contribuisce a creare un quadro giuridico decisamente favorevole agli amministratori poco accorti, sollevandoli dalla responsabilità amministrativa e riducendo fortemente il risarcimento dei danni dovuto in caso di illeciti contabili.
Valentina BARZOTTI (M5S) sottolinea come la proposta emendativa in esame ponga rimedio ad una disposizione vergognosa contenuta nel decreto-legge in discussione, che scarica le conseguenze della cattiva gestione da parte degli amministratori degli enti locali sulla cittadinanza.
Davide AIELLO (M5S) rammenta come la maggioranza ed il Governo, tramite diversi provvedimenti, intendano indebolire la Corte dei conti, abrogare il reato di abuso d’ufficio e eliminare la causa interdittiva dell’ineleggibilità per gravi irregolarità o criticità relative al bilancio dell’ente locale amministrato nel periodo precedente all’elezione.
Le Commissioni respingono l’emendamento Tucci 8.50.
Nazario PAGANO, presidente, avverte che sono stati ritirati gli emendamenti Ziello 8.51 e Bordonali 8.53.
Carmela AURIEMMA (M5S) interviene sull’emendamento Colucci 8.58, volto a sopprimere il regime di impunibilità per gli amministratori che causano il dissesto finanziario di un ente locale. A suo avviso il provvedimento in esame premia tali soggetti anziché punirli.
Dario CAROTENUTO (M5S) si chiede che risposta danno al Paese la maggioranza ed il Governo, dato che intendono prevedere un meccanismo premiale i soggetti che causano il dissesto finanziario degli enti locali da loro amministrati.
Le Commissioni respingono l’emendamento Colucci 8.58.
Andrea CASU (PD-IDP) chiede di sottoscrivere l’emendamento Carmina 8.60, ringraziando la collega per il fondamentale impegno che ha dimostrato e continua a dimostrare sul tema. Fa notare come il fatto che l’intervento riguardi i comuni in dissesto e le relative figure professionali infungibili rende l’intervento non più rinviabile. Nel dare l’assoluto sostegno politico alla proposta avanzata dalla collega, evidenzia che bocciarla significa votare contro i comuni che ne sarebbero beneficiari.
Carmela AURIEMMA (M5S) intervenendo a sostegno dell’emendamento Carmina 8.60 rileva che con tale intervento si cerca di risolvere il problema del mantenimento minimo delle funzioni dei comuni in dissesto, che peraltro proprio per tale ragione hanno dei limiti nell’assunzione del personale. Segnala che l’emendamento chiede pertanto di affrontare la carenza del personale infungibile di quegli enti, attraverso una deroga che consenta appunto a questi comuni di poter assumere tale tipologia di personale.
Davide AIELLO (M5S) intervenendo a sostegno dell’emendamento Carmina 8.60 segnala che si tratta di una proposta che mira a trovare una soluzione per quei comuni che hanno un assoluto bisogno di assumere personale infungibile. Si aspetta pertanto un supplemento di riflessione da parte del Governo, proponendo che l’emendamento venga accantonato.
Mauro Antonio Donato LAUS (PD-IDP) non comprende la bocciatura della proposta emendativa in esame da parte del Governo e della maggioranza. Rileva che non consentire ad un comune in dissesto di dotarsi di personale infungibile equivale a far sprofondare ancora più in basso questi enti. Chiedendo di sottoscrivere l’emendamento Carmina 8.60, propone anch’egli al Governo un accantonamento dell’emendamento.
Dario CAROTENUTO (M5S) segnala l’incoerenza di alcune disposizioni contenute nel decreto-legge in esame. Infatti, il provvedimento stanzia risorse importanti per il piano Mattei, non destinando invece risorse e interventi ai comuni in dissesto come invece propone l’emendamento in questione. Conclude chiedendo al Governo di ripensarci.
Silvia ROGGIANI (PD-IDP) intervenendo sull’emendamento Carmina 8.60 segnala che impedendo l’assunzione di figure che sono infungibili, si condannano i comuni in dissesto a non avere più figure professionali con specifiche funzioni, che non possono essere sostituite.
Arturo SCOTTO (PD-IDP), intervenendo sull’ordine dei lavori, ricorda che circa mezz’ora fa aveva ricevuto rassicurazioni sul fatto che sarebbero arrivati presto i pareri e le riformulazioni degli emendamenti accantonati. Segnala che, tuttavia, essi non sono ancora arrivati. Anticipa che una volta che questi pareri e queste riformulazioni saranno arrivate sarà necessario, a suo avviso, sospendere i lavori per consentirne un adeguato esame da parte di tutti i deputati.
Simona BONAFÈ (PD-IDP) intervenendo sull’ordine dei lavori chiede al Presidente di sapere se ha notizia di quanti saranno gli emendamenti accantonati su cui arriveranno i pareri e le proposte di riformulazione.
Aboubakar SOUMAHORO (MISTO) interviene per sottoscrivere l’emendamento Carmina 8.60. Rileva che esso contiene una risposta chiara per quei territori dove mancano le figure professionali infungibili oggetto della proposta. Sottolinea che tali figure consentono ai comuni di dare una risposta chiara ai cittadini. Chiede, quindi, l’accantonamento al Governo.
Mauro Antonio Donato LAUS (PD-IDP) interviene, associandosi alla richiesta del collega Soumahoro, per chiedere al Governo di accantonare l’emendamento.
Francesco MARI (AVS) chiede di sottoscrivere l’emendamento Carmina 8.60, sottolinea che sono due i punti principali che l’emendamento intende risolvere. Da un lato garantire la presenza di personale infungibile nei comuni in dissesto. Dall’altro consentire, attraverso questo personale, che tali comuni siano in grado di attuare le misure di risanamento, ritenendo che tale tipologia di personale è di fondamentale importanza per l’attuazione di questi piani. L’emendamento dunque risponde alla finalità di consentire a questi comuni di uscire da una situazione di dissesto.
Valentina BARZOTTI (M5S) dichiara si tratta di un emendamento importante e non capisce perché la maggioranza ed il Governo abbiano confermato la propria contrarietà.
Le Commissioni respingono l’emendamento Carmina 8.60.
Walter RIZZETTO, presidente, avverte che la proposta di riformulazione dell’emendamento 8.63 è stata accettata dai suoi firmataria.
Le Commissioni approvano l’emendamento 8.63 (Nuova formulazione).
Valentina BARZOTTI (M5S), intervenendo sull’emendamento 8.65 Orrico, richiamandosi al contenuto della proposta, ricorda che il suo gruppo è sempre stato attento ad avanzare interventi volti a contrastare il disagio giovanile. Evidenzia come le attività che la proposta in esame intende introdurre siano molto importanti sia per dare sostegno a chi si trova in una condizione di vulnerabilità sociale.
Carmela AURIEMMA (M5S) rileva che con l’emendamento in esame si intendono destinare risorse per interventi di riqualificazione e aggregazione sociale al fine di sostenere attività che per la maggior parte sono di competenza dei comuni. Si tratta, peraltro, di strumenti che possono essere utilizzati da comuni che si trovano spesso in luoghi di frontiera e di disagio sociale.
Simona BONAFÈ (PD-IDP), dopo aver chiesto di sottoscrivere l’emendamento Orrico 8.65, sottolinea come esso intervenga nell’ambito del decreto-legge 31 dicembre 2024, n. 208, in materia di situazioni emergenziali.
Sostiene che invece di procedere col classico approccio pan-penalistico e punitivo tipico dei decreti sicurezza emanati dal Governo, sarebbe più opportuno concentrarsi sulla coesione sociale, sulla prevenzione e sui presidi culturali. In questo senso diviene basilare uno stanziamento di risorse a favore di biblioteche, teatri e sale cinematografiche, proprio perché i presidi culturali di questo genere rappresentano lo strumento migliore per contrastare la criminalità e il disagio giovanile.
Davide AIELLO (M5S) rileva che l’emendamento in analisi merita l’approvazione in quanto contiene importanti misure in tema di periferie, disagio giovanile, riqualificazione urbana e centri di aggregazione.
Mauro Antonio Donato LAUS (PD-IDP), dopo aver chiesto di sottoscrivere l’emendamento Orrico 8.65, evidenzia come esso sia atto a valorizzare le periferie e gli spazi culturali come le biblioteche, anche al fine di potenziare la formazione giovanile e combattere la marginalità e la povertà educativa sul territorio.
Dario CAROTENUTO (M5S) esprime contrarietà nei confronti della gestione governativa del disagio giovanile, il quale non va affrontato aumentando le pene – come avvenuto in occasione del decreto Caivano –, bensì tramite investimenti culturali.
Arturo SCOTTO (PD-IDP) evidenzia come la cultura, da concretizzarsi nei cinema, nelle biblioteche e nella formazione giovanile, sia il miglior investimento sociale per aggregare le persone e combattere l’emarginazione.
Aboubakar SOUMAHORO (MISTO), dopo aver chiesto di sottoscrivere l’emendamento Orrico 8.65, fa presente la necessità di concentrarsi sui temi della devianza, della solitudine, dello smarrimento, dell’ascolto dei giovani, dell’alfabetizzazione e dell’aggregazione sociale.
Chiede pertanto al Governo un ripensamento sul parere dato all’emendamento in esame, auspicando la possibilità di stanziare risorse da investire sui giovani.
Le Commissioni respingono l’emendamento Orrico 8.65.
Walter RIZZETTO, presidente, prede atto dell’assenza del presentatore dell’emendamento Marchetto Aliprandi 8.69, si intende vi abbia rinunciato.
Arturo SCOTTO (PD-IDP), intervenendo sull’emendamento Manzi 8.72, evidenzia come le proroghe in esso contenute appaiano necessarie in quanto, anche sulla scorta delle dichiarazioni del Ministro Zangrillo volte ad equiparare i soggetti idonei a quelli bocciati, sarà necessario utilizzare per intero le graduatorie dei concorsi anche per gli anni che verranno, al fine di fronteggiare il fenomeno del turn over.
Viste tali necessità, e considerato che si tratta di un emendamento che non comporta nuovi oneri finanziari, non si spiega i motivi del parere contrario del Governo.
Chiede quindi l’accantonamento dell’emendamento in esame.
Valentina BARZOTTI (M5S), intervenendo sull’ordine dei lavori, chiede al presidente quando arriveranno i pareri e le riformulazioni che erano stati precedentemente annunciati, prospettando altresì l’ipotesi di una sospensione dei lavori a questo riguardo.
Walter RIZZETTO, presidente, propone una sospensione dei lavori fino a mezzanotte al fine di verificare lo stato dei pareri.
Arturo SCOTTO (PD-IDP), nel domandare la ragione dell’eventuale sospensione, chiede che venga convocata una riunione degli uffici di presidenza, integrati dai rappresentanti dei gruppi, delle Commissioni riunite I e XI.
Walter RIZZETTO, presidente, fa presente che la richiesta di una sospensione era stata avanzata dal Movimento 5 Stelle.
Simona BONAFÈ (PD-IDP) dal momento che il presidente ha fatto riferimento ad alcune decine di proposte di riformulazione in procinto di essere trasmesse, chiede che al loro arrivo venga concessa una sospensione di un paio d’ore per consentire la valutazione delle proposte di riformulazione.
Walter RIZZETTO, presidente, chiede di conoscere l’orientamento dei capigruppo di maggioranza sulla richiesta di convocare una riunione degli Uffici di presidenza.
Alessandro URZÌ (FDI) dichiara che qualora arrivassero i pareri e le relative proposte di riformulazione si potrebbero mettere in distribuzione consentendo una sospensione per il tempo strettamente necessario per la loro valutazione. In caso contrario, si potrebbe proseguire con l’esame delle restanti proposte emendative, in coerenza con quanto già concordato.
Arturo SCOTTO (PD-IDP), intervenendo sull’ordine dei lavori, anticipa quanto avrebbe intenzione di dire nel corso della riunione degli uffici di presidenza, nel caso in cui venisse effettivamente convocata. Ritiene che il modo più saggio di procedere sarebbe quello di proseguire ancora per una mezz’ora nell’esame delle proposte emendative e convocare una riunione degli uffici di presidenza. A tale proposito segnala la necessità che venga concesso un tempo congruo per la valutazione delle proposte di riformulazione pervenute, rilevando che ci saranno proposte di riformulazione significative come quella sul lavoro accessorio tanto evocata dalla Sottosegretaria Siracusano. Ribadisce la necessità di un opportuno approfondimento delle questioni, facendo presente a titolo esemplificativo di aver già anticipato alla Sottosegretaria che la proposta di riformulazione sui precari della giustizia amministrativa non può essere considerata soddisfacente per il Partito democratico, dal momento che non acquisisce le istanze contenute negli emendamenti.
Valentina BARZOTTI (M5S) ritiene che una riunione degli uffici di presidenza, in assenza dei pareri mancanti, sia quanto mai opportuna per valutare come procedere, evitando di perdere tempo e soprattutto di lavorare in maniera superficiale.
Walter RIZZETTO, presidente, apprezzate le circostanze, sospende la seduta, avvertendo che la riunione degli uffici di presidenza, integrati dai rappresentanti dei gruppi, delle Commissioni riunite I e XI è convocata alle ore 24.
La seduta, sospesa alle 23.45, è ripresa alle 00.55 di giovedì 17 aprile.
Walter RIZZETTO, presidente, comunica che nel corso della sospensione dei lavori sono state presentate dal Governo alcune proposte di riformulazione, che sono in distribuzione.
Le Commissioni respingono gli identici emendamenti Manzi 8.72, Piccolotti 8.73 e Boschi 8.74.
Luca SBARDELLA (FDI) accoglie la proposta di riformulazione dell’emendamento 8.79 a sua prima firma.
Le Commissioni approvano l’emendamento Sbardella 8.79, (Nuova riformulazione).
Walter RIZZETTO, presidente, dispone l’accantonamento degli emendamenti Urzì 8.78, Simiani 8.84 e Urzì 8.87.
Alessandro URZÌ (FDI) accoglie la proposta di riformulazione dell’emendamento 8.94 a sua prima firma.
Le Commissioni approvano l’emendamento Urzì 8.94, (Nuova riformulazione).
Francesco MARI (AVS), intervenendo sull’articolo aggiuntivo 8.06 a sua prima firma, evidenzia l’importanza di accrescere le retribuzioni degli amministratori degli enti locali, attualmente sottoposte a stringenti vincoli legali. Al riguardo, vari sono i problemi sindacali a livello di contrattazione collettiva, stante l’impossibilità di ottenere condizioni salariali migliori.
Arturo SCOTTO (PD-IDP) chiede di sottoscrivere l’articolo aggiuntivo Mari 8.06.
Le Commissioni respingono l’articolo aggiuntivo Mari 8.06.
Arturo SCOTTO (PD-IDP), illustrato l’articolo aggiuntivo 8.07 a sua prima firma, sottolinea come esso, anche sulla scorta delle richieste avanzate dall’Associazione Nazionale Comuni Italiani, sia volto ad incrementare l’efficienza dei comuni dell’entroterra, stabilizzare i giovani lavoratori precari e contrastare il fenomeno del turn over, più volte lamentato dal Ministro Zangrillo nella giornata di ieri.
Chiede pertanto l’accantonamento dell’articolo aggiuntivo in esame, nonché una riflessione del Governo in merito.
Le Commissioni respingono l’articolo aggiuntivo Scotto 8.07.
Arturo SCOTTO (PD-IDP), illustrato l’articolo aggiuntivo 8.08 a sua prima firma, fa presente come il problema del precariato riguardi anche la maggioranza, essendo molte regioni citate dalla proposta emendativa in esame amministrate proprio dal centro-destra.
Chiede pertanto l’accantonamento dell’articolo aggiuntivo in esame.
Francesco MARI (AVS), in analogia a quanto sostenuto dal collega Scotto, osserva come le procedure di stabilizzazione dei precari abbiano escluso dalla loro portata coloro che siano stati assunti a tempo determinato mentre tale procedura non era ancora giunta al termine, con un’evidente lesione del principio della parità di trattamento.
Sottolinea come con l’articolo aggiuntivo 8.09 a sua prima firma si voglia mettere al riparo da tali disparità altresì il personale tecnico dell’Emilia-Romagna.
Chiede pertanto l’accantonamento della proposta emendativa in esame.
Le Commissioni respingono gli identici articoli aggiuntivi Scotto 8.08 e Mari 8.09.
Walter RIZZETTO, presidente, non essendoci obiezioni in merito, dispone l’accantonamento dell’articolo aggiuntivo Romano 8.016.
Carmela AURIEMMA (M5S), intervenendo sull’articolo aggiuntivo 8.017 a sua prima firma, spiega come esso sia volto ad eliminare quei limiti al trattamento economico accessorio riguardanti i proventi contravvenzionali previsti dal codice della strada.
Le Commissioni respingono gli identici articoli aggiuntivi Auriemma 8.017, Mari 8.018 e Scotto 8.019.
Walter RIZZETTO, presidente, non essendoci obiezioni in merito, dispone l’accantonamento degli articoli aggiuntivi Rizzetto 8.020 e Bonafè 8.021.
Walter RIZZETTO, presidente, non essendoci obiezioni in merito, dispone l’accantonamento dell’articolo aggiuntivo 8.026 dei relatori e dei relativi subemendamenti.
Le Commissioni approvano l’emendamento Polo 9.1 (Nuova formulazione).
Walter RIZZETTO, presidente, non essendoci obiezioni in merito, dispone l’accantonamento degli identici emendamenti Gribaudo 9.2, Ruffino 9.4, Zaratti 9.5, Fornaro 9.6 e Giaccone 9.7.
Le Commissioni approvano l’emendamento Urzì 9.8.
Arturo SCOTTO (PD-IDP) chiede di sottoscrivere l’emendamento Sottanelli 9.04.
Le Commissioni, con distinte votazioni, respingono gli articoli aggiuntivi Sottanelli 9.04 e Sarracino 9.05.
Arturo SCOTTO (PD-IDP) chiede di sottoscrivere l’emendamento Sottanelli 9.06.
Le Commissioni respingono l’emendamento Sottanelli 9.06.
Walter RIZZETTO, presidente, non essendoci obiezioni in merito, dispone l’accantonamento degli articoli aggiuntivi Fabrizio Rossi 9.07 e Patriarca 9.013.
Le Commissioni approvano gli identici emendamenti Tenerini 10.4, Caparvi 10.5 e Mascaretti 10.6.
Arturo SCOTTO (PD-IDP) sottoscrive l’emendamento 10.11 del collega Zaratti che interviene sulla terra dei fuochi al fine di predisporre un’accurata indagine epidemiologica sugli animali presenti e adottare i conseguenti provvedimenti. Considerato che l’emendamento non determina oneri finanziari si domanda la ragione del parere contrario e ne chiede l’accantonamento.
Dario CAROTENUTO (M5S) chiede di sottoscrivere l’emendamento Zaratti 10.11.
Walter RIZZETTO, presidente, in assenza di obiezioni, dispone l’accantonamento dell’emendamento Zaratti 10.11 e dell’emendamento De Luca 10.15.
Le Commissioni respingono l’emendamento De Luca 10.16.
Walter RIZZETTO, presidente, accogliendo la richiesta avanzata dai relatori in sede di espressione dei pareri, in assenza di obiezioni, dispone l’accantonamento dell’emendamento Pizzimenti 10.25.
Le Commissioni respingono l’articolo aggiuntivo Caso 10.021.
Walter RIZZETTO, presidente, accogliendo la richiesta avanzata dai relatori in sede di espressione dei pareri, in assenza di obiezioni, dispone l’accantonamento dell’articolo aggiuntivo Nazario Pagano 10.1. Prende quindi atto che è accolta la proposta di riformulazione dell’articolo aggiuntivo 10.027 dei Relatori.
Le Commissioni, con distinte votazioni, approvano l’articolo aggiuntivo 10.027 dei relatori (Nuova formulazione) e l’articolo aggiuntivo 10.028 dei Relatori;
Arturo SCOTTO (PD-IDP) sottoscrive l’emendamento Marattin 11.3.
Le Commissioni respingono gli identici emendamenti Marattin 11.3 e Fenu 11.4.
Walter RIZZETTO, presidente, accogliendo la richiesta avanzata dai relatori in sede di espressione dei pareri, in assenza di obiezioni, dispone l’accantonamento degli emendamenti Iezzi 11.5 e Mattia 11.6. Prende quindi atto che l’onorevole Iezzi accoglie la proposta di riformulazione dell’emendamento a sua prima 11.7.
