ATTI DEL GOVERNO
Mercoledì 22 gennaio 2014. — Presidenza del presidente Cesare DAMIANO. – Interviene il sottosegretario di Stato per il lavoro e le politiche sociali Carlo Dell’Aringa.
La seduta comincia alle 14.35.
Schema di decreto ministeriale in materia di ammortizzatori sociali in deroga.
Atto n. 74.
(Rinvio del seguito dell’esame).
La Commissione prosegue l’esame del provvedimento, rinviato nella seduta del 16 gennaio 2014.
Cesare DAMIANO, presidente, preso atto che non vi sono richieste di intervento, ricorda che domani la Commissione proseguirà nell’esame dell’atto in titolo e che nella prossima settimana è prevista la deliberazione del parere di competenza.
Rinvia, quindi, il seguito dell’esame ad altra seduta.
Proposte di nomina del dottor Rino Tarelli a presidente e della dottoressa Antonella Valeriani e del dottor Francesco Massicci a componenti della Commissione di vigilanza sui fondi pensione (COVIP).
Nomine nn. 20, 21 e 22.
(Rinvio del seguito dell’esame).
La Commissione prosegue l’esame dei provvedimenti, rinviato nella seduta del 15 gennaio 2014.
Cesare DAMIANO, presidente, nessuno chiedendo di intervenire, avverte che il seguito dell’esame delle proposte di nomina in titolo sarà fissato per la prossima settimana, secondo modalità che verranno definite nell’odierna riunione dell’Ufficio di presidenza integrato dai rappresentanti dei gruppi.
Rinvia, quindi, il seguito dell’esame ad altra seduta.
La seduta termina alle 14.40.
SEDE CONSULTIVA
Mercoledì 22 gennaio 2014. — Presidenza del presidente Cesare DAMIANO. – Interviene il sottosegretario di Stato per il lavoro e le politiche sociali Carlo Dell’Aringa.
La seduta comincia alle 14.40.
DL 146/13: Misure urgenti in tema di tutela dei diritti fondamentali dei detenuti e di riduzione controllata della popolazione carceraria.
C. 1921 Governo.
(Parere alla II Commissione).
(Seguito dell’esame e conclusione – Parere favorevole).
La Commissione prosegue l’esame del provvedimento, rinviato nella seduta di ieri.
Massimiliano FEDRIGA (LNA), pur prendendo atto della relazione introduttiva svolta dal relatore nella seduta di ieri, ritiene che il provvedimento in esame rechi una forma mascherata di indulto, suscettibile di favorire proprio gli autori dei reati più gravi, anche di stampo malavitoso, andando ad intaccare il principio della certezza della pena.
Soffermandosi poi sulla parte di competenza della XI Commissione, giudica inaccettabile, in un periodo di grave disoccupazione giovanile, come quello attuale, favorire l’assunzione di soggetti autori di reati, determinando una ingiusta differenziazione nella disciplina degli incentivi, che, prevedendo differenti entità dei benefici tra detenuti e giovani lavoratori incensurati, rischia soltanto di penalizzare i cittadini onesti. Domandandosi ironicamente se i giovani non saranno così costretti a commettere un reato per vedere riconosciuto il proprio diritto al lavoro, chiede alla Commissione di riflettere su tali aspetti, in modo da non trasmettere un messaggio che ritiene profondamente sbagliato: a tal fine, prospetta l’eventualità di rinviare ad altra seduta la deliberazione di competenza della Commissione stessa.
Ricorda, da ultimo, che la posizione del suo gruppo è stata sempre critica nei confronti di tali forme di intervento, come in occasione del dibattito sul recente decreto-legge in materia di lavoro o su quello precedente in tema di popolazione carceraria.
Sergio PIZZOLANTE (NCD), ritenuto che la situazione nelle carceri – denunciata, peraltro, anche in ambito europeo – sia ormai intollerabile, a causa delle condizioni di sovraffollamento, dichiara di condividere la relazione svolta ieri dal relatore ed esprime il proprio orientamento favorevole sul provvedimento in esame, che, seppur non risolutivo, tenta di intervenire nella materia a sostegno dei soggetti detenuti.
