SEDE REFERENTE
Giovedì 5 dicembre 2024. — Presidenza del presidente della XI Commissione, Walter RIZZETTO. – Interviene il sottosegretario di Stato per il lavoro e le politiche sociali Claudio Durigon.
La seduta comincia alle 13.45.
Sulla pubblicità dei lavori.
Walter RIZZETTO, presidente, avverte che il gruppo di FdI ha chiesto che la pubblicità dei lavori sia assicurata anche attraverso il sistema di ripresa audiovideo a circuito chiuso. Non essendovi obiezioni, ne dispone l’attivazione.
DL 160/2024: Disposizioni urgenti in materia di lavoro, università, ricerca e istruzione per una migliore attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza.
C. 2119 Governo.
(Seguito esame e rinvio).
Le Commissioni proseguono l’esame del provvedimento, rinviato, da ultimo, nella seduta del 3 dicembre 2024.
Walter RIZZETTO, presidente, avverte che il gruppo di FdI ha chiesto che la pubblicità dei lavori sia assicurata anche attraverso il sistema di ripresa audiovideo a circuito chiuso. Non essendovi obiezioni, ne dispone l’attivazione.
Riferisce che le Commissioni proseguono oggi l’esame, in sede referente, del disegno di legge C. 2119, di conversione del decreto-legge 28 ottobre 2024, n. 160, recante disposizioni urgenti in materia di lavoro, università, ricerca e istruzione per una migliore attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza e che nella giornata odierna si procederà all’esame delle proposte emendative presentate.
Avverte che, poiché la Conferenza dei capigruppo ha fissato l’avvio della discussione in Assemblea del provvedimento al termine delle votazioni sul decreto-legge ambiente di martedì 10 dicembre prossimo, le Commissioni dovrebbero conferire il mandato ai relatori a riferire all’Assemblea nella mattinata della stessa giornata di martedì.
Avverte, altresì, che sono stati presentati gli emendamenti 1.18 e 8.10 dei relatori entrambi di recepimento di condizioni poste dalla Commissione Bilancio, contenute nel parere espresso il 3 dicembre scorso, che sono stati inseriti nel fascicolo in distribuzione.
Nessuno chiedendo di intervenire, invita il relatore ed il Governo ad esprimere il parere sulle proposte emendative riferite all’articolo 1.
Arturo SCOTTO (PD-IDP), intervenendo sull’ordine dei lavori, chiede alla presidenza se il Governo abbia predisposto i pareri su tutte le proposte emendative riferite agli articoli del provvedimento in esame.
Walter RIZZETTO (FDI), presidente, afferma che il Governo ha formulato i pareri su tutte le proposte emendative riferite agli articoli del provvedimento in esame.
Chiara TENERINI (FI-PPE), relatrice, invita al ritiro dell’emendamento Schullian 1.2 ed esprime parere contrario sugli emendamenti Soumahoro 1.3, Scotto 1.4, Gribaudo 1.5, Scotto 1.6, Scotto 1.7, Caramiello 1.8, Barzotti 1.9, Scotto 1.10 e 1.11, esprime parere favorevole sull’emendamento 1.18 dei relatori, esprime parere contrario sugli emendamenti Soumahoro 1.12, Gribaudo 1.13, Tucci 1.14, Carotenuto 1.15, Barzotti 1.17 e sugli articoli aggiuntivi Gribaudo 1.04, Schifone 1.011 e invita al ritiro dell’articolo aggiunto Carloni 1.014.
Il Sottosegretario Claudio DURIGON esprime parere conforme a quello espresso dalla relatrice.
Aboubakar SOUMAHORO (MISTO) sottoscrive l’emendamento Schullian 1.2.
Arturo SCOTTO (PD-IDP) sottoscrive l’emendamento Schullian 1.2.
Francesco MARI (AVS), intervenendo in dichiarazione di voto, annuncia l’astensione sull’emendamento Schullian 1.2.
Le Commissioni respingono l’emendamento Schullian 1.2.
Aboubakar SOUMAHORO (MISTO), intervenendo sull’emendamento a sua firma 1.3, ne illustra le finalità, affermando che, a livello nazionale, esiste solo uno strumento di contrasto al fenomeno del caporalato consistente nel Tavolo operativo per la definizione di una nuova strategia di contrasto al caporalato e allo sfruttamento lavorativo in agricoltura istituito dall’articolo 25-quater del decreto-legge 23 ottobre 2018, n. 119, convertito, con modificazioni, dalla legge 17 dicembre 2018, n. 136, dopo l’assassinio nel 2018 del bracciante Soumaila Sacko.
Ritiene, pertanto, che sia necessario prevedere la possibilità di istituire a livello provinciale, presso le Prefetture, articolazioni territoriali del Tavolo operativo sopra citato al fine di rafforzare l’attività di contrasto al fenomeno del caporalato.
A tale proposito, osserva che anche i contratti collettivi di lavoro in ambito agricolo hanno dimensione perlopiù provinciale e che l’emendamento da lui presentato non determina nessuna spesa. Invita quindi il Governo ed i relatori a rivedere il proprio parere contrario, ribadendo che non esiste nessuna organizzazione diversa da quelle sindacali di livello provinciale che hanno più chiaro come funziona il settore dell’agricoltura nel proprio territorio di riferimento.
Ritiene che vi sono delle differenze territoriali tra le varie zone agricole del Paese che necessitano di essere valorizzate ed auspica l’approvazione dell’emendamento, in quanto di buon senso.
Arturo SCOTTO (PD-IDP) sottoscrive a nome del gruppo del PD l’emendamento in esame ritenendolo di buon senso come il precedente emendamento Schullian 1.2.
Ricorda che partecipando ai lavori della Commissione parlamentare di inchiesta sulle condizioni di lavoro in Italia, sullo sfruttamento e sulla tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro pubblici e privati ha avuto modo di constatare come il tema ricorrente sia sempre quello della territorialità.
Ritiene, pertanto, che l’emendamento in discussione aiuti la lotta al caporalato e rafforzi il lavoro agricolo di qualità senza, tuttavia, modificare l’impianto complessivo del decreto-legge 28 ottobre 2024, n. 160, chiedendone quindi l’accantonamento o la riformulazione.
Valentina BARZOTTI (M5S) sottoscrive l’emendamento Soumahoro 1.3 e, nell’associarsi alle considerazioni svolte dal collega Scotto, ricorda come il Tavolo operativo per la definizione di una nuova strategia di contrasto al caporalato e allo sfruttamento lavorativo in agricoltura sia stato istituito nel 2018 grazie al MoVimento 5 Stelle.
Lamenta che il Governo Meloni non ha fatto nulla sino ad oggi per proseguire la lotta contro il caporalato e che, anzi, le armi contro tale fenomeno sono state spuntate.
Francesco MARI (AVS) sottoscrive l’emendamento Soumahoro 1.3, rilevando come la territorialità aiuta ad ottenere i risultati migliori.
Le Commissioni respingono l’emendamento Soumahoro 1.3.
Arturo SCOTTO (PD-IDP), intervenendo sull’emendamento a sua prima firma 1.4, ne illustra il contenuto ritenendo che esso apporti una disposizione di buon senso. Stigmatizza la difficoltà della maggioranza parlamentare e del Governo nel concepire la concertazione coi sindacati, ricordando quanto invece avvenuto in occasione dell’approvazione del cosiddetto collegato lavoro.
Le Commissioni respingono con distinte votazioni gli emendamenti Scotto 1.4, Gribaudo 1.5, Scotto 1.6 e 1.7.
Valentina BARZOTTI (M5S) illustra le finalità dell’emendamento Caramiello 1.8, volto ad orientare ed incrementare la vigilanza sulle imprese che non fanno parte della Rete del lavoro agricolo di qualità, chiedendo alla maggioranza parlamentare ed al Governo un supplemento di riflessione sul medesimo ed il relativo accantonamento.