Le Commissioni approvano l’emendamento Iezzi 11.7 (Nuova formulazione).
Walter RIZZETTO, presidente, accogliendo la richiesta avanzata dai relatori in sede di espressione dei pareri, in assenza di obiezioni, dispone l’accantonamento dell’articolo aggiuntivo 11.02 dei relatori e dei relativi subemendamenti Aiello 0.11.02.1, D’Orso 0.11.02.2, Barzotti 0.11.02.3 e 0.11.02.4, Aiello 0.11.02.5, Barzotti 0.11.02.6 e Scotto 0.11.02.7.
Le Commissioni respingono l’emendamento Sportiello 12.1.
Walter RIZZETTO, presidente, accogliendo la richiesta avanzata dai relatori in sede di espressione dei pareri, in assenza di obiezioni, dispone l’accantonamento dell’emendamento Maccari 12.2, per la parte ammissibile. Prende quindi atto che il parere dei relatori e del Governo è favorevole sull’emendamento Tenerini 12.6, del quale si era precedentemente proposto l’accantonamento.
Le Commissioni approvano l’emendamento Tenerini 12.6 e respingono l’emendamento Gianassi 12.14.
Walter RIZZETTO, presidente, accogliendo la richiesta avanzata dai relatori in sede di espressione dei pareri, in assenza di obiezioni, dispone l’accantonamento dell’emendamento Iezzi 12.27.
Le Commissioni respingono l’emendamento Gianassi 12.28 e approvano l’emendamento Schiano Di Visconti 12.29 (Nuova formulazione); respingono quindi l’emendamento Ruffino 12.32.
Arturo SCOTTO (PD-IDP) chiede di rivalutare il parere contrario sull’emendamento Casu 12.33 che propone lo scorrimento integrale delle graduatorie vigenti per un totale di quasi 4 mila unità di personale impiegato nel delicatissimo settore dell’ufficio del processo, istituito proprio in occasione dell’avvio del Piano nazionale di ripresa e resilienza. Ritiene che sull’argomento, considerata la sua importanza, si possano raggiungere forme di convergenza.
Le Commissioni respingono l’emendamento Casu 12.33.
Walter RIZZETTO, presidente, accogliendo la richiesta avanzata dai relatori in sede di espressione dei pareri, in assenza di obiezioni, dispone l’accantonamento dell’emendamento Iezzi 12.34.
Le Commissioni respingono l’emendamento Iacono 12.35.
Walter RIZZETTO, presidente, accogliendo la richiesta avanzata dai relatori in sede di espressione dei pareri, in assenza di obiezioni, dispone l’accantonamento dell’emendamento Maccanti 12.40. In assenza di obiezioni dispone altresì l’accantonamento degli emendamenti Candiani 12.42 e Caramanna 12.44.
Le Commissioni, con distinte votazioni, approvano gli emendamenti Sbardella 12.46 e 12.185 del Governo; respingono quindi l’emendamento Carotenuto 12.51.
Walter RIZZETTO, presidente, accogliendo la richiesta avanzata dai relatori in sede di espressione dei pareri, in assenza di obiezioni, dispone l’accantonamento dell’emendamento Marchetto Aliprandi 12.52.
Le Commissioni respingono gli identici emendamenti Castiglione 12.53 e Roggiani 12.55.
Walter RIZZETTO, presidente, accogliendo la richiesta avanzata dai relatori in sede di espressione dei pareri, in assenza di obiezioni, dispone l’accantonamento dell’emendamento Tenerini 12.56 e degli identici emendamenti Cesa 12.57, Miele 12.59 e Battilocchio 12.60.
Arturo SCOTTO (PD-IDP) dichiara di sottoscrivere l’emendamento Marattin 12.61 per pura sensibilità politica e non perché ne condivida il contenuto.
Le Commissioni respingono l’emendamento Marattin 12.61.
Walter RIZZETTO, presidente, accogliendo la richiesta avanzata dai relatori in sede di espressione dei pareri, in assenza di obiezioni, dispone l’accantonamento dell’emendamento Tenerini 12.80.
Sara KELANY (FDI) sottoscrive l’emendamento Cerreto 12.83 e accoglie la proposta di riformulazione avanzata dai relatori.
Le Commissioni approvano l’emendamento Cerreto 12.83 (Nuova formulazione).
Walter RIZZETTO, presidente, accogliendo la richiesta avanzata dai relatori in sede di espressione dei pareri, in assenza di obiezioni, dispone l’accantonamento degli emendamenti Tenerini 12.86, Giaccone 12.91, Mollicone 12.93 e 12.94.
Sara KELANY (FDI) sottoscrive l’emendamento Mollicone 12.101.
Arturo SCOTTO (PD-IDP) fa presente che votando in senso favorevole l’emendamento Mollicone 12.101 – che porta a settant’anni il limite di età per il conferimento di incarichi di sovrintendente – si invia un segnale molto negativo a tutti i giovani laureati e competenti che non riescono a raggiungere i vertici apicali. Sottolinea che in tal modo si difende una burocrazia privilegiata, nonostante le sollecitazioni del Ministro Zangrillo a rinnovare la pubblica amministrazione e a dare fiducia ai giovani.
Le Commissioni approvano l’emendamento Mollicone 12.101.
Le Commissioni respingono il subemendamento Scotto 0.12.187.1 e approvano l’emendamento 12.187 dei Relatori.
Walter RIZZETTO, presidente, dispone l’accantonamento dell’emendamento Miele 12.107.
Le Commissioni approvano l’emendamento Iezzi 12.109.
Walter RIZZETTO, presidente, comunica che la proposta di riformulazione dell’emendamento Lucaselli 12.110 è stata accettata dalla presentatrice.
Le Commissioni approvano l’emendamento Lucaselli 12.110 (Nuova formulazione).
Aboubakar SOUMAHORO (MISTO) chiede di sottoscrivere l’emendamento Steger 12.115.
Le Commissioni respingono l’emendamento Steger 12.115.
Arturo SCOTTO (PD-IDP), intervenendo sull’ordine dei lavori, chiede alla presidenza, anche in ragione dell’intenso e proficuo lavoro condotto grazie a un approccio costruttivo da parte dai gruppi di opposizione, di convocare gli uffici di presidenza, integrati dai rappresentanti dei gruppi, al fine di concordare le modalità e i tempi per il prosieguo dell’esame delle restanti proposte emendative.
Walter RIZZETTO, presidente, propone di tenere la riunione degli uffici di presidenza alle 1.45.
Le Commissioni approvano l’emendamento Panizzut 12.113.
Sara KELANY (FDI) chiede di accantonare l’emendamento Ciaburro 12.117.
Marta SCHIFONE (FDI), relatrice per la XI Commissione, anche a nome dei colleghi relatori accede alla richiesta di accantonamento formulata dall’onorevole Kelany.
Walter RIZZETTO, presidente, dispone l’accantonamento degli emendamenti Ciaburro 12.117 e Battilocchio 12.122.
Le Commissioni approvano l’emendamento Tassinari 12.135 e respingono gli identici emendamenti Piccolotti 12.140, Gribaudo 12.141 e Manzi 12.142.
Walter RIZZETTO, presidente, dispone l’accantonamento degli identici emendamenti Squeri 12.144 e Giaccone 12.145, nonché degli identici Orfini 12.146 e Mollicone 12.147.
Constata l’assenza del presentatore dell’emendamento Cesa 12.149: si intende che vi abbia rinunciato.
Prende atto che l’emendamento Battilocchio 12.150 è stato ritirato dai presentatori.
Le Commissioni respingono, con distinte votazioni, gli identici emendamenti Piccolotti 12.158, Gribaudo 12.159, Orfini 12.160 e Caso 12.161, gli identici emendamenti Piccolotti 12.165 e Manzi 12.166, nonché l’emendamento Ghirra 12.168.
Sara KELANY (FDI) chiede di accantonare l’emendamento Caretta 12.173.
Marta SCHIFONE (FDI), relatrice per la XI Commissione, anche a nome dei colleghi relatori Paolo, accede alla richiesta di accantonamento formulata dall’onorevole Kelany.
Walter RIZZETTO, presidente, dispone l’accantonamento dell’emendamento Caretta 12.173. Accogliendo la richiesta formulata dai membri dei gruppi di opposizione, come convenuto in precedenza, conclude la seduta in sede referente e convoca immediatamente la riunione degli uffici di presidenza, integrati dai rappresentanti dei gruppi.
Rinvia quindi il seguito dell’esame ad altra seduta.
La seduta termina alle 1.45 di giovedì 17 aprile 2025.
UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI
Giovedì 17 aprile 2025.
Gli uffici di presidenza si sono riuniti dalle 1.45 alle 1.50.
SEDE CONSULTIVA
Mercoledì 16 aprile 2025. — Presidenza del presidente Walter RIZZETTO.
La seduta comincia alle 13.45.
Variazione nella composizione della Commissione.
Walter RIZZETTO, presidente, comunica che il deputato Dario Giagoni ha cessato di far parte della Commissione e che la deputata Arianna Lazzarini è entrata a farne parte.
Documento di finanza pubblica 2025.
Doc. CCXL, n. 1, e Allegati.
(Parere alla V Commissione).
(Esame e rinvio).
La Commissione avvia l’esame del provvedimento.
Walter RIZZETTO, presidente, avverte che la Commissione avvia oggi l’esame, in sede consultiva, ai sensi dell’articolo 118-bis, comma 1, del Regolamento, del Documento di finanza pubblica 2025, ai fini dell’espressione del parere alla V Commissione.
Ricorda che i deputati possono partecipare in videoconferenza secondo le modalità stabilite nella riunione della Giunta per il Regolamento.
Andrea GIACCONE, relatore, rileva che il presente Documento di finanza pubblica (DFP), come indicato nella premessa del medesimo documento, viene presentato (dopo sei mesi dall’invio alle Camere del Piano strutturale di bilancio di medio termine 2025-2029) in un contesto transitorio nel quale la normativa nazionale di finanza pubblica non è ancora stata modificata per tenere conto della riforma della governance economica europea introdotta l’anno scorso. Tale documento è pertanto principalmente incentrato sulla rendicontazione dei progressi compiuti in questo breve lasso di tempo, in ottemperanza alla normativa dell’Unione europea (UE), che prevede l’invio alla Commissione europea di una relazione annuale sui progressi compiuti (Annual Progress Report) entro il 30 aprile di ciascun anno.
Il DFP 2025 espone dunque l’analisi del quadro macroeconomico italiano relativo all’anno 2024 e le previsioni tendenziali per il 2025 e per il biennio successivo. Non è presente il quadro programmatico, conformemente a quanto indicato nelle risoluzioni approvate dalla Commissione Bilancio della Camera (7/00289) e del Senato (7/00020).
Il quadro macroeconomico tendenziale presentato nel DFP 2025 è stato validato dall’UPB con nota del 7 aprile 2025.
Il Documento in esame è costituito da due sezioni (oltre che da alcuni allegati), consistenti, rispettivamente, nella relazione, prevista dall’ordinamento dell’Unione europea, sui progressi compiuti (nell’anno solare precedente) sull’attuazione del Piano nazionale strutturale di bilancio di medio termine e in un documento di analisi e tendenze della finanza pubblica.
La prima sezione suddetta reca un nuovo quadro tendenziale, macroeconomico e di finanza pubblica, che viene anche posto a confronto con i valori previsti dal summenzionato Piano strutturale. In particolare, nel nuovo quadro tendenziale: il tasso di crescita del PIL reale viene registrato come pari allo 0,7 per cento per l’anno 2024 (rispetto ad un valore percentuale dell’1 per cento previsto nel suddetto Piano strutturale) e viene indicato come pari allo 0,6 per cento per l’anno in corso e allo 0,8 per cento per ciascuno degli anni 2026 e 2027 (i rispettivi valori percentuali annui, nel Piano strutturale, erano pari a 1,2, 1,1 e 0,8); il tasso di indebitamento netto delle pubbliche amministrazioni (in rapporto al PIL nominale) viene registrato come pari al 3,4 per cento per l’anno 2024 (rispetto ad un valore percentuale di 3,8 previsto nel suddetto Piano strutturale) e viene indicato come pari al 3,3 per cento per l’anno in corso, al 2,8 per cento per l’anno 2026 e al 2,6 per cento per l’anno 2027 (questi tre valori annui sono identici a quelli già previsti nel Piano strutturale); il tasso di disoccupazione è registrato, come valore medio nell’anno 2024, pari al 6,5 per cento (il valore è stato inferiore nell’ultima parte dell’anno) ed è previsto pari, sempre come valore medio annuo, al 6,1 per cento nell’anno 2025, al 5,9 per cento nell’anno 2026 e al 5,8 per cento nell’anno 2027 (nel suddetto Piano strutturale, i valori corrispondenti erano stimati pari al 7 per cento per l’anno 2024, al 6,6 per cento per l’anno 2025, al 6,5 per cento per l’anno 2026 e al 6,3 per cento per l’anno 2027).
Osserva, quindi, che nel corso del 2024 il mercato del lavoro ha fatto registrare un nuovo incremento dell’occupazione (+2,2 per cento in termini di ULA) e la graduale riduzione del tasso di disoccupazione (6,5 per cento, –1,1 punti percentuali rispetto all’anno precedente). In base alla rilevazione sulle forze di lavoro, nella media del 2024, il numero di occupati (15-64 anni) è cresciuto dell’1,4 per cento portando il tasso di occupazione al 62,2 per cento, in aumento di 0,7 punti percentuali rispetto al 2023. La dinamica positiva dell’occupazione è stata il risultato di un aumento dei lavoratori dipendenti più marcato di quello degli autonomi, sospinto in prevalenza dall’occupazione a tempo indeterminato.
Rileva come, per quanto riguarda lo scenario macroeconomico nazionale, inerente alle tendenze del mercato del lavoro, nel DFP si stimi per l’anno in corso un ulteriore marginale riduzione del tasso di disoccupazione in media d’anno, che si attesterebbe intorno al 6,1 per cento; il numero di occupati dovrebbe continuare a espandersi, affiancato da un rallentamento delle ore lavorate. Nel complesso le forze di lavoro dovrebbero continuare a crescere nel 2025, accelerando rispetto all’anno passato. Quanto alle proiezioni a legislazione vigente per gli anni successivi al 2025, nel documento si afferma che la dinamica positiva del mercato del lavoro dovrebbe rimanere sostanzialmente invariata con il tasso di disoccupazione che calerebbe ulteriormente, portandosi fino al 5,8 per cento nel 2027. L’evoluzione recente dello scenario internazionale ha infatti comportato una revisione al ribasso delle prospettive di crescita anche per l’anno 2026, che scendono allo 0,8 per cento, di –0,3 punti percentuali rispetto a quanto previsto dal Piano strutturale di bilancio dello scorso ottobre.
Passando più nello specifico alle materie di più stretto interesse della XI Commissione, segnala che la relazione annuale si sofferma sulle misure adottate nel 2024 nell’ambito delle politiche per il lavoro. Al riguardo, in linea con gli impegni assunti nel Piano strutturale di bilancio e con l’UE, il Governo ricorda che l’Italia continua a sostenere la partecipazione al mercato del lavoro, l’occupazione e l’allineamento tra le competenze possedute dalla forza lavoro e quelle richieste dalle transizioni verde e digitale di imprese e Pubbliche amministrazioni. I progressi realizzati riguardano sia le iniziative del PNRR, sia quelle di carattere nazionale ed europeo.
Dopo un breve excursus sulla situazione occupazionale nel 2024 rispetto al 2023 – che presenta un numero di occupati maggiore (+352.000), un tasso di occupazione per la popolazione tra i 15 e i 64 anni del 62,2 per cento e un tasso di disoccupazione pari al 6,6 per cento (-1,2 per cento) – il Governo si sofferma sui seguenti strumenti, introdotti o potenziati al fine di rafforzare l’andamento positivo del mercato del lavoro e supportare ulteriormente la partecipazione e l’occupazione di giovani, donne e individui in condizioni svantaggiate: prosecuzione dell’operatività del Programma GOL (Garanzia Occupabilità Lavoratori) e potenziamento dei Centri per l’impiego; potenziamento del Sistema duale e del Servizio civile universale; sostegno all’avvio di attività imprenditoriali e libero professionali e all’occupazione di giovani e donne, in aree svantaggiate; introduzione di incentivi per la permanenza al lavoro, proroga di alcuni istituti per il pensionamento anticipato e maggiore integrazione tra previdenza pubblica e complementare.
Quanto al Programma nazionale GOL, che è rivolto ai soggetti disoccupati o in transizione – quindi beneficiari di ammortizzatori sociali in costanza o in assenza di un rapporto di lavoro o di misure di sostegno al reddito – nonché ai soggetti fragili o vulnerabili con difficoltà a livello occupazionale, la relazione ricorda che la legge di bilancio 2025 ha stanziato ulteriori risorse per il Programma in esame.
Per quanto concerne il potenziamento dei Centri per l’impiego si segnala che all’interno delle linee di intervento previste dal PNRR da realizzarsi sempre per la fine del 2025 sono previste in totale 648 attività, di cui ne sono state realizzate 330 (48 per cento). Inoltre, risultano in uno stato di avanzamento rilevante 132 attività, corrispondenti al 46 per cento del totale.
Quanto al potenziamento del Sistema duale – anch’esso un obiettivo del PNRR posto al fine di sostenere i giovani e gli adulti senza istruzione secondaria nell’accesso alle opportunità di lavoro – la relazione ricorda che l’Italia ha già conseguito un buon risultato rispetto agli obiettivi fissati a fine 2025 per il potenziamento del Sistema Duale. In particolare, a novembre 2024, è stato realizzato: i) il 97 per cento dei percorsi individuali in modalità duale, finanziati dalle risorse del PNRR; ii) circa il 143,5 per cento dei percorsi individuali aggiuntivi, finanziati con risorse PNRR e nazionali. Inoltre, in considerazione della rilevanza e validità della misura, nella legge di bilancio per il 2025 sono state aumentate in via strutturale le risorse destinate al finanziamento dei percorsi formativi.
Per quanto riguarda il Servizio civile universale, che ha lo scopo di incrementare il numero di giovani che compiono un percorso di apprendimento non formale e accrescere le loro conoscenze e competenze, il Governo sottolinea l’ampia partecipazione all’iniziativa rispetto all’obiettivo di giugno 2026, che prevede l’avvio al Servizio Civile Universale di oltre 167.000 giovani. Infatti, tra il 2021 e il 2023, per circa 97.000 giovani si sono conclusi i progetti di servizio civile. Nel corso del 2023, i volontari avviati al Servizio civile universale sono stati 54.785, di cui 53.830 in Italia e 955 all’estero.
Quanto agli incentivi all’assunzione e alla produttività, la relazione ricorda che nei primi mesi del 2024 si è osservata una leggera flessione del numero di rapporti incentivati dovuta principalmente alla modifica di alcuni esoneri contributivi che risultano attivi solo in alcuni periodi dell’anno.
La legge di bilancio 2025 (articolo 1, comma 405, legge n. 207 del 2024) ha incrementato le risorse destinate agli sgravi contributivi per le assunzioni di soggetti con meno di 35 anni, mai occupati a tempo indeterminato (Bonus giovani), di donne in condizioni di svantaggio (Bonus donne) e per quelle effettuate da datori di lavoro privati che occupano fino a 10 dipendenti, presso una sede o unità produttiva ubicata in una delle regioni della Zona economica Speciale unica per il Mezzogiorno (Abruzzo, Molise, Campania, Basilicata, Sicilia, Puglia, Calabria e Sardegna) (Bonus ZES Unica Mezzogiorno).
Sottolinea poi come la relazione si soffermi sulle modifiche apportate all’Assegno di inclusione (ADI), ricordando che esso è mirato a garantire alle famiglie fragili non solo un adeguato sostegno al reddito, ma soprattutto l’attivazione e l’accesso ai servizi sociali abilitanti, per i più vulnerabili, e il sostegno al reinserimento nel mercato del lavoro per coloro che sono in grado di lavorare. Al riguardo, sempre nella relazione viene ricordato che la legge di bilancio per il 2025 ha adeguato le soglie di accesso e l’importo del beneficio economico, in modo da estenderne la platea dei beneficiari, elevando l’integrazione del reddito familiare da 6.000 a un massimo di 6.500 euro annui (moltiplicata per la scala di equivalenza ADI), nonché da 7.560 a 8.190 euro annui, se il nucleo familiare è composto da persone tutte di età pari o superiore a 67 anni o da altri familiari tutti in condizioni di disabilità grave o di non autosufficienza. La relazione poi, soffermandosi sull’analisi del monitoraggio INPS relativo all’ADI e al Supporto per la Formazione e il Lavoro (SFL), pubblicato a gennaio 2025, indica che il numero di nuclei familiari che hanno richiesto l’ADI, con domanda accolta, nel 2024, è stato pari a 758.872, con un numero di persone coinvolte pari a oltre 1,82 milioni, per la maggior parte residenti nel Sud Italia, evidenziando che i nuclei familiari beneficiari sono stati caratterizzati per il 31 per cento dalla presenza di minori, per il 30 per cento di soggetti con disabilità, per il 39 per cento di ultrasessantenni. Quanto poi all’importo medio mensile, si afferma che esso è stato pari a 620 euro, con lievi differenziazioni a livello territoriale.