Cesare DAMIANO, presidente, preso atto che non vi sono ulteriori richieste di intervento nel dibattito di carattere generale, chiede al relatore se sia nelle condizioni di formulare una proposta di parere, atteso che sarebbe preferibile concludere l’esame in sede consultiva del provvedimento sin dalla giornata odierna.
Luisella ALBANELLA (PD), relatore, intende confermare il proprio orientamento positivo nei confronti del provvedimento, per le parti di competenza della XI Commissione, proponendo di esprimere un parere favorevole.
Massimiliano FEDRIGA (LNA), intervenendo per dichiarare il voto del suoPag. 135gruppo sulla proposta di parere del relatore, prende atto con rammarico che la maggioranza, come in altre occasioni precedenti, preferisce inseguire demagogicamente tematiche di forte impatto sull’opinione pubblica, ignorando che la grave situazione dell’occupazione giovanile richiederebbe quantomeno l’impegno a garantire parità di trattamento per le tutte le categorie coinvolte. Sarebbe bastato, a suo avviso, apporre nel parere, per la parte di competenza della XI Commissione, una condizione tesa proprio a rivendicare uniformità ed eguaglianza nella disciplina tra le differenti forme di incentivo, al fine di garantire anche i cittadini più onesti. Ritiene che i gruppi di maggioranza si assumeranno la responsabilità di fronte al Paese di simili scelte, di cui dovranno rispondere una volta che saranno chiare le conseguenze nefaste di tali disposizioni, come accaduto, del resto, per i provvedimenti adottati in materia previdenziale, approvati, a suo avviso, con il colpevole silenzio della maggioranza.
Davide BARUFFI (PD), rifiutando che il silenzio su tali argomenti possa essere interpretato come indifferenza da parte dei gruppi di maggioranza, dichiara di dissentire profondamente dalle considerazioni testé svolte dal deputato Fedriga, ritenendo, al contrario, che la situazione dei detenuti in carcere sia tale da meritare interventi persino più strutturali, affinché si prepari il loro reinserimento nella vita civile e la loro completa riabilitazione, attraverso l’avvio, già nel periodo di detenzione, di adeguati processi di riqualificazione professionale. Ricordato che proprio su tali aspetti pende alla Camera una proposta di legge, da lui sottoscritta, invita i gruppi ad astenersi dal contrapporre demagogicamente categorie di lavoratori, alimentando una guerra tra «poveri» e «poverissimi», che rischia di produrre conseguenze disastrose. Preannuncia, per queste ragioni, il voto favorevole del suo gruppo sulla proposta di parere favorevole formulata dal relatore.
Giuseppe ZAPPULLA (PD), intervenendo a titolo personale e dichiarando, in ogni caso, di condividere in pieno la proposta di parere favorevole formulata dal relatore, giudica sbagliato e ideologico invocare la tematica dolorosa della disoccupazione giovanile per impedire la previsione di forme di tutela per i soggetti più svantaggiati, con il rischio di mettere i lavoratori gli uni contro gli altri, come se la carenza di lavoro per i giovani si potesse combattere attraverso il diniego di incentivi per il reinserimento lavorativo dei detenuti.
Massimiliano FEDRIGA (LNA), intervenendo per una precisazione, fa notare che non esiste alcun intento demagogico nelle sue considerazioni, che mirano a prendere atto di un mero dato di fatto: l’oggettiva disuguaglianza creata dal legislatore nella previsione di incentivi all’assunzione, che, a suo avviso, rischia di penalizzare le persone più oneste, in presenza delle medesime qualifiche e capacità professionali.
