195ª Seduta (pomeridiana)
Presidenza del Presidente
ZAFFINI
Interviene il sottosegretario di Stato per la salute Gemmato.
La seduta inizia alle ore 13,20.
IN SEDE REDIGENTE
(122) Elisa PIRRO. – Disposizioni concernenti il riconoscimento della guarigione e dei diritti delle persone affette da epilessia
(269) DE POLI. – Disposizioni per il riconoscimento dei diritti delle persone affette da epilessia
(410) Sandra ZAMPA e Ilaria CUCCHI. – Disposizioni concernenti la piena cittadinanza delle persone con epilessia
(898) Licia RONZULLI. – Disposizioni per la tutela delle persone affette da epilessia
(Seguito della discussione congiunta e rinvio)
Prosegue la discussione congiunta, sospesa nella seduta dell’8 maggio.
Facendo riferimento ai contenuti delle audizioni svolte, la senatrice PIRRO (M5S) auspica che il legislatore colga l’occasione di definire un quadro normativo lungimirante, che tenga conto, seguendo la medesima logica alla base della disciplina dell’oblio oncologico, della possibilità di guarigione definitiva, attualmente limitata dal punto di vista statistico, ma reale e potenzialmente destinata ad ampliarsi in conseguenza dei progressi della medicina.
La senatrice ZAMPA (PD-IDP) si associa alle considerazioni espresse dalla senatrice Pirro, facendo presente l’opportunità di prendere spunto dai principi che hanno ispirato la legge in materia di oblio oncologico, specialmente riguardo all’obiettivo della certezza dei diritti delle persone.
Intervenendo in replica, il relatore ZULLO (FdI) fa presente la necessità del giusto equilibrio fra i diritti del singolo e la sicurezza della collettività, nel massimo rispetto della dignità personale.
Propone quindi di adottare il disegno di legge n. 898 quale testo base per il prosieguo della discussione congiunta. Tale disegno di legge si caratterizza infatti per una maggiore ampiezza di contenuti, restando peraltro aperta la possibilità di apportarvi integrazioni.
La Commissione conviene sulla proposta del relatore
Il presidente ZAFFINI propone di fissare il termine per la presentazione di emendamenti e ordini del giorno riferiti al disegno di legge n. 898 alle ore 12 di martedì 11 giugno.
La Commissione conviene.
Il seguito della discussione congiunta è quindi rinviato.
IN SEDE REFERENTE
(672) Paola MANCINI. – Semplificazioni in materia di lavoro e legislazione sociale
(Seguito dell’esame e rinvio)
Prosegue l’esame sospeso nella seduta del 15maggio.
Il presidente ZAFFINI rende noto che la 5a Commissione ha richiesto la relazione tecnica sul disegno di legge in esame. Comunica inoltre che è stata presentata una nuova formulazione dell’emendamento 16.0.9 (il cui testo è pubblicato in allegato). Avverte quindi che si procederà all’illustrazione degli emendamenti.
La senatrice CAMUSSO (PD-IDP) interviene per illustrare il complesso degli emendamenti presentati dalla propria parte politica, sottolineando in primo luogo la finalità di intervenire sulle disposizioni che comportano, anziché una reale semplificazione degli adempimenti, modifiche sostanziali e peggiorative delle condizioni di lavoro. È parso innanzitutto necessario garantire i lavoratori dipendenti, nell’ambito delle procedure di conciliazione, a fronte della possibilità di utilizzo di mezzi di pagamento ulteriori rispetto all’assegno circolare, nonché di evitare una revisione in senso peggiorativo della disciplina sulla sicurezza nei cantieri.
Specifici emendamenti sono volti a limitare un’estensione ingiustificata delle possibilità di ricorso ai contratti a tempo determinato, risultando utile a tale riguardo prevedere le causali e limitare la durata complessiva del rapporto a termine.
Un obiettivo ulteriore consiste nell’approntare idonee garanzie rispetto alle dimissioni in bianco, nonché in materia di dimissioni volontarie, le quali sono spesso, per le donne, motivate dall’impossibilità pratica di conciliare l’attività lavorativa con gli impegni familiari. Tale constatazione pone peraltro l’esigenza di prevedere la realizzazione di strutture e strumenti di conciliazione vita-lavoro.
È inoltre proposta l’integrazione del testo con nuovi articoli, finalizzati a rendere effettivo il diritto dei lavoratori a un’informazione corretta nel caso dei processi regolati da sistemi digitali o di intelligenza artificiale. Occorre inoltre disporre di una migliore disciplina in materia di lavoro agile, con particolare riguardo ai casi di lavoratori con figli fino a 14 anni di età, nonché di valorizzare, nella materia, la funzione della contrattazione collettiva.
Il senatore MAZZELLA (M5S) chiede che sia garantita ai diversi primi firmatari appartenenti al suo Gruppo la possibilità di intervenire in sede di illustrazione delle rispettive proposte, in ragione delle specifiche competenze sulle materie oggetto dei singoli emendamenti.