Nella relazione viene quindi evidenziato il procedimento che attiene al processo di presa in carico ADI, rilevando che, in base a dati di monitoraggio ministeriale, nel 2024 sono state avviate 668.030 prese in carico, sono state completate 610.104 analisi preliminari e sono stati sottoscritti 401.240 Patti per l’inclusione sociale.
Per quanto riguarda il tema del Supporto Formazione Lavoro – misura di attivazione al lavoro, riconosciuta alle persone tra 18 e 59 anni che non hanno i requisiti per accedere all’Assegno di inclusione – la relazione ricorda che la legge di bilancio ha disposto l’incremento da 350 a 500 euro dell’importo del beneficio economico mensile – quale indennità di partecipazione alle misure di attivazione lavorativa – ed esteso la sua durata fino a un massimo di dodici mensilità, prorogabile per un massimo di ulteriori dodici mesi, previo aggiornamento del Patto di Servizio Personalizzato (PSP), qualora, allo scadere dei primi dodici mesi di fruizione, il richiedente risulti partecipare ad un corso di formazione.
La relazione ricorda altresì che, dai dati di monitoraggio, i beneficiari di almeno una mensilità della misura Supporto Formazione e Lavoro risultano 132.882, tra settembre 2023 e la fine del 2024, con una media di sei mensilità mediamente percepite.
In relazione alla materia previdenziale, il Governo ricorda che, in coerenza con quanto annunciato nel Piano, la legge di bilancio per il 2025 ha previsto alcuni incentivi e modifiche riguardo ai criteri di accesso al pensionamento, per consentire un allungamento della vita lavorativa, in condizioni specifiche. In particolare, viene prevista la detassazione e l’estensione dell’incentivo contributivo per i lavoratori che, pur maturando i requisiti per la pensione anticipata, decidano di continuare a lavorare. Tale misura è estesa ai lavoratori che a fine 2025 maturino i requisiti per il pensionamento anticipato, mentre è confermata l’esclusione dall’imponibile fiscale della somma corrispondente alla quota di contribuzione corrisposta interamente al lavoratore.
Inoltre, anche al fine di attutire la tendenza a una brusca caduta negli organici di alcune amministrazioni, è eliminato l’obbligo di collocamento a riposo per i dipendenti pubblici che compiuti i 65 anni di età possano fruire del trattamento pensionistico anticipato.
Si segnala altresì l’introduzione della possibilità per le pubbliche amministrazioni (anche di diritto pubblico, ad eccezione dei magistrati e degli avvocati e procuratori dello Stato, per i quali il limite massimo per il collocamento a riposo di ufficio è pari a 70 anni, e del personale delle forze armate, delle forze di polizia e vigili del fuoco) di concordare con il dipendente il trattenimento in servizio oltre il limite di 67 anni, ma non oltre i 70 anni, nel limite del 10 per cento delle facoltà assunzionali autorizzate.
La legge di bilancio 2025 ha altresì prorogato taluni istituti di pensionamento anticipato (cosiddetto Opzione Donna, Quota 103 e APE sociale) in deroga al regime generale.
Per quanto concerne la previdenza complementare, la legge di bilancio 2025 (articolo 1, commi 181-185, legge n. 207 del 2024) ha previsto per specifici soggetti e condizioni la possibilità di cumulare i contributi versati nella previdenza pubblica con il valore delle prestazioni di rendita di forme pensionistiche di previdenza complementare, ai fini del raggiungimento dell’importo necessario per accedere alla pensione nel sistema contributivo.
La relazione annuale si sofferma sui progressi nell’attuazione delle misure previste per l’estensione del PNRR per quanto concerne la riforma della Pubblica amministrazione, confermando le ipotesi assunte in merito alla riduzione dei costi burocratici e del divario rispetto alla frontiera efficiente, nell’ambito della valutazione d’impatto della medesima riforma della P.A., indicando i marcati progressi in relazione alle procedure di reclutamento e sul versante della semplificazione delle procedure. Per quanto riguarda la valorizzazione del capitale umano, la relazione evidenzia che è stato definito un quadro strategico per la programmazione della formazione come leva di pianificazione strategica delle amministrazioni e di individuazione delle aree di competenze trasversali e degli obiettivi di sviluppo delle competenze per la transizione amministrativa, digitale ed ecologica; inoltre, è stata ampliata l’offerta formativa erogata attraverso la piattaforma Syllabus, in coerenza con il modello delle competenze definito, come previsto nei Piani integrati di attività e organizzazione (PIAO).
Inoltre, la relazione afferma che il Governo sta lavorando per il raggiungimento degli obiettivi a fine 2026, per la diffusione della mobilità verticale e orizzontale, e per il 2028, per il completamento di un primo ciclo di valutazione e di assegnazione di premialità, nell’ambito del nuovo quadro di valutazione della performance.
La relazione ricorda altresì che la legge di bilancio per il 2025 ha previsto risorse nei trienni 2025-2027 e 2028-2030 per il rinnovo dei contratti dei dipendenti pubblici. Tale spesa sarà funzionale ad assicurare un aumento annuale delle retribuzioni dell’1,8 per cento lungo il triennio 2025-2027, dell’1,9 per cento nel 2028 e del 2 per cento tra il 2029 e il 2030.
Quanto all’occupazione femminile e al bilanciamento di genere, la relazione afferma che la legge di bilancio 2024 ha introdotto una decontribuzione per le madri con due o più figli, trasformata in misura strutturale dal 2025. Parallelamente, a livello aziendale, si prosegue con l’implementazione della certificazione di parità di genere (obiettivo PNRR) e l’adozione di un Patto sulla maternità tra Stato e imprese. Tali misure sono volte a stimolare l’occupazione e l’occupabilità femminile con l’obiettivo di una maggiore uguaglianza tra i generi nel mondo del lavoro. Nonostante il divario da colmare sia ancora rilevante, tali misure potrebbero contribuire a sostenere la dinamica positiva mostrata dagli indicatori legati alla parità lavorativa tra uomini e donne, come evidenziato anche nel Bilancio di Genere prodotto dal MEF.
La relazione afferma che rimane sostanzialmente stabile il tasso di partecipazione femminile (15-64 anni), interrompendo la traiettoria di rapida crescita degli anni precedenti, attestandosi al 57,6 per cento nel 2024 (-0,1 punti percentuali), un valore ancora lontano dalla media europea (70,7 per cento).
Si segnala infine che il Documento in esame indica i disegni di legge da considerare come collegati alla manovra di bilancio; nell’ambito di tale elenco, si segnala (tralasciando i disegni di legge già presentati alle Camere o comunque già varati dal Consiglio dei ministri) la previsione di collegati recanti: interventi in materia di disciplina pensionistica; misure a sostegno delle politiche per il lavoro e delle politiche sociali; interventi a favore delle politiche di contrasto alla povertà; disposizioni in materia di sviluppo della carriera dirigenziale e della valutazione della performance del personale dirigenziale e non dirigenziale delle pubbliche amministrazioni (quest’ultimo disegno di legge è stato già approvato, ma in sede di esame preliminare, dal Consiglio dei ministri del 13 marzo 2025).
Walter RIZZETTO, presidente, nessuno chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell’esame ad altra seduta.
La seduta termina alle 13.50.
UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI
Mercoledì 16 aprile 2025.
L’ufficio di presidenza si è riunito dalle 13.50 alle 13.55.
AVVERTENZA
Il seguente punto all’ordine del giorno non è stato trattato:
COMITATO RISTRETTO
Riduzione dei termini per la liquidazione del trattamento di fine servizio dei dipendenti delle amministrazioni pubbliche e rivalutazione dei limiti di importo per l’erogazione rateale del medesimo trattamento.
C. 1254 Alfonso Colucci e C. 1264 Bagnasco.
SEDE REFERENTE
Martedì 15 aprile 2025. — Presidenza del presidente della I Commissione, Nazario PAGANO. – Interviene la sottosegretaria di Stato per i rapporti con il Parlamento, Matilde Siracusano.
La seduta comincia alle 10.20.
DL 25/2025: Disposizioni urgenti in materia di reclutamento e funzionalità delle pubbliche amministrazioni.
C. 2308 Governo.
(Seguito dell’esame e rinvio).
La Commissione prosegue l’esame del provvedimento, rinviato nella seduta del 10 aprile 2025.
Nazario PAGANO, presidente, in assenza di obiezioni, dispone l’attivazione del sistema di ripresa a circuito chiuso.
Preliminarmente avverte che è stato ritirato l’emendamento Tassinari 12.99. Comunica inoltre che sono stati presentati subemendamenti alle proposte emendative 4.103, 7.06, 7.07, 8.026, 11.02, 12.186, 12.187, 12.044, 14.55, 14.56, 14.57, 15.7, 17.03, 20.6, 20.04 e 21.014 dei Relatori e 17.02 e 21.3 del Governo, che sono in distribuzione.
Avverte che le presidenze hanno ritenuto irricevibili, in quanto prive del carattere accessorio tipico dei subemendamenti che possono proporre modifiche unicamente nell’ambito testuale dell’emendamento al quale si riferiscono o in un ambito strettamente connesso, le proposte subemendative: Pietrella 0.7.07.1; Sportiello 0.8.026.2, limitatamente alla parte consequenziale; Sportiello 0.8.026.9; Sportiello 0.8.026.10; Patriarca 0.8.026.11; Gabellone 0.8.026.12; D’Orso 0.11.02.2; Barzotti 0.11.02.3; Barzotti 0.11.02.4; Aiello 0.11.02.5; Barzotti 0.11.02.6; Dori 0.12.186.2; gli identici Scotto 0.14.57.8, Mari 0.14.57.9 e Barzotti 0.14.57.10; Maiorano 0.14.56.2; gli identici Giuliano 0.17.03.2, Scotto 0.17.03.3, Mari 0.17.03.4, limitatamente alle lettere a), numero 1), e b); Mari 0.17.03.5; Scotto 0.20.04.1.
Con riferimento alla lettera dell’onorevole Zaratti, con la quale si chiede di dichiarare inammissibile l’emendamento 15.7 dei Relatori, fa presente che le Presidenze hanno ritenuto ammissibile l’emendamento in questione e ritengono di confermare tale valutazione, in quanto trattasi di proposta che integra le competenze – in materia ambientale e di gestione dei rifiuti – del Commissario straordinario per il Giubileo della Chiesa cattolica 2025. Al riguardo, fa presente che, nell’ambito delle misure di organizzazione delle pubbliche amministrazioni contenute nel decreto-legge, l’articolo 15 del medesimo già interviene sui compiti del Commissario straordinario, con riferimento a distinti ambiti (l’acquisizione della disponibilità di edifici scolastici in vista della Giornata mondiale della gioventù e il potenziamento del numero unico di emergenza NUE 112).
Peraltro la proposta emendativa non appare lesiva delle competenze della Regione Lazio, giacché l’articolo 13 del decreto-legge 17 maggio 2022, n. 50 già dispone espressamente che il Commissario straordinario per il Giubileo della Chiesa cattolica 2025 esercita le competenze in materia ambientale e di gestione dei rifiuti assegnate alle regioni ai sensi dell’articoli 196 e 208 del decreto legislativo n. 152 del 2006.
Ricorda che nella seduta del 10 aprile scorso si è svolta la discussione sul complesso delle proposte emendative e che oggi si passerà all’esame delle stesse.
Invita quindi i Relatori a esprimere i pareri sulle proposte emendative e subemendative presentate.
Arturo SCOTTO (PD-IDP), intervenendo sull’ordine dei lavori, sottolinea l’importanza di conoscere i pareri dei Relatori e del Governo sulla totalità delle proposte emendative all’esame della Commissione.
La Sottosegretaria Matilde SIRACUSANO avverte che gran parte dell’istruttoria sulle proposte emendative è già stata svolta e auspica dunque che entro la giornata di oggi o di domani verranno sciolte anche le ultime riserve. Sottolinea che allo stato attuale risultano accantonate all’incirca 70 proposte emendative, di cui molte dell’opposizione.
Arturo SCOTTO (PD-IDP), intervenendo sull’ordine dei lavori, ringraziata la Sottosegretaria, ricorda che la Commissione è in una situazione di stallo da ormai due mesi sul provvedimento in esame, complice anche la bollinatura tardiva. Aggiunge che, per questo motivo, il tempo a disposizione per il ciclo di audizioni è stato notevolmente compresso. A fronte di un testo che, a seguito dell’approvazione degli emendamenti della maggioranza, subirà importanti variazioni contenutistiche, denuncia un vero e proprio assalto alla diligenza da parte del Governo.
Per questi motivi, e per l’evidente mancanza di molti dei pareri del Governo sulle proposte emendative da esaminare, si rivolge alla Presidenza, sostenendo che quest’ultima ha il dovere di stigmatizzare il comportamento scorretto tenuto dal Governo, in quanto le condizioni attuali non permettono di avere un quadro completo e, quindi, di procedere secondo un ordinato svolgimento dei lavori.
Valentina BARZOTTI (M5S), ricordato che quello in esame risulta essere ormai il terzo decreto sulla pubblica amministrazione, e che la situazione appare analoga alle precedenti esperienze, auspica l’immediata convocazione di un ufficio di presidenza perché, riprendendo le considerazioni dell’onorevole Scotto, il calendario troppo stringente e la mancanza dei pareri del Governo e dei Relatori rendono impossibile il corretto proseguo dei lavori.
La Sottosegretaria Matilde SIRACUSANO chiarisce che i pareri sono disponibili per la maggior parte delle proposte emendative e che quelle su cui il parere manca sono comunque in fase di istruttoria.
Fa presente la sua apertura a collaborare, rendendosi disponibile ad indicare, per ogni emendamento accantonato, la fase istruttoria e i relativi dubbi in merito.
Propone comunque di iniziare i lavori, in quanto vi è la possibilità di comunicare tutti i pareri sulle proposte emendative riferite ai primi cinque articoli del provvedimento in esame.
Arturo SCOTTO (PD-IDP) manifesta contrarietà rispetto alla proposta della Sottosegretaria di esaminare i primi cinque articoli e, appellandosi al presidente, pretende di conoscere la totalità dei pareri.
Lamenta infine come sia stata richiesta l’audizione del Ministro Zangrillo ma che, nonostante continui a rendere pubbliche dichiarazioni sul tema oggetto del provvedimento, non si sia mai presentato innanzi alle Commissioni per i dovuti chiarimenti.
Nazario PAGANO, presidente, chiarito che le garanzie costituzionali saranno assicurate dalla Presidenza, comprende le pretese dell’opposizione di ottenere l’insieme dei pareri, ma al contempo fa presente la necessità di procedere sui lavori per evitare di incidere ulteriormente sulle tempistiche.
Tiziana NISINI (LEGA), relatrice per la XI Commissione, anche a nome dei colleghi Paolo Emilio Russo, relatore per la I Commissione, e Marta Schifone, relatrice per la XI Commissione, propone l’accantonamento dell’emendamento Soumahoro 1.1, mentre esprime parere favorevole sull’emendamento Manes 1.2. Propone l’accantonamento dell’emendamento Zaratti 1.5 e invita al ritiro dell’emendamento Polo 1.7. Propone l’accantonamento degli identici emendamenti Ruffino 1.14, Giagoni 1.15 e Zaratti 1.16, mentre esprime parere contrario sull’articolo aggiuntivo Mari 1.02. Invita al ritiro dell’emendamento Romano 2.1, mentre esprime parere contrario sull’emendamento Zaratti 2.4. Invita al ritiro dell’emendamento Volpi 2.6, mentre propone l’accantonamento degli emendamenti Pizzimenti 2.7 e Zinzi 2.8. Invita al ritiro dell’emendamento Zinzi 2.9 ed esprime parere contrario sull’emendamento Faraone 2.18. Propone l’accantonamento dell’emendamento Calderone 2.19 ed esprime parere contrario sull’emendamento Ruffino 2.23. Invita al ritiro dell’emendamento De Corato 2.24, mentre esprime parere contrario sull’articolo aggiuntivo Soumahoro 2.01. Raccomanda l’approvazione dell’emendamento 3.70 dei Relatori, mentre invita al ritiro degli emendamenti Tenerini 3.2 e Gentile 3.6. Esprime parere contrario sull’emendamento Scotto 3.10, mentre esprime parere contrario sugli identici emendamenti Mari 3.11 e Alfonso Colucci 3.12. Esprime parere favorevole sugli identici emendamenti Tenerini 3.13, Scotto 3.14, Boschi 3.15 e Giaccone 3.16, purché riformulati nei termini riportati in allegato.
Valentina BARZOTTI (M5S), intervenendo sull’ordine dei lavori, fa presente che gli uffici legislativi segnalano che la trasmissione a circuito chiuso non è funzionante.
Nazario PAGANO, presidente, chiarisce che il sistema di ripresa a circuito chiuso è attivo e che i tecnici provvederanno a sistemare i malfunzionamenti.
Tiziana NISINI (LEGA), relatrice per la XI Commissione, esprime parere contrario sugli emendamenti Barzotti 3.18 e Tucci 3.19. Esprime parere favorevole sugli identici emendamenti Zaratti 3.22, Ruffino 3.23, Bordonali 3.24, Barzotti 3.25, ed esprime parere favorevole sull’emendamento Urzì 3.28, purché riformulato nei termini riportati in allegato Propone l’accantonamento dell’emendamento Castiglione 3.30, mentre esprime parere favorevole sull’emendamento Morgante 3.33, purché riformulato nei termini riportati in allegato.
Si rimette alle Commissioni per quanto riguarda l’emendamento Iezzi 3.69, mentre esprime parere contrario sugli emendamenti Aiello 3.35, Carotenuto 3.37 e Casu 3.39. Esprime parere favorevole sull’emendamento Giovine 3.40. Esprime parere contrario sull’emendamento Ruffino 3.46. Esprime parere favorevole sull’emendamento Zinzi 3.47, purché riformulato nei termini riportati in allegato (vedi allegato 2). Esprime parere contrario sugli emendamenti Zaratti 3.53 e Carmina 3.63. Esprime parere favorevole sugli identici emendamenti Del Barba 3.64 e Squeri 3.68, purché riformulati nei termini riportati in allegato. Esprime parere contrario sull’emendamento Scotto 3.67. Propone l’accantonamento degli identici articoli aggiuntivi Zaratti 3.02 e Ruffino 3.03. Esprime parere favorevole sull’articolo aggiuntivo Pretto 3.08. Esprime parere contrario sugli emendamenti Alifano 4.1, Carmina 4.4 e Casu 4.5. Propone l’accantonamento dell’emendamento Carotenuto 4.6. Esprime parere contrario sugli identici subemendamenti Zaratti 0.4.103.1 e Scotto 0.4.103.2, nonché sul subemendamento Scotto 0.4.103.3. Raccomanda l’approvazione dell’emendamento 4.103 dei Relatori. Invita al ritiro degli identici emendamenti Cangiano 4.10 e Sasso 4.11. Propone l’accantonamento degli identici emendamenti Soumahoro 4.12, Mari 4.13 e Tenerini 4.14. Esprime parere contrario sugli identici emendamenti Manzi 4.15, Gribaudo 4.16, Mari 4.17 e Caso 4.18. Propone l’accantonamento dell’emendamento Rizzetto 4.24. Esprime parere contrario sugli emendamenti Grippo 4.25, gli identici Caso 4.28 e Mari 4.29, Grippo 4.35 e Toni Ricciardi 4.42. Invita al ritiro dell’emendamento Congedo 4.46. Esprime parere favorevole sugli identici emendamenti Sasso 4.48 e Amorese 4.49, purché riformulati nei termini riportati in allegato. Esprime parere favorevole sugli identici emendamenti Ruffino 4.55, Roggiani 4.56, Castiglione 4.57, Zaratti 4.58, Bonafè 4.59, Alifano 4.60. Propone l’accantonamento degli emendamenti Giglio Vigna 4.61, Tassinari 4.62, Amato 4.63, degli identici Tenerini 4.64, Mollicone 4.65, Casu 4.66, Iaria 4.67. Propone l’accantonamento dell’emendamento Tassinari 4.68. Esprime parere contrario sull’emendamento Piccolotti 4.69. Invita al ritiro degli emendamenti Mollicone 4.74, Loizzo 4.75 e Bagnai 4.76. Esprime parere favorevole sull’emendamento Montaruli 4.82. Propone l’accantonamento degli emendamenti La Salandra 4.85 e Ruffino 4.88. Esprime parere contrario sugli identici emendamenti Boschi 4.96 e Caparvi 4.97. Invita al ritiro dell’emendamento Ciocchetti 4.77. Esprime parere contrario sull’emendamento Casu 4.95. Invita al ritiro dell’emendamento Varchi 4.83. Esprime parere contrario sugli articoli aggiuntivi Sarracino 4.01 e Mari 4.03, sugli identici articoli aggiuntivi Gianassi 4.04 e Giuliano 4.05, nonché sugli identici articoli aggiuntivi Scotto 4.08 e Barzotti 4.09. Invita al ritiro degli articoli aggiuntivi Ciocchetti 4.010 e Rizzetto 4.013. Esprime parere contrario sugli identici emendamenti Scotto 5.2 e Mari 5.3, sull’emendamento Zaratti 5.4 e sugli identici emendamenti Gribaudo 5.6, Boschi 5.7, Tassinari 5.8 e Milani 5.10, nonché sugli identici emendamenti Tenerini 5.11, Scotto 5.12 e Boschi 5.13 e sull’emendamento Barzotti 5.14. Invita al ritiro dell’emendamento Rizzetto 5.16. Propone l’accantonamento degli articoli aggiuntivi Lancellotta 5.03 e Giaccone 5.04. Invita al ritiro degli emendamenti Battilocchio 6.1 e 6.2 e Urzì 6.4. Propone l’accantonamento degli emendamenti Urzì 6.6 e Lucaselli 6.8.
Nazario PAGANO, presidente, sospende la seduta per una breve pausa per consentire ai Relatori di sciogliere alcuni dubbi relativi ai pareri.
La seduta, sospesa alla 10.45, è ripresa alle 10.50.
Tiziana NISINI (LEGA), relatrice per la XI Commissione, anche a nome dei colleghi Paolo Emilio Russo, relatore per la I Commissione, e Marta Schifone, relatrice per la XI Commissione, invita al ritiro dell’emendamento Tenerini 6.9. Esprime parere contrario sugli identici articoli aggiuntivi Scotto 6.01, Auriemma 6.02, nonché sugli identici articoli aggiuntivi Scotto 6.04, Mari 6.05 e Auriemma 6.06. Invita al ritiro dell’articolo aggiuntivo Candiani 6.07 ed esprime parere contrario sull’articolo aggiuntivo Morfino 6.08. Esprime parere favorevole sugli identici articoli aggiuntivi Morgante 6.010 e Giaccone 6.011, purché riformulati nei termini riportati in allegato . Propone l’accantonamento degli identici articoli aggiuntivi Colucci 6.013, Zaratti 6.015 e Giaccone 6.016.
Passando all’espressione dei pareri sulle proposte emendative riferite all’articolo 7, esprime parere favorevole sull’emendamento Malagola 7.2, proponendo l’accantonamento dell’emendamento Malagola 7.4. Raccomanda l’approvazione dell’emendamento 7.7 dei Relatori. Propone l’accantonamento degli articoli aggiuntivi Giaccone 7.02 e 7.05 e dei subemendamenti Pellegrini 0.7.06.1, Gentile 0.7.06.2 nonché dell’articolo aggiuntivo 7.06 dei Relatori. Raccomanda l’approvazione dell’articolo aggiuntivo 7.07 dei Relatori. Passando all’espressione dei pareri sulle proposte emendative riferite all’articolo 8, esprime parere contrario sull’emendamento Del Barba 8.1. Propone l’accantonamento degli identici emendamenti De Monte 8.2, Peluffo 8.3, Roggiani 8.4, Bonafè 8.5, mentre esprime parere contrario sull’emendamento Zaratti 8.9. Propone l’accantonamento dell’emendamento Giorgianni 8.10. Esprime parere contrario sugli emendamenti e Curti 8.12. Invita al ritiro degli identici emendamenti Tenerini 8.15, Scotto 8.16 e Boschi 8.17, proponendo l’accantonamento degli identici emendamenti Tenerini 8.18, Scotto 8.19 e Boschi 8.20. Esprime parere favorevole sull’emendamento Zinzi 8.22. Esprime parere favorevole sull’emendamento Patriarca 8.23, se riformulato nel testo dell’emendamento Cangiano 8.27. Esprime parere favorevole sugli identici emendamenti Steger 8.24 e Cattoi 8.25, nonché sull’emendamento Cangiano 8.27. Esprime parere contrario sull’emendamento Scotto 8.28, mentre esprime parere favorevole sugli emendamenti Iezzi 8.30 e Malavasi 8.31. Invita al ritiro dell’emendamento Romano 8.38. Propone l’accantonamento dell’emendamento Varchi 8.41 e degli identici emendamenti Lai 8.42 e Lampis 8.43, invitando al ritiro dell’emendamento Volpi 8.48. Esprime parere contrario sugli emendamenti Iacono 8.49 e Tucci 8.50. Invita, infine, al ritiro degli emendamenti Ziello 8.51, Volpi 8.52 e Bordonali 8.53.
Marta SCHIFONE (FDI), relatrice la XI Commissione, anche a nome dei colleghi Paolo Emilio Russo, relatore per la I Commissione, e Tiziana Nisini, relatrice per la XI Commissione, esprime parere contrario sugli emendamenti Colucci 8.58 e Carmina 8.60, mentre esprime parere favorevole sull’emendamento Battilocchio 8.63, purché riformulato nei termini riportati in allegato. Esprime parere contrario sull’emendamento Orrico 8.65, proponendo l’accantonamento degli emendamenti Caparvi 8.66 e Ziello 8.67. Invita al ritiro dell’emendamento Marchetto Aliprandi 8.69 e degli identici emendamenti Tenerini 8.71, Manzi 8.72, Piccolotti 8.73 e Boschi 8.74, mentre esprime parere favorevole sull’emendamento Sbardella 8.79, purché riformulato nei termini riportati in allegato. Propone l’accantonamento dell’emendamento Urzì 8.78, mentre esprime parere contrario sull’emendamento Simiani 8.84. Propone l’accantonamento dell’emendamento Urzì 8.87 e invita il presentatore al ritiro dell’emendamento Nazario Pagano 8.90. Esprime parere favorevole sull’emendamento Urzì 8.94, proponendo l’accantonamento degli articoli aggiuntivi Giaccone 8.02 e Romano 8.03. Esprime parere contrario sugli articoli aggiuntivi Mari 8.06 e Scotto 8.07 e sugli identici articoli aggiuntivi Scotto 8.08 e Mari 8.09. Invita i presentatori al ritiro dell’articolo aggiuntivo Gusmeroli 8.013, proponendo l’accantonamento dell’articolo aggiuntivo Romano 8.016. Esprime parere contrario sugli identici articoli aggiuntivi Auriemma 8.017, Mari 8.018 e Scotto 8.019. Propone l’accantonamento dell’articolo aggiuntivo Rizzetto 8.020. Esprime parere contrario sull’articolo aggiuntivo Bonafè 8.021 e sui subemendamenti Sportiello 0.8.026.1 e 0.8.026.2, per la parte dichiarata ricevibile.
Valentina BARZOTTI (M5S) chiede di comprendere il criterio utilizzato per dichiarare ricevibile solo nella prima parte la proposta subemendativa 0.8.026.2, a prima firma della collega Sportiello.
Nazario PAGANO, presidente, ricorda che le proposte subemendative, per essere ritenute ricevibili, devono recare modifiche strettamente connesse alla proposta emendativa alla quale si riferiscono. Nel caso della proposta subementativa Sportiello 0.8.026.2 segnala che esclusivamente la prima parte di tale proposta risultava connessa all’ambito testuale di quella alla quale si riferiva.
Marta SCHIFONE (FDI), relatrice la XI Commissione, anche a nome dei colleghi Paolo Emilio Russo, relatore per la I Commissione, e Tiziana Nisini, relatrice per la XI Commissione, esprime parere contrario sui subemendamenti Sportiello 0.8.026.3, 0.8.026.4 e 0.8.026.5, nonché sugli identici subemendamenti Scotto 0.8.026.6, Mari 0.8.026.7 e Barzotti 0.8.026.8. Propone l’accantonamento dell’articolo aggiuntivo 8.026 dei Relatori. Passando all’espressione dei pareri sulle proposte emendative riferite all’articolo 9, esprime parere favorevole sull’emendamento Polo 9.1, a condizione che venga riformulato nei termini riportati in allegato. Propone l’accantonamento degli identici emendamenti Gribaudo 9.2. Ruffino 9.4, Zaratti 9.5, Fornaro 9.6 e Giaccone 9.7, mentre esprime parere favorevole sull’emendamento Urzì 9.8. Invita il presentatore al ritiro dell’emendamento Caroppo 9.11; esprime parere contrario sugli articoli aggiuntivi Sottanelli 9.04, Sarracino 9.05 e Sottanelli 9.06. Propone l’accantonamento degli articoli aggiuntivi Fabrizio Rossi 9.07 e Patriarca 9.013. Passando all’espressione dei pareri sulle proposte emendative riferite all’articolo 10, esprime parere favorevole sugli identici emendamenti Tenerini 10.4, Caparvi 10.5 e Mascaretti 10.6, mentre esprime parere contrario sugli emendamenti Zaratti 10.11, De Luca 10.15 e 10.16. Propone l’accantonamento dell’emendamento Pizzimenti 10.25. Esprime parere contrario parere contrario sull’articolo aggiuntivo Caso 10.021.
Propone l’accantonamento dell’articolo aggiuntivo Nazario Pagano10.01. Invita il presentatore al ritiro dell’articolo aggiuntivo Caretta 10.04. Propone l’accantonamento degli articoli aggiuntivi Maerna 10.014 e 10.027 dei Relatori, raccomandando l’approvazione dell’articolo aggiuntivo 10.028 dei Relatori. Passando all’espressione dei pareri sulle proposte emendative riferite all’articolo 11, invita i presentatori al ritiro degli emendamenti Tenerini 11.1 e Patriarca 11.2, esprimendo parere contrario sugli identici emendamenti Marattin 11.3 e Fenu 11.4; propone l’accantonamento degli emendamenti Iezzi 11.5 e Mattia 11.6; esprime parere favorevole sull’emendamento Iezzi 11.7, a condizione che venga riformulato nei termini riportati in allegato. Esprime parere contrario sui subemendamenti Aiello 0.11.02.1 e Scotto 0.11.02.7.
Valentina BARZOTTI (M5S) fa presente di non comprendere la dichiarazione di irricevibilità dell’articolo aggiuntivo 0.11.02.4, a sua prima firma, recante norme per l’adozione di un Piano straordinario nazionale per la tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro, nonché delle altre proposte subemendative presentate dai colleghi del suo gruppo. Contesta, infatti, che la maggioranza, con l’articolo aggiuntivo 11.02 dei Relatori, possa introdurre disposizioni urgenti per la funzionalità dell’Ispettorato nazionale del lavoro, mentre all’opposizione venga impedito, con le menzionate declaratorie di irricevibilità, di avanzare proposte subemendative riguardanti la stessa materia.
Nazario PAGANO, presidente, nel confermare l’irricevibilità delle proposte subemendative citate, ribadisce che i subemendamenti per essere ritenuti ricevibili devono proporre modifiche unicamente nell’ambito testuale dell’emendamento al quale si riferiscono o in un ambito strettamente connesso.
Valentina BARZOTTI (M5S) dichiara di prendere atto che, dichiarando irricevibili le proposte in questione, la maggioranza sta bocciando un intervento che intende introdurre in piano nazionale volto a garantire la salute e sicurezza dei lavoratori. Rileva come, sul tema, il Governo si limita ad agire adottando esclusivamente interventi spot. Denuncia la mancanza di volontà da parte del Governo di intervenire, mediante apposite fattispecie di reati, con una politica di prevenzione delle violazioni delle norme in materia di sicurezza sui luoghi di lavori. Sottolinea che ciò è reso in forma chiara dalla irricevibilità dell’articolo aggiuntivo D’Orso 0.11.02.2, volta ad istituire la Direzione nazionale sul lavoro presso la Corte di cassazione e la figura del Procuratore nazionale sul lavoro. Denuncia, inoltre, l’inefficienza del sistema di prevenzione della patente a punti per le imprese, introdotta per rispondere all’alto numero di incidenti sui luoghi di lavoro in alcuni settori. Conclude ribadendo che la maggioranza si assume la responsabilità di bocciare l’introduzione di un serio piano straordinario nazionale per garantire la sicurezza dei lavoratori nei luoghi di lavoro.
Arturo SCOTTO (PD-IDP), intervenendo sull’ordine dei lavori, chiede, con spirito costruttivo, che sul tema della irricevibilità delle proposte subemendative ci sia uniformità. Ricorda, infatti, che con l’articolo aggiuntivo 17.02 del Governo si intende istituire una Cabina di regia per il coordinamento strategico e la definizione di politiche e direttive efficaci in materia di valorizzazione e sviluppo del mercato dei capitali. Evidenzia, dunque, come con tale intervento emendativo si introduca ex novo un organo, in maniera non del tutto dissimile da quanto si chiede di fare con alcune delle proposte subemendative in questione dichiarate irricevibili. Contesta, pertanto, la diversità di trattamento tra i diversi interventi emendativi e richiama ancora una volta la necessità che ci si doti di criteri oggettivi e uniformi per la valutazione delle irricevibilità delle proposte subemendative.
Nazario PAGANO, presidente, ricorda che nel corso della seduta odierna ha già avuto modo di enunciare il criterio che determina l’irricevibilità delle proposte subemendative. A tal fine, ribadisce che le presidenze hanno ritenuto irricevibili, in quanto prive del carattere accessorio tipico dei subemendamenti, le proposte che non propongano modifiche riferite unicamente all’ambito testuale, o in un ambito strettamente connesso, all’emendamento al quale si riferiscono.
Marta SCHIFONE (FDI), relatrice per la XI Commissione, anche a nome dei colleghi Paolo Emilio Russo, relatore per la I Commissione, e Tiziana Nisini, relatrice per la XI Commissione, propone l’accantonamento dell’articolo aggiuntivo 11.02 dei Relatori. Passando all’espressione dei pareri sulle proposte emendative riferite all’articolo 12, esprime parere contrario sull’emendamento Sportiello 12.1 e propone l’accantonamento degli emendamenti Maccari 12.2, per la parte ammissibile, Kelany 12.4 e 12.5 e Tenerini 12.6. Esprime parere contrario sull’emendamento Gianassi 12.14. Propone l’accantonamento dell’emendamento Iezzi 12.27. Esprime parere contrario sull’emendamento Gianassi 12.28. Esprime parere favorevole sull’emendamento Schiano Di Visconti 12.29, a condizione che venga riformulato nei termini riportati in allegato, esprimendo parere contrario sugli emendamenti Ruffino 12.32, Casu 12.33. Propone l’accantonamento dell’emendamento Iezzi 12.34. Esprime parere contrario sull’emendamento Iacono 12.35. Propone l’accantonamento dell’emendamento Maccanti 12.40. Invita i presentatori al ritiro dell’emendamento Candiani 12.42. Propone l’accantonamento dell’emendamento Caramanna 12.44. Invita i presentatori al ritiro dell’emendamento Loizzo 12.45. Esprime parere favorevole sugli emendamenti Sbardella 12.46 e 12.185 del Governo, esprimendo parere contrario sull’emendamento Carotenuto 12.51. Propone l’accantonamento dell’emendamento Marchetto Aliprandi 12.52, invitando i presentatori al ritiro degli identici emendamenti Castiglione 12.53, Amich 12.54 e Roggiani 12.55. Propone l’accantonamento dell’emendamento Tenerini 12.56 e degli identici emendamenti Cesa 12.57, Bicchielli 12.58, Miele 12.59 e Battilocchio 12.60. Esprime parere contrario sull’emendamento Marattin 12.61, propone l’accantonamento dell’emendamento Tassinari 12.80 ed esprime parere favorevole sull’emendamento Cerreto 12.83, a condizione che venga riformulato nei termini riportati in allegato. Propone l’accantonamento degli emendamenti Tenerini 12.86, Giaccone 12.91, Mollicone 12.93 e 12.94. Esprime parere favorevole sull’emendamento Mollicone 12.101. Esprime parere contrario sul subemendamento Scotto 0.12.187.1, raccomandando l’approvazione dell’emendamento 12.187 dei Relatori. Invita i presentatori al ritiro dell’emendamento Sasso 12.131.
Propone l’accantonamento degli emendamenti Comaroli 12.106 e Miele 12.107, rimettendosi alle Commissioni sull’emendamento Iezzi 12.109. Esprime parere favorevole sull’emendamento Lucaselli 12.110, a condizione che venga riformulato nei termini riportati in allegato. Esprime parere contrario sull’emendamento Steger 12.115. Esprime parere favorevole sull’emendamento Panizzut 12.113 e formula un invito al ritiro sull’emendamento Ciaburro 12.117. Propone l’accantonamento dell’emendamento Battilocchio 12.122. Esprime parere favorevole sull’emendamento Tassinari 12.135 ed esprime invece parere contrario sugli identici emendamenti Piccolotti 12.140, Gribaudo 12.141 e Manzi 12.142. Invita i presentatori al ritiro degli identici emendamenti Squeri 12.144 e Giaccone 12.145, proponendo l’accantonamento degli identici emendamenti Orfini 12.146 e Mollicone 12.147. Invita i presentatori al ritiro degli identici emendamenti Miele 12.148, Cesa 12.149, Battilocchio 12.150 e Bicchielli 12.151, proponendo l’accantonamento dell’emendamento Carrà 12.152 ed invitando i presentatori al ritiro dell’emendamento Maccanti 12.157. Esprime parere contrario sugli identici emendamenti Piccolotti 12.158, Gribaudo 12.159, Orfini 12.160 e Caso 12.161, sugli identici emendamenti Piccolotti 12.165 e Manzi 12.166, nonché sull’emendamento Ghirra 12.168. Invita i presentatori al ritiro dell’emendamento Caretta 12.173. Esprime parere contrario sugli identici emendamenti Cesa 12.177, Bicchielli 12.178 e Miele 12.179, nonché sugli emendamenti Torto 12.180 e Iacono 12.181. Raccomanda l’approvazione dell’emendamento 12.188 dei Relatori. Esprime parere contrario sul subemendamento Malagola 0.12.186.1, raccomandando l’approvazione dell’emendamento 12.186 dei Relatori.
Arturo SCOTTO (PD-IDP), intervenendo sull’ordine dei lavori, ricorda che in apertura di seduta la sottosegretaria Siracusano aveva dichiarato che le proposte emendative sulle quali il Governo stava ancora svolgendo l’istruttoria relativa all’espressione dei pareri e quindi da accantonare fossero circa settanta. Evidenzia che, a seguito dell’espressione dei pareri sulla metà delle proposte emendative e subementative presentate, quelle accantonate risultano già essere più di settanta. Chiede pertanto di sapere con precisione quante siano dunque quelle accantonate sino a questo momento.
Nazario PAGANO, presidente, avverte che si procederà al calcolo delle proposte accantonate alla fine della espressione dei pareri da parte dei Relatori.