Ritiene, infatti, che in un paese come l’Italia gravato da tantissimi miliardi di economia sommersa sia necessario prevedere un sistema di registrazione delle segnalazioni da parte anche dei cittadini rispetto alle quali gli Ispettorati del lavoro potranno svolgere i dovuti ed opportuni accertamenti.
Le Commissioni respingono, con distinte votazioni, gli emendamenti Caramiello 1.8 e Barzotti 1.9.
Arturo SCOTTO (PD-IDP) illustra le finalità dell’emendamento a sua prima firma 1.10 ritornando sul ruolo dei sindacati nel nostro Paese e stigmatizzando la scelta del Governo Meloni di svolgere numerosi incontri anche con sindacati scarsamente o per nulla rappresentativi al fine di confrontarsi sull’elaborazione della legge di bilancio per il 2025 senza peraltro poi raccogliere nessuno dei suggerimenti che le organizzazioni sindacali hanno formulato.
Osserva che tale comportamento, volto a dare spazio ad organizzazioni sindacali per nulla rappresentative, da lui reputato lesivo delle relazioni sindacali ed industriali, determina un rischio innanzitutto per il Governo dal momento che il metodo utilizzato è controproducente, esponendo la compagine governativa a possibili contrasti con le organizzazioni sindacali comparativamente più rappresentative.
Stigmatizza l’incapacità della maggioranza di dare il giusto peso al concetto di rappresentatività delle sigle sindacali e chiede l’accantonamento dell’emendamento in esame.
Le Commissioni, con distinte votazioni, respingono gli emendamenti Scotto 1.10 e 1.11 mentre approvano l’emendamento 1.18 dei relatori. Infine, respingono l’emendamento Soumahoro 1.12.
Arturo SCOTTO (PD-IDP) dichiara che l’emendamento Gribaudo 1.13 è sottoscritto da tutti i componenti del gruppo del PD e ne illustra le finalità, dichiarando di non comprendere come mai il Governo abbia formulato un parere contrario.
Ricorda come in occasione dei recenti eventi meteorologici estremi i lavoratori che svolgono attività di consegna di beni per conto di terzi in ambito urbano (rider) siano stati costretti a lavorare mettendo a rischio la propria incolumità, ritenendo che ciò sia inaccettabile e che occorra tutelare per legge questi ed altri lavoratori, prevedendo l’obbligo di astenersi dal lavoro e di corrispondere loro una qualche forma di remunerazione.
A tale proposito ricorda come recentemente siano stati approvati in sede di conversione del decreto-legge 15 maggio 2024, n. 63, ammortizzatori sociali per i lavoratori che si trovano a dover svolgere la propria prestazione in presenza di condizioni climatiche estreme.
Ricorda altresì la vicenda dei rider di Firenze che nel 2023 hanno dovuto consegnare pizze ad una velocità, stabilita dall’algoritmo di una piattaforma digitale, a 25 chilometri orari sostenendo come sia impossibile mantenere tale velocità con il calore dell’estate e le strade strette del centro storico di Firenze e come i rider siano stati sanzionati.
Chiede quindi al Governo ed alla maggioranza parlamentare di rivedere la propria posizione.
Walter RIZZETTO, presidente, ritiene che l’emendamento Gribaudo 1.13 non possa essere approvato nell’ambito dell’esame del provvedimento in discussione, ma al contempo ne condivide, almeno in parte, la finalità auspicando che il tema sia positivamente affrontato in futuro, tenendo conto anche della recente normativa europea sui diritti dei lavoratori delle piattaforme digitali.
Lamenta l’assenza di una terza via tra lavoro subordinato e lavoro autonomo ai fini dell’inquadramento contrattuale dei rider ed afferma come il tema in questione abbia una certa rilevanza anche per altre categorie di lavoratori, come quelli che svolgono lavori faticosi all’aperto in presenza di condizioni meteorologiche estreme.
Propone pertanto all’onorevole Scotto ed ai componenti del gruppo PD di presentare un ordine del giorno e manifesta la propria intenzione di proporre alla Commissione Lavoro lo svolgimento di un ciclo di audizioni sul lavoro mediante piattaforme online.
Arturo SCOTTO (PD-IDP) propone di accantonare l’emendamento Gribaudo 1.13, affinché il proprio gruppo possa valutare il ritiro dello stesso e la presentazione, in sua sostituzione, di un ordine del giorno.
Walter RIZZETTO, presidente, avverte che l’emendamento Gribaudo 1.13 si intende accantonato.
Riccardo TUCCI (M5S), intervenendo sull’emendamento a sua prima firma 1.14, evidenzia che esso è diretto al contrasto dell’evasione fiscale e del lavoro nero nel settore del lavoro domestico e, sottolineando come questi siano obiettivi che animano da sempre i lavori della Commissione, si interroga sulle ragioni del parere contrario dei relatori e del rappresentante del Governo. Osserva che, di frequente, il lavoro sommerso nell’ambito dei rapporti di lavoro domestico è determinato da un calcolo economico effettuato o dal lavoratore stesso o dal datore di lavoro. Pertanto, ritiene che l’approvazione dell’emendamento in esame, rendendo più conveniente dal punto di vista economico l’assunzione dei lavoratori domestici, possa contribuire in modo significativo all’emersione del lavoro nero in questo settore.
Valentina BARZOTTI (M5S), nel ricollegarsi all’intervento del collega Tucci, sottolinea l’importanza di misure che, intervenendo in un settore peculiare come quello del lavoro domestico, rappresentano uno strumento a sostegno delle famiglie, che non devono essere lasciate sole, specie a fronte di fenomeni quale l’invecchiamento della popolazione e l’esigenza sempre crescente di servizi domestici. Considerato che, secondo le stime dell’osservatorio Domina sul lavoro sommerso, i lavoratori in nero di questo settore sono più di 2 milioni, rileva che il tema sollevato dall’emendamento Tucci 1.14 non è più rinviabile e che la decontribuzione da esso proposta come prima soluzione al problema può essere un buon punto di partenza, cui devono seguire altre iniziative di cui il proprio gruppo si sta già facendo promotore. Alla luce delle considerazioni svolte, chiede un supplemento di riflessione sull’emendamento in esame.
Il sottosegretario Claudio DURIGON, pur riconoscendo l’importanza del tema del lavoro domestico sommerso, sottolinea il carattere asistematico dell’emendamento Tucci 1.14 e fa presente che il Ministero del lavoro e delle politiche sociali sta ragionando su una soluzione
Walter RIZZETTO, presidente, osserva che – stante il parere contrario dei relatori e del rappresentante del Governo – l’emendamento Tucci 1.14, di cui riconosce l’importanza, può essere trasformato in un ordine del giorno. Sottolinea, inoltre, che tra le soluzioni prospettabili a fronte del problema del lavoro domestico sommerso non deve escludersi l’utilizzo di voucher, verso i quali vi è un forte pregiudizio, ma che potrebbero rivelarsi uno strumento ben più efficace del «libretto famiglia», la cui introduzione, a suo parere, ha determinato un peggioramento della situazione.
Le Commissioni respingono l’emendamento Tucci 1.14.
Arturo SCOTTO (PD-IDP), intervenendo sull’ordine dei lavori, evidenzia che secondo una recente notizia di agenzia, Stellantis ha confermato che domani arriveranno le lettere di licenziamento per quattrocento lavoratori dell’indotto ex Fiat. Sottolinea che questo è il primo pezzo dell’indotto che viene colpito è che vi è un concreto rischio di un effetto domino. Dichiara, evidenziando l’urgenza della situazione, che assieme ad altri deputati delle forze di opposizione si è recato presso lo stabilimento di Pomigliano d’Arco e auspica che possano ora costituirsi delegazioni parlamentari trasversali, comprensive sia delle forze di opposizione che di quelle di maggioranza, per portare sostegno e solidarietà direttamente nei siti industriali interessati dalle lettere di licenziamento annunciate da Stellantis. Osserva, ancora, che il tavolo tecnico convocato presso il Ministero delle imprese e del made in Italy non è tempestivo, in quanto è previsto per il 17 dicembre ed, inoltre, con la partecipazione solo di Trasnova, mancando invece il diretto coinvolgimento di Stellantis. Data l’accelerazione degli eventi, ritiene che il tavolo tecnico debba svolgersi ad horas, e chiede pertanto al sottosegretario di attivarsi presso il Ministro Urso per anticipare la convocazione del tavolo tecnico e per ottenere il coinvolgimento, nell’ambito dello stesso, anche di Stellantis.
Dario CAROTENUTO (M5S), richiamandosi a quanto detto dal collega Scotto, afferma di essersi recato personalmente presso lo stabilimento di Pomigliano d’Arco e di aver potuto constatare come i lavoratori dell’ex Fiat siano stati sacrificati a vantaggio dei lavoratori di Stellantis. Sostiene che quanto è accaduto è inaccettabile e, per quanto gli interventi di Tavares siano stati contestati in modo bipartisan, a suo avviso, manca un’azione conseguente da parte delle forze di maggioranza, che devono prendere atto della mala gestio di Stellantis. Aderisce, quindi, alla proposta dell’onorevole Scotto di unire le forze di maggioranza e quelle di opposizione a fronte di una crisi che coinvolge un’azienda simbolo del nostro Paese, ritenendo che questa sia l’unica strada per mandare un reale messaggio di cambiamento.
Walter RIZZETTO, presidente, nel sottolineare come uno dei nodi problematici sia l’assenza di un piano di rilancio del settore automotive nel nostro Paese, rispondendo all’onorevole Scotto, fa presente che al richiamato tavolo tecnico, previsto per il 17 dicembre, è attesa anche la partecipazione di Stellantis e non solo quella di Trasnova.
Arturo SCOTTO (PD-IDP), ribadendo i propri intenti che non sono di polemica nei confronti del Governo, evidenzia che l’appello testé rivolto al sottosegretario Durigon riguardava due punti: l’anticipazione del tavolo tecnico previsto per il 17 dicembre e la necessità di assicurare allo stesso la presenza di Stellantis. In particolare, riguardo al primo punto, evidenzia che l’esistenza di rischi per l’ordine pubblico, connessi agli annunciati licenziamenti massivi, e l’urgenza della questione rendono eccessiva un’attesa di dodici giorni per la convocazione del tavolo tecnico.
Il sottosegretario Claudio DURIGON dichiara di essere consapevole della delicatezza della situazione dei lavoratori che rischiano la propria posizione di lavoro in seguito alla decisione di Stellantis di non rinnovare la commessa a Trasnova e si impegna, pertanto, a trasmettere al Ministro Urso la richiesta, formulata dall’onorevole Scotto, di anticipare la convocazione del tavolo tecnico previsto per il 17 dicembre. Sottolinea, tuttavia, che la data del 17 dicembre è stata scelta dal Ministro Urso anche tenendo conto di esigenze organizzative degli apparati tecnici, la cui partecipazione si rende necessaria.
Carmela AURIEMMA (M5S) nell’evidenziare, associandosi a quanto richiesto dal collega Scotto, che un tavolo tecnico convocato per il 17 dicembre equivale a non dare una reale risposta ai lavoratori, sottolinea l’opportunità di intervenire con anticipo sulle annunciate lettere di licenziamento affinché i loro effetti possano essere bloccati.
Walter RIZZETTO, presidente, in considerazione dell’imminente inizio della chiama dei deputati in Assemblea, rinvia il seguito dell’esame alla seduta convocata alle ore 15.30 della giornata odierna.
La seduta termina alle 14.30.
SEDE REFERENTE
Giovedì 5 dicembre 2024. — Presidenza del presidente della XI Commissione, Walter RIZZETTO, indi della Vicepresidente della XI Commissione, Tiziana NISINI. – Interviene il sottosegretario di Stato per il lavoro e le politiche sociali Claudio Durigon.
La seduta comincia alle 15.40.
DL 160/2024: Disposizioni urgenti in materia di lavoro, università, ricerca e istruzione per una migliore attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza.
C. 2119 Governo.
(Seguito esame e rinvio).
Le Commissioni proseguono l’esame del provvedimento, rinviato, da ultimo, nella precedente seduta odierna.
Walter RIZZETTO, presidente, avverte che l’esame riprenderà dall’emendamento Carotenuto 1.15.
Le Commissioni, con distinte votazioni, respingono gli emendamenti Carotenuto 1.15 e Barzotti 1.17.
Arturo SCOTTO (PD-IDP) comunica la sottoscrizione, da parte di tutti i componenti del gruppo del Partito Democratico, dell’emendamento Gribaudo 1.04, volto ad introdurre l’obbligo del cosiddetto badge elettronico di cantiere. Fa presente che si tratta del quarto tentativo in tal senso, ricordando la discussione in merito avvenuta nel corso dell’esame del disegno di legge «collegato lavoro», e sottolinea come il contenuto dell’emendamento in esame sia frutto del comune lavoro svolto in seno alla Commissione parlamentare di inchiesta sulle condizioni di lavoro in Italia, sullo sfruttamento e sulla sicurezza nei luoghi di lavoro pubblici e privati. Pertanto, ne chiede l’accantonamento, auspicando una rivalutazione da parte di relatori e Governo.
Walter RIZZETTO, presidente, prende atto che i relatori si dichiarano contrari all’accantonamento dell’articolo aggiuntivo Gribaudo 1.04.
Le Commissioni respingono l’articolo aggiuntivo Gribaudo 1.04.
Walter RIZZETTO, presidente, comunica che i presentatori hanno ritirato gli articoli aggiuntivi Schifone 1.011 e Carloni 1.014.
Chiara TENERINI (FI-PPE), relatrice per la XI Commissione, anche a nome del relatore per la VII Commissione, passando all’espressione dei pareri sulle proposte emendative riferite all’articolo 2, propone l’accantonamento degli emendamenti Aiello 2.1, Rizzetto 2.2, Nisini 2.3 e 2.4, Battilocchio 2.5, Barabotti 2.6, Scotto 2.7, Bonafè 2.8; invita al ritiro dell’emendamento Battilocchio 2.9; propone l’accantonamento degli identici emendamenti Bonafè 2.10 e Nisini 2.11, nonché degli emendamenti Battilocchio 2.12 e Tucci 2.13; invita al ritiro degli emendamenti Bonafè 2.14 e 2.15; esprime parere contrario sull’emendamento Simiani 2.16, sull’articolo aggiuntivo Guerra 2.02 e invita al ritiro degli identici articoli aggiuntivi Mazzetti 2.03 e Nisini 2.04; propone l’accantonamento degli identici articoli aggiuntivi Schifone 2.07, Zinzi 2.08, Scotto 2.09 e Carotenuto 2.010 e dell’articolo aggiuntivo Battilocchio 2.014.
Il Sottosegretario Claudio DURIGON esprime parere conforme a quello dei relatori.
Walter RIZZETTO, presidente, avverte che, in assenza di obiezioni, si intendono accantonati gli emendamenti Aiello 2.1, Rizzetto 2.2, Nisini 2.3 e 2.4, Battilocchio 2.5, Barabotti 2.6, Scotto 2.7, Bonafè 2.8, gli identici emendamenti Bonafè 2.10 e Nisini 2.11, gli emendamenti Battilocchio 2.12 e Tucci 2.13.
Arturo SCOTTO (PD-IDP), intervenendo sull’ordine dei lavori, fa presente che la l’emergenza nel settore della moda costituisce un tema attuale e particolarmente delicato, che coinvolge decine di migliaia di lavoratori – specialmente in Toscana – ed esige che siano date delle risposte alle imprese e ai lavoratori del settore.
Rivolgendosi al Sottosegretario Durigon, intravede nell’accantonamento di numerose proposte emendative riferite all’articolo 2 una «porticina aperta» circa la possibilità di un accoglimento delle stesse, che favorirebbe un atteggiamento dialogante da parte delle opposizioni. In caso di reiezione, viceversa, chiederebbe spiegazioni politiche, dal momento che vi è stata un’interlocuzione tra le diverse forze politiche e il Governo, nella sua articolazione del Ministero del lavoro. Auspicando che sia la Commissione Lavoro – e non la Commissione Bilancio – il luogo della decisione politica su questo tema, chiede al Governo un maggiore impegno per un sostegno più deciso al settore.
Walter RIZZETTO, presidente, fa presente all’onorevole Scotto che maggioranza e Governo stanno lavorando con i tecnici del Ministero dell’economia e delle finanze in questa direzione.
In questo senso, facendo presente che le proposte emendative accantonate interessano le aziende del settore tessile, ritiene che sia possibile ampliare la platea dei settori coinvolti, che nel complesso costituiscono un indotto importante, ed assicura l’impegno della maggioranza in tale prospettiva.
Comunica poi che i presentatori hanno ritirato l’emendamento Battilocchio 2.9.
Arturo SCOTTO (PD-IDP), intervenendo sull’emendamento Bonafè 2.14, confidando nel dialogo instauratosi, si dichiara fiducioso di una sua riformulazione nelle prossime ore. Ad ogni modo evidenzia il contenuto tecnico e di assoluto buon senso della proposta emendativa.
Il Sottosegretario Claudio DURIGON dichiara che il parere espresso è contrario in quanto l’emendamento appare ultroneo, essendo stata pubblicata la richiesta circolare dell’Inps lo scorso 26 novembre.
Arturo SCOTTO (PD-IDP), a nome del gruppo del Partito Democratico, preso atto della spiegazione del Sottosegretario e soddisfatto per il sostanziale «accoglimento nel merito», comunica il ritiro dell’emendamento Bonafè 2.14.
Con riguardo all’emendamento Bonafè 2.15, richiamate le sue precedenti considerazioni in merito alla possibilità di continuare un’interlocuzione con la maggioranza, ne chiede l’accantonamento.
Walter RIZZETTO, presidente, avverte che, in assenza di obiezioni, si intende accantonato l’emendamento Bonafè 2.15.
Le Commissioni respingono l’emendamento Simiani 2.16.
Arturo SCOTTO (PD-IDP), intervenendo sull’articolo aggiuntivo Guerra 2.02, ne sottolinea il valore politico. Pur dichiarandosi consapevole dell’impatto significativo in termini finanziari che l’approvazione dell’emendamento de quo implicherebbe, sottolinea che l’istituzione del Fondo in questione appare decisivo per contrastare le gravi criticità emergenti in tutti i settori della produzione industriale, che il Governo non può affrontare con gli strumenti ordinari. Volendo evitare polemiche, evidenzia che l’Italia non è il paese di Bengodi ed è chiamata ad affrontare una congiuntura internazionale drammatica. Ritenendo la proposta emendativa in esame una risposta alla necessità di accompagnare socialmente la transizione digitale ed ecologica, ne chiede l’accantonamento.
Francesco MARI (AVS) sottoscrive l’articolo aggiuntivo Guerra 2.02. Sottolinea che la questione trattata è decisiva, in considerazione delle previsioni negative relative all’anno in corso e al prossimo per quanto concerne la produzione industriale. Evidenzia pertanto la necessità di misure che invertano l’attuale tendenza e fa presente che il Fondo in questione risulta centrale in questa prospettiva. Chiede dunque che sia attentamente valutato.
Walter RIZZETTO, presidente, ritiene vi sia un problema di copertura finanziaria della proposta emendativa de qua, rispetto alla quale, secondo l’indicazione dei relatori, permane un parere contrario.
Le Commissioni respingono l’articolo aggiuntivo Guerra 2.02.
Walter RIZZETTO, presidente, comunica che i presentatori hanno ritirato gli identici articoli aggiuntivi Mazzetti 2.03 e Nisini 2.04.
Avverte poi che, in assenza di obiezioni, si intendono accantonati gli identici articoli aggiuntivi Schifone 2.07, Zinzi 2.08, Scotto 2.09 e Carotenuto 2.010 e l’articolo aggiuntivo Battilocchio 2.014.
Chiara TENERINI (FI-PPE), relatrice per la XI Commissione, anche a nome del relatore per la VII Commissione, passando all’espressione dei pareri sulle proposte emendative riferite all’articolo 3, invita al ritiro dell’emendamento Mazzetti 3.1.
Il Sottosegretario Claudio DURIGON esprime parere conforme a quello dei relatori.
Walter RIZZETTO, presidente, comunica che i presentatori hanno ritirato l’emendamento Mazzetti 3.1.
Gerolamo CANGIANO (FDI), relatore per la VII Commissione, anche a nome della relatrice per la XI Commissione, passando all’espressione dei pareri sulle proposte emendative riferite all’articolo 4, esprime parere contrario sugli emendamenti Caso 4.1, 4.2, 4.3, 4.4, 4.5, 4.6; propone l’accantonamento degli emendamenti Patriarca 4.8 e Amorese 4.7; invita al ritiro dell’articolo aggiuntivo Pittalis 4.01 ed esprime parere contrario sull’articolo aggiuntivo Caso 4.05.
Il Sottosegretario Claudio DURIGON esprime parere conforme a quello dei relatori.
Le Commissioni, con distinte votazioni, respingono gli emendamenti Caso 4.1, 4.2, 4.3, 4.4, 4.5 e 4.6.
Walter RIZZETTO, presidente, avverte che, in assenza di obiezioni, si intendono accantonati gli emendamenti Patriarca 4.8 e Amorese 4.7.
Comunica altresì che i presentatori hanno ritirato l’articolo aggiuntivo Pittalis 4.01.
Le Commissioni respingono l’articolo aggiuntivo Caso 4.05.
Gerolamo CANGIANO (FDI), relatore per la VII Commissione, anche a nome della relatrice per la XI Commissione, passando all’espressione dei pareri sulle proposte emendative riferite all’articolo 5, esprime parere contrario sugli identici emendamenti Piccolotti 5.1 e Manzi 5.2, nonché sugli emendamenti Caso 5.3 e 5.4.
Il Sottosegretario Claudio DURIGON esprime parere conforme a quello dei relatori.
Le Commissioni, con distinte votazioni, respingono gli identici emendamenti Piccolotti 5.1 e Manzi 5.2 e gli emendamenti Caso 5.3 e 5.4.
Gerolamo CANGIANO (FDI), relatore per la VII Commissione, anche a nome della relatrice per la XI Commissione, passando all’espressione dei pareri sulle proposte emendative riferite all’articolo 6, esprime parere contrario sugli emendamenti Caso 6.1, Baldino 6.2, Caso 6.4 e 6.3; esprime parere favorevole sugli identici emendamenti Mazzetti 6.7 e Nisini 6.8 a condizione che vengano riformulati nei termini riportati in allegato (vedi allegato); esprime parere favorevole sugli identici emendamenti Tassinari 6.9 e Nisini 6.10 ed esprime parere contrario sugli articoli aggiuntivi Caso 6.03, Manzi 6.04 e Piccolotti 6.05.
Il Sottosegretario Claudio DURIGON esprime parere conforme a quello dei relatori.
Le Commissioni, con distinte votazioni, respingono gli emendamenti Caso 6.1, Baldino 6.2, Caso 6.4 e 6.3.
Irene MANZI (PD-IDP) interviene sugli identici emendamenti Mazzetti 6.7 e Nisini 6.8, per anticipare sugli stessi il voto contrario del gruppo del Partito Democratico, anche nell’ipotesi in cui sia accolta la proposta di riformulazione dei relatori. Sottolinea infatti la gravità di una deroga alle prescrizioni urbanistiche regionali e statali, che – seppur giustificata dalla necessità di rispettare le scadenze imposte dal PNRR – costituirebbe un pericoloso precedente. Osserva infatti che, sebbene sia importante incrementare il numero delle residenze universitarie, ciò debba avvenire nel rispetto delle normative vigenti.