Il presidente ZAFFINI fornisce rassicurazioni al riguardo e fa presente che l’illustrazione degli emendamenti proseguirà in una prossima seduta.
Il seguito dell’esame è quindi rinviato.
SCONVOCAZIONE DELLA SEDUTA DI DOMANI
In considerazione dell’anticipazione della seduta dell’Assemblea, il presidente ZAFFINI avverte che la seduta già convocata alle ore 9 del 23 maggio non avrà luogo.
La Commissione prende atto.
La seduta termina alle ore 13,50.
EMENDAMENTO AL DISEGNO DI LEGGE
N. 672
Art. 16
16.0.9 (testo 2)
Zaffini, Leonardi, Russo, Satta, Mancini, Zullo
Dopo l’articolo, inserire il seguente:
«Art. 16-bis.
(Equiparazione giuridica ed economica al SSN per i Medici Inail)
1. Al fine di valorizzare il servizio del personale medico INAIL reso in concorso con le omologhe strutture del Servizio Sanitario Nazionale e di favorirne l’attività di prevenzione e tutela della salute dei lavoratori, la contrattazione collettiva nazionale relativa al triennio 2022-2024, estende ai medici dell’INAIL, a decorrere dal 1° gennaio 2024, gli istituti previsti dal decreto legislativo 30 dicembre 1992, n. 502, per le corrispondenti qualifiche del Servizio sanitario nazionale e recepiti nei relativi contratti collettivi nazionali di lavoro. Per le finalità di cui al presente comma, nel bilancio dell’INAIL, a decorrere dall’anno 2024, in aggiunta alle risorse da accantonare in applicazione dell’articolo 48, comma 2, del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, per la copertura degli oneri derivanti dalla contrattazione nazionale relativa al triennio 2022-2024, è prevista un’apposita finalizzazione di euro 20.251.542,09 da destinare alla predetta contrattazione collettiva nazionale.»
194ª Seduta (antimeridiana)
Presidenza del Presidente
ZAFFINI
La seduta inizia alle ore 9,20.
IN SEDE CONSULTIVA
(1138) Conversione in legge del decreto-legge 15 maggio 2024, n. 63, recante disposizioni urgenti per le imprese agricole, della pesca e dell’acquacoltura, nonché per le imprese di interesse strategico nazionale
(Parere alla 9a Commissione. Esame e rinvio)
Con riferimento ai profili di competenza del decreto-legge n. 63, il relatore SILVESTRO (FI-BP-PPE) segnala in primo luogo l’articolo 2. Il comma 1 prevede una riduzione della misura dei premi e contributi previdenziali a carico dei datori di lavoro agricolo per il personale operante nelle zone di cui all’allegato 1 del decreto-legge 1° giugno 2023, n. 61.
Il successivo comma 3 concerne gli elenchi nominativi, curati dall’INPS, delle giornate lavorative degli operai agricoli a tempo determinato, dei compartecipanti familiari e dei piccoli coloni.
L’articolo 6, comma 1, inserisce il riferimento alle epizoozie suscettibili di diffusione negli allevamenti animali nell’ambito del rischio “igienico-sanitario”, già incluso tra le tipologie di rischio per le quali può esplicarsi l’azione del Servizio nazionale della protezione civile, mentre il comma 2 rifinanzia il Fondo di conto capitale per gli interventi strutturali e funzionali in materia di biosicurezza.
Il successivo comma 3 consente anche ai sub-commissari di adottare i provvedimenti contingibili di competenza del Commissario straordinario per l’attuazione e il coordinamento delle misure di contenimento e contrasto della diffusione della peste suina africana (PSA). Inoltre prevede la possibilità per il personale delle Forze armate di concorrere all’attuazione delle misure adottate dal Commissario. Viene quindi attribuito al Commissario straordinario e ai sub-commissari la facoltà di richiedere l’attivazione delle organizzazioni di volontariato di protezione civile al fine di supportare le attività di superamento del contesto di urgenza epidemiologica. Il Commissario straordinario è autorizzato a integrare la pianificazione degli interventi e delle iniziative per fronteggiare il contesto d’urgenza, mentre è demandata a un decreto del Ministro della salute la definizione delle competenze funzionali dei sub-commissari.
L’articolo 7 prevede la nomina di un Commissario straordinario nazionale per l’adozione di interventi urgenti volti a contenere e a contrastare il fenomeno della diffusione del granchio blu. Il personale assegnato alla struttura di supporto non appartenente al Ministero presso cui è collocata la struttura stessa è posto in posizione di comando, distacco o fuori ruolo o altro analogo istituto previsto dai rispettivi ordinamenti e conserva lo stato giuridico e il trattamento economico fondamentale e accessorio dell’amministrazione di appartenenza, che resta a carico della medesima.