Irene TINAGLI (SCpI), pur dissentendo dalla tesi secondo la quale lo scopo del provvedimento sarebbe quello di avvantaggiare i detenuti a scapito dei cittadini onesti, tenuto conto che, al contrario, le norme recate dal decreto in esame mirano a diminuire la situazione di indiscutibile svantaggio in cui viene a trovarsi il detenuto una volta uscito dal carcere, ritiene opportuna una riflessione sull’esigenza di uniformare le forme di incentivo previste per le diverse categorie di lavoratori, evitando che vi siano forme di differenziazione di natura corporativa e non fornendo alcun tipo di alibi alle imprese che devono assumere. Esprimendo poi considerazioni di natura più generale, ritiene illusoria la convinzione che la previsione di incentivi possa risolvere in via definitiva le problematiche occupazionali, evidenziando l’esigenza di ipotizzare riforme più strutturali, quali potrebbero essere, nel caso di specie, quelle connesse a percorsi di riqualificazione professionale da avviare già all’interno delle carceri.
Giorgio AIRAUDO (SEL), ricordato che la tematica in oggetto è già stata affrontataPag. 136in Commissione in occasione di un simile provvedimento di urgenza, condivide la considerazione sul carattere non risolutivo della previsione degli incentivi, sottolineando, tuttavia, come taluni gruppi che parlano oggi di riforme strutturali, pur avendo ricoperto in passato responsabilità di Governo, non siano stati in grado di proporre valide politiche alternative in tema di funzionamento del mercato del lavoro. Soffermandosi sul tema specifico delle forme di assistenza e di formazione professionale nelle carceri, tematica delicata rispetto alla quale lamenta un taglio significativo delle risorse, evidenzia che questo è uno dei pochi ambiti in cui la previsione di incentivi potrebbe avere un senso, a fronte dell’azione positiva in quei luoghi delle cooperative sociali, che, non essendo imprese simili a quelle evocate impropriamente dalla collega Tinagli, non perseguono finalità di profitto, ma obiettivi di utilità collettiva.
Preannuncia, per le ragioni esposte, il voto favorevole del suo gruppo sulla proposta di parere favorevole formulata dal relatore, tenuto conto dell’esigenza di affrontare con decisione un tema di grande delicatezza sociale.
Walter RIZZETTO (M5S) ricorda che il suo gruppo, in materia di incentivi, ha sempre manifestato una certa diffidenza, nel presupposto che essi non siano in grado di risolvere a monte le problematiche occupazionali. Passando ad esaminare il merito del provvedimento, ritiene che esso preveda interventi complessi e delicati, per alcuni aspetti condivisibili – laddove, ad esempio, si mira a un reinserimento sociale del detenuto, sul quale non si può che esprimere un orientamento favorevole – per altro meno apprezzabili (viste le modalità con cui, ad esempio, si disciplina l’istituzione del Garante nazionale dei diritti delle persone detenute o private della libertà personale). Per tali ragioni, preannuncia che il suo gruppo si asterrà nella votazione sulla proposta di parere favorevole formulata dal relatore.
Renata POLVERINI (FI-PdL) fa presente di avere piena consapevolezza della gravità della situazione delle carceri, anche sulla base delle sue esperienze di governo maturate a livello territoriale, che l’hanno portata ad approfondire con serietà questa problematica. Ricordato, infatti, di avere assunto in tale materia, nella sua pregressa esperienza, importanti e innovative iniziative in ambito regionale, tese a sostenere processi di formazione professionale dei detenuti e a valorizzare l’azione in quelle realtà delle cooperative sociali, preannuncia il voto favorevole del suo gruppo sulla proposta di parere favorevole formulata dal relatore.
Nessun altro chiedendo di intervenire, la Commissione approva la proposta di parere favorevole formulata dal relatore.
La seduta termina alle 15.
UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI
Mercoledì 22 gennaio 2014.
L’ufficio di presidenza si è riunito dalle 15 alle 15.20.
COMITATO RISTRETTO
Mercoledì 22 gennaio 2014.
Disposizioni in materia di trattamenti pensionistici di importo elevato.
C. 1253 Giorgia Meloni, C. 1547 Zanetti, C. 1778 Fedriga, C. 1785 Gnecchi, C. 1842 Airaudo, C. 1896 Tripiedi.
Il Comitato ristretto si è riunito dalle 15.20 alle 16.