Marta SCHIFONE (FDI), relatrice per la XI Commissione, anche a nome dei colleghi Paolo Emilio Russo, relatore per la I Commissione, e Tiziana Nisini, relatrice per la XI Commissione, esprime parere favorevole sull’articolo aggiuntivo Pittalis 12.02. Propone l’accantonamento dell’articolo aggiuntivo Pittalis 12.03. Esprime parere contrario sugli identici articoli aggiuntivi Scotto 12.012, Mari 12. 013 e Quartini 12.014, sugli identici articoli aggiuntivi Aiello 12.015 e Scotto 12.016, sugli identici articoli aggiuntivi Scotto 12.018 e Pellegrini 12.019. Propone l’accantonamento degli identici articoli aggiuntivi Cattaneo 12.023 e Maccari 12.024. Formula un invito al ritiro sull’articolo aggiuntivo Cannata 12.025. Propone l’accantonamento degli articoli aggiuntivi Ciancitto 12.026 e 12.027 e Comaroli 12.029. Formula un invito al ritiro sull’articolo aggiuntivo Bagnai 12.030. Esprime parere contrario sugli articoli aggiuntivi D’Orso 12.039 e 12.040 e Cafiero De Raho 12.043. Esprime parere contrario sul subemendamento Scotto 0.12.044.1 e propone l’accantonamento degli articoli aggiuntivi 12.044 dei Relatori e Pittalis 12.047. Esprime parere contrario sull’emendamento Scotto 13.1 e propone l’accantonamento degli articoli aggiuntivi Pella 13.01 e Giaccone 13.02. Esprime parere contrario sull’emendamento Quartini 14.3. Propone l’accantonamento dell’emendamento Varchi 14.5 e degli identici emendamenti Zaratti 14.5, Ruffino 14.6, Bonafè 14.7, Romano 14.8, Roggiani 14.9, Aiello 14.10 e Castiglione 14.11. Esprime parere contrario sugli identici subemendamenti Scotto 0.14.57.2, Mari 0.14.57.3 e Barzotti 0.14.57.4 e sugli identici subemendamenti Scotto 0.14.57.5, Mari 0.14.57.6 e Barzotti 0.14.57.7. Propone l’accantonamento degli emendamenti 14.57 dei Relatori, Romano 14.16 e Gusmeroli 14.24. Esprime parere contrario sugli emendamenti Soumahoro 14.25 e Scotto 14.28 e sul subemendamento Caso 0.14.55.1. Raccomanda l’approvazione dell’emendamento 14.55 dei Relatori, del quale propone una riformulazione. Esprime parere contrario sull’emendamento Manzi 14.32 e sul subemendamento Scotto 0.14.56.1 e propone l’accantonamento dell’emendamento 14.56 dei Relatori. Esprime parere contrario sugli identici emendamenti Zaratti 14.36, Ruffino 14.37, Bonafè 14.38, Iezzi 14.39, Roggiani 14.40, Carotenuto 14.41 e Castiglione 14.42 e sull’emendamento Malavasi 14.43. Propone l’accantonamento dell’emendamento Urzì 14.48 ed esprime parere contrario sull’emendamento Caso 14.53. Propone l’accantonamento degli identici articoli aggiuntivi Scotto 14.02, Mari 14.03 e Baldino 14.04. Formula un invito al ritiro dell’articolo aggiuntivo Iezzi 14.010 ed esprime parere contrario sui subemendamenti Zaratti 0.15.7.1, Ilaria Fontana 0.15.7.2, 0.15.7.3, 0.15.7.4 e 0.15.7.5. Propone l’accantonamento dell’emendamento 15.7 dei Relatori ed esprime parere contrario sull’emendamento Ilaria Fontana 15.4. Propone l’accantonamento degli articoli aggiuntivi Alessandro Colucci 15.02 e Rizzetto 15.04 ed esprime parere contrario sugli identici emendamenti Mari 16.1, Barzotti 16.2 e Scotto 16.3 e sugli emendamenti Scotto 16.4 e 16.6 e Alfonso Colucci 17.2. Formula un invito al ritiro sugli emendamenti Giorgianni 17.3 ed Enrico Costa 17.4. Propone l’accantonamento dell’articolo aggiuntivo Iezzi 17.01, limitatamente alla parte ammissibile. Esprime parere contrario sui subemendamenti Romano 0.17.02.1 e Mari 0.17.02.2 e propone l’accantonamento del subemendamento Giaccone 0.17.02.3. Esprime parere contrario sui subemendamenti Mari 0.17.02.4 e Scotto 0.17.02.5 e 0.17.02.6. Esprime parere favorevole sull’articolo aggiuntivo 17.02 del Governo. Propone l’accantonamento del subemendamento Kelany 0.17.03.1. Esprime parere contrario sugli identici subemendamenti Giuliano 0.17.03.2, Scotto 0.17.03.3 e Mari 0.17.03.4, limitatamente alla parte ricevibile. Propone l’accantonamento dell’articolo aggiuntivo 17.03 dei Relatori e formula un invito al ritiro sugli emendamenti Giagoni 19.1 e Volpi 19.2. Propone l’accantonamento dell’emendamento Gentile 19.4 ed esprime parere contrario sull’emendamento Di Lauro 19.9. Propone l’accantonamento degli emendamenti Varchi 19.10 e Trancassini 19.11 e formula un invito al ritiro sugli identici emendamenti Tenerini 19.13, Caparvi 19.14, Ghirra 19.16, Bonafè 19.17 e Boschi 19.18. Propone l’accantonamento dell’emendamento Pietrella 19.12 e dell’articolo aggiuntivo Bordonali 19.02. Esprime parere contrario sull’articolo aggiuntivo Roggiani 19.03, sugli identici articoli aggiuntivi Speranza 19.06 e Mattia 19.07, sull’emendamento Zaratti 20.2, sui subemendamenti Scotto 0.20.6.1, Ghio 0.20.6.2 e Scotto 0.20.6.3. Propone l’accantonamento dell’emendamento 20.6 dei Relatori ed esprime parere contrario sull’articolo aggiuntivo Simiani 20.03. Propone l’accantonamento dell’articolo aggiuntivo 20.04 dei Relatori ed esprime parere contrario sul subemendamento Scotto 0.21.3.2. Esprime parere favorevole sull’emendamento 21.3 del Governo. Propone l’accantonamento dell’articolo aggiuntivo Battilocchio 21.03, degli identici articoli aggiuntivi Giovine 21.010 e Caparvi 21.011 e degli articoli aggiuntivi Giorgianni 21.013 e Patriarca 21.01. Propone parere favorevole sugli identici articoli aggiuntivi Steger 21.06 e Cattoi 21.07. Esprime parere contrario sui subemendamenti Quartini 0.21.014.1, 0.21.014.2, 0.21.014.3 e 0.21.014.4, Zanella 0.21.014.5, Quartini 0.21.014.6, 0.21.014.7, 0.21.014.8 e Zanella 0.21.014.9. Propone l’accantonamento dell’articolo aggiuntivo 21.014 dei Relatori.
La Sottosegretaria Matilde SIRACUSANO propone l’accantonamento degli identici articoli aggiuntivi Scotto 6.01 e Auriemma 6.02, dell’emendamento Simiani 8.84, dell’emendamento 12.188 dei Relatori e dell’articolo aggiuntivo Roggiani 19.03. Esprime parere favorevole sulle proposte emendative 3.70, 4.103, 7.7, 7.07, 10.028, 12.187, 12.186 dei Relatori, nonché sull’emendamento 14.55 dei Relatori come riformulato dai Relatori. Raccomanda l’approvazione delle proposte emendative 12.185, 17.02 e 21.3 del Governo. Esprime sulle restanti proposte emendative parere conforme a quello dei Relatori.
Rileva, inoltre, come i Relatori, nell’espressione dei pareri, abbiano una propria legittima prospettiva e come essi possano comunque richiamare l’attenzione del Governo su determinate proposte emendative ai fini di un’ulteriore riflessione.
Simona BONAFÈ (PD-IDP), intervenendo sull’ordine dei lavori, rileva come la richiesta di esprimere fin d’ora il parere sulle proposte emendative riferite a tutti gli articoli del decreto-legge non fosse certo dettata da motivazioni ostruzionistiche ma rispondesse all’esigenza di disporre di un quadro generale e rileva come, sulla base del quadro che emerge dai pareri espressi, e in particolare dall’elevato numero di proposte emendative di cui si chiede l’accantonamento, risulti impossibile concludere l’esame del provvedimento in tempi brevi.
Valentina BARZOTTI (M5S), intervenendo sull’ordine dei lavori, si associa alle considerazioni della deputata Bonafè e rileva, inoltre, come l’impegno assunto dalle presidenze a non consentire la presentazione di proposte emendative dei Relatori e del Governo oltre un termine stabilito sia sostanzialmente vanificato dalle numerose proposte di riformulazione degli emendamenti dei Relatori.
Stigmatizza, inoltre, il fatto che non siano state prese in considerazione le proposte emendative dell’opposizione, che ha presentato proposte di semplice buon senso, e rileva come ciò confermi il tentativo di schiacciamento dell’opposizione da parte della maggioranza.
Arturo SCOTTO (PD-IDP), intervenendo sull’ordine dei lavori, chiede che sia convocata una riunione degli uffici di presidenza, integrati dai rappresentanti dei gruppi, delle Commissioni riunite, per definire l’organizzazione del prosieguo dei lavori.
Si associa alle considerazioni della deputata Bonafè e, dopo aver dato atto alle presidenze dell’impegno assunto a non consentire la presentazione di proposte emendative dei Relatori e del Governo oltre un dato termine, rileva come tale decisione sia aggirata dalla preannunciata presentazione di riformulazioni anche molto ampie, a fronte delle quali, come è noto, non sarà neppure possibile presentare subemendamenti.
Ritiene che tale modo di procedere sia scorretto e ribadisce la richiesta di convocazione degli uffici di presidenza.
Nazario PAGANO, presidente, fa presente in primo luogo che il termine fissato per la presentazione di proposte emendative da parte del Governo e dei Relatori allo scopo di agevolare l’attività subemendativa dei deputati, è stato mantenuto. Nel precisare che le presidenze delle Commissioni I e XI si sono adoperate per il rispetto di tale termine, anche a fronte di qualche tentativo in senso contrario, fa presente che le norme regolamentari consentono la riformulazione di proposte emendative, che costituisce operazione diversa dalla presentazione di nuove proposte. Pertanto, nel rilevare come tutto si stia svolgendo secondo le legittime procedure regolamentari, invita ad iniziare l’esame delle proposte emendative, rinviando la riunione degli uffici di presidenza delle Commissioni riunite alla serata odierna, per le opportune valutazioni alla luce dell’andamento dei lavori.
Simona BONAFÈ (PD-IDP), intervenendo sull’ordine dei lavori, precisa che effettivamente dal punto di vista formale il termine per la presentazione di proposte emendative del Governo e dei Relatori è stato rispettato, e di questo rende merito al presidente. Fa tuttavia presente che, nella sostanza, con un così alto numero di proposte emendative accantonate è lecito aspettarsi riformulazioni significative del testo e non semplici modifiche formali. Ritiene quindi che darsi delle regole e subito dopo violarle non consenta di partire con il piede giusto, soprattutto trattandosi dell’esame di un provvedimento delicato.
Nazario PAGANO, presidente, ritiene che le proposte di riformulazione vadano lette e valutate nella loro reale portata, non potendosi fare un processo alle intenzioni. Rinvia quindi per le opportune valutazioni ad una riunione degli uffici di presidenza delle Commissioni riunite da tenersi nel corso della serata.
Valentina BARZOTTI (M5S) fa presente che anche il MoVimento 5 Stelle chiede la convocazione degli uffici di presidenza delle Commissioni riunite al fine di concordare come procedere con i lavori.
Nazario PAGANO, presidente, nell’accogliere la richiesta, ritiene tuttavia – come già anticipato – di rinviare tale convocazione alla serata odierna, in modo da valutare l’andamento dei lavori. Ritiene quindi che si possa passare finalmente alla votazione delle proposte emendative.
Accogliendo la richiesta dei Relatori, in assenza di obiezioni, dispone l’accantonamento l’emendamento Soumahoro 1.1.
Arturo SCOTTO (PD-IDP), chiedendo di sottoscrivere l’emendamento Soumahoro 1.1, esprime invece molte perplessità con riguardo al contenuto dell’emendamento Manes 1.2 che estende anche alle regioni e alle province autonome la possibilità di destinare una ulteriore quota del 10 per cento delle facoltà assunzionali al reclutamento tramite contratto a tempo determinato di giovani in possesso di diplomi di specializzazione in tecnologie applicate. Richiama sull’argomento la posizione radicata del suo gruppo, che non ritiene questa la strada giusta per ampliare la presenza dei giovani nelle pubbliche amministrazioni, ravvisando rischi di dumping tra chi entra per concorso provenendo da facoltà umanistiche e chi invece proviene dagli istituti tecnici ed è assunto con contratto di apprendistato. Reputa che, evitando doppi o addirittura tripli registri, alla pubblica amministrazione servano sicuramente maggiori competenze tecniche ma soprattutto una visione complessiva, totalmente assente dal provvedimento in esame, che non fornisce alcuna risposta in termini di assunzioni, di graduatorie, di stabilizzazione e neppure in termine di salari.
Valentina BARZOTTI (M5S) preannuncia l’astensione dalla votazione del MoVimento 5 Stelle, segnalando come l’emendamento Manes 1.2 si innesti su un provvedimento già privo di respiro, che non tiene conto dell’esigenza di assicurare il buon andamento e l’imparzialità dell’amministrazione in linea con l’articolo 97 della Costituzione. Ritiene dunque che la strada corretta non sia quella di estendere anche alle regioni e alle province autonome il ricorso ai contratti di apprendistato, evidenziando come manchi da parte del Governo attuale qualsiasi progettualità in materia di politiche attive del lavoro. Richiama quindi le iniziative assunte all’epoca dal MoVimento 5 Stelle, che destinò oltre un miliardo di euro alle politiche attive del lavoro, realizzando un piano straordinario di reclutamento i cui bandi tuttavia non sono ancora stati completati dalle regioni, peraltro quasi tutte governate dal centrodestra. Fatto presente che, nonostante le rassicurazioni della Ministra Calderone, le politiche attive per il lavoro non funzionano e che occorrerebbe investire in maniera strutturale sulla formazione dei lavoratori, considera inaccettabile il ricorso al supporto economico vincolato alla frequentazione dei corsi. Nel richiamare quindi la grande forza della misura del reddito di cittadinanza, considera arbitraria la differenza di trattamento introdotta dall’attuale Governo, nell’ambito di coloro che non hanno un reddito adeguato, tra chi è disabile o ha oneri familiari di cura e chi invece è ritenuto occupabile. Facendo quindi notare che il nostro è l’unico Paese privo di una misura di contrasto alla povertà, esprime il proprio disaccordo sul contenuto dell’emendamento Manes 1.2 e più in generale sulle attuali politiche del lavoro che penalizzano i più poveri e privilegiano il lavoro precario senza qualità. Dichiarando in conclusione di non essere contraria ai contratti di apprendistato, se inseriti tuttavia in un’ottica di valorizzazione, ritiene che in una situazione complessa come quella attuale non sia una buona soluzione affidarsi alle regioni.
Alessandro URZÌ (FDI) chiede di sottoscrivere l’emendamento Manes 1.2.
Mauro Antonio Donato LAUS (PD-IDP), al fine di esprimere la propria posizione in piena consapevolezza, chiede alla Sottosegretaria un chiarimento in merito alla disposizione in esame che gli appare una contraddizione in termini, dal momento che si ricorre al reclutamento di soggetti che hanno acquisito un’alta professionalità tecnica, proponendo loro un contratto di apprendistato.
La Sottosegretaria Matilde SIRACUSANO, dichiarando di comprendere le osservazioni dell’onorevole Laus, considera tuttavia che il reclutamento di studenti qualificati costituisca comunque un passo in avanti positivo, per quanto perfettibile.
Simona BONAFÈ (PD-IDP) rileva che il provvedimento in esame è privo di una visione complessiva idonea a rigenerare la pubblica amministrazione, soprattutto considerati gli impegni legati all’attuazione in tempi stretti del Piano nazionale di ripresa e resilienza e le sfide poste dall’intelligenza artificiale e dalla rivoluzione tecnologica. Nel comprendere l’esigenza di rendere la pubblica amministrazione più attrattiva nei confronti dei giovani e di potenziarne i profili tecnici, manifesta tuttavia le proprie perplessità rispetto alla disposizione in esame, che ricorre al contratto di apprendistato da trasformarsi successivamente in un contratto a tempo indeterminato, non alle migliori condizioni.
Le Commissioni approvano l’emendamento Manes 1.2.
Nazario PAGANO, presidente, accogliendo la richiesta dei Relatori, in assenza di obiezioni, dispone l’accantonamento dell’emendamento Zaratti 1.5.
Sara KELANY (FDI) sottoscrive l’emendamento Polo 1.7 e lo ritira.
Nazario PAGANO, presidente, accogliendo la richiesta dei Relatori, dispone l’accantonamento degli identici emendamenti Ruffino 1.14, Giagoni 1.15 e Zaratti 1.16.
Arturo SCOTTO (PD-IDP) chiede di sottoscrivere l’articolo aggiuntivo Mari 1.02, che autorizza il comune di Catania ad assumere a tempo indeterminato il personale vincitore del bando indetto nel dicembre 2021, purché abbia maturato almeno tre anni di servizio nelle medesime funzioni e sia ancora in servizio alla data di entrata in vigore della legge di conversione del decreto in esame. Fatto presente che l’articolo aggiuntivo istituisce per tale finalità un fondo, provvedendo alla relativa copertura finanziaria, si domanda per quale motivo un comune meridionale con gravi difficoltà non possa usufruire di una deroga che lo aiuti a garantire il fabbisogno necessario in termine di professionalità. Lamenta in conclusione il fatto che, quando si tratta di Sud, anche se a guida centrodestra, non arriva alcun segnale politico per tenere in piedi le amministrazioni.
Francesco MARI (AVS) rileva come, a fronte di un provvedimento che in linea generale dovrebbe puntare a rafforzare la pubblica amministrazione, si esprima parere contrario su un articolo aggiuntivo finalizzato a salvaguardare le competenze maturate all’interno dell’ente da lavoratori già assunti con le risorse del progetto Asse 8 – PON Metro. Considera dunque incomprensibile il parere contrario, in contraddizione con lo spirito dell’intervento normativo, e suicida la scelta di disperdere il patrimonio di competenze fin qui acquisito. Si tratta a suo avviso di un pessimo segnale.
Davide AIELLO (M5S) chiede di sottoscrivere l’articolo aggiuntivo Mari 1.02, che rappresenta un intervento importante finalizzato a consentire al comune di Catania di assumere a tempo indeterminato personale già in servizio. Rilevato come la misura consentirebbe all’amministrazione, già in difficoltà finanziaria, di sopperire alle mancanze in termini di professionalità, chiede di modificare il parere espresso o comunque di accantonare l’articolo aggiuntivo ai fini di un supplemento di riflessione.
Marta SCHIFONE (FDI), relatrice per la XI Commissione, anche a nome degli altri Relatori, propone di accantonare l’articolo aggiuntivo Mari 1.02.
Nazario PAGANO, presidente, accogliendo la richiesta dei Relatori, in assenza di obiezioni, dispone l’accantonamento dell’articolo aggiuntivo Mari 1.02. Sospende quindi brevemente la seduta.
La seduta, sospesa alle 12.15, è ripresa alle 12.20.
La sottosegretaria Matilde SIRACUSANO segnala che il Governo trasmetterà a breve una proposta di riformulazione, alla quale sta lavorando, per uniformare le numerose proposte emendative concernenti il tema del salario accessorio. Propone pertanto di accantonare tutte le proposte emendative vertenti sul tema in questione. In particolare, propone di accantonare gli identici emendamenti Tenerini 8.15, Scotto 8.16 e Boschi 8.17, gli identici articoli aggiunti Aiello 12.015 e Scotto 12.016 e l’articolo aggiuntivo Iezzi 14.010, in aggiunta agli identici emendamenti Tenerini 8.18, Scotto 8.19 e Boschi 8.20, l’emendamento Iezzi 12.27, gli identici emendamenti Zaratti 14.5, Ruffino 14.6, Bonafè 14.7, Romano 14.8, Roggiani 14.9, Aiello 14.10 e Castiglione 14.11, l’emendamento Romano 14.16, gli identici articoli aggiuntivi Scotto 14.02, Mari 14.03 e Baldino 14.04 dei quali i Relatori hanno già proposto l’accantonamento.
Arturo SCOTTO (PD-IDP), intervenendo sull’ordine dei lavori, ringraziata la sottosegretaria Siracusano, chiede tempo per poter esaminare la proposta di riformulazione proveniente dal Governo. Per altro verso, chiede che il Ministro Zangrillo partecipi ai lavori delle Commissioni riunite, anche al fine di conoscere la sua posizione sulla questione del salario accessorio.
Nazario PAGANO, presidente, constata l’assenza dei presentatori dell’emendamento Romano 2.1: s’intende vi abbiano rinunciato.
Arturo SCOTTO (PD-IDP) interviene per dichiarazione di voto sull’emendamento Zaratti 2.4, che amplia i requisiti di accesso al concorso per il Ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica, includendovi soggetti in possesso di laurea triennale e master degree conseguito all’estero. Ritiene che tale emendamento rappresenti un segnale per tanti giovani che sono emigrati all’estero e desiderano tornare in Italia, circa mezzo milione di cittadini secondo un recente studio pubblicato qualche giorno fa su «La Stampa» di Torino.
Osserva che, a differenza di alcuni esponenti del Governo, che si laureano sostenendo esami nel fine settimana, in questo caso si tratta di giovani che hanno seguito un percorso di studi articolato e si sono fatti valere all’estero. Auspica pertanto che i Relatori e il rappresentante del Governo cambino idea sul parere contrario poc’anzi espresso.
Valentina BARZOTTI (M5S), unendosi all’ultima richiesta del collega Scotto, chiede di sottoscrivere l’emendamento Zaratti 2.4, che favorisce l’assunzione a tempo indeterminato di giovani laureati ad alta specializzazione tecnica e, di riflesso, contribuisce all’efficienza e al buon andamento della pubblica amministrazione.
Sostiene che se davvero il Governo vuole rendere più attrattiva la pubblica amministrazione è importante aprire le porte a questi giovani. Ad ogni modo, evidenzia come, oltre alle assunzioni, sia necessario provvedere ad una generale riorganizzazione della pubblica amministrazione, anche al fine di rendere più attrattive le prestazioni lavorative ivi svolte.
Sostiene infatti la necessità, da un lato, di trattenere i giovani pronti ad emigrare in cerca di migliori opportunità e, dall’altro, di risolvere il problema dei tanti giovani che non studiano né lavorano.
Contesta invece al Governo di preoccuparsi dell’incremento dei ruoli dirigenziali e non dello svecchiamento delle procedure e della necessità di assicurare ai giovani quella stabilità – favorita da contratti a tempo indeterminato e non certo da quelle forme di precariato che il decreto-legge prevede – che può offrire una risposta al problema demografico del Paese. Da questi elementi si ricava, a suo giudizio, l’assenza di una visione del Governo sul lavoro, povero di salario, povero di futuro e povero di qualità.
Mauro Antonio Donato LAUS (PD-IDP), ringraziata la sottosegretaria per la precedente chiara risposta a un suo quesito, sostiene che l’impianto del decreto-legge in esame – il quarto sulla pubblica amministrazione – sia sbagliato, perché disorganico.
Osserva infatti che l’impianto del decreto-legge contraddice il ragionamento di ampio respiro fatto dal Ministro Zangrillo ad inizio legislatura; ragionamento che l’aveva trovato, per taluni aspetti, concorde. Ritiene infatti che, piuttosto che adottare decreti-legge à la carte, sia necessario partire dall’individuazione dei fabbisogni delle pubbliche amministrazioni per intervenire con misure immediate, da un lato, e con una programmazione pluriennale delle misure non immediatamente realizzabili, dall’altro.
Si domanda, in quest’ottica, se il Governo sia a conoscenza delle reali necessità delle pubbliche amministrazioni.
Rileva, poi, che se la scelta del Governo è quella di adottare decreti-legge à la carte, i colleghi deputati non possono che presentare proposte emendative volte alla correzione, al tamponamento e alla manutenzione di un testo disorganico.
Andrea CASU (PD-IDP), a nome dei commissari del Partito Democratico, chiede di sottoscrivere l’emendamento Zaratti 2.4.
Lamentando poi il mancato accantonamento di alcune proposte emendative del suo gruppo, si dichiara perplesso per la direzione dei lavori delle Commissioni riunite, e gli effetti che ne possono discendere. Auspica, in particolare, che si apra un confronto nel merito sui temi del decreto-legge e che maggioranza, Relatori e Governo, assumendosi la propria responsabilità politica, esprimano le ragioni sottese ai molteplici pareri contrari espressi. Avverte infatti che se le opposizioni – che hanno accettato di muoversi entro lo schema di lavoro definito dalla maggioranza – continuassero a trovare di fronte a sé un muro, eretto dalla stessa maggioranza, il confronto politico non potrà che radicalizzarsi ed i lavori parlamentari complicarsi.
Ribadendo il sostegno all’emendamento Zaratti 2.4, preannuncia dunque che i deputati del suo gruppo continueranno ad intervenire con la stessa determinazione su tutte le successive proposte emendative.
Davide AIELLO (M5S), nel chiedere di sottoscrivere l’emendamento Zaratti 2.4, evidenzia la necessità del superamento del precariato all’interno del Ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica per mezzo di nuove opportunità lavorative, tanto più necessarie se si considera che i giovani specializzati italiani, percependo il lavoro nella pubblica amministrazione come di difficile raggiungimento, sono portati sempre più a lasciare il Paese cercando fortuna all’estero.
Ritiene che la maggioranza e il Governo, invece di concentrare l’attenzione unicamente sulla questione dei migranti, dovrebbero evitare un fallimento simile a quello relativo al «Bonus assunzione under 36», permettendo ai giovani specializzati di accedere alle garanzie e alle stabilità di un posto di lavoro a tempo indeterminato.
Invitando la maggioranza al dialogo e al confronto costruttivo, auspica che il parere sull’emendamento in esame divenga favorevole.
La Sottosegretaria Matilde SIRACUSANO, apprezzati gli interventi svolti sull’emendamento Zaratti 2.4, fa tuttavia presente l’impossibilità di cambiare il parere, che dunque rimane contrario, in quanto il Ministero dell’economia e delle finanze ha riscontrato che gli oneri finanziari legati all’emendamento in questione appaiono non superabili.
Enrica ALIFANO (M5S), intervenendo sull’emendamento Zaratti 2.4, sottolinea l’importanza dell’internazionalizzazione delle conoscenze dei giovani, ma evidenzia al contempo la necessità di moderare il fenomeno della migrazione definitiva dei giovani all’estero, che nel 2024 risultavano essere circa 150 mila.
Auspicando che anche il Governo sia sensibile al tema del decremento demografico, chiede un ripensamento del parere sull’emendamento in esame.
Le Commissioni respingono l’emendamento Zaratti 2.4.
Nazario PAGANO, presidente, in considerazione della convocazione per le ore 13 dell’ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, delle Commissioni riunite I e II, rinvia il seguito dell’esame ad altra seduta.
La seduta termina alle 13.
UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI
Martedì 15 aprile 2025.
Gli uffici di presidenza si sono riuniti dalle 20.30 alle 20.50.
SEDE REFERENTE
Martedì 15 aprile 2025. — Presidenza del presidente della XI Commissione, Walter RIZZETTO, indi del presidente della I Commissione, Nazario PAGANO. – Intervengono il Ministro per la pubblicaamministrazione, Paolo Zangrillo, e le sottosegretarie di Stato per i rapporti con il Parlamento, Matilde Siracusano e Giuseppina Castiello.
La seduta comincia alle 20.50.
DL 25/2025: Disposizioni urgenti in materia di reclutamento e funzionalità delle pubbliche amministrazioni.
C. 2308 Governo.
(Seguito dell’esame e rinvio).
Le Commissioni proseguono l’esame del provvedimento, rinviato nella seduta antimeridiana della giornata odierna.
Walter RIZZETTO, presidente, ricorda che nella odierna seduta antimeridiana le Commissioni, dopo l’espressione dei pareri da parte di Relatori e Governo, hanno avviato l’esame delle proposte emendative.
Nella presente seduta si riprenderà quindi l’esame dall’emendamento Volpi 2.6, su cui i Relatori e la rappresentante del Governo hanno formulato un invito al ritiro. Sospende quindi brevemente la seduta per consentire al gruppo del Partito Democratico di poter formulare le sostituzioni dei propri componenti per la presente seduta.
La seduta, sospesa alle 20.55, è ripresa alle 21.10.
Walter RIZZETTO, presidente, dà conto delle sostituzioni pervenute. Avverte che prima dell’inizio della seduta è stato comunicato dal gruppo Lega il ritiro delle proposte emendative Iezzi 3.69, Loizzo 4.75, Bagnai 4.76.
Arturo SCOTTO (PD-IDP) chiede di sottoscrivere l’emendamento Bagnai 4.76.
Walter RIZZETTO, presidente, ricorda che non è possibile sottoscrivere l’emendamento Bagnai 4.76 poiché esso è stato ritirato prima dell’inizio della seduta. Comunica, altresì, il ritiro dell’articolo aggiuntivo Giaccone 7.02 e della proposta emendativa Caparvi 8.66.
Arturo SCOTTO (PD-IDP), intervenendo sull’ordine dei lavori, chiede di sapere perché successivamente alla sospensione dei lavori, che giudica essere stata più lunga di quanto necessario, viene data notizia del ritiro di una serie di proposte emendative, negando così la possibilità alle opposizioni di poter sottoscrivere tali proposte emendative.
Walter RIZZETTO, presidente, ricorda che le proposte emendative sono state ritirate prima dell’inizio della seduta. Evidenza che non si era ancora dato conto del ritiro per via della breve pausa concessa al fine di consentire le sostituzioni dei componenti del gruppo del Partito Democratico. Prosegue comunicando le ulteriori proposte emendative del gruppo Lega ritirate: Ziello 8.67, Sasso 12.131, Comaroli 12.106 e 12.148, Carrà 12.152, Maccanti 12.157, Giaccone 8.02, Gusmeroli 8.013.
Mauro Antonio Donato LAUS (PD-IDP), intervenendo sull’ordine dei lavori, chiede di sapere perché l’emendamento Maccanti 12.157, sul quale i Relatori avevano espresso parere favorevole, risulta ora essere stato ritirato.
Walter RIZZETTO, presidente, segnala che sull’emendamento Maccanti 12.157 non era stato espresso parere favorevole; al contrario i Relatori avevano invitato il proponente al ritiro dell’emendamento, invito che il proponente ha ritenuto di accogliere. Comunica, inoltre, il ritiro da parte del gruppo Forza Italia delle proposte emendative Tenerini 3.2, Gentile 3.6, Nazario Pagano 8.90, Patriarca 11.2. Comunica, altresì, il ritiro da parte del gruppo Fratelli d’Italia delle proposte emendative Mollicone 4.74, Volpi 8.48 e 8.52, Kelany 12.4 e 12.5, Ciocchetti 4.010, Cannata 12.025, Ciancitto 12.026, Volpi 19.2, Bicchielli 12.178, 12.58, 12.151. Comunica, infine, il ritiro dell’articolo aggiuntivo Romano 8.03.
Dispone, in assenza di obiezioni, l’attivazione dell’impianto audiovisivo a circuito chiuso.
Segnala che le presidenze e la sottosegretaria Siracusano hanno chiesto al Ministro Zangrillo, anche a seguito di quanto chiesto dalle opposizioni, di poter intervenire in seduta. Comunica, quindi, che a breve interverrà nel corso dei lavori delle Commissioni il Ministro della pubblica amministrazione Zangrillo, segnalando che potrà trattenersi per circa mezz’ora.
Arturo SCOTTO (PD-IDP), ringraziando le presidenze a la Sottosegretaria Siracusano per essersi fatti promotrici della richiesta di intervento del Ministro Zangrillo, avanzata sin dall’inizio dell’iter del provvedimento dal suo gruppo. Apprezza, quindi, la scelta del Ministro di riferire finalmente in Commissione, auspicando che risponderà alle domande delle opposizioni.
La Sottosegretaria Matilde SIRACUSANO, modificando il parere precedentemente espresso, chiede di accantonare l’articolo aggiuntivo Bonafè 8.021.
Walter RIZZETTO, presidente, avverte che, non essendoci obiezioni, l’articolo aggiuntivo Bonafè 8.021 deve intendersi accantonato.
Dà quindi la parola al Ministro Zangrillo per il suo intervento.
Il Ministro Paolo ZANGRILLO intende riferire sul provvedimento in esame, oggetto di un lavoro molto intenso con altri Ministeri.
Dichiara che l’obiettivo è quello di intervenire tempestivamente su alcuni temi che richiedono una risposta urgente al fine di costruire una pubblica amministrazione che sia attrattiva per i giovani e che risponda alle necessità della popolazione. Sottolinea che il provvedimento in esame non consiste in una riforma della pubblica amministrazione, per la quale è necessario intervenire con un altro strumento legislativo.
Osserva che il provvedimento di cui si discute mira a fornire risposte tempestive. In primo luogo menziona il tema dell’attrattività della pubblica amministrazione e del reclutamento di nuovo personale che si renderà indispensabile nei prossimi anni, dal momento che circa un milione di dipendenti pubblici andranno in quiescenza entro il 2027/2028. Al riguardo, afferma che la situazione da lui rinvenuta all’atto dell’assunzione della carica ministeriale nel 2022 non era affatto positiva, dal momento che all’epoca occorrevano più di 780 giorni per concludere una procedura concorsuale, ciò che riduceva enormemente l’attrattività della pubblica amministrazione per chiunque a prescindere dall’età.
Rileva, poi, che un altro tema fondamentale è quello della digitalizzazione dell’intera procedura di reclutamento del personale, la quale ha consentito di ridurre i tempi per l’espletamento delle procedure concorsuali sino a quattro mesi e mezzo dalla pubblicazione del bando.
Inoltre, riferisce che il provvedimento in esame mira a rafforzare la composizione della Commissione interministeriale RIPAM, poiché la completa digitalizzazione delle procedure di reclutamento del personale pubblico ha aumentato notevolmente il numero dei concorsi svolti. Al riguardo, ricorda che nel 2024 sono stati banditi circa 22.000 concorsi per un totale di circa 350.000 posizioni lavorative alle quali si sono candidati 1.350.000 persone. Osserva, quindi, che è impossibile continuare a gestire una siffatta mole di procedure concorsuali senza rafforzare la citata Commissione RIPAM, composta solo da cinque persone.
Sul piano del reclutamento un altro elemento connotato dai requisiti di necessità, straordinarietà ed urgenza di cui all’articolo 77 della Costituzione consiste nell’assunzione di profili tecnici, ciò che è di massima importanza soprattutto per gli enti locali, in quanto tali figure professionali sono indispensabili per attuare i progetti legati al Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR). Osserva, pertanto, che una moderna pubblica amministrazione non è composta soltanto da dipendenti aventi un profilo giuridico-amministrativo e che ciò che manca oggi alla pubblica amministrazione italiana sono proprio coloro che si occupano di sistemi informativi, di gestione dei dati, architetti, ingegneri, geometri, figure professionali molto richieste dal mercato del lavoro privato e che la pubblica amministrazione deve diventare capace di attrarre.
Rileva che l’articolo 1 del decreto-legge in esame è volto a consentire alla pubblica amministrazione di poter assumere come funzionari, a differenza di quanto prevede la normativa precedentemente vigente, i giovani studenti degli istituti tecnici superiori (ITS) mediante un contratto avente durata triennale che consenta loro d’inserirsi nel mondo del lavoro pubblico e di continuare a studiare, beneficiando di strumenti come il progetto PA 110 e lode, di cui possono usufruire in generale tutti i dipendenti pubblici.
Sottolinea che, a suo giudizio, oltre al curriculum ed ai titoli di studio, la pubblica amministrazione deve essere in grado di valorizzare il saper fare oltre che il sapere. Il tema del merito costituisce quindi un tema ineludibile per la pubblica amministrazione.
Osserva che alcuni articoli sono finalizzati a semplificare l’azione degli enti territoriali. In particolare, si sofferma sulle disposizioni volte a favorire il reclutamento di un maggior numero di segretari comunali e provinciali, figure professionali indispensabili per l’attuazione dei progetti PNRR. A tale scopo, ricorda che il decreto-legge in esame consente agli enti territoriali di poter utilizzare le risorse provenienti dallo stanziamento di 30 milioni di euro disposto alcuni anni fa dal Governo Meloni. Rappresenta, infine, che in alcuni territori come, ad esempio, quello della Regione Piemonte vi sono casi in cui un singolo segretario comunale gestisce a scavalco anche fino a venticinque Comuni.
Riferisce che alcune delle misure contenute nel decreto-legge sono volte ad affrontare anche la situazione contingente. In particolare, ricorda che la legge di bilancio per il 2025 ha previsto la riduzione al settantacinque per cento del cosiddetto turnover di personale, salvo che per il comparto Sanità e per il comparto Enti Locali. Sottolinea che sono state previste flessibilità temporanee circa lo scorrimento delle graduatorie, volte a derogare alla regola generale per cui non può essere assunto più del venti per cento degli idonei.
Dichiara che un tema che non è stato affrontato dal decreto-legge, ma sul quale si sta confrontando con il Ministero dell’economia e delle finanze, è quello dei trattamenti retributivi. In proposito, ricorda che il Governo Meloni ha stanziato per il rinnovo dei contratti dei dipendenti pubblici otto miliardi di euro con la legge di bilancio per il 2024, pari a circa un terzo dell’ammontare dell’intera manovra, e dodici miliardi di euro con la legge di bilancio per il 2025. Rammenta, altresì, come all’atto del suo insediamento da Ministro per la pubblica amministrazione nel 2022 non fossero stati rinnovati i contratti collettivi nazionali di lavoro 2019-2021 per circa l’ottanta per cento dei dipendenti pubblici. Dichiara, quindi, che le azioni intraprese dal Governo Meloni su tale fronte consentiranno di dare continuità ai rinnovi contrattuali e di avviare le trattative per i rinnovi riferiti al biennio 2022-2024. In merito, specifica che già è stata conclusa quella per il rinnovo del contratto collettivo del comparto funzioni centrali e del comparto sicurezza-difesa mentre sono ancora ferme le trattative per il rinnovo del contratto collettivo nazionale di lavoro del comparto sanità e di quello degli enti locali perché una parte del sindacato sostiene non ci siano risorse sufficienti per adeguare le retribuzioni alla perdita di potere d’acquisto conseguente all’inflazione che, come sapete, nel biennio 2022-2023 ha avuto un picco intorno al 14 per cento.
Afferma che, secondo dati rilevati dall’Istituto nazionale di statistica (ISTAT), grazie ai rinnovi ed alle risorse stanziate dal Governo Meloni di cui sopra sarà possibile recuperare quasi del tutto, avendo riguardo al periodo 2016-2027, la perdita dell’IPCA e cioè del potere d’acquisto per diversi comparti pari a circa il venticinque per cento. Nell’osservare che il recupero del potere d’acquisto per il comparto funzioni centrali si attesta circa al ventuno per cento nel periodo 2016-2027, manifesta la propria intenzione di presentare un emendamento che riduca tale divario esistente tra il comparto enti locali ed il comparto funzioni centrali, sul quale sta già lavorando assieme al Ministero dell’economia e delle finanze e che sarà presentato nella seduta di domani ovvero in quella di giovedì 17 aprile prossimo, rispetto al quale ha riscosso il favore dell’ANCI, delle Regioni e delle Province.
Dichiara, inoltre, che le misure contenute nel decreto-legge mirano anche ad aggredire alcune criticità sia contingenti sia provenienti dal passato e che la modernizzazione della pubblica amministrazione passa sia dall’adozione di riforme, come quella contenuta in un disegno di legge di sua iniziativa presentato alle Camere circa tre mesi fa, sia mediante l’adozione di provvedimenti ad hoc volti a fornire risposte a problemi sempre più evidenti.
Nel richiamare la citata iniziativa di riforma, fa presente che accanto alle questioni del reclutamento e dei salari si pone anche la questione della motivazione delle persone che lavorano nella pubblica amministrazione. Fa presente a tale proposito che in questi anni di governo egli ha sempre inteso mettere al centro della sua azione le persone, essendo convinto che un’organizzazione funzionante è quella capace di avere un capitale umano motivato e adeguatamente formato e che dunque da qui passi la modernizzazione della pubblica amministrazione. Nel precisare di aver ereditato una situazione complessa anche in termini di formazione del personale, rileva come l’ultimo tema sia rappresentato dalla valorizzazione del merito e dall’incapacità della pubblica amministrazione di premiare i migliori se i piani meritocratici vedono tutti dipendenti eccellenti e se, come riferisce la Corte dei conti, servono strumenti adeguati a premiare le vere eccellenze. Fa quindi presente che il richiamato disegno di legge introduce meccanismi che permettano di assegnare obiettivi chiari e misurabili ai dipendenti e di introdurre premi al merito, consentendo ai dirigenti di essere realmente tali. Nel sottolineare che, alla stregua di tutte le aziende del mondo, la pubblica amministrazione deve imparare a misurare la capacità delle persone a tradurre il proprio sapere in saper fare, pur ravvisando carattere di necessità e urgenza nella innovativa riforma che si appresta a varare, dichiara che lo strumento del disegno di legge consentirà un percorso parlamentare di dialogo e confronto, al fine di raggiungere la sintesi più vicina alle aspettative di tutti.