Anna Laura ORRICO (M5S) preannuncia il voto contrario del gruppo del MoVimento 5 Stelle sugli identici emendamenti Mazzetti 6.7 e Nisini 6.8, come riformulati, nonché sugli identici emendamenti Tassinari 6.9 e Nisini 6.10. Rileva infatti che, nella prospettiva del mancato rispetto delle scadenze imposte dal PNRR sulla questione degli alloggi universitari, «correre ai ripari» non può significare derogare alla disciplina normativa in vigore.
Walter RIZZETTO, presidente, avverte che i presentatori degli identici emendamenti Mazzetti 6.7 e Nisini 6.8 hanno accolto la proposta di riformulazione dei relatori.
Le Commissioni, con distinte votazioni, approvano gli identici emendamenti Mazzetti 6.7 e Nisini 6.8, come riformulati, nonché gli identici emendamenti Tassinari 6.9 e Nisini 6.10 (vedi allegato); respingono quindi l’articolo aggiuntivo Caso 6.03.
Irene MANZI (PD-IDP) illustra le finalità dell’articolo aggiuntivo 6.04 a sua prima firma, volto a rifinanziare il fondo per la realizzazione di alloggi e residenze per gli studenti universitari. Al riguardo evidenzia come su tale delicata questione vi sia stata una forte sollecitazione da parte degli studenti, auspicando che il Governo e la maggioranza possano modificare il parere contrario già espresso e vogliano garantire il raggiungimento degli obiettivi indicati dal PNRR, garantendo appieno il diritto allo studio.
Le Commissioni respingono l’articolo aggiuntivo Manzi 6.04.
Francesco MARI (AVS) illustra, in qualità di cofirmatario, l’articolo aggiuntivo Piccolotti 6.05, volto a rifinanziare il fondo per la realizzazione di alloggi e residenze per gli studenti universitari nella misura di 300 milioni di euro per gli anni 2025, 2026 e 2027. Si tratta di rendere davvero sostenibile il percorso di istruzione universitaria. Al riguardo invita il Governo e segnatamente il Ministro dell’università e della ricerca Bernini a consultare il mondo universitario, nel difficile percorso di realizzazione degli obiettivi indicati nel PNRR al fine di garantire al meglio il diritto allo studio degli studenti.
Walter RIZZETTO, presidente, nel condividere le considerazioni emerse dal dibattito circa l’estrema rilevanza del tema sollevato anche a prescindere dagli obiettivi del PNRR, ritiene necessario che sulla questione degli alloggi universitari vi sia un intervento strutturale che veda convergere i gruppi parlamentari anche oltre le diverse posizioni politiche.
Le Commissioni respingono l’articolo aggiuntivo Piccolotti 6.05.
Chiara TENERINI (FI-PPE), relatrice per la XI Commissione, anche a nome del relatore per la VII Commissione, preannuncia che il Governo sta lavorando ad una riformulazione in identico testo degli emendamenti Rizzetto 2.2, Nisini 2.3 e 2.4, Battilocchio 2.5, Barabotti 2.6, Scotto 2.7, Bonafè 2.8 e Tucci 2.13.
Gerolamo CANGIANO (FDI), relatore, passando all’espressione dei pareri sulle proposte emendative riferite all’articolo 8, anche a nome della relatrice per la XI Commissione, esprime parere favorevole sugli identici emendamenti Tassinari 8.1 e Miele 8.2, esprime parere contrario sugli identici emendamenti Manzi 8.3 e Piccolotti 8.9 e sull’emendamento Amato 8.4, invita al ritiro dell’emendamento Tassinari 8.5, esprime parere contrario sugli identici emendamenti Piccolotti 8.6, Caso 8.7 e Manzi 8.8, raccomanda l’approvazione dell’emendamento 8.10 dei relatori, invita al ritiro dell’articolo aggiuntivo Tassinari 8.01, propone l’accantonamento dell’articolo aggiuntivo Sasso 8.05, ed esprime parere favorevole sugli identici articoli aggiuntivi Sasso 8.03 e Varchi 8.04 a condizione che vengano riformulati nei termini riportati in allegato.
Il Sottosegretario Claudio DURIGON esprime parere conforme a quello dei relatori.
Le Commissioni approvano gli identici emendamenti Tassinari 8.1 e Miele 8.2 e respingono, con distinte votazioni, gli identici emendamenti Manzi 8.3 e Piccolotti 8.9 nonché l’emendamento Amato 8.4.
Rosaria TASSINARI (FI-PPE) dichiara di ritirare l’emendamento 8.5 a sua firma.
Arturo SCOTTO (PD-IDP) intervenendo, in qualità di cofirmatario, sull’emendamento Manzi 8.8 evidenzia la necessità che sia assicurata la dovuta centralità al tema della formazione sulla sicurezza sul lavoro che rappresenta un tema assai complesso. Al riguardo ritiene che vada modificata la copertura indicata al comma 2 dell’articolo 8 in esame che riduce le risorse stanziate proprio sul Fondo da ripartire a favore delle istituzioni scolastiche per iniziative in materia di sicurezza nei luoghi di lavoro e nelle scuole. Si tratta di una criticità emersa anche nel corso delle audizioni sulla quale invita la maggioranza ed il Governo ad un ripensamento.
Walter RIZZETTO, presidente, con riferimento alle considerazioni svolte dal collega Scotto chiarisce che le risorse utilizzate a copertura delle disposizioni recate dall’articolo 8 in esame sono in realtà risorse finanziarie non impegnate nell’anno 2024 e quindi destinate ad andare in economia, come peraltro evidenziato anche nella relazione illustrativa del decreto-legge in esame. Chiarisce inoltre che se non si fosse trattato di residui destinati a non poter essere utilizzati nell’anno 2025 egli stesso si sarebbe dichiarato contrario a tale copertura. Più in generale fa presente che il Governo sta lavorando al fine di incrementare le risorse finanziarie per i bandi di competenza dell’INAIL.
Irene MANZI (PD-IDP) dichiara di condividere le considerazioni svolte dal collega Scotto, evidenziando come anche in questo provvedimento il Governo non abbia stanziato le risorse necessarie per attuarne le misure, a conferma di una strategia miope. Invita quindi il Governo e la maggioranza ad una seria riflessione sull’utilità di tale modo di legiferare.
Walter RIZZETTO, presidente, ringrazia i colleghi intervenuti su un tema che giudica assai rilevante, ritenendo che in prospettiva occorra che tutte le istituzioni coinvolte collaborino affinché le risorse stanziate in tema di sicurezza sul lavoro siano impegnate e spese tempestivamente.
Le Commissioni respingono gli identici emendamenti Piccolotti 8.6, Caso 8.7 e Manzi 8.8 e approvano l’emendamento 8.10 dei relatori.
Rosaria TASSINARI (FI-PPE) dichiara di ritirare l’articolo aggiuntivo 8.01 a sua firma.
Walter RIZZETTO, presidente, avverte che l’articolo aggiuntivo Sasso 8.05 deve intendersi accantonato.
Anna Laura ORRICO (M5S), intervenendo sulla riformulazione degli identici articoli aggiuntivi Sasso 8.03 e Varchi 8.04, esprime forti perplessità sulla scelta del Governo di lasciare invariato l’organico dei docenti che dovrebbe assicurare contestualmente il Liceo economico sociale e l’avvio del nuovo Liceo per il made in Italy che ha avuto peraltro scarsissima adesione.
Preannuncia quindi l’astensione dal voto a nome del gruppo M5S sugli identici articoli aggiuntivi Sasso 8.03 e Varchi 8.04 come riformulati.
Irene MANZI (PD-IDP) ricorda il lungo dibattito svoltosi in Assemblea in occasione della riforma relativa al Liceo del made in Italy e sul destino del Liceo economico-sociale. Dichiara quindi di condividere solo la prima parte della riformulazione degli identici articoli aggiuntivi Sasso 8.03 e Varchi 8.04 e non certo la scelta di non prevedere un’integrazione degli organici dei docenti.
Preannuncia quindi l’astensione dal voto del gruppo del Partito Democratico sugli articoli aggiuntivi in esame come riformulati.
Walter RIZZETTO, presidente avverte che la riformulazione degli identici articoli aggiuntivi Sasso 8.03 e Varchi 8.04 è stata accolta dai presentatori.
Le Commissioni approvano gli identici articoli aggiuntivi Sasso 8.03 e Varchi 8.04, come riformulati .
Gerolamo CANGIANO (FDI), relatore per la VII Commissione, passando all’espressione dei pareri sulle proposte emendative riferite all’articolo 9, anche a nome della relatrice per la XI Commissione, esprime parere favorevole sull’emendamento 9.3 del Governo, mentre esprime parere contrario sugli emendamenti Caso 9.1 e 9.2.
Il Sottosegretario Claudio DURIGON esprime parere conforme a quello dei relatori.
Le Commissioni approvano l’emendamento 9.3 del Governo (vedi allegato) e respingono, con distinte votazioni, gli emendamenti Caso 9.1 e 9.2.
Gerolamo CANGIANO (FDI), relatore per la VII Commissione, passando all’espressione dei pareri sulle proposte emendative riferite all’articolo 10, anche a nome della relatrice per la XI Commissione, esprime parere contrario sugli identici emendamenti Piccolotti 10.1 e Manzi 10.2, sugli emendamenti Piccolotti 10.4, Caso 10.3, invita al ritiro dell’emendamento Di Maggio 10.5, esprime parere contrario sugli emendamenti Manzi 10.6 e 10.7, Caso 10.8 e 10.9, sugli identici emendamenti Manzi 10.10 e Piccolotti 10.11, sugli emendamenti Amato 10.12, Caso 10.13 e 10.14.
Il Sottosegretario Claudio DURIGON esprime parere conforme a quello dei relatori.
Le Commissioni, con distinte votazioni, respingono gli identici emendamenti Piccolotti 10.1 e Manzi 10.2 nonché gli emendamenti Piccolotti 10.4 e Caso 10.3.
Grazia DI MAGGIO (FDI) ritira l’emendamento 10.5 a sua firma.
Irene MANZI (PD-IDP) illustra le finalità dell’emendamento a sua firma 10.6 nonché del successivo emendamento 10.7 volti, rispettivamente, a finanziare la proroga dei contratti per il personale ausiliario e per il personale amministrativo fino al mese di giugno e al mese di dicembre 2026.
Le Commissioni, con distinte votazioni, respingono gli emendamenti Manzi 10.6 e 10.7, Caso 10.8 e 10.9, gli identici emendamenti Manzi 10.10 e Piccolotti 10.11, gli emendamenti Amato 10.12 e Caso 10.13 e 10.14.
Gerolamo CANGIANO (FDI), relatore per la VII Commissione, passando all’espressione dei pareri sulle proposte emendative riferite all’articolo 11, anche a nome della relatrice per la XI Commissione, esprime parere contrario sugli emendamenti Manzi 11.1, Faraone 11.3, Piccolotti 11.2, nonché sugli articoli aggiuntivi Orrico 11.01, Caso 11.03, 11.04 e 11.08.
Il Sottosegretario Claudio DURIGON esprime parere conforme a quello dei relatori.
Le Commissioni, con distinte votazioni, respingono gli emendamenti Manzi 11.1, Faraone 11.3, Piccolotti 11.2 nonché gli articoli aggiuntivi Orrico 11.01, Caso 11.03, 11.04 e 11.08.
Walter RIZZETTO, presidente, sospende brevemente la seduta.
La seduta, sospesa alle 16.45, riprende alle 17.05.
Walter RIZZETTO, presidente, avverte che le Commissioni procederanno ora all’esame delle proposte emendative accantonate.
Arturo SCOTTO (PD-IDP) ritira l’emendamento Gribaudo 1.13, che aveva precedentemente sottoscritto a nome del gruppo del PD, riservandosi di trasformarlo in un ordine del giorno.
Walter RIZZETTO, presidente, rammenta che il Governo non porrà la questione di fiducia sul provvedimento in esame e che, di conseguenza, qualche emendamento tra quelli che sono stati accantonati potrà essere ripresentato in Assemblea.
Arturo SCOTTO (PD-IDP) dichiara di essere consapevole degli sforzi compiuti dal Ministero del lavoro e delle politiche sociali per proporre una riformulazione alle proposte emendative di maggioranza ed opposizione che sono state accantonate, ma ritiene che essi non siano sufficienti in assenza di una garanzia politica sulla possibilità che gli emendamenti accantonati possano essere condivisi dalla maggioranza nel corso dell’esame in Assemblea. Nel ripercorrere l’andamento dei lavori sul provvedimento in discussione, ricorda come le proposte emendative siano state presentate alcune settimane fa ed osserva come i tempi per l’esame delle stesse in sede referente sia stato compresso anche a causa della decisione assunta in una riunione straordinaria dalla Conferenza dei Presidenti di Gruppo di anticipare la data per l’avvio dell’esame in Assemblea rispetto a quella fissata nel calendario dei lavori.
Walter RIZZETTO, presidente, afferma che il sottosegretario Durigon ha espresso la volontà di confrontarsi con i Ministeri interessati dalle proposte emendative accantonate, ma ricorda la necessità che le altre Commissioni competenti in sede consultiva, come la I Commissione Affari Costituzionali, possano esprimersi sul provvedimento in discussione nel testo modificato e che l’anticipazione dell’esame in Assemblea non dipende dalle Presidenze delle Commissioni riunite o dai singoli componenti delle Commissioni riunite, ma dalla decisione assunta dalla Conferenza dei Presidenti di Gruppo.
Avverte quindi che è stata presentata dai relatori una proposta di riformulazione, in un identico testo, degli emendamenti Rizzetto 2.2, Nisini 2.3 e 2.4, Battilocchio 2.5, Barabotti 2.6, Scotto 2.7, Bonafè 2.8 e Tucci 2.13.
Francesco MARI (AVS) sottoscrive a nome del proprio gruppo gli emendamenti Scotto 2.7, Bonafé 2.8 e Tucci 2.13.
Simona BONAFÈ (PD-IDP), intervenendo sull’emendamento a sua prima firma 2.8, riconosce lo sforzo compiuto dal Governo di ampliare l’elenco dei codici ATECO ai fini dell’applicazione dell’istituto della cassa integrazione guadagni in deroga e, pur dichiarando di non essere in grado di valutarne appieno i reali effetti, accetta la riformulazione proposta.
Walter RIZZETTO, presidente, prende atto quindi che i presentatori accettano la proposta di riformulazione, in un identico testo, degli emendamenti Rizzetto 2.2, Nisini 2.3 e 2.4, Battilocchio 2.5, Barabotti 2.6, Scotto 2.7, Bonafè 2.8 e Tucci 2.13.
Le Commissioni approvano gli emendamenti Rizzetto 2.2, Nisini 2.3 e 2.4, Battilocchio 2.5, Barabotti 2.6, Scotto 2.7, Bonafè 2.8 e Tucci 2.13, come riformulati in identico testo.
Chiara TENERINI (FI-PPE) invita al ritiro dell’emendamento Aiello 2.1, degli identici emendamenti Bonafè 2.10 e Nisini 2.11, nonché degli emendamenti Battilocchio 2.12, Bonafè 2.15.
Simona BONAFÈ (PD-IDP) ritira gli emendamenti a sua prima firma 2.10 e 2.15.
Davide AIELLO (M5S) ritira l’emendamento a sua prima firma 2.1.
Tiziana NISINI (LEGA) ritira l’emendamento a sua prima firma 2.11.
Alessandro BATTILOCCHIO (FI-PPE) ritira l’emendamento a sua prima firma 2.12.
Walter RIZZETTO, presidente, prende atto che sugli identici articoli aggiuntivi Schifone 2.07, Zinzi 2.08, Scotto 2.09 e Carotenuto 2.010 è stato espresso parere favorevole da parte dei relatori e del rappresentante del Governo.
Arturo SCOTTO (PD-IDP) interviene in dichiarazione di voto per sottolineare che tali articoli aggiuntivi costituiscono il frutto del lavoro positivo intrapreso dalla maggioranza e dall’opposizione, auspicando che la collaborazione prosegua in futuro. Inoltre, ringrazia il sottosegretario Durigon per il lavoro svolto, sottolineando che è stato fatto un passo in avanti importante.
