AUDIZIONI INFORMALI
Giovedì 3 ottobre 2024.
Audizione informale di rappresentanti della Federazione italiana e-sports (FIES) nell’ambito della discussione della risoluzione 7-00178 Caso: introduzione di una disciplina degli e-sports.
L’audizione informale è stata svolta dalle 14.20 alle 14.35.
SEDE CONSULTIVA
Giovedì 3 ottobre 2024. — Presidenza del presidente Walter RIZZETTO. – Interviene il sottosegretario di Stato per il lavoro e le politiche sociali, Claudio Durigon.
La seduta comincia alle 15.10.
Piano strutturale di bilancio di medio termine 2025-2029.
Doc. CCXXXII, n. 1.
(Parere alla V Commissione).
(Seguito dell’esame e conclusione – Parere favorevole).
La Commissione prosegue l’esame del provvedimento in titolo, rinviato nella seduta del 2 ottobre 2024.
Walter RIZZETTO, presidente, invita l’onorevole Schifone, in qualità di relatrice, a formulare la proposta di parere sul provvedimento in esame.
Marta SCHIFONE (FDI), relatrice, formula una proposta di parere favorevole.
Chiara GRIBAUDO (PD-IDP), intervenendo in dichiarazione di voto, annuncia il voto contrario a nome del proprio gruppo sul provvedimento in esame. Constata come lo scenario macroeconomico e programmatico di cui a pagina 47 del Piano strutturale di bilancio di medio termine 2025-2029 mostri come siano gli investimenti fissi lordi determinati dal PNRR e dal cosiddetto superbonus ad aver trainato la crescita del PIL reale negli ultimi anni, affermando inoltre che tali investimenti ne hanno favoriti ulteriori da parte delle imprese private.
Prosegue rilevando che il Piano strutturale di bilancio di medio termine mostra di puntare notevolmente sull’incremento dei consumi privati a partire dal 2025 e fino al 2029 al fine di prevedere un aumento del PIL reale. Al riguardo, osserva che il Partito Democratico, pur essendo favorevole alla riduzione del cuneo fiscale per lavoratori ed imprese, ritiene tuttavia necessario implementare politiche reddituali che non siano fondate unicamente sulla leva fiscale. In particolare, sostiene che sia ormai evidente la necessità che le istituzioni adottino politiche volte all’aumento dei redditi e, a tale proposito, auspica che sia presto esaminata la proposta di legge sul salario minimo legale al fine anche di restituire dignità ai lavoratori. Sottolinea, infatti, come l’istituzione di un salario minimo legale stimolerebbe le imprese ad effettuare investimenti al fine di poter restare competitive sul mercato.
Dichiara altresì la propria contrarietà circa l’allungamento dell’età pensionabile dei dipendenti pubblici, richiamando l’attenzione sulla situazione drammatica che vivono gli insegnanti e ritenendo assolutamente necessario aumentare gli investimenti pubblici per la scuola, la sanità e per i controlli relativi alla sicurezza sui luoghi di lavoro.
In conclusione, esprime la propria disapprovazione nei confronti del documento in esame sulla base del quale sarà elaborata la legge di bilancio per il 2025.
Riccardo TUCCI (M5S), intervenendo in dichiarazione di voto, preannuncia il voto contrario a nome del proprio gruppo sul provvedimento in esame.
In particolare, lamenta che, nonostante il Piano strutturale di bilancio di medio termine dimostri l’efficacia ai fini della crescita, non solo del PNRR, ma anche del cosiddetto superbonus, l’attuale maggioranza ha raggirato la popolazione italiana insistendo unicamente sulle spese che tale ultimo strumento comporta senza tuttavia far riferimento alle consistenti entrate che esso ha generato.
Inoltre, rileva criticamente che, nonostante la Lega abbia storicamente manifestato la propria contrarietà verso l’aumento dell’età pensionabile, a partire dalla legge Fornero, il Piano strutturale di bilancio di medio termine prevede oggi proprio tale aumento. Al riguardo, stigmatizza quindi che la proposta di parere letta dalla relatrice Schifone valuti positivamente l’adozione di soluzioni volte ad allungare la vita lavorativa dei dipendenti pubblici.