SEDE CONSULTIVA
Martedì 21 gennaio 2014. — Presidenza del vicepresidente Renata POLVERINI.
La seduta comincia alle 14.25.
DL 146/2013: Misure urgenti in tema di tutela dei diritti fondamentali dei detenuti e di riduzione controllata della popolazione carceraria.
C. 1921 Governo.
(Parere alla II Commissione).
(Esame e rinvio).
La Commissione inizia l’esame del provvedimento.
Luisella ALBANELLA (PD) relatore146 del 2013, diretto ad affrontare la questione del sovraffollamento carcerario e a garantire il pieno esercizio dei diritti fondamentali dei soggetti reclusi. Fa notare che si tratta di un provvedimento che – sulla scia di altri interventi normativi urgenti disposti di recente in materia e parallelamente ad altre iniziative parlamentari in corso di esame presso la Camera – mira a tutelare i diritti fondamentali dei reclusi e ad affrontare con decisione il fenomeno del sovraffollamento carcerario, anche in risposta alle sollecitazioni formulate dalla Corte europea dei diritti dell’uomo e dalla stessa Corte costituzionale. Fa presente, infatti, che la Corte dei diritti dell’uomo ha condannato a più riprese l’Italia per la violazione dei diritti dei detenuti a beneficiare di condizioni di detenzione dignitose, sottolineando la necessità di ridurre il numero di persone incarcerate, in particolare attraverso una maggiore applicazione di misure alternative alla detenzione e una riduzione al minimo del ricorso alla custodia cautelare in carcere. Quanto alla Corte costituzionale, evidenzia che anche essa, in diverse occasioni – da ultimo, con , osserva che la Commissione è chiamata a esprimere un parere alla II Commissione sul disegno di legge di conversione del decreto-legge n. a sentenza 279/2013 – ha posto la necessità che il legislatore ponga rimedio nel più breve tempo possibile a tale problematica, osservando come non sarebbe tollerabile l’eccessivo protrarsi dell’inerzia legislativa in ordine a tale argomento. Ricorda, inoltre, che la questione è stata affrontata di recente anche dal Presidente della Repubblica, attraverso il suo messaggio alle Camere del 7 ottobre 2013, e che sulle tematiche oggetto del messaggio la Commissione Giustizia della Camera dei deputati ha poi approvato una relazione per l’Assemblea.
Rileva che il provvedimento in esame, al fine di affrontare le richiamate questioni, contiene quindi una serie di importanti interventi, che, da un lato, perseguono l’obiettivo di diminuire le presenze in carcere, attraverso misure dirette ad incidere sia sui flussi di ingresso in carcere che su quelli di uscita dal circuito penitenziario e, dall’altro, rafforzano gli strumenti di tutela dei diritti delle persone detenute o comunque sottoposte a misure di restrizione della libertà personale. Tra tali misure, segnala: la prescrizione da parte del giudice, nell’applicazione della misura cautelare degli arresti domiciliari, del braccialetto elettronico, l’introduzione della liberazione anticipata speciale, l’innalzamento da tre a quattro anni del limite di pena per l’applicazione dell’affidamento in prova al servizio sociale, l’estensione dell’ambito applicativo dell’espulsione come misura alternativa alla detenzione, prevista dal testo unico immigrazione, insieme con uno snellimento delle procedure di identificazione, l’istituzione, presso il Ministero della giustizia, del Garante nazionale dei diritti delle persone detenute o private della libertà personale.
Per quanto concerne le norme di più immediato interesse della XI Commissione, sottolinea che il comma 4 dell’articolo 7, che riguarda l’organizzazione del Garante nazionale, prevede che esso si avvalga delle strutture e delle risorse messe a disposizione dal Ministro della giustizia e che alle sua dipendenze sia istituito un ufficio composto da personale dello stesso Ministero, scelto in funzione delle conoscenze acquisite negli ambiti di competenza del Garante.