Vincenzo AMENDOLA (PD-IDP) sottoscrive l’articolo aggiuntivo Scotto 2.09.
Le Commissioni approvano gli identici articoli aggiuntivi Schifone 2.07, Zinzi 2.08, Scotto 2.09 e Carotenuto 2.010.
Walter RIZZETTO, presidente, avverte che l’articolo aggiuntivo Battilocchio 2.014, gli emendamenti Amorese 4.7 e Patriarca 4.8, l’articolo aggiuntivo Sasso 8.05 sono stati ritirati.
Dichiara così concluse le votazioni sulle proposte emendative e avverte che il testo risultante sarà trasmesso alle Commissioni competenti in sede consultiva per l’espressione del prescritto parere.
Rinvia quindi il seguito dell’esame ad altra seduta.
La seduta termina alle 17.25.
UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI
Giovedì 5 dicembre 2024.
L’ufficio di presidenza si è riunito dalle 17.25 alle 17.30.
SEDE CONSULTIVA
Martedì 3 dicembre 2024. – Presidenza del presidente Walter RIZZETTO.
La seduta comincia alle 13.15.
DL 155/2024: Misure urgenti in materia economica e fiscale e in favore degli enti territoriali.
C. 2150 Governo, approvato dal Senato.
(Parere alla V Commissione).
(Esame e conclusione – Parere favorevole).
La Commissione inizia l’esame del provvedimento.
Walter RIZZETTO, presidente, in sostituzione del relatore, onorevole Coppo, soffermandosi sulle norme di diretto interesse della Commissione, osserva che l’articolo 2 prevede un rifinanziamento dell’autorizzazione di spesa relativa all’indennità APE sociale – di cui all’articolo 1, comma 186, della legge n. 232 del 2016 – per 20 milioni di euro per l’anno 2025, 30 milioni di euro per l’anno 2026, 50 milioni di euro per l’anno 2027 e 10 milioni di euro per l’anno 2028, al fine di riconoscere – sulla base degli elementi di monitoraggio acquisiti in sede di specifiche Conferenze dei servizi, come indicato nella relazione tecnica del provvedimento – l’accesso alla prestazione per le domande relative al terzo scrutinio dell’anno 2024. La disposizione prevede, altresì, che ai relativi oneri si provveda ai sensi dell’articolo 10, in particolare, secondo quanto previsto dal comma 1, lettera e), ovvero mediante corrispondente riduzione dell’autorizzazione di spesa di cui all’articolo 1, comma 203, della legge 11 dicembre 2016, n. 232 (volta ad assicurare una riduzione a 41 anni, a decorrere dal 1° maggio 2017, del requisito di anzianità contributiva per la pensione, indipendente dall’età anagrafica, in favore di alcune categorie di soggetti, cosiddetti lavoratori precoci). La relazione tecnica del provvedimento precisa che tale riduzione di spesa si rende possibile, senza compromissione del riconoscimento dei relativi benefici, sulla base degli elementi di monitoraggio conseguenti dalle relative Conferenze dei servizi.
L’articolo 4 incrementa di 100 milioni nel 2024 le risorse destinate alla remunerazione delle prestazioni di lavoro straordinario già svolte dal personale delle Forze di polizia e del Corpo nazionale dei vigili del fuoco. La ripartizione tra i diversi beneficiari dell’incremento di risorse così statuito, è determinata in un’apposita tabella allegata. Risulta pertanto la seguente ripartizione: +46.735.395 euro per la Polizia di Stato; +29.209.622 euro per l’Arma dei Carabinieri; +12.027.492 euro per la Guardia di finanza; +7.903.780 euro per la Polizia di penitenziaria; +4.123.711 euro per il Corpo nazionale dei vigili del fuoco.
L’articolo 4-bis autorizza la spesa di 20 milioni di euro per il 2024 per il pagamento delle prestazioni di lavoro straordinario svolte dal personale militare. Il comma 1 precisa che la disposizione è finalizzata a garantire le maggiori esigenze operative delle Forze armate e che il pagamento delle prestazioni per il lavoro straordinario avviene in deroga al limite imposto dall’articolo 23, comma 2, del decreto legislativo n. 75 del 2017 per l’ammontare complessivo delle risorse destinate annualmente al trattamento accessorio del personale, anche di livello dirigenziale, delle amministrazioni pubbliche, e può essere corrisposto anche in deroga ai limiti individuali di cui all’articolo 10, comma 3, della legge n. 231 del 1990 (recante «Disposizioni in materia di trattamento economico del personale militare»).
L’articolo 5 incrementa, per il 2024, di 3 milioni di euro, al lordo degli oneri a carico dello Stato, il Fondo unico nazionale (FUN) per il finanziamento delle retribuzioni di posizione e di risultato, di cui all’articolo 4 del CCNL relativo al personale dell’Area V della dirigenza per il secondo biennio economico 2008-2009, sottoscritto in data 15 luglio 2010. Il predetto incremento è destinato alla retribuzione di posizione di parte variabile dei dirigenti scolastici. La finalità è quella di perseguire la progressiva armonizzazione della retribuzione della dirigenza scolastica con la restante dirigenza pubblica, per l’anno scolastico 2024/2025.
L’articolo 6-sexies, commi 1 e 2, prevede che i Ministeri, i comuni con popolazione superiore a 60.000 abitanti, le province e le città metropolitane che abbiano fatto registrare, al 31 dicembre 2023, un ritardo dei pagamenti delle fatture commerciali – misurato secondo l’indicatore previsto a legislazione vigente – e che abbiano conseguentemente predisposto un piano di interventi per la riduzione del predetto ritardo, adottino iniziative di formazione e riqualificazione professionale. Le suddette amministrazioni sono altresì autorizzate ad assumere personale a tempo determinato per un periodo non eccedente il 31 dicembre 2026. Per tali finalità è posto un limite di spesa complessivo pari a 5 milioni di euro per ciascuno degli anni 2025 e 2026. Il comma 3 detta misure per le medesime finalità di riduzione dei tempi di pagamento applicabili ai comuni con popolazione inferire a 60.000 che abbiano fatto registrare un ritardo nei pagamenti dei debiti commerciali misurato secondo i parametri ivi indicati. I suddetti comuni sono chiamati a predisporre specifici piani di intervento per la riduzione di tali tempi di pagamento. Tali piani dovranno contenere, tra l’altro, la previsione di una struttura dedicata ai pagamenti nei comuni con popolazione superiore ai 5.000 (e inferiore ai 60.000) abitanti oppure l’individuazione, nei comuni con meno di 5.000 abitanti, di un responsabile del pagamento dei debiti commerciali.
L’articolo 7-ter costituisce la trasposizione, in termini identici, dell’articolo 2 del decreto-legge 14 novembre 2024, n. 167, di cui l’articolo 1 del disegno di legge di conversione del presente decreto dispone l’abrogazione, con la salvezza degli effetti giuridici già verificatisi. In particolare, l’articolo 7-ter modifica la disciplina di una indennità una tantum in favore dei lavoratori dipendenti per l’anno 2024, introdotta dall’articolo 2-bis del decreto-legge 9 agosto 2024, n. 113, convertito, con modificazioni, dalla legge 7 ottobre 2024, n. 143. Le novelle di cui al presente comma 1: sopprimono (lettera a)) la condizione che il lavoratore abbia fiscalmente a carico il coniuge (in precedenza, tale condizione era posta per il beneficio in esame, fatte salve alcune ipotesi in cui essa già non trovava applicazione); introducono la norma di esclusione dall’indennità per i casi in cui il coniuge (non legalmente ed effettivamente separato) o il convivente di fatto del lavoratore sia beneficiario della medesima indennità (lettera b)); inseriscono il riferimento al codice fiscale del convivente di fatto nell’ambito degli elementi che devono essere indicati (ove sussistenti) nella richiesta del lavoratore (lettera c)).