L’articolo 8 demanda ad un decreto del Presidente del Consiglio dei ministri la nomina di un Commissario straordinario nazionale per il contrasto e l’eradicazione della brucellosi bovina, bufalina, ovina e caprina e della tubercolosi bovina e bufalina, del quale sono definite le competenze. Il Commissario straordinario può avvalersi di un sub-commissario. Si avvale inoltre del supporto della Direzione generale della salute animale del Ministero della salute. Questa può essere potenziata con l’assegnazione di un contingente massimo di quindici unità di personale, dipendente di pubbliche amministrazioni, posto in posizione di comando, distacco o fuori ruolo o altro analogo istituto e conserva lo stato giuridico e il trattamento economico fondamentale e accessorio dell’amministrazione di appartenenza, che resta a carico della medesima. Al Commissario straordinario e al sub-commissario non spettano compensi, gettoni di presenza o altri emolumenti comunque denominati.
L’articolo 14, comma 1, modifica la disciplina del rapporto di sicurezza, già previsto in via obbligatoria per il gestore di uno stabilimento in cui siano presenti sostanze pericolose in misura superiore a determinate soglie.
Il senatore MAZZELLA (M5S) rileva che le risorse impiegate per la copertura delle disposizioni di decontribuzione nel settore agricolo sono sottratte al finanziamento delle politiche attive del lavoro, al quale erano destinate in particolare per finanziare gli interventi volti alla formazione, previsti nell’ambito della soppressione del Reddito di cittadinanza e che hanno oltretutto riguardato una platea decisamente più limitata di quella potenziale.
La senatrice CAMUSSO (PD-IDP) nota che il provvedimento in esame costituisce un tentativo di risposta a reali situazioni di urgenza in agricoltura, ma di fatto anche il veicolo di una serie di misure del tutto eterogenee. In tal modo il Governo conferma la propria tendenza a ricorrere alla decretazione in maniera confusa, con il risultato di determinare un crescente disordine legislativo.
Le disposizioni recanti misure di decontribuzione rappresentano per loro natura un fattore di rischio per la tenuta del sistema previdenziale e risultano incongrue in relazione alle specificità del lavoro agricolo, spesso caratterizzato da discontinuità e da una conseguente complessità in materia contributiva. In materia di lavoro, il Governo ha poi rinunciato a sostenere il Sistema informativo per l’inclusione sociale e lavorativa.
Il provvedimento, inoltre, nel riorganizzare il Comando unità forestali, alimentari e agricole dell’Arma dei Carabinieri, elude la necessità di un riordino relativamente al personale forestale civile impiegato dalle Regioni, con rapporti spesso precari e non adeguatamente retribuiti.
Il ricorso allo strumento commissariale in relazione ai rischi di epizoonosi conferma l’inadeguatezza di qualsiasi ipotesi di frammentazione delle competenze tra le diverse amministrazioni regionali. Peraltro, nel caso della gestione dell’emergenza rappresentata dalla brucellosi, il Governo è intervenuto in maniera scarsamente oculata, particolarmente in ragione della scelta di escludere la possibilità di un confronto con gli operatori del settore della regione Campania.
Risulta infine urgente un approfondimento mirato sulla questione dell’Ilva, finalizzato a impostare un disegno strategico e pertanto a superare l’approccio frammentario che finora le è stato riservato.
Il senatore ZULLO (FdI) fa presente che il decreto legge n. 63 reca una serie di disposizioni realmente necessarie e urgenti, rispondenti allo stato di sofferenza del comparto agricolo, determinato principalmente dall’aumento dei costi e dalla contestuale contrazione dei ricavi.
Le menzionate risorse destinate alla copertura degli oneri connessi alla decontribuzione non risultavano effettivamente impiegate, per cui appare giustificata la scelta di individuare un impiego alternativo. Nel complesso, le misure approntate dal Governo costituiscono un tentativo di porre rimedio alle difficoltà del settore agricolo, a fronte della mancanza di proposte alternative da parte delle opposizioni.
In riferimento alla questione dell’Ilva, il senatore MAGNI (Misto-AVS) sottolinea le carenze dell’azione del Governo, non risultato in grado di delineare misure organiche. La rilevanza e l’urgenza di tale situazione di crisi richiede invece un impegno comune e mirato, corroborato da una seria attività di analisi.
Ha nuovamente la parola il senatore ZULLO (FdI), il quale rimarca la priorità da accordare alla continuità produttiva degli stabilimenti Ilva. Tale obiettivo richiede l’apporto di un soggetto privato, mentre il provvedimento in esame risponde alla necessità immediata di garantire la funzionalità degli impianti.
La senatrice CAMUSSO (PD-IDP) ritiene che la ricerca di un soggetto privato al fine della risoluzione della crisi dell’attività siderurgica sia stata già sperimentata, con risultati costantemente deludenti. Il prolungamento dell’attuale situazione di incertezza compromette tuttavia le possibilità di rilancio produttivo, in ragione delle conseguenze negative sull’operatività degli impianