SEDE REFERENTE
Giovedì 6 febbraio 2025. — Presidenza del presidente Walter RIZZETTO.
La seduta comincia alle 13.35.
Disposizioni concernenti la conservazione del posto di lavoro e i permessi retribuiti per esami e cure mediche in favore dei lavoratori affetti da malattie oncologiche, invalidanti e croniche.
Nuovo testo C. 153-202-844-1104-1128-1395-A.
(Seguito esame e rinvio).
La Commissione prosegue l’esame del provvedimento rinviato, da ultimo, nella seduta del 22 gennaio 2025.
Walter RIZZETTO, presidente, avverte che sono state presentate 23 proposte emendative (vedi allegato 1) al nuovo testo adottato come testo base, che sono in distribuzione, e che nella seduta odierna si procederà alla discussione sul complesso degli emendamenti, per poi procedere nella successiva seduta alla votazione delle proposte emendative presentate.
Ricordando che la ripresa dell’esame in Assemblea è prevista a partire da martedì 18 febbraio 2025, chiede se ci siano colleghi che intendono intervenire sul complesso degli emendamenti.
Valentina BARZOTTI (M5S), intervenendo sul complesso degli emendamenti presentati, preliminarmente dichiara l’assenza di qualsivoglia intento ostruzionistico nella presentazione delle proposte emendative da parte dei componenti della Commissione facenti parte del proprio gruppo, ricordando come essi abbiano partecipato ai lavori del Comitato ristretto per la redazione del nuovo testo e come esso sia stato approvato all’unanimità.
Osserva che il testo adottato come testo base è tuttavia suscettibile di essere migliorato sia sul piano formale che su quello contenutistico e che gli emendamenti presentati, i quali riflettono proposte già formulate in sede di Comitato ristretto, muovono in tale direzione al fine di tutelare appieno i lavoratori affetti da malattie oncologiche, invalidanti e croniche. Al riguardo menziona, a titolo d’esempio, l’emendamento Aiello 1.9 che, a suo avviso, migliora sul piano formale il testo del provvedimento anche con riferimento ai permessi retribuiti per lo svolgimento di visite, esami strumentali e cure mediche, nonché l’emendamento a propria firma 1.15, volto a tutelare il lavoratore affetto dalle malattie sopra indicate dalle possibili ritorsioni del datore di lavoro nel caso in cui richieda di svolgere la prestazione lavorativa in modalità agile.
Dichiara, a questo proposito, di non comprendere l’ostilità del Governo nei confronti del cosiddetto lavoro agile, ritenendo profondamente sbagliato l’atteggiamento del medesimo di privilegiare il lavoro in presenza nonostante l’organizzazione del lavoro stia evolvendo verso lo svolgimento della prestazione lavorativa da remoto anche a causa delle innovazioni introdotte dall’intelligenza artificiale. Ribadisce quindi la necessità che l’attuale maggioranza ed il Governo comprendano che il lavoro agile, che è ancora più importante per i lavoratori fragili di quanto lo sia per gli altri lavoratori, costituisce un modello organizzativo e non uno strumento di welfare.
Chiede pertanto alla maggioranza ed al Governo di spiegare i motivi dell’ostilità serbata nei confronti del cosiddetto lavoro agile e di spiegare quali e quante siano le risorse necessarie perché i datori di lavoro pubblici e privati possano renderlo una realtà, rilevando come molteplici studi abbiano attestato la quasi totale assenza di costi per i datori di lavoro ed un aumento di produttività dei lavoratori.
Afferma che, per il lavoro sin qui svolto, sarebbe un peccato che lo spirito collaborativo che ha coinvolto la maggioranza e l’opposizione svanisse portando ad uno scontro in Aula e che sarebbe opportuno che la Commissione risolvesse i temi che ancora sono oggetto di differenti posizioni con il medesimo atteggiamento corale.
Chiede quindi al relatore, onorevole Giaccone, di prendere in considerazione tali proposte emendative.
Andrea GIACCONE (LEGA), relatore, ringrazia gli onorevoli Scotto, Barzotti e tutti i componenti della Commissione per lo spirito costruttivo dimostrato nei lavori sul provvedimento in esame, auspicandone una rapida conclusione, dichiarando di essersi già messo in contatto con il Ministero del lavoro e delle politiche sociali e col Ministero dell’economia e delle finanze per valutare le proposte emendative presentate.
Afferma di essere pienamente favorevole a quelle proposte emendative che eventualmente possano determinare un miglioramento del testo sul piano formale o contenutistico e, per converso, la propria contrarietà a quelle proposte emendative che possano incidere aumentandoli sugli oneri finanziari recati dal testo base.
Dichiara altresì di essere favorevole a svolgere una riflessione sul tema del lavoro agile, avvertendo però che le proposte emendative in merito sono suscettibili di determinare con ogni probabilità una modifica delle coperture finanziarie, sulle quali comunque si confronterà con i Ministeri interessati.
Conclude ricordando come il provvedimento in esame costituisca un punto di partenza e non d’arrivo per la tutela dei lavoratori affetti da malattie oncologiche, invalidanti e croniche.
Valentina BARZOTTI (M5S) dichiara di non voler determinare una modifica delle coperture finanziarie previste dal testo del provvedimento, ma al contempo ritiene che il tema sia quello di capire quali e quante risorse sono necessarie per garantire un effettivo ricorso al lavoro agile nelle pubbliche amministrazioni e nelle imprese private.
Ribadisce l’importanza che la maggioranza ed il Governo non affrontino in maniera superficiale la questione del lavoro da remoto al fine di evitare che il mondo del lavoro italiano possa rimanere ancorato a modelli organizzativi superati e di non comprendere la supposta entità delle risorse che la pubblica amministrazione ed i datori di lavoro privati dovrebbero stanziare per favorire il ricorso al lavoro agile da parte dei propri dipendenti.
Walter RIZZETTO, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell’esame ad altra seduta.
La seduta termina alle 13.50.
UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI
L’ufficio di presidenza si è riunito dalle 13.50 alle 14.
INTERROGAZIONI A RISPOSTA IMMEDIATA
Giovedì 6 febbraio 2025. — Presidenza del presidente Walter RIZZETTO. – Interviene il sottosegretario di Stato per il lavoro e le politiche sociali, Claudio Durigon.
La seduta comincia alle 14.35.
Walter RIZZETTO, presidente, avverte che la pubblicità dei lavori della seduta odierna sarà assicurata anche mediante la trasmissione diretta sulla web-tv della Camera dei deputati.
5-03468 Zurzolo: Iniziative volte a consentire anche ai dipendenti pubblici di accedere ad una anticipazione della liquidazione maturata.
Immacolata ZURZOLO (FDI) illustra l’interrogazione in titolo.
Il sottosegretario Claudio DURIGON risponde all’interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato.
Immacolata ZURZOLO (FDI), replicando, si dichiara soddisfatta, ritenendo molto importante procedere ad un’armonizzazione della normativa relativa all’anticipazione della liquidazione maturata per i lavoratori pubblici e privati, auspicando una positiva conclusione delle interlocuzioni in corso con il Ministero dell’economia e delle finanze affinché una proposta di legge in tal senso possa essere presentata al più presto.
5-03469 Barzotti: Iniziative volte a tutelare i lavoratori del settore CRM/BPO in termini di giusta retribuzione e condizioni lavorative.
Emiliano FENU (M5S) rinuncia ad illustrare l’interrogazione in titolo, di cui è cofirmatario.
Il sottosegretario Claudio DURIGON risponde all’interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato.
Emiliano FENU (M5S), replicando, si dichiara insoddisfatto della risposta fornita dal rappresentante del Governo, ritenendo che il problema rappresentato nell’atto di sindacato ispettivo sia di somma urgenza visto che l’adozione del meno rappresentativo contratto collettivo nazionale di lavoro Assocontact/Cisal determina un vero e proprio dumping salariale per i lavoratori del settore, con una perdita di circa il 15 per cento del salario reale. Considerata la regressione anche rispetto alle altre tutele previste dal contratto collettivo nazionale di lavoro delle telecomunicazioni e gli effetti dell’inflazione sul potere d’acquisto dei lavoratori, auspica che il Governo svolga un’intensa attività di moral suasion nei confronti delle aziende del settore che hanno adottato il meno rappresentativo contratto collettivo nazionale di lavoro Assocontact/Cisal durante la riunione del tavolo nazionale sul settore delle telecomunicazioni convocato per il prossimo 12 febbraio presso la sede del Ministero delle imprese e del made in Italy.
5-03470 Tenerini: Iniziative volte a rendere effettivo l’obbligo di denuncia dell’infortunio mortale avvenuto all’estero.
Pietro PITTALIS (FI-PPE) illustra l’interrogazione in titolo, di cui è cofirmatario.
Il sottosegretario Claudio DURIGON risponde all’interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato.
Pietro PITTALIS (FI-PPE), replicando, ringrazia il rappresentante del Governo per la risposta fornita e per aver riconosciuto l’importanza di svolgere una riflessione più ampia nella materia oggetto della presente interrogazione.
In particolare, osserva che quello del signor Angioi non è l’unico caso di morte sul lavoro di un cittadino italiano all’estero, essendo molti i casi di lavoratori italiani attratti da condizioni economiche molto favorevoli che, una volta giunti nel Paese straniero, si trovano a dover svolgere la prestazione lavorativa in condizioni di lavoro usuranti e pericolose.
Deplora quindi la depenalizzazione da parte di diversi Governi di centrosinistra della fattispecie di cui all’articolo 54 del decreto del Presidente della Repubblica n. 1124 del 1965, recante modalità e termini di denuncia dell’infortunio mortale avvenuto all’estero, che ha reso l’inosservanza dell’obbligo incombente sul datore di lavoro di denunciare gli incidenti mortali sul lavoro dei propri dipendenti avvenuti all’estero un mero illecito amministrativo, ribadendo come essa abbia determinato una evidente discriminazione tra il lavoratore che subisce un incidente mortale sul lavoro in Italia e quello che vi incorre all’estero, rendendo più complicato ogni accertamento nei casi di omessa denuncia circostanziata dell’evento da parte del datore di lavoro.
Dichiara di ritenere pertanto opportuno conoscere quanti siano i casi di incidenti mortali sul lavoro avvenuti all’estero e quante siano le indennità erogate agli eredi dei lavoratori deceduti che l’Istituto nazionale per l’assicurazione contro gli infortuni sul lavoro ha dovuto erogare in questi anni, non potendosi rivalere sul datore di lavoro in caso di mancato accertamento della responsabilità datoriale.
In conclusione, afferma di reputare necessario il ripristino dell’articolo 54 del decreto del Presidente della Repubblica n. 1124 del 1965 quale norma penalmente rilevante.
5-03471 Mari: Iniziative volte a promuovere idonee agevolazioni previdenziali per i praticanti avvocati che scelgono di iscriversi alla cassa forense.
Devis DORI (AVS) illustra l’interrogazione in titolo, di cui è cofirmatario.
Il sottosegretario Claudio DURIGON risponde all’interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato.
Devis DORI (AVS), replicando, si dichiara insoddisfatto e deluso della risposta del rappresentante del Governo, ritenendola una pietra tombale su ogni speranza serbata dai praticanti avvocati di poter intravedere anche solo un’iniziativa del Governo rispetto alla decisione contenuta nella delibera n. 13 adottata dal Comitato dei delegati della Cassa forense del 23 maggio 2024.
Invero, osserva come la precisazione che l’iscrizione dei praticanti avvocati alla Cassa Forense è facoltativa scarica di fatto sul praticante avvocato, che già ha la difficoltà di introdursi all’interno della professione, l’onere di dover pagare un contributo pieno e non più agevolato.
In conclusione, pur condividendo la necessità che la Cassa Forense assicuri il rispetto dell’equilibrio di bilancio previsto dalla normativa vigente, ritiene doveroso ribadire che il Governo avrebbe dovuto compiere uno sforzo maggiore per persuadere l’ente previdenziale a fare di più per i praticanti avvocati.
5-03472 Sarracino: Iniziative volte ad assicurare la salvaguardia occupazionale nei siti produttivi della società Dema di Somma Vesuviana.
Arturo SCOTTO (PD-IDP), intervenendo in videoconferenza, illustra l’interrogazione in titolo, di cui è cofirmatario.
Il sottosegretario Claudio DURIGON risponde all’interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato.
Arturo SCOTTO (PD-IDP), replicando, dichiara di attendere di conoscere l’esito delle riunioni già svolte e di quelle prossimamente convocate dal Ministero del lavoro sulla questione oggetto dell’interrogazione, affermando che, in ogni caso, è evidente che la situazione non sta volgendo per il meglio dal momento che il piano industriale presentato dalla società prevede una riduzione del personale nello stabilimento di Somma Vesuviana che preoccupa molto i membri della Commissione facenti parte del gruppo del Partito Democratico.
In conclusione, ribadisce di attendere risposte dal Governo su come intenda affrontare la questione sottoposta alla sua attenzione.
5-03473 Soumahoro: Iniziative volte a salvaguardare i livelli occupazionali presso lo stabilimento di Taranto di Acciaierie d’Italia.
Aboubakar SOUMAHORO (MISTO) illustra l’interrogazione in titolo.
Il sottosegretario Claudio DURIGON risponde all’interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato.
Aboubakar SOUMAHORO (MISTO), replicando, si dichiara insoddisfatto della risposta del rappresentante del Governo.
Invero, ritiene che la crisi aziendale di Acciaierie d’Italia S.p.A. determini una condizione di agonia sul piano lavorativo, economico ed ambientale per gli operai e per tutto l’indotto.
Afferma di essere pienamente consapevole che questa situazione si trascina da troppi anni e, per tale ragione, intende attirare l’attenzione del Governo sulla perdurante questione meridionale, sull’emigrazione di oltre un milione di giovani dalle regioni del Sud Italia.
Ritiene che il Governo non possa fare finta di nulla, dal momento che la crisi aziendale in esame non riguarda solo Taranto, la regione Puglia, ma l’Italia intera, sottolineando come la situazione di Taranto costituisca l’emblema del fallimento dell’Italia sul piano produttivo, occupazionale ed ambientale.
Domanda come il Governo possa dare speranza e prospettive alle regioni del Sud Italia se l’economia ed il mercato del lavoro non funzionano.
In conclusione, auspica l’elaborazione di un progetto serio di riforme da parte del Governo, con il coinvolgimento diretto del Ministero del lavoro e delle politiche sociali e del Ministero delle imprese e del made in Italy che coniughi il diritto al lavoro col diritto alla salute, il buon andamento dell’economia con la tutela ambientale.
Walter RIZZETTO, presidente, dichiara concluso lo svolgimento delle interrogazioni all’ordine del giorno.
La seduta termina alle 15.10.