Francesco MARI (AVS), intervenendo in dichiarazione di voto, dichiara il voto contrario a nome del proprio gruppo sul provvedimento in esame. Osserva, infatti, che il Piano strutturale di bilancio di medio termine mostra diversi limiti, derivanti dalla fase politica attuale. In particolare, stigmatizza la scelta del Governo e della maggioranza parlamentare di non voler raccontare al Paese la verità sulle difficoltà in cui versa l’Italia e di tacere che la modesta crescita del PIL è da ascrivere alla straordinaria stagione d’investimenti pubblici dovuta al PNRR che, tuttavia, è presto destinata ad aver fine. Lamenta, quindi, che il Piano strutturale di bilancio di medio termine non tenga in considerazione proprio la prossima conclusione di quest’eccezionale stagione d’investimenti pubblici.
Nel merito del provvedimento, rileva che la scelta di trattenere presso la pubblica amministrazione lavoratori in età avanzata col pretesto del loro elevato know-how costituisce una strategia del tutto errata, dal momento che è noto che il personale più produttivo è quello più vicino all’età della formazione, che maggiormente avverte la necessità di adoperarsi per costruire il proprio futuro. Contesta quindi la tesi secondo la quale i lavoratori con maggiore anzianità darebbero un contributo decisivo ai fini della produttività e dell’efficienza, fornendo semmai un contributo in termini di esperienza.
In conclusione, osserva criticamente che la suddetta strategia costituisce un sintomo di una politica economica che investe sul passato invece che sul futuro.
Walter RIZZETTO, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, pone in votazione la proposta di parere della relatrice.
La Commissione approva la proposta di parere della relatrice.
La seduta termina alle 15.25.
UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI
L’ufficio di presidenza si è riunito dalle 15.25 alle 15.30.
ELEZIONE DI UN VICEPRESIDENTE
Mercoledì 2 ottobre 2024. — Presidenza del presidente Walter RIZZETTO.
La seduta comincia alle 10.
Walter RIZZETTO, presidente, avverte che la Commissione è convocata per l’elezione di un vicepresidente, in seguito alle dimissioni dalla carica dell’onorevole Gribaudo, che ringrazia per il lavoro svolto.
Indìce, quindi, la votazione per l’elezione di un vicepresidente.
Comunica il risultato della votazione:
Presenti e votanti:… 20
Hanno riportato voti:
Sarracino:… 9
Schifone:… 1
Schede bianche:… 10
Proclama eletto vicepresidente il deputato Sarracino.
Hanno preso parte alla votazione i deputati: Aiello, Caparvi, Carotenuto, Coppo, D’Alessio, Giaccone, Giovine, Gribaudo, Malagola, Mari, Mascaretti, Nisini, Rizzetto, Sarracino, Schifone, Scotto, Tassinari, Tenerini, Volpi, Zurzolo.
Walter RIZZETTO, presidente, si congratula con l’onorevole Sarracino per l’elezione a vicepresidente della Commissione.
La seduta termina alle 10.20.
SEDE CONSULTIVA
Mercoledì 2 ottobre 2024. — Presidenza del presidente Walter RIZZETTO.
La seduta comincia alle 10.20.
DL 113/2024: Misure urgenti di carattere fiscale, proroghe di termini normativi ed interventi di carattere economico.
C. 2066 Governo, approvato dal Senato.
(Parere alle Commissioni V e VI).
(Esame e conclusione – Parere favorevole).
La Commissione inizia l’esame del provvedimento in titolo.
Walter RIZZETTO, presidente, dà la parola alla relatrice, onorevole Schifone, perché svolga la relazione introduttiva.
Marta SCHIFONE (FDI), relatrice, rammenta che la Commissione è chiamata a esprimere alle Commissioni riunite V (Bilancio) e VI (Finanze) il parere di competenza sul disegno di legge C. 2066, di conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 9 agosto 2024, n. 113, recante misure urgenti di carattere fiscale, proroghe di termini normativi ed interventi di carattere economico, approvato dal Senato.
Il provvedimento contiene alcuni articoli di competenza della XI Commissione che dichiara di voler illustrare sinteticamente, rinviando per ulteriori approfondimenti alla documentazione predisposta dagli Uffici.
Innanzitutto, osserva che l’articolo 2-bis, introdotto dal Senato nel corso dell’esame in sede referente, prevede la corresponsione di un’indennità una tantum in favore di taluni lavoratori dipendenti.