Walter RIZZETTO, presidente, prima di dare la parola alla Sottosegretaria, formula a nome di tutti gli auguri al Presidente della Repubblica, ricoverato in ospedale per un intervento programmato.
La Sottosegretaria Matilde SIRACUSANO ringrazia il Ministro Zangrillo per la presenza e per l’intervento esaustivo, che è la dimostrazione del massimo impegno profuso dal Governo. Tiene a fare soltanto una precisazione di natura procedurale, chiarendo che l’emendamento cui ha fatto riferimento il Ministro è in realtà la proposta di riformulazione in materia di lavoro accessorio che ha preannunciato in mattinata e che è destinata ad assorbire molte proposte emendative dei colleghi, anche di opposizione.
Arturo SCOTTO (PD-IDP) si unisce a nome del Partito democratico agli auguri di pronta guarigione al Presidente della Repubblica, che tornerà rapidamente a lavorare per il Paese come ha sempre fatto. Ringrazia quindi la presidenza per aver ottenuto l’audizione del Ministro Zangrillo, richiesta per la verità dall’avvio dell’esame del provvedimento. Senza polemica, fa presente che, se il Ministro fosse venuto presso le Commissioni I e XI nel corso del ciclo di audizioni a spiegare il senso e la natura del provvedimento, il lavoro parlamentare sarebbe stato facilitato. Essendo ottimista di natura, nel sottolineare che il Ministro sembra preferire intervenire con decreti legge sempre gravidi di sorprese sul rafforzamento della pubblica amministrazione, si dichiara certo che la prossima volta il confronto si svolgerà ex ante invece che ex post.
Deve tuttavia affermare con franchezza che trova tuttora non convincente il provvedimento, in primo luogo per il suo impianto eterogeneo, nelle cui pieghe è stato infilato di tutto, a cominciare dall’aumento considerevole degli uffici di diretta collaborazione, anche da parte dei Ministeri minori. Rileva inoltre la scarsità delle risorse messe a disposizione, tanto che – come evidente da molte delle proposte emendative – si attinge sempre dal medesimo fondo per le esigenze indifferibili, e la mancanza di una visione, a fronte dell’interesse dei diversi Ministri ad allargare le maglie del loro potere. Domanda quindi al Ministro come si sia potuto introdurre in un provvedimento sul rafforzamento della pubblica amministrazione una misura in materia di cybersicurezza finalizzata a mandare in pensione una persona specifica o la determinazione di un ulteriore organismo di vigilanza del mercato dei capitali presso il Ministero dell’economia e delle finanze, dotate questo sì delle necessarie risorse. Nel domandarsi se vi fosse davvero bisogno di interventi di tale natura, rileva lo scivolamento del provvedimento verso misure microcorporative, censurando d’altro canto il fatto che si sia deciso di non dare una chance ai 12 mila giovani impiegati per tre anni presso l’ufficio del processo, respingendo tutte le proposte emendative delle opposizioni sull’argomento.
Walter RIZZETTO, presidente, nel richiamare il preannunciato impegno del Ministro, pur non volendo imporre un termine all’intervento del collega Scotto, fa presente di aver immaginato che ciascun gruppo utilizzasse indicativamente qualche minuto per i propri interventi.
Arturo SCOTTO (PD-IDP), nel precisare che non esistono Ministri part-time e che dunque il Ministro Zangrillo si può trattenere come tutti fino alla mezzanotte, ribadisce che il decreto è un collage di misure microcorporative, destinato a dare un segnale parziale persino sullo scorrimento delle graduatorie. A tale proposito rileva che il Ministro ha dovuto fare un passo indietro, sospendendo la misura soltanto un anno dopo aver fissato il tetto del 20 per cento, essendosi reso conto dell’errore commesso, destinato a condannare al precariato un’intera generazione. Sollecita quindi la totale soppressione del tetto e invita il Ministro a impegnarsi invece per garantire parità economica e salariale tra coloro che sono entrati per concorso e tutti gli altri. Nel condividere l’esigenza di rendere la pubblica amministrazione più attrattiva verso i giovani, ritiene comunque che sui salari si sia fatto molto poco, nonostante la promessa armonizzazione del trattamento tra dipendenti degli enti locali e degli enti centrali che il Ministro avrebbe fatto bene ad annunciare in Parlamento invece che in un convegno sindacale. Richiamati i dati forniti dall’ARAN in sede di audizione, fa presente che la programmata riduzione del potere di acquisto dei dipendenti pubblici è una responsabilità del Ministro Zangrillo, domandandosi d’altro canto se dietro la decantata valorizzazione dei dirigenti vi sia la volontà di selezionare dei funzionari o dei fedeli. Nel richiamare la disposizione sui diplomati degli istituti tecnici, invita il Ministro a non guardare l’orologio perché dovrà restare presso le Commissioni riunite per parecchio tempo.
Walter RIZZETTO, presidente, nel far presente all’onorevole Scotto che sta parlando da oltre dodici minuti, precisa che il Ministro Zangrillo sarebbe dovuto partire per Gorizia per un impegno istituzionale già nel pomeriggio, avendo accordato la sua presenza in Commissione per la giornata di giovedì prossimo. Dichiara che le presidenze hanno ritenuto preferibile insistere perché il Ministro fosse presente nella serata in corso, precisando che avrebbe avuto a disposizione soltanto trenta minuti. Ritiene quindi che non competa all’onorevole Scotto stabilire quanto tempo il Ministro sia tenuto a trattenersi. Invita comunque il collega a concludere l’intervento.
Arturo SCOTTO (PD-IDP), nel ritenere che le considerazioni personali non possano essere sindacate né dal presidente né da altri, in quanto parte di un ragionamento da rispettare, ribadisce che il Governo programma la riduzione del potere di acquisto dei pubblici dipendenti, come dimostrato da tutte le misure, ivi compresa quella relativa ai diplomati ITS. Nel rilevare che si tratta di una scelta politica della maggioranza, ritiene che la strada giusta non sia quella di far entrare come funzionari giovani diplomati negli istituti tecnici, con un contratto di apprendistato, perseguendo quindi la politica dei bassi salari, anche in ingresso.
Alfonso COLUCCI (M5S), ringraziati le presidenze e il Ministro per la sua presenza e permanenza, augura a nome del MoVimento 5 Stelle una pronta guarigione al Presidente della Repubblica.
Rivolgendosi al Ministro, dichiara di non condividerne le parole. In particolare, evidenzia come sia sbagliata la forma del provvedimento, dal momento che non sussistono i presupposti di necessità e urgenza richiesti dall’articolo 77 della Costituzione, non essendosi verificato alcun fatto sopravvenuto che giustifichi l’adozione di un decreto-legge in materia, che finisce per offendere e prevaricare il Parlamento.
Quanto al merito, fa presente che tutte le proposte emendative presentate dai deputati del suo gruppo, volte ad aumentare l’efficienza delle pubbliche amministrazioni, hanno ricevuto un parere contrario, che rivela la profonda divergenza di visione e programmi tra il MoVimento 5 Stelle e la maggioranza politica.
Sul tema del reclutamento, ritiene che le norme del decreto-legge violino gravemente i princìpi di cui all’articolo 97 della Costituzione, ed in particolare il principio del pubblico concorso, dal momento che sembra volersi favorire l’accesso alla pubblica amministrazione senza concorso, ma con procedure ad hoc, che contrastano con la narrazione governativa sull’intenzione di valorizzare il merito. In questa prospettiva, critica quelle disposizioni che prevedono l’ingresso nelle pubbliche amministrazioni, senza una rigorosa selezione pubblica, di soggetti precedentemente alle dipendenze di società partecipate. Contesta altresì le numerose deroghe alle procedure di mobilità, funzionali a stabilizzazioni al di fuori di idonee regole di garanzia, che non garantiscono l’assunzione dei migliori nelle pubbliche amministrazioni.
Per altro verso, denuncia come gli incrementi salariali riguardino solamente i dirigenti pubblici e come non si applichino misure interdittive agli amministratori pubblici responsabili del dissesto dei relativi enti locali.
Considera poi che lo stanziamento di rilevanti risorse per la sanità integrativa vada a discapito della sanità pubblica, ledendo il diritto alla salute sancito dall’articolo 32 della Costituzione e contrastando lo Stato sociale.
Plaude al ritiro dell’emendamento di Forza Italia che attingeva al fondo per la celebrazione del 25 aprile, riducendone la capienza, mentre stigmatizza la riduzione degli stipendi dei dipendenti pubblici statali nel mese di aprile per un «pasticciaccio» del Governo. Per altro verso, contesta l’attribuzione al sindaco Gualtieri di poteri straordinari concernenti la realizzazione dell’inceneritore di Roma.
Comprendendo, infine, le difficoltà riscontrate nell’ultima «complicata» legge di bilancio per il finanziamento del comparto pubblico, ritiene che ciò derivi dalla sottoscrizione, da parte del Governo, di un Patto di stabilità e crescita fortemente penalizzante, in ultima analisi, per coloro che contribuiscono al buon andamento della pubblica amministrazione.
Tiziana NISINI (LEGA), relatrice per la XI Commissione, anche a nome degli altri Relatori, onorevoli Paolo Emilio Russo e Schifone, ringrazia il Ministro per aver accolto l’invito delle presidenze e per il suo intervento. Si dichiara dispiaciuta per talune critiche avanzate dai colleghi di opposizione e gli augura buon viaggio verso Gorizia.
Carmela AURIEMMA (M5S), dopo aver ringraziato il Ministro per il suo intervento, riferendosi ai citati problemi di reclutamento nelle pubbliche amministrazioni evidenzia una criticità non affrontata, data dall’impatto che l’intelligenza artificiale avrà sulle assunzioni pubbliche. In questa prospettiva, fa presente che, secondo uno studio dello stesso Ministero, l’intelligenza artificiale metterà a rischio il reclutamento di circa 300.000 dipendenti pubblici.
Sottolinea poi che, rispetto ai condivisibili problemi rappresentati dal Ministro, risultano contraddittori i pareri contrari espressi sulle proposte emendative presentate dal MoVimento 5 Stelle, uno dei quali, ad esempio, recava misure volte alla stabilizzazione, nell’ambito dell’ufficio del processo, degli operatori data entry, vincitori di un concorso articolato e impegnati nell’importante processo di digitalizzazione dei fascicoli. Fa riferimento altresì alle misure concernenti i segretari comunali, che non risolveranno i relativi problemi con nuove assunzioni, ma solo con una significativa riforma della figura. Sulla questione del personale sanitario, richiama la necessità di stabilizzazioni che il suo gruppo auspica, ma che il Governo non sembra sostenere, considerate le scarne risposte contenute nel decreto-legge.
Nazario PAGANO, presidente, avvertendo che il Ministro si dovrà allontanare a breve, suggerisce agli onorevoli colleghi di contenere gli interventi e le domande, per consentire allo stesso Ministro di rispondere in modo adeguato. Ricorda che si tratta di una seduta di votazione.
Carmela AURIEMMA (M5S) conclude il proprio intervento chiedendo al Ministro quali impegni intenda assumersi per i dipendenti dell’ufficio del processo assunti a tempo determinato – e per i quali il contratto scadrà a breve –, per i dipendenti pubblici in ambito sanitario e per la predisposizione di un piano sulla sicurezza dei lavoratori.
Nazario PAGANO, presidente, fa presente che alle ore 23 il Ministro Zangrillo si allontanerà, e invita pertanto i deputati a contenere gli interventi entro termini ragionevoli.
Francesco MARI (AVS) rileva alcune perplessità relative all’articolo 1 del provvedimento in esame. Soffermandosi in particolare sulla disposizione riguardante i contratti di apprendistato, osserva come questi abbiano unicamente un limite massimo di 36 mesi, ammettendo dunque contratti anche più brevi. Tuttavia, la previsione per cui al termine del contratto di apprendistato esso possa essere tramutato in contratto a tempo indeterminato crea evidenti problemi di disparità di trattamento tra quei soggetti che, a parità di mansioni e di inquadramento, sono destinatari di contratti di durate diverse tra loro.
Evidenzia inoltre come il contratto di apprendistato comporti una retribuzione di circa il 60 per cento di quella integrale, ossia circa 760 euro mensili, che appaiono decisamente insufficienti.
Chiara TENERINI (FI-PPE), anche a nome degli altri colleghi di Forza Italia, ringrazia il lavoro svolto dal Ministro Zangrillo in tema di modernizzazione della pubblica amministrazione, di valorizzazione delle competenze e del merito, di snellimento delle procedure di reclutamento, di attenzione alla transizione digitale e, infine, di espletamento del Piano nazionale di ripresa e resilienza.
Valentina BARZOTTI (M5S), come già sottolineato dai colleghi del suo gruppo, manifesta contrarietà nei confronti del provvedimento in esame, soprattutto per quanto riguarda il tema del lavoro agile, trascurato dal decreto-legge. Inoltre richiama la problematica relativa alla tardiva corresponsione del trattamento di fine servizio per i dipendenti pubblici, rispetto alla quale si aspetta dei chiarimenti dal Ministro Zangrillo.
Andrea CASU (PD-IDP) lamenta la lesione del principio di non discriminazione e della parità di trattamento salariale, dal momento che allo stato attuale si verifica la situazione per cui soggetti che hanno partecipato e superato la medesima procedura concorsuale, ma che sono stati assunti in momenti diversi a causa dello scorrimento della graduatoria, stanno percependo salari differenti a causa di un inquadramento disomogeneo.
Avanza infine la richiesta di eliminare in maniera permanente il limite dell’assunzione del 20 per cento degli idonei in graduatoria, limite già sospeso temporaneamente dal decreto-legge in esame. Evidenzia al riguardo l’impossibilità di conoscere a priori l’opportunità di eventuali scorrimenti in graduatoria, giudicando la fissazione di un limite rigido come una perentoria scelta politica piuttosto che come una sensata misura tecnica.
Riccardo TUCCI (M5S), ricordato l’obiettivo del Governo di velocizzare le assunzioni nei ministeri, chiede le ragioni del parere contrario dei Relatori al proprio emendamento 3.19 volto ad aumentare le procedure di mobilità nelle amministrazioni dal 15 al 50 per cento.
Domanda infine quale sia il nesso logico tra le dichiarazioni del Ministro Zangrillo, volte a enfatizzare i lati positivi del decreto, e le proroghe contenute nei commi 6, 7 e 8 dell’articolo 8 del provvedimento in esame, considerato che tali disposizioni sono preordinate a garantire l’impunità degli amministratori locali responsabili del dissesto dei propri comuni.
Alessandro URZÌ (FDI), in analogia con la collega Tenerini, riconosce l’impegno del Ministro rispetto al tema della modernizzazione della pubblica amministrazione, nonché la sua disponibilità ad un confronto in Commissione.
Alessandro COLUCCI (NM(N-C-U-I)M-CP), sulla scorta del concetto di «sapere e saper fare», ritiene fondamentale l’obiettivo di avvicinare quanto più possibile la pubblica amministrazione ai cittadini, e ringrazia a tal fine il Ministro Zangrillo.
Arturo SCOTTO (PD-IDP), intervenendo sull’ordine dei lavori, ringrazia la presidenza e il Ministro Zangrillo per avere permesso un confronto diretto tra quest’ultimo e la Commissione, ricordando ai colleghi di maggioranza, i quali hanno stigmatizzato le ripetute richieste a tal fine, che, in un sistema democratico, il ruolo dell’opposizione è anche quello appena ricordato.
Il Ministro Paolo ZANGRILLO, replicando agli interventi precedenti, dichiara che il decreto-legge in esame intende promuovere la costruzione di una Pubblica Amministrazione capace di rispondere adeguatamente ai suoi utenti, cittadini e imprese, e di essere attrattiva nei confronti delle giovani generazioni. Sottolinea che si cerca, inoltre, di intervenire per risolvere sia criticità emerse recentemente, che di natura più profonda. Ricorda, invece, che le misure presenti nel decreto-legge non contengono una riforma della PA, rilevando che se l’intento fosse stato quello, lo strumento normativo sarebbe stato diverso.
Sul tema del tetto alle graduatorie, dichiara di non avere alcun ripensamento rispetto alla misura del cosiddetto taglia-idonei. A sostegno di ciò, fa notare che la figura dell’idoneo non è presente nei concorsi pubblici di altri Stati e ritiene, quindi, che questi dovrebbero essere equiparati ai candidati che non hanno superato il concorso. Ricorda che all’inizio del suo mandato, le graduatorie vigenti vedevano la presenza di migliaia di idonei che aveva celebrato il concorso pubblico anche quindici anni prima. Fa presente che la possibilità di assumere idonei di graduatorie anche così risalenti nel tempo, in un contesto professionale dove l’obsolescenza delle competenze è molto rapida, non risponde alla logica di garantire una PA di qualità. Evidenzia che la fissazione di un tetto del 20 per cento delle assunzioni di candidati idonei, risponde infatti proprio alla logica di garantire che le migliori professionalità accedano attraverso concorso pubblico alla Pubblica Amministrazione.
Sul tema dei salari, rispondendo all’intervento dell’onorevole Scotto, sostiene che non risponda a verità l’accusa che il Governo non sia stato capace di adeguare i salari nella PA.
Walter RIZZETTO, presidente, stigmatizza le continue interruzioni dell’intervento del Ministro Zangrillo da parte dell’onorevole Scotto. Rivolgendosi nei confronti di quest’ultimo, lo invita a tenere un comportamento istituzionale e, ricordando che il Ministro Zangrillo non ha interrotto alcun intervento dei componenti delle Commissioni, avverte che se ci saranno altre interruzioni procederà richiamando all’ordine i deputati che si renderanno protagonisti di tali interruzioni.
Il Ministro Paolo ZANGRILLO, continuando la sua replica, evidenzia che nella storia repubblicana non si trova riscontro di altri Governi che abbiano investito così tanti fondi sulla contrattazione pubblica e sul relativo rinnovo come ha fatto il Governo Meloni negli ultimi due anni. A tal proposito ricorda che nel 2016 gli stessi sindacati che ora non intendono sottoscrivere la proposta di rinnovo contrattuale avanzata dal Governo ritenendo che essa non sia sufficiente a colmare la perdita di potere d’acquisto causata dall’inflazione, avevano invece approvato una proposta di rinnovo contrattuale della contrattazione che colmava il gap prodotto dall’inflazione solo con un aumento del 2,4 per cento. Fa presente che tali sindacati ora rinunciano a firmare un rinnovo contrattuale che prevede un aumento del 6,8 per cento, ritenendo che dietro questa scelta ci sia semplicemente una valutazione politica e non oggettiva. Dichiara che se, invece, si procedesse rapidamente con il rinnovo della tornata 2022-2024, ci sarebbe la possibilità di procedere in maniera ordinata al rinnovo per il triennio 2025-2027.
Sul tema dei salari in ingresso nella PA, fa notare come essi siano in linea con i valori di mercato e dunque siano assolutamente concorrenziali. Rileva che, al contrario, il problema della PA sia dato dalla difficoltà di crescere nel tempo perché essa è priva di strumenti che premino davvero il merito. Ricorda che, a tale fine, ha recentemente avanzato, in un disegno di legge approvato dal Governo, la proposta di introdurre un percorso alternativo di crescita professionale dei dipendenti pubblici, che affianchi quello del concorso pubblico. Richiama, a sostegno delle ragioni che corroborano tale scelta, sia l’impossibilità per tutti i dipendenti di poter affrontare, lavorando e considerando anche i necessari tempi di vita privata e familiare, lo studio necessario per superare i concorsi pubblici delle professionalità superiori che la necessità di valorizzare, oltre i titoli di studio, anche le competenze pratiche acquisite sul campo durante il lavoro e la capacità di «saper fare».