193 del 2000, che chiarisce che l’ammontare massimo dei crediti d’imposta concessi alle imprese che assumono detenuti riguarda tutti i mesi dell’anno solare 2013 e non solo a quelli successivi al 20 agosto 2013, data di entrata in vigore della legge di conversione (legge 94 d 78 del 2013 (Disposizioni urgenti in materia di esecuzione della pena), prevedono specifici benefici fiscali e contributivi per le imprese che assumono detenuti. Rileva, al riguardo, che il citato articolo 8, in riferimento all’anno 2013, differisce per un periodo massimo di sei mesi (decorrenti dal 24 dicembre 2013, data di entrata in vigore del decreto-legge) il termine per l’adozione dei regolamenti interministeriali di attuazione relativi alle misure di favore per imprese e cooperative sociali che assumono detenuti e internati. Fa presente che la proroga, come recita la relazione di accompagnamento al decreto, mira a «scongiurare il rischio che costoro, in ragione del ritardo nell’adozione del regolamento, si vedano privati della possibilità di usufruire di detti benefici». Segnala che lo stesso articolo 8 reca, poi, una norma di interpretazione autentica dell’articolo 3 della legge n. 381 del 1991 e 193 del 2000 che, recentemente novellati dal decreto-legge n. Evidenzia poi l’articolo 8, che intende rimediare al ritardo nell’adozione dei regolamenti attuativi previsti dalle leggi nn. 193.el 2013) che ha introdotto la novella all’articolo 3 della stessa legge n.
In conclusione, preso atto del contenuto del provvedimento, anche per quanto concerne i profili di interesse della Commissione, si riserva di presentare per la seduta di domani una proposta di parere, che possa tener conto anche di eventuali suggerimenti che dovessero emergere dal dibattito.
Renata POLVERINI, presidente, nessuno chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell’esame ad altra seduta.
La seduta termina alle 14.35.
SEDE REFERENTE
Martedì 21 gennaio 2014. — Presidenza del vicepresidente Renata POLVERINI. — Interviene il sottosegretario di Stato per il lavoro e le politiche sociali, Carlo Dell’Aringa.
La seduta comincia alle 14.35.
Disposizioni in materia di trattamenti pensionistici di importo elevato.
C. 1253 Giorgia Meloni, C. 1547 Zanetti, C. 1778 Fedriga, C. 1785 Gnecchi, C. 1842 Airaudo, C. 1896 Tripiedi.
(Seguito dell’esame e rinvio – Nomina di un Comitato ristretto).
La Commissione prosegue l’esame dei provvedimenti, rinviato nella seduta del 15 gennaio 2014.
Renata POLVERINI, presidente1253, adottata come testo base per il seguito dell’esame in sede referente , ricorda che nella precedente seduta si è convenuto di rinviare l’esame degli emendamenti presentati al testo della proposta di legge n. 157, di mercoledì 15 gennaio 2014, pag. 114 e ss.) (vedi Bollettino delle Giunte e delle Commissioni n..
Marialuisa GNECCHI (PD), relatore1253, che è stata iscritta in «quota opposizione» nel calendario dei lavori dell’Assemblea e il cui inizio della discussione è fissato per il 27 gennaio prossimo. Rileva, tuttavia, che, in ragione di una probabile rimodulazione dell’organizzazione dei lavori in Assemblea, dettata dall’esigenza di esaminare anche altri provvedimenti urgenti in scadenza, si potrebbero aprire ulteriori margini temporali che, a suo avviso, potrebbero essere utilmente impiegati per un confronto supplementare tra i gruppi – da svolgere nell’arco della corrente e della prossima settimana – in vista della predisposizione di un testo maggiormente partecipato. osserva che, nonostante il tema trattato dai provvedimenti in esame sia di estremo interesse e rappresenti un argomento che solleva una particolare attenzione nell’opinione pubblica, finora non è stato possibile – per i gruppi che si stanno impegnando, anche mediante incontri informali, ad affrontare il problema – svolgere un serio lavoro di approfondimento in Commissione, in vista dell’elaborazione di un testo condiviso. Ricorda, infatti, che allo stato non si è potuto far altro che adottare come testo base per il seguito dell’esame in sede referente la proposta di legge n.
Prospetta, pertanto, l’opportunità di chiedere anzitutto alla presidenza della Camera il differimento, di almeno una settimana, della data di inizio della discussione in Assemblea dei progetti di legge in titolo e di valutare contestualmente la costituzione di un Comitato ristretto, al quale deferire l’esame istruttorio degli emendamenti presentati al testo base, unitamente ai contributi che potranno derivare dalle altre proposte di legge abbinate, al fine di giungere con rapidità a un risultato concreto.
Sergio PIZZOLANTE (NCD) esprime perplessità sul percorso testé suggerito dal relatore, evidenziando come sul tema in esame la Camera abbia già approvato in Assemblea una mozione con la quale ha impegnato il Governo ad affrontare la questione in modo organico, avendo cura di intervenire sulle distorsioni più complessive del sistema previdenziale e procedendo, nello specifico, a monitorare gli effetti di quelle disposizioni inserite nell’ambito dell’ultima legge di stabilità in materia di contributo di solidarietà sulle pensioni più elevate (confine materiale entro il quale giudica necessario concentrare l’attenzione della Commissione). Ritenuto, pertanto, che il Parlamento e il Governo debbano attenersi a quelle linee direttrici, dichiara che non voterà mai a favore di alcun intervento che si discosti da un simile tipo di impostazione. Paventa, quindi, il rischio di addentrarsi nel merito di decisioni che potrebbero lanciare segnali sbagliati all’opinione pubblica, facendo passare un messaggio scorretto per il quale si attribuisce legittimità a un’operazione di messa in discussione retroattiva delle regole previdenziali, che mina, di fatto, il patto stipulato tra cittadini e Stato in materia pensionistica, a prescindere dall’importo più o meno elevato delle relative prestazioni erogate.
Chiede, pertanto, una sospensione dei lavori parlamentari su tale argomento, in attesa di valutare ciò che farà il Governo in attuazione delle linee di indirizzo tracciate dal Parlamento.
Titti DI SALVO (SEL) dichiara che si asterrà dallo svolgere considerazioni di merito sull’argomento all’ordine del giorno, al solo fine di consentire alla Commissione di giungere rapidamente a una decisione di metodo prima della ripresa dell’odierna seduta dell’Assemblea, agevolando così una sollecita determinazione sul provvedimento in esame anche da parte della Conferenza dei presidenti di gruppo, convocata per la giornata di oggi. Condivide, quindi, la proposta del relatore di richiedere alla Presidente della Camera un breve differimento del termine previsto dal calendario dei lavori dell’Assemblea e di costituire, nel frattempo, un Comitato ristretto in vista dell’elaborazione di un testo condiviso, rimettendosi alle determinazioni della stessa Conferenza dei presidenti di gruppo per quanto concerne la fissazione della data di avvio della discussione in Aula.
Renata POLVERINI, presidente, tenuto conto che è imminente la ripresa dei lavori in Assemblea, invita i gruppi a concentrare le proprie riflessioni sulle modalità di prosecuzione dell’iter, rinviando a una fase successiva lo svolgimento di considerazioni di merito sul provvedimento, alla stregua dell’intervento appena svolto dalla rappresentante del gruppo Sinistra Ecologia Libertà.
Massimiliano FEDRIGA (LNA) premette di non ritenere corretto che solo ad alcuni gruppi sia consentito di svolgere le proprie osservazioni di merito, sulle quali, peraltro, avrebbe molto da obiettare, osservando, ad esempio, che le mozioni impegnano il Governo e non anche il Parlamento. Condivide, in ogni caso, l’impostazione adottata dal relatore, purché si disponga un rinvio breve dell’esame che assicuri l’avvio della discussione dei provvedimenti in Assemblea entro e non oltre una data certa, che ritiene possa essere quella del 3 febbraio 2014. Fa presente che, in caso contrario, la Commissione dovrà necessariamente procedere, con assoluta celerità, con l’esame degli emendamenti presentati.