In particolare, l’articolo 2-bis, comma 1, stabilisce che, nelle more dell’introduzione del regime fiscale sostitutivo previsto dall’articolo 5, comma 1, lettera a), n. 2.4), della legge 9 agosto 2023, n. 111, per l’anno 2024 è erogata un’indennità, di importo pari a 100 euro, ai lavoratori dipendenti per i quali ricorrono congiuntamente le seguenti condizioni: a) il lavoratore ha un reddito complessivo non superiore a 28.000 euro; b) il lavoratore ha fiscalmente a carico il coniuge non legalmente ed effettivamente separato e almeno un figlio, anche se nato fuori del matrimonio, riconosciuto, adottivo o affidato oppure almeno un figlio che si trova in tali condizioni qualora l’altro genitore manchi o non abbia riconosciuto il figlio nato fuori del matrimonio e il lavoratore non sia coniugato o, se coniugato, si sia successivamente legalmente ed effettivamente separato, ovvero qualora il figlio sia adottivo, affidato o affiliato del solo lavoratore e questi non sia coniugato o, se coniugato, si sia successivamente legalmente ed effettivamente separato; c) l’imposta lorda determinata sui redditi da lavoro dipendente del lavoratore deve essere di importo superiore a quello della detrazione d’imposta spettante in relazione ai redditi da lavoro.
L’articolo 2-bis, comma 2, specifica che l’indennità di cui al comma 1, che non concorre alla formazione del reddito complessivo del lavoratore dipendente, è rapportata al periodo di lavoro, con la conseguenza per cui la misura dell’indennità è proporzionalmente ridotta rispetto all’importo di 100 euro qualora il periodo complessivo di lavoro dipendente non copra l’intero anno.
L’articolo 2-bis, comma 3, precisa che ai fini della determinazione del reddito complessivo di cui al comma 1, lettera a), rileva anche la quota esente dei redditi agevolati, riconosciuta per alcune fattispecie di trasferimento del soggetto in Italia, mentre sono esclusi dal computo il reddito dell’unità immobiliare adibita ad abitazione principale e quello delle relative pertinenze.
Rileva che, ai sensi del comma 4, l’indennità è corrisposta, su domanda del lavoratore, dal datore di lavoro sostituto d’imposta unitamente alla tredicesima mensilità. Il lavoratore attesta per iscritto di avervi diritto indicando il codice fiscale del coniuge e dei figli mentre compete ai datori di lavoro verificare in sede di conguaglio la spettanza della stessa e provvedere, in caso di esito negativo della verifica, al recupero delle somme erogate non spettanti al lavoratore. Il datore di lavoro ha altresì diritto a compensare fiscalmente l’importo dell’indennità erogata, a partire dal giorno successivo alla medesima erogazione.
L’articolo 2-bis, comma 5, dispone che nei casi in cui le retribuzioni non siano state assoggettate a ritenuta o in cui l’indennità comunque non sia stata erogata dal sostituto di imposta, l’indennità, se spettante, è riconosciuta in seguito alla presentazione della dichiarazione dei redditi e quindi nel corso del 2025. Inoltre, in sede di dichiarazione dei redditi, l’indennità – ferma restando l’esclusione suddetta della stessa dal computo del reddito complessivo – è eventualmente rideterminata, qualora l’importo risulti, in tutto o in parte, non spettante (con conseguente restituzione, nell’ambito della procedura di dichiarazione dei redditi).
Infine, ricorda che l’articolo 2-bis, comma 6, quantifica l’onere finanziario inerente alla misura in esame e provvede alla relativa copertura finanziaria.
Prosegue illustrando l’articolo 6, che reca disposizioni inerenti al nuovo regime fiscale opzionale riconosciuto, a decorrere dal periodo d’imposta 2024, ai lavoratori frontalieri residenti nei comuni italiani situati nella zona di venti chilometri dal confine svizzero che, in base al nuovo Accordo tra l’Italia e la Svizzera sull’imposizione dei lavoratori frontalieri del 23 dicembre 2020, sono considerati «nuovi frontalieri», non essendo stati qualificati come tali in precedenza.