Sul tema dell’impiego dell’intelligenza artificiale nella pubblica amministrazione, rispondendo alle considerazioni dell’onorevole Auriemma, dichiara che è assolutamente necessario che l’innovazione tecnologica aiuti ad essere più performanti le pubbliche amministrazioni. A tal proposito, segnala che sono diversi i processi in atto in tale direzione nella pubblica amministrazione. Tra questi, ricorda l’interoperabilità delle banche dati della PA, che sta agevolando i cittadini e il dialogo degli stessi con gli uffici della pubblica amministrazione, e l’avatar che, attraverso la piattaforma Formez, si sta sperimentando nei concorsi pubblici con l’intento di guidare l’utente nell’individuare il concorso più adeguato al profilo dell’utente che voglia candidarsi.
Rispondendo all’intervento della deputata Barzotti, dichiara di non essere vero che egli abbia inteso peggiorare l’utilizzo dello smart working nella pubblica amministrazione. Al contrario, ricorda come nel 2023 abbia emanato una direttiva che superava quella adottata dal precedente Ministro secondo cui il lavoro nella pubblica amministrazione avrebbe dovuto essere svolto con prevalenza in presenza. Rileva, tuttavia, che l’utilizzo dello smart working nella PA debba essere affrontato in maniera seria. Questo, infatti, presenta delle criticità dal punto di vista della gestione in quanto bisogna passare da una logica del controllo ad una logica degli obiettivi. Dichiara, tuttavia, che come Ministro lavorerà in questo senso affinché la PA sia pronta ad utilizzare nella migliore maniera possibile lo smart working, anche per consentire un migliore equilibrio tra lavoro e vita.
Tra i vari risultati ottenuti dall’inizio del mandato, fa presente che, da un lato, la media della durata dei concorsi pubblici è diminuita a cinque mesi. Questo ha prodotto un effetto positivo di nuovi e rapidi ingressi nella pubblica amministrazione. Dall’altro lato, rende noto che ha inviato ai dirigenti della pubblica amministrazione una direttiva con la quale si chiede di aumentare a quaranta le ore annue di formazione per i dipendenti. Manifestando di credere molto nella formazione dei dipendenti pubblici, rileva che, grazie a questo intervento, il tempo dedicato alla formazione è salito da sei a trenta ore annue.
Sull’assunzione attraverso contratto di apprendistato degli studenti che hanno conseguito il titolo presso gli ITS Academy, rileva anzitutto che le pubbliche amministrazioni hanno assolutamente bisogno di tali figure tecniche. Sottolinea allo stesso tempo di non essere preoccupato che il primo ingresso di queste figure professionali avvenga tramite un contratto di apprendistato, che comunque richiede una selezione, in quanto l’obiettivo e quello di farli rimanere nella pubblica amministrazione, anche consentendo loro di seguire corsi di laurea, per arrivare a far sì che, nel tempo, possano entrare nella pubblica amministrazione attraverso concorso e con contratti a tempo indeterminato.
Sul tema della mobilità tra pubbliche amministrazioni rileva che la priorità, al contrario di quanto sostenuto dall’intervento dell’onorevole Tucci, devono essere i concorsi a cui fare seguire, in un secondo momento, procedure di mobilità nella misura del 15 per cento, percentuale che appare adeguata. Ciò anche perché le procedure di mobilità, potendo essere molto lunghe, rallentano di molto i tempi; al contrario i concorsi possono essere più rapidi. Rispondendo, infine, all’intervento dell’onorevole Mari, evidenzia che tra il 2023 e il 2024 sono stati assunti nella PA 350 mila under 40, un dato che va certamente nella direzione di rendere migliore ed efficiente la pubblica amministrazione.
Riccardo TUCCI (M5S), intervenendo sull’ordine dei lavori, dichiara di voler svolgere alcune precisazioni circa le dichiarazioni gravissime rese dal Ministro per la pubblica amministrazione, Paolo Zangrillo.
Innanzitutto, reputa estremamente grave oltre che sbagliato sostenere che la categoria dei candidati ritenuti idonei sia equiparabile a quella di coloro che non hanno superato il concorso, dal momento che i primi, classificandosi in graduatoria, a differenza dei secondi, hanno conseguito i punteggi minimi richiesti dal bando di concorso secondo la valutazione della commissione esaminatrice. I candidati idonei si differenziano dai candidati dichiarati vincitori, pertanto, esclusivamente in ragione della posizione in graduatoria e, conseguentemente, per il fatto che spetta all’amministrazione che ha bandito il concorso decidere se procedere alla loro assunzione, nel rispetto della normativa vigente.
In secondo luogo, afferma che è totalmente falso che la normativa vigente favorisca l’indizione di procedure concorsuali rispetto al previo esperimento di procedure di mobilità dal momento che il decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165 stabilisce l’esatto contrario.
Mauro Antonio Donato LAUS (PD-IDP), intervenendo sull’ordine dei lavori, dichiara che con la domanda precedentemente rivolta da lui e dal collega Scotto al Ministro Zangrillo intendeva riferirsi all’emendamento Casu 4.5. di cui è cofirmatario sulla discriminazione salariale. Chiede quindi di accantonare il citato emendamento.
Andrea VOLPI (FDI) ritira l’emendamento a sua prima firma 2.6.
Nazario PAGANO, presidente, dispone l’accantonamento degli emendamenti Pizzimenti 2.7 e Zinzi 2.8.
Andrea GIACCONE (LEGA) sottoscrive l’emendamento Zinzi 2.9. e ne chiede l’accantonamento.
Marta SCHIFONE (FDI), relatrice per la XI Commissione, accoglie anche a nome degli altri Relatori, la richiesta di accantonamento avanzata dal collega Giaccone.
Nazario PAGANO, presidente, dispone quindi l’accantonamento dell’emendamento Zinzi 2.9. Constata l’assenza del presentatore dell’emendamento Faraone 2.18; s’intende vi abbia rinunciato. Dispone infine l’accantonamento dell’emendamento Calderone 2.19.
Antonio D’ALESSIO (AZ-PER-RE) chiede di accantonare l’emendamento Ruffino 2.23 di cui è cofirmatario.
Paolo Emilio RUSSO (FI-PPE), relatore per la I Commissione, anche a nome degli altri Relatori, si dichiara contrario alla richiesta di accantonamento dell’emendamento Ruffino 2.23.
Le Commissioni respingono l’emendamento Ruffino 2.23.
Riccardo DE CORATO (FDI) ritira l’emendamento 2.24 a sua prima firma.
Arturo SCOTTO (PD-IDP) sottoscrive l’articolo aggiuntivo Soumahoro 2.01.
Le Commissioni respingono l’articolo aggiuntivo Soumahoro 2.01 e approvano l’emendamento 3.70 dei Relatori.
Arturo SCOTTO (PD-IDP), intervenendo sull’emendamento 3.10 a sua prima firma, illustra la finalità soppressiva sia della deroga prevista in favore della Presidenza del Consiglio dei ministri all’obbligo di destinare alle procedure di mobilità di cui all’articolo 30 del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165 una percentuale non inferiore al quindici per cento delle facoltà assunzionali nonché, di conseguenza, della possibilità per la Presidenza del Consiglio dei ministri di rivolgersi al Dipartimento della funzione pubblica e avvalersi della Commissione RIPAM per lo svolgimento delle proprie procedure concorsuali. In proposito, afferma di ritenere che tale operazione sia coerente anche con le dichiarazioni del Ministro Zangrillo volte a rafforzare la Commissione RIPAM, vista la mole di lavoro di cui essa è oberata.
Chiede quindi l’accantonamento dell’emendamento 3.10 al fine di consentire lo svolgimento degli opportuni approfondimenti.
Paolo Emilio RUSSO (FI-PPE), relatore per la I Commissione, anche a nome degli altri Relatori, si dichiara contrario alla richiesta di accantonamento dell’emendamento Scotto 3.10.
Le Commissioni respingono, con distinte votazioni, l’emendamento Scotto 3.10 e gli identici emendamenti Mari 3.11 e Alfonso Colucci 3.12.
Chiara TENERINI (FI-PPE) accoglie la proposta di riformulazione dell’emendamento 3.13 a sua firma.
Arturo SCOTTO (PD-IDP) accoglie la proposta di riformulazione dell’emendamento 3.14 a sua prima firma.
Andrea GIACCONE (LEGA) accoglie la proposta di riformulazione dell’emendamento 3.16 a sua prima firma.
Nazario PAGANO, presidente, constata l’assenza del presentatore dell’emendamento Boschi 3.15: s’intende che vi abbia rinunciato.
Le Commissioni approvano gli identici emendamenti Tenerini 3.13 (Nuova formulazione), Scotto 3.14 (Nuova formulazione) e Giaccone 3.16 (Nuova formulazione) (vedi allegato 3).
Valentina BARZOTTI (M5S), intervenendo sull’emendamento 3.18 a sua prima firma, ne illustra la finalità, volta a ripristinare il normale funzionamento delle procedure di mobilità anche al fine di venire incontro alle esigenze personali manifestate dai dipendenti pubblici che intendono parteciparvi. Evidenzia, infine, come le modifiche operate dal Governo con il decreto-legge in esame rischino di penalizzare i piccoli Comuni.
Chiede, quindi, che il Governo muti il parere precedentemente espresso sull’emendamento in esame.
Le Commissioni respingono l’emendamento Barzotti 3.18
Riccardo TUCCI (M5S), intervenendo sull’emendamento 3.19 a sua prima firma, ne illustra il contenuto, volto a ripristinare la normativa vigente prima dell’entrata in vigore del decreto-legge 14 marzo 2025, n. 25. In merito, ricollegandosi alle precisazioni svolte in precedenza rispetto alle dichiarazioni del ministro Zangrillo, ribadisce che l’ordinamento giuridico italiano prevede il previo svolgimento di procedure di mobilità alle quali segue l’indizione di procedure concorsuali nel caso in cui le prime vadano deserte o siano insufficienti a reperire il personale richiesto. Stigmatizza il fatto che il ministro Zangrillo abbia dichiarato che i concorsi non servono per reclutare bravi lavoratori, reputando imbarazzante che egli preferisca persone dalla rilevante esperienza, ma dalla non eccelsa preparazione ai tempi del superamento del concorso, rispetto a giovani brillanti laureati. Domanda, infine, se i colleghi della maggioranza si rendano conto della gravità di tali dichiarazioni.
Carmela AURIEMMA (M5S), intervenendo sull’emendamento 3.19 di cui è cofirmataria, afferma che il collega Tucci ha fatto bene a precisare ulteriormente il proprio pensiero circa le dichiarazioni rese dal ministro Zangrillo, che stigmatizza, sostenendo che quest’ultimo non abbia risposto nel merito alle domande a lui poste.
Nazario PAGANO, presidente, ricorda ai colleghi di limitarsi a svolgere esclusivamente dichiarazioni di voto sugli emendamenti posti in votazione.
Le Commissioni respingono l’emendamento Tucci 3.19 ed approvano gli identici emendamenti Zaratti 3.22, Ruffino 3.23, Bordonali 3.24 e Barzotti 3.25.
Davide AIELLO (M5S), intervenendo sull’ordine dei lavori, contesta il risultato della votazione relativa agli identici emendamenti Zaratti 3.22, Ruffino 3.23, Bordonali 3.24 e Barzotti 3.25.
Walter RIZZETTO, presidente, dichiara di aver visto soltanto sette mani alzate dei colleghi di maggioranza e tre mani alzate dei colleghi di opposizione.
(Proteste della deputata Barzotti)
Walter RIZZETTO, presidente, quanto alla questione sollevata dalla collega Auriemma, ricorda che il Ministro Zangrillo si è trattenuto oltre due ore invece dei preannunciati trenta minuti e che, non essendo state definite preventivamente le regole di ingaggio, vi sono stati alcuni interventi durati a lungo. Ciò chiarito, ritiene che dopo l’intervento del collega Aiello sull’ordine dei lavori, si possa proseguire con l’esame delle proposte emendative.
Davide AIELLO (M5S), scusandosi per il disappunto manifestato in ordine all’andamento dei lavori, dichiara che gli corre l’obbligo di svolgere un intervento sull’ordine dei lavori. Ribadendo le proprie scuse nei confronti dei presidenti Rizzetto e Pagano per il proprio comportamento, fa presente di aver avuto l’impressione che in un momento di grande confusione fosse stato posto in votazione un emendamento, chiedendo agli uffici di confermargli di quale si trattasse. Dal momento che tale emendamento non è stato votato né dai colleghi di maggioranza né da quelli di opposizione, chiede che la votazione venga ripetuta. Aggiunge che ha avuto l’impressione che il presidente Pagano si accingesse a porre in votazione una raffica di emendamenti, sottolineando come tale modalità non sia proficua per i lavori delle Commissioni. Augurandosi di aver capito, chiede un chiarimento al presidente Pagano e prega gli uffici di precisare se siano o meno stati posti in votazioni ulteriori emendamenti.
Nazario PAGANO, presidente, precisa che sono stati posti in votazione esclusivamente gli identici emendamenti Zaratti 3.22, Ruffino 3.23, Bordonali 3.24 e Barzotti 3.25, sul quale è stato espresso parere favorevole. Dichiara di non avere nulla in contrario a ripetere la votazione.
Le Commissioni, ripetendo la votazione, approvano gli identici emendamenti Zaratti 3.22 , Ruffino 3.23, Bordonali 3.24 e Barzotti 3.25.
Alessandro URZÌ (FDI) accetta la riformulazione dell’emendamento a sua firma 3.28.
Le Commissioni approvano l’emendamento Urzì 3.28 (Nuova formulazione).
Nazario PAGANO, presidente, accogliendo la richiesta dei Relatori, in assenza di obiezioni, dispone l’accantonamento dell’emendamento Castiglione 3.30.
Sara KELANY (FDI) sottoscrive l’emendamento Morgante 3.33 e accetta la riformulazione proposta.
Le Commissioni approvano l’emendamento Morgante 3.33 (Nuova formulazione).
Davide AIELLO (M5S), nell’illustrare l’emendamento a sua prima firma 3.35, si prefigge di sensibilizzare le Commissioni sul tema legato alla durata della validità delle graduatorie dei concorsi. Fa presente a tale proposito che l’emendamento intende estendere tale termine di validità a tre anni, includendo tra le pubbliche amministrazioni anche le regioni e gli enti locali ed uniformando quindi la disciplina, al fine di evitare disparità di trattamento.
Le Commissioni respingono l’emendamento Aiello 3.35.
Valentina BARZOTTI (M5S) considera l’emendamento 3.37 del collega Carotenuto fondamentale, tanto più dopo aver ascoltato le parole del Ministro Zangrillo che considera gli idonei come soggetti bocciati al concorso. Al contrario gli idonei rappresentano una risorsa preziosa per la pubblica amministrazione, trattandosi di persone che hanno superato le prove del concorso e dimostrato di essere in grado di adempiere alle mansioni richieste ma che non sono riuscite, per limite di posti, a risultare vincitori. Rilevato quindi che l’emendamento intende sopprimere il limite del 20 per cento degli idonei posto allo scorrimento delle graduatorie, la considera una misura di economicità per la pubblica amministrazione e di giustizia nei confronti dei sacrifici delle persone. Chiede quindi che venga modificato il parere espresso, benché risulti evidente che il Ministro Zangrillo considera gli idonei soltanto un peso.
Le Commissioni respingono l’emendamento Carotenuto 3.37.
Andrea CASU (PD-IDP) rileva che l’emendamento a sua prima firma 3.39 sia stato ben introdotto dagli interventi dei colleghi, dai quali risulta chiaramente l’assurdità del limite del 20 per cento degli idonei allo scorrimento delle graduatorie, introdotto dal cosiddetto decreto PA2 e sospeso dal successivo. Nel sottolineare come l’assurdità risieda nel fatto che si decide a priori, indipendentemente dalle reali esigenze delle diverse amministrazioni, che servirà meno del 20 per cento degli idonei, ritiene che le parole del Ministro Zangrillo abbiano chiarito le ragioni della scelta del Governo, dal momento che egli ha equiparato gli idonei a soggetti bocciati al concorso. Nel ricordare che lo stesso Ministro ha sottolineato l’importanza del ricorso all’intelligenza artificiale per il futuro della pubblica amministrazione, fa presente di aver chiesto proprio a ChatGPT la differenza tra idonei e bocciati, precisando che secondo quest’ultima con il primo termine ci si riferisce a coloro che hanno superato tutte le prove del concorso e hanno dimostrato di avere le competenze e le conoscenze richieste per ricoprire il ruolo, non riuscendo tuttavia sempre ad essere assunti. Secondo l’intelligenza artificiale i bocciati al contrario sono coloro che non hanno raggiunto il punteggio minimo o non hanno superato una o più prove richieste. Richiamata quindi anche la sintesi fornita dalla stessa ChatGPT, secondo cui gli idonei hanno superato il concorso, mentre i bocciati non lo hanno fatto, rileva la gravità delle affermazioni del Ministro, che si prende gioco dei sacrifici e delle rinunce di tante persone. Lo invita quindi a cambiare le regole, se queste ultime non gli piacciono ma non a confondere idonei con bocciati, sottolineando come molti di questi ultimi siano anche elettori del centro destra e rammentando i tweet di Giorgia Meloni all’epoca all’opposizione in favore dello scorrimento delle graduatorie. Nel ricordare che la sospensione del limite allo scorrimento delle graduatorie è stata determinata delle forti sollecitazioni dell’ANCI e precisando che nessuno sta chiedendo di considerare valide le graduatorie per una durata temporale eccessiva, ritiene che proprio a fronte dei numeri citati dal Ministro in ordine ai pensionamenti da qui al 2033 si debba ricorrere a tutte le energie disponibili, essendoci oltretutto spazio sia per gli idonei sia per i vincitori di nuovi concorsi. Considera oltretutto sbagliato accanirsi con gli idonei dal momento che per molti, soprattutto alla luce dei limiti di età posti per la partecipazione al concorso di determinate categorie, tra le quali le forze dell’ordine, potrebbero non esserci più le condizioni per partecipare ad un altro concorso.
Si tratta quindi di dire di no a persone che considerano l’assunzione nella pubblica amministrazione il coronamento di un sogno e che hanno le regole, la Costituzione e la stessa intelligenza artificiale dalla loro parte e il solo Ministro Zangrillo contro. Ritiene in conclusione la fissazione del limite allo scorrimento delle graduatorie degli idonei un insulto ai tanti italiani che hanno fatto sacrifici per partecipare ad un concorso e che prima o poi ne chiederanno conto alla maggioranza.
Arturo SCOTTO (PD-IDP), ringrazia il collega Casu per il suo appassionato intervento, che evidenzia come, ormai, il fact checking possa avvenire in tempi brevi. In questo senso, ritiene che il Ministro debba rendere conto – o in sua vece il rappresentante del Governo – delle dichiarazioni non vere rese di fronte alle Commissioni riunite.
Chiede quindi alla sottosegretaria Castiello, e in subordine ai presidenti Rizzetto e Pagano, di fornire un’interpretazione autentica circa l’affermazione del Ministro per cui gli idonei ad un concorso pubblico sono in realtà dei soggetti bocciati. Evidenziando come sia difficilmente discutibile il contrario, come risulta altresì da un’indagine conoscitiva condotta sul tema con il presidente Rizzetto, si domanda se il Ministro sia idoneo al ruolo ricoperto.
Riccardo TUCCI (M5S) sottolinea la gravità di dover rendere tali spiegazioni al Ministro per la pubblica amministrazione, che non si rende conto di cosa ci sia dietro le richiamate dichiarazioni, considerate di una gravità inaudita. Invita pertanto la maggioranza a prenderne le distanze.
Alfonso COLUCCI (M5S) ritiene particolarmente gravi le semplicistiche affermazioni del Ministro, che negano, in fondo, il valore dello studio e dei sacrifici personali e familiari, nonché il valore dell’istruzione e della cultura come forma di riscatto, emancipazione e crescita personale e sociale. Del resto, osserva che le dichiarazioni del Ministro circa il fatto che il concorso pubblico non costituisce il metodo più adeguato per la selezione dei migliori contrastano con i princìpi del concorso pubblico e di uguaglianza, sanciti dagli articoli 97 e 3 della Costituzione.
Contestando radicalmente l’impianto valoriale desumibile dalle parole del Ministro, rispetto alle quali auspica una netta presa di distanza da parte della maggioranza, ritiene come non possa ridursi tutto ad esigenze di economicità dei processi o a visioni semplicistiche ed utilitaristiche.
Le Commissioni respingono l’emendamento Casu 3.39.
Nazario PAGANO, presidente, rinvia il seguito dell’esame ad altra seduta.
La seduta termina alle 00.05 di mercoledì 16 aprile 2025.