Formula, infine, una proposta di parere favorevole.
Nessuno chiedendo di intervenire, la Commissione approva la proposta di parere testé formulata.
Modifiche alla legge 14 gennaio 1994, n. 20, al codice della giustizia contabile, di cui all’allegato 1 al decreto legislativo 26 agosto 2016, n. 174, e altre disposizioni in materia di funzioni di controllo e consultive della Corte dei conti e di responsabilità per danno erariale.
C. 1621 Foti e abb.
(Parere alle Commissioni I e II).
(Esame e conclusione – Parere favorevole).
La Commissione inizia l’esame del provvedimento.
Marta SCHIFONE (FDI), relatrice, ricorda che la proposta di legge C. 1621, composta da quattro articoli, apporta una serie di modifiche alla legge 14 gennaio 1994, n. 20 e al codice della giustizia contabile (di cui all’allegato 1 al decreto legislativo 26 agosto 2016, n. 174) e introduce ulteriori disposizioni in materia di funzioni di controllo e consultive della Corte dei conti e di responsabilità per danno erariale.
In particolare, fa presente che le disposizioni di cui all’articolo 1 sono principalmente preordinate: ad estendere il campo di applicazione delle fattispecie che limitano la responsabilità amministrativa soltanto ai fatti e alle omissioni che siano sostenuti dall’elemento soggettivo del dolo; a introdurre forme di copertura assicurativa per danno erariale; ad ampliare il novero dei contratti di appalto sottoponibili al controllo preventivo di legittimità della Corte dei conti, facendovi peraltro rientrare espressamente i provvedimenti di aggiudicazione, anche provvisori, e i provvedimenti conclusivi delle procedure di affidamento che non prevedono l’aggiudicazione relativi ai contratti connessi all’attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) e del Piano nazionale per gli investimenti complementari al PNRR (PNC).
L’articolo 2 disciplina le modalità con le quali la Corte dei conti è chiamata ed esercitare una nuova competenza consultiva in materie di contabilità pubblica, legittimandola ad esprimere pareri anche su fattispecie concrete connesse all’attuazione del PNRR e del PNC, di valore complessivo non inferiore a un milione di euro, purché estranee ad atti soggetti al controllo preventivo di legittimità ovvero a fatti per i quali la competente procura contabile abbia notificato un invito a dedurre.
L’articolo 3 introduce una misura sanzionatoria pecuniaria a carico dei responsabili dei procedimenti connessi all’attuazione del PNRR e del PNC al fine di sollecitarne la conclusione, mentre l’articolo 4 modifica il codice di giustizia contabile in materia di spese processuali, disponendo che quelle relative ai giudizi per responsabilità amministrativa effettivamente sostenute siano rimborsate dalle amministrazioni di appartenenza, laddove i relativi procedimenti risultino conclusi con sentenza o provvedimento che escludano la responsabilità.
Formula, quindi, una proposta di parere favorevole.
Arturo SCOTTO (PD-IDP), nel preannunciare il voto contrario del proprio gruppo, stigmatizza i contenuti del provvedimento in esame, che ritiene costituisca il completamento delle misure introdotte dal decreto-legge n. 44 del 2023, con cui si è voluto escludere il controllo concomitante della Corte dei conti sugli investimenti fatti in esecuzione del PNRR ovvero del PNC.
Sottolinea che, al tempo, le opposizioni furono molto nette e pretesero chiarimenti dal Governo al fine di comprendere perché si fosse deciso di introdurre delle norme volte ad eliminare il controllo concomitante della Corte dei conti, richiesto, invece, dalla normativa dell’Unione europea. Evidenzia che tale forma di controllo avrebbe consentito una verifica non solo ex post, ma anche in itinere e sarebbe stata, dunque, funzionale a ridurre il margine di errore nella realizzazione degli interventi a sostegno dell’economia nazionale, in attuazione del PNRR; ritiene quindi che l’eliminazione dei menzionati controlli si inserisce nel più ampio quadro di allentamento del rispetto delle regole e di scontro tra il Governo e gli organi terzi, quali la Corte dei conti, l’ANAC e la magistratura nel suo complesso. Rileva inoltre, con specifico riferimento alla magistratura contabile, che il provvedimento in titolo pone la Corte dei conti in una posizione di svantaggio, ciò nell’ambito della tendenza più generale di smantellamento degli organismi di controllo. Nel chiedere, quindi, un ripensamento ai colleghi di maggioranza, ribadisce il voto convintamente contrario del proprio gruppo.
Valentina BARZOTTI (M5S), nel preannunciare il voto contrario del proprio gruppo, si ricollega all’intervento del collega Scotto, sottolineando come le forze di maggioranza abbiano manifestato, in più occasioni, un’avversione verso i controlli effettuati da parte di soggetti terzi.
Evidenzia, quindi, che il PNRR rappresenta uno strumento essenziale per la ripresa economica del Paese, tenuto conto, in particolare, dell’entità del debito pubblico e della qualità non adeguata dei servizi offerti ai cittadini. In tale quadro, ritiene di fondamentale importanza che non vi sia spreco di risorse pubbliche e giudica, pertanto, non percorribile la strada intrapresa con il provvedimento in esame, che stravolge in peggio il sistema dei controlli effettuati dalla Corte dei conti.
Nessun altro chiedendo di intervenire, la Commissione approva la proposta di parere della relatrice.
Sui lavori della Commissione.
Arturo SCOTTO (PD-IDP) chiede ragguagli sui tempi di esame, da parte delle Commissioni riunite VII e XI, del decreto-legge n. 160 del 2024, in materia di lavoro, università, ricerca e istruzione, tenuto conto anche della programmazione dei lavori dell’Assemblea e della preannunciata posizione della questione di fiducia sul decreto-legge recante misure urgenti in materia economica e fiscale e in favore degli enti territoriali. Nel prendere atto che la seduta delle Commissioni dedicata all’esame in sede referente del provvedimento, prevista per la giornata odierna, è stata sconvocata, chiede delucidazioni sull’organizzazione dei lavori nelle prossime giornate.
Walter RIZZETTO, presidente, nel rispondere all’onorevole Scotto, osserva che i lavori delle Commissioni sul decreto-legge n. 160 del 2024 saranno organizzati tenendo conto della necessità di disporre di un quadro quanto più completo possibile dei pareri del Governo sulle proposte emendative. Le presidenze delle Commissioni si riservano quindi modifiche alla convocazione anche per la giornata di domani dopo aver effettuato una verifica al riguardo.
La seduta termina alle 13.35.
SEDE REFERENTE
Lunedì 2 dicembre 2024. — Presidenza del presidente della VII Commissione, Federico MOLLICONE.
La seduta comincia alle 9.40.
Sulla pubblicità dei lavori.
Federico MOLLICONE, presidente, avverte che il gruppo di FdI ha chiesto che la pubblicità dei lavori sia assicurata anche attraverso il sistema di ripresa audiovideo a circuito chiuso. Non essendovi obiezioni, ne dispone l’attivazione.
DL 160/2024: Disposizioni urgenti in materia di lavoro, università, ricerca e istruzione per una migliore attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza.
C. 2119 Governo.
(Seguito esame e rinvio).
Le Commissioni proseguono l’esame del provvedimento, rinviato, da ultimo, nella seduta di mercoledì 27 novembre 2024.
Federico MOLLICONE, presidente, ricorda che nella seduta di mercoledì 27 novembre è stato comunicato l’esito del supplemento di istruttoria sul giudizio di inammissibilità delle proposte emendative presentate sulle quali è stata presentata richiesta di riesame.
Avverte che sono stati ritirati gli emendamenti 3.03 e 3.04 Patriarca. Avverte, altresì, che è stato presentato l’emendamento 9.3 del Governo, che è in distribuzione.
Comunica che il termine per la presentazione dei subemendamenti è fissato alle ore 14 della giornata odierna.
Nessuno chiedendo di intervenire rinvia il seguito dell’esame ad altra seduta.
La seduta termina alle 9.45.