Irene TINAGLI (SCpI)1547, sulla quale, in ogni caso, dichiara la propria disponibilità a confrontarsi con gli altri gruppi anche nell’ambito di un Comitato ristretto, da costituire appositamente, in vista della rapida predisposizione di un testo condiviso. , ricordato che sull’argomento in discussione è già stata approvata una mozione che impegna dettagliatamente il Governo, osserva che la posizione del suo gruppo è sempre stata chiara ed è contenuta nella proposta di legge n.
Giorgia MELONI (FdI), solo al fine di facilitare una decisione sull’organizzazione dei lavori, dichiara di astenersi dall’entrare dettagliatamente nel merito delle questioni sollevate da taluni deputati sinora intervenuti, che giudica fortemente criticabili soprattutto laddove fanno riferimento ad atti di indirizzo approvati in Assemblea, sui quali, a suo avviso, neanche si sarebbe dovuto discutere, tenuto conto che investivano materie che già costituivano oggetto di proposte di legge il cui esame in Commissione era da tempo iniziato. Considerata, tuttavia, l’urgenza di pervenire a un risultato concreto, a prescindere da logiche di schieramento e da finalità di mera propaganda, che ritiene estranee alla sua linea di azione, giudica condivisibile la proposta di un breve differimento dell’inizio della discussione in Assemblea, affinché i gruppi possano valutare rapidamente, nell’ambito di un Comitato ristretto, se vi siano i margini per addivenire ad una soluzione concordata ed efficace.
Ritiene, in ogni caso, che la richiesta di differimento non debba andare oltre il 5 febbraio 2014, precisando come il sollecito avvio della discussione in Aula non rappresenti una concessione della maggioranza, ma un diritto vero e proprio in capo alle minoranze, tenuto conto che il testo in esame è l’unico provvedimento che il suo gruppo, dall’inizio della legislatura, ha chiesto di inserire nel calendario dei lavori in «quota opposizione»: sotto questo profilo, anche l’eventuale Comitato ristretto al quale affidare i seguiti istruttori dovrebbe, a suo giudizio, adottare come testo di riferimento il progetto di legge a sua prima firma e gli emendamenti ad esso riferiti. Nel caso in cui le determinazioni della Conferenza dei presidenti di gruppo non fossero conseguenti a tale tipo di impostazione, ritiene, infatti, che la Commissione sia obbligata a proseguire nell’esame degli emendamenti presentati, anche riprendendolo nella serata di oggi e deliberando sul conferimento del mandato al relatore entro i termini già fissati per la discussione in Assemblea.
Fa notare, infine, che la disponibilità testé manifestata dal suo gruppo rispetto alle proposte del relatore dimostra come l’obiettivo perseguito sia quello di giungere a una soluzione concreta esclusivamente nell’interesse dei cittadini.
Giovanni Carlo Francesco MOTTOLA (FI-PdL), nel condividere l’esigenza di un attento approfondimento istruttorio dei provvedimenti in esame, che dovrebbe indurre la Commissione a richiedere un rinvio sine die dell’inizio della loro discussione in Assemblea, ricorda che sull’argomento oggetto di tali provvedimenti la Camera si è già pronunciata, approvando un atto di indirizzo ben preciso, che impegna il Governo a intervenire soprattutto per rivedere le distorsioni complessive dell’attuale sistema previdenziale. Ritiene scorretto, dunque, che taluni deputati, perseguendo scopi di «gloria personale», continuino a giocare sulla pelle dei pensionati, che hanno versato regolarmente i propri contributi e che chiedono ora alla politica soltanto certezze, piuttosto che interventi demolitori dei loro diritti.
Davide TRIPIEDI (M5S), chiedendosi ironicamente se il deputato Mottola intendesse parlare a favore anche di quei pensionati che percepiscono trattamenti spropositati rispetto ai contributi versati, sottolinea come la proposta di legge del suo gruppo miri, al contrario, a introdurre un principio di equità, intervenendo soprattutto a vantaggio dei soggetti più in difficoltà dal punto di vista previdenziale e, in questo contesto, in favore di quei cittadini che, di fronte all’attuale crisi economica, vivono una situazione di vera e propria umiliazione sociale. Dichiara, pertanto, che il suo gruppo condivide la proposta di richiedere un breve rinvio della data di inizio della discussione dei progetti di legge in Assemblea e di costituire un Comitato ristretto, nell’ambito del quale valutare se vi sia la possibilità di giungere a una decisione condivisa.
Renata POLVERINI, presidente, fa notare come l’orientamento unanime dei gruppi, emerso dal dibattito odierno, sembri convergere verso la richiesta di un rinvio dell’inizio della discussione in Assemblea dei provvedimenti in esame, sebbene si registrino posizioni chiaramente differenziate in ordine alla data da prospettare per tale discussione. Al contempo, ritiene che non siano state sollevate obiezioni circa la costituzione di un Comitato ristretto, nell’ambito del quale valutare celermente se sia possibile giungere a un testo condiviso.
Avverte, dunque, che la presidenza della Commissione – ai fini delle determinazioni di competenza della Conferenza dei presidenti di gruppo, che avrà luogo nella giornata odierna – prospetterà anzitutto alla presidenza della Camera la richiesta di rinviare la discussione dei provvedimenti in Assemblea, indicando la data che sembra incontrare il consenso maggioritario nell’ambito della Commissione stessa, ossia il prossimo 5 febbraio 2014, ma segnalando altresì le perplessità manifestate, su tale data, da alcuni gruppi.
La Commissione prende atto.
Renata POLVERINI, presidente, invita i gruppi a valutare se non sia opportuno nominare sin dalla corrente seduta un Comitato ristretto, per assicurare il rapido svolgimento dei previsti seguiti istruttori.
Massimiliano FEDRIGA (LNA) 1253. prospetta l’esigenza di attendere la riunione odierna della Conferenza dei presidenti di gruppo prima di assumere qualsiasi decisione circa la costituzione del Comitato ristretto. Osserva, infatti, che, se le determinazioni assunte in quella sede non andassero nel senso di una rapida calendarizzazione dei provvedimenti in Assemblea, la Commissione non potrebbe che procedere immediatamente, a partire da stasera, alla votazione degli emendamenti riferiti alla proposta di legge n.
Renata POLVERINI, presidente, fa notare che un’eventuale deliberazione della Commissione circa la costituzione di un Comitato ristretto non pregiudicherebbe la possibilità di interromperne immediatamente i lavori e tornare a esaminare i progetti di legge in sede referente, laddove gli esiti della Conferenza dei presidenti di gruppo si rivelassero non coerenti con l’orientamento prevalente appena manifestato in Commissione.
1253, adottata come testo base. Secondo quanto prospettato dal relatore, propone, quindi, di procedere alla nomina di un Comitato ristretto, al quale deferire l’esame dei provvedimenti abbinati e degli emendamenti riferiti alla proposta di legge n.
La Commissione delibera di nominare un Comitato ristretto, riservandosi la presidenza di indicarne i componenti sulla base delle designazioni dei gruppi.
Renata POLVERINI, presidente, avverte che il Comitato ristretto, appena costituito, inizierà a riunirsi sin dalla giornata di domani, fermo restando che nella riunione dell’ufficio di presidenza integrato dai rappresentanti dei gruppi, fissata sempre per domani, potranno essere assunte eventuali determinazioni conseguenti all’andamento della odierna riunione della Conferenza dei presidenti di gruppo, ivi inclusa la possibile, immediata, ripresa dell’esame in sede referente.
La Commissione conviene.
Renata POLVERINI, presidente, rinvia, quindi, il seguito dell’esame ad altra seduta.
La seduta termina alle 15.