Nel dettaglio, evidenzia che il comma 1 introduce un nuovo regime fiscale opzionale per i lavoratori frontalieri residenti in alcuni comuni italiani compresi nella zona di venti chilometri dal confine svizzero che svolgono la propria attività di lavoratore dipendente nell’area di frontiera svizzera per un datore di lavoro residente nel Paese elvetico. A tali lavoratori è riconosciuta la facoltà di assoggettare i propri redditi da lavoro dipendente percepiti in Svizzera a una imposta sostitutiva dell’IRPEF e delle addizionali regionali e comunali pari al 25 per cento delle imposte applicate nel Paese elvetico sugli stessi redditi, senza diritto al credito d’imposta ex articolo 165 del TUIR.
Ricorda che la disposizione in esame subordina l’applicazione di tale nuovo regime fiscale opzionale al ricorrere delle seguenti condizioni: a) il lavoratore si qualifica come frontaliero ai sensi dell’articolo 2 del richiamato Accordo tra Italia e Svizzera relativo all’imposizione dei lavoratori frontalieri; b) il lavoratore, alla data di entrata in vigore del predetto Accordo svolgeva, ovvero tra il 31 dicembre 2018 e la predetta data aveva svolto, un’attività di lavoro dipendente in Svizzera nei cantoni dei Grigioni, del Ticino e del Vallese per un datore di lavoro ivi residente o ivi avente una stabile organizzazione o una base fissa; c) i redditi sono assoggettati a tassazione in Svizzera secondo i criteri indicati nell’articolo 3 del citato Accordo.
Ai sensi del comma 2, viene esclusa, in deroga all’articolo 11, comma 4, del TUIR, la detrazione delle imposte assolte in Svizzera in caso di opzione per l’imposizione sostitutiva.
Osserva che il comma 3 dispone che l’opzione per l’imposizione sostitutiva debba essere esercitata nella dichiarazione dei redditi, con conseguente versamento dell’imposta sostitutiva entro il termine per il versamento a saldo delle imposte sui redditi.
Il comma 4 stabilisce, per l’ammontare delle imposte applicate in Svizzera, la conversione in euro sulla base del cambio medio annuale del periodo d’imposta in cui i redditi sono percepiti. Inoltre, all’accertamento, alla riscossione, alle sanzioni e al contenzioso, è estesa l’applicazione, in quanto compatibili, delle ordinarie disposizioni in materia di imposte dirette.
Constata che il comma 5 prende in considerazione i lavoratori frontalieri residenti nei comuni delle province di Brescia e Sondrio inclusi nell’elenco di cui all’allegato 2. Tali lavoratori, laddove alla data di entrata in vigore del citato Accordo svolgevano, oppure tra il 31 dicembre 2018 e la predetta data di entrata in vigore avevano svolto, un’attività di lavoro dipendente in Svizzera nel cantone dei Grigioni per un datore di lavoro ivi residente, rientrano nel regime transitorio di cui all’articolo 9 dell’Accordo medesimo, con conseguente imposizione esclusiva in Svizzera. Al contrario, i lavoratori che, nel medesimo periodo temporale, svolgevano o avevano svolto un’attività di lavoro dipendente nei cantoni del Ticino e del Vallese possono optare per l’imposta sostitutiva.
Rammenta che ai sensi del comma 6, alla luce della loro equiparazione ai frontalieri soggetti al regime transitorio, i lavoratori destinatari del regime di favore di cui ai commi 1 e 5 della presente disposizione sono tenuti al pagamento del contributo di cui all’articolo 1, commi da 237 a 239, della legge, 30 dicembre 2023, n. 213.
Il comma 7 dispone che, in deroga all’articolo 10, comma 1, lettera e), del TUIR, il contributo suddetto è detraibile dall’imposta sostitutiva nella misura del 20 per cento.
Infine, sottolinea che ai sensi del comma 8 il nuovo regime fiscale sostitutivo trova applicazione per i redditi prodotti a decorrere dal periodo d’imposta 2024.
Rileva che l’articolo 7-quater, introdotto dal Senato nel corso dell’esame in sede referente, modifica il termine originariamente previsto dall’articolo 2, comma 2-bis, del decreto-legge 22 giugno 2023, n. 75, convertito, con modificazioni, dalla legge 10 agosto 2023, n. 112, autorizzando la regione Calabria a prorogare di due ulteriori anni i percorsi realizzati a seguito dell’accordo quadro sui criteri per l’accesso agli ammortizzatori sociali in deroga in Calabria, anno 2015-2016, sottoscritto tra la regione Calabria e le parti sociali il 7 dicembre 2016 al fine di favorire percorsi di politiche attive per la realizzazione di tirocini di inclusione sociale rivolti a disoccupati già percettori di trattamenti di mobilità in deroga.
Infine, richiama l’articolo 9 mediante il quale è prorogato il periodo di estensione transitoria ai settori dell’istruzione e della formazione – ivi comprese la formazione superiore (anche universitaria) e la formazione aziendale – dell’ambito di applicazione dell’assicurazione INAIL contro gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali. In particolare, sottolinea che la suddetta proroga riguarda l’anno scolastico e l’anno accademico 2024-2025, mentre la previsione già vigente – di cui all’articolo 18, commi 1 e 2, del decreto-legge 4 maggio 2023, n. 48, convertito, con modificazioni, dalla legge 3 luglio 2023, n. 852 – fa riferimento all’anno scolastico e anno accademico 2023-2024.
In base all’estensione transitoria ora oggetto di proroga, le categorie di soggetti analiticamente individuati dal citato comma 2 dell’articolo 18 – operanti nei suddetti settori come docenti o con altre funzioni o ivi attivi come studenti o allievi – sono comprese nel regime assicurativo in relazione agli eventuali infortuni o malattie professionali occorsi in occasione delle attività di insegnamento-apprendimento. La norma vigente a regime comprende invece nell’ambito dell’assicurazione INAIL, con riferimento ai summenzionati settori dell’istruzione e della formazione, esclusivamente gli infortuni o malattie professionali occorsi in occasione di esperienze tecnico-scientifiche, esercitazioni pratiche o esercitazioni di lavoro – ferma restando l’inclusione nel regime assicurativo di alcune categorie di soggetti in relazione alle specifiche attività lavorative svolte.
Formula quindi una proposta di parere favorevole (vedi allegato).
Davide AIELLO (M5S), intervenendo in dichiarazione di voto, dichiara il voto contrario a nome del proprio gruppo.
Francesco MARI (AVS), intervenendo in dichiarazione di voto, dichiara il voto contrario a nome del proprio gruppo.
Marco SARRACINO (PD-IDP), intervenendo in dichiarazione di voto, dichiara il voto contrario a nome del proprio gruppo.
Walter RIZZETTO, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, pone in votazione la proposta di parere favorevole della relatrice.
La Commissione approva la proposta di parere della relatrice.
Piano strutturale di bilancio di medio termine 2025-2029.
Doc. CCXXXII, n. 1.
(Parere alla V Commissione).
(Esame e rinvio).
La Commissione inizia l’esame del provvedimento in titolo.
Walter RIZZETTO, presidente, dà la parola alla relatrice, onorevole Schifone, perché svolga la relazione introduttiva, che è in distribuzione.
Marta SCHIFONE (FDI), relatrice, rammenta che la Commissione è chiamata a esprimere alla V Commissione il parere di propria competenza sul Piano strutturale di bilancio di medio termine (Italia 2025-2029).
Preliminarmente, ritiene opportuno evidenziare che si tratta del primo Piano strutturale di bilancio di medio termine elaborato ai sensi della disciplina economica dell’Unione europea (UE) recentemente entrata in vigore. In linea con la nuova governance economica europea, secondo la quale la durata del nuovo Piano strutturale di bilancio di medio termine è allineata a quella della legislatura (cinque anni per l’Italia), osserva pertanto che l’arco temporale di previsione del quadro macroeconomico è di due anni più ampio rispetto a quello pubblicato nel DEF, con un orizzonte che va dall’anno in corso fino ai cinque successivi (2024-2029).
Quanto al quadro macroeconomico nazionale, relativamente ai recenti andamenti dell’economia, evidenzia che il Piano Strutturale di Bilancio di medio termine (PSBMT 2024) mette in rilievo come nel primo semestre del 2024 la dinamica del PIL si sia mantenuta in linea con le previsioni formulate nel DEF, ad aprile scorso, nonostante il permanere di un contesto geopolitico mondiale incerto e di una politica monetaria, a livello dell’area euro, ancora restrittiva.
Dopo l’incremento congiunturale del primo trimestre (+0,3 per cento), il PIL ha segnato un lieve aumento su base congiunturale anche nel secondo trimestre 2024 (+0,2 per cento), registrando il quarto tasso di crescita positivo consecutivo. Sulla base degli indicatori attualmente disponibili, il Piano ritiene che le prospettive a breve termine siano positive.
Ricorda che il Piano prevede: una crescita della spesa primaria netta pari all’1,3 per cento nel 2025, all’1,6 per cento nel 2026, all’1,9 per cento nel 2027, all’1,7 per cento nel 2028, all’1,5 per cento nel 2029, all’1,1 per cento nel 2030 e all’1,2 per cento nel 2031; un tasso di indebitamento netto delle pubbliche amministrazioni in rapporto al PIL pari al 3,3 per cento nel 2025 (con una riduzione di 5 decimi di punto rispetto al valore che viene previsto per l’anno in corso), al 2,8 per cento nel 2026, al 2,6 per cento nel 2027, al 2,3 per cento nel 2028 e all’1,8 per cento nel 2029.
Per quel che concerne il mercato del lavoro, il Piano si ipotizza, per l’intero orizzonte temporale di previsione, un andamento crescente del numero degli occupati (da 23,9 milioni del 2024 a 24,9 milioni del 2029) e un tasso di disoccupazione in calo dal 7,0 per cento del 2024 al 6,4 per cento del 2028 e 2029.
Per quanto concerne più nel dettaglio le parti di interesse della XI Commissione, rileva che nel Piano viene affermato come le dinamiche occupazionali positive degli ultimi anni abbiano parzialmente controbilanciato le tendenze demografiche sfavorevoli in corso, atteso che gli occupati nella popolazione tra i 15 e i 64 anni sono passati da una media di 21,9 milioni nel periodo 2014-2018 a 22,3 milioni nel quinquennio 2019-2023, con il tasso di occupazione in ascesa dal 55,3 per cento del 2014 al 61,5 del 2023, il dato annuale più elevato dall’inizio della serie storica nel 2004. D’altra parte, nonostante questi progressi, rimangono ampi i divari con la media UE, sia per quanto riguarda l’occupazione complessiva, sia con riferimento a quella giovanile e femminile.
Il Piano evidenzia poi la questione del disallineamento tra domanda e offerta di lavoro, che incide negativamente sulla produttività, limitando l’efficiente utilizzo del capitale umano, e richiede interventi mirati per essere mitigato.
Nel Piano si ricorda che le iniziative del PNRR e le recenti innovazioni normative hanno concorso a rendere i mercati del lavoro più accessibili, tramite l’introduzione di un sistema coordinato di politiche attive, notevoli investimenti per il potenziamento dei Centri per l’impiego e incentivi all’assunzione di categorie svantaggiate.
Tra le finalità indicate si segnalano: il potenziamento delle politiche attive del lavoro, attraverso il Programma GOL (decreto ministeriale 5 novembre 2021 aggiornato con decreto ministeriale 30 marzo 2024) – rivolto ai soggetti privi di occupazione e sostenuto da un piano di investimenti per il rafforzamento dei servizi pubblici per l’impiego – la cui dotazione finanziaria, in occasione della revisione del PNRR, è passata da 4,4 a 5,4 miliardi di euro mantenendo invariati gli obiettivi previsti per la fine del 2025 (ossia almeno 3 milioni di soggetti partecipanti); l’allineamento delle competenze delle nuove generazioni con quelle chieste dal mercato del lavoro attraverso: a) il potenziamento del Sistema Duale, al fine di sostenere i giovani e gli adulti senza istruzione secondaria nell’accesso alle opportunità di lavoro, al quale sono state assegnate risorse in favore delle regioni, per il 2023, per una quota pari al 40 per cento del totale delle risorse attribuite all’intervento all’investimento e pari a 240 milioni di euro (Decreto direttoriale n. 100 del 18 aprile 2024); b) il potenziamento del Servizio civile universale, allo scopo di incrementare il numero di giovani che compiono un percorso di apprendimento non formale e accrescere le loro conoscenze e competenze (il terzo ciclo è stato avviato il 31 gennaio 2023 e le relative attività progettuali sono state avviate nel mese di maggio 2024 e si concluderanno nel mese di settembre 2025).
Si ricorda che il programma GOL rientra (insieme al Sistema duale e al Fondo nuove competenze) nell’ambito del Piano Nazionale Nuove Competenze, adottato nel dicembre 2021 (decreto ministeriale 14 dicembre 2021 aggiornato dal decreto ministeriale 30 marzo 2024), volto ad incrementare il livello e la qualità delle competenze della forza lavoro, contrastare il fenomeno del cosiddetto skill mismatch e favorire l’inserimento o il reinserimento degli inattivi e degli inoccupati nel mercato del lavoro in maniera sostenibile.
Al fine di rispondere alle raccomandazioni europee, constata che il Governo, nel Piano, afferma di voler contrastare le tendenze demografiche negative, anche trattenendo lavoratori qualificati e affrontando le sfide del mercato del lavoro, in particolare per donne, giovani e lavoratori in condizioni di povertà.
Al fine di migliorare ulteriormente la performance lungo tali aspetti e contribuire al raggiungimento dell’obiettivo europeo al 2030 per il gender gap nell’occupazione, sottolinea come il Governo intenda rafforzare ulteriormente la strategia avviata negli ultimi anni, andando ad agire su tre fronti: i) il potenziamento di strumenti di empowerment femminile per una maggiore partecipazione delle donne a percorsi di formazione e di carriera professionale; ii) la previsione, nell’orizzonte del Piano, di incentivi per favorire una maggiore occupazione delle donne; iii) il supporto alle donne madri e con incarichi di cura familiare.
Si rileva che attualmente sono già in vigore alcuni incentivi per favorire le assunzioni delle categorie considerate dalla misura in commento, ossia donne, giovani e soggetti vulnerabili, tra i quali, si segnalano quelli per l’assunzione, nel triennio 2024-2026, di donne disoccupate vittime di violenza beneficiarie del contributo denominato Reddito di libertà, per l’assunzione di donne che si trovano in condizioni di svantaggio, per le assunzioni effettuate da datori di lavoro privati in possesso della certificazione della parità di genere, per l’assunzione di soggetti che non hanno compiuto 30 anni di età. Si segnalano altresì gli incentivi: per l’assunzione di soggetti con meno di 35 anni effettuate da disoccupati con meno di 35 anni che avviano sul territorio nazionale un’attività imprenditoriale in settori strategici per lo sviluppo di nuove tecnologie e la transizione ecologica e al digitale; per l’assunzione di soggetti con meno di 35 anni, mai occupati a tempo indeterminato; per l’assunzione di studenti fino a 30 anni di età che hanno svolto presso il medesimo datore attività di alternanza scuola-lavoro; per l’assunzione di soggetti percettori dell’Assegno di inclusione e del Supporto per la formazione e il lavoro; per l’assunzione di apprendisti; per l’assunzione a tempo indeterminato (anche parziale) di giovani con meno di 35 anni, genitori di figli minorenni; per l’assunzione di lavoratori con disturbi dello spettro autistico o di lavoratori disabili.
Riferisce che nel Piano si afferma che l’allungamento della vita lavorativa costituisce una necessità, condivisa da quasi tutti i Paesi avanzati, per la sostenibilità dei sistemi previdenziali. Sono allo studio del Governo incentivi alla permanenza nel mercato del lavoro. Al fine di assicurare una partecipazione attiva al mercato del lavoro, in linea con le tendenze demografiche, il Governo si impegna a introdurre modifiche sui criteri di accesso al pensionamento. Inoltre, si prevede di rivedere e superare l’obbligatorietà di ingresso in quiescenza dei dipendenti pubblici definendo soluzioni che consentano un allungamento della vita lavorativa, permettendo alla pubblica amministrazione di trattenere le risorse ad elevato know-how e di conseguire un efficace passaggio di consegne. Quanto allo stato di attuazione della normativa vigente, osserva che tale normativa già prevede, in taluni casi e al ricorrere di determinate condizioni, la possibilità di proseguire l’attività lavorativa in deroga ai limiti previsti per il collocamento in quiescenza o il riconoscimento di taluni benefici qualora si decida di rimanere in servizio, in particolare per i dirigenti medici, gli altri dirigenti sanitari e gli infermieri del Servizio sanitario nazionale.
Ricorda, inoltre, che il Governo intende modificare i meccanismi che sovrintendono alla previdenza complementare per favorirne la diffusione, anche da un punto di vista della previdenza sanitaria. L’obiettivo è di introdurre soluzioni volte a potenziare il pilastro pensionistico complementare, promuovendo una maggiore adesione ai fondi pensione su base volontaria e, nel contempo, la destinazione del montante maturato a rendita pensionistica.
Quanto alla pubblica amministrazione, ricorda che il Piano conterrà misure per potenziare il capitale umano della pubblica amministrazione, con l’obiettivo di aumentare la produttività e la qualità e quantità dei servizi pubblici, grazie interventi di riforma e di investimento volte a assicurare: a) una maggiore valorizzazione del merito nella pubblica amministrazione, tramite un processo di reclutamento mirato, rivolto ai giovani e che garantisca percorsi di carriera allineati con la retribuzione e la valutazione della performance; b) la formazione continua dei dipendenti pubblici, mediante interventi diretti a colmare i divari delle pubbliche amministrazioni, nella capacità tecnica, nonché fornire le competenze settoriali e trasversali per la transizione digitale, ecologica e amministrativa e per l’utilizzo dei Fondi UE.
Le finalità perseguite, dunque, sono quelle del potenziamento delle competenze e del ricambio generazionale.
Al fine di favorire l’ingresso di giovani nella pubblica amministrazione, la normativa vigente riconosce alle pubbliche amministrazioni, fino al 31 dicembre 2026, la possibilità di assumere, nel limite del 10 per cento delle loro facoltà assunzionali, giovani laureati con contratto di apprendistato o, attraverso apposite convenzioni, studenti di età inferiore a 24 anni con contratto di formazione e lavoro, da inquadrare nell’area funzionari. Si prevede che al termine dei suddetti contratti, il rapporto di lavoro si trasforma a tempo indeterminato, a condizione della sussistenza dei requisiti per l’accesso al pubblico impiego e della valutazione positiva del servizio prestato.
Ricorda, altresì, che a gennaio 2022 è stato avviato il Piano strategico «Ri-Formare la PA» per 3,2 milioni di dipendenti pubblici, volto alla valorizzazione e lo sviluppo del capitale umano della pubblica amministrazione.
Come previsto da tale Piano strategico, il Dipartimento della funzione pubblica ha messo a disposizione di tutte le amministrazioni la piattaforma Syllabus che consente ai dipendenti abilitati dalle singole amministrazioni di accedere all’autovalutazione delle proprie competenze.
Osserva quindi che nel marzo 2023, il Ministro per la pubblica amministrazione ha firmato la Direttiva sulla formazione, in attuazione dell’obiettivo del PNRR, che prevede siano offerti corsi di formazione ad almeno 750mila dipendenti pubblici entro il 2026 e rileva che sono stati inoltre istituiti i due programmi «Tirocinio InPA» e «Dottorato InPA» (decreto ministeriale 23 marzo 2022) ed è stato delineato il Framework delle competenze trasversali del personale non dirigenziale (decreto ministeriale 28 giugno 2023).
Fa presente, infine, che il documento in esame, alla fine del capitolo II, indica i disegni di legge da considerare come collegati alla manovra di bilancio (confermando quelli collegati alla decisione di bilancio già indicati nel precedente Documento programmatico), tra i quali si segnalano: interventi in materia di disciplina pensionistica; disposizioni in materia di lavoro (C. 1532-bis, attualmente all’esame dell’Assemblea della Camera); interventi a favore delle politiche di contrasto alla povertà.
Walter RIZZETTO, presidente, nessuno chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell’esame ad altra seduta.
La seduta termina alle 10.25.
COMITATO RISTRETTO
Mercoledì 2 ottobre 2024.
Disposizioni concernenti la conservazione del posto di lavoro e i permessi retribuiti per esami e cure mediche in favore dei lavoratori affetti da malattie oncologiche, invalidanti e croniche.
C. 153-202-844-1104-1128-1395-A.
Il Comitato ristretto si è riunito dalle 10.25 alle 10.30.
Disposizioni per favorire la riduzione dell’orario di lavoro.
C. 142 Fratoianni, C. 1000 Conte e C. 1505 Scotto.
Il Comitato ristretto si è riunito dalle 10.30 alle 10.35.
COMITATO DEI NOVE
Martedì 1° ottobre 2024.
Disposizioni in materia di lavoro.
C. 1532-bis-A.
(Seguito esame emendamenti).
Il Comitato si è riunito dalle 13.35 alle 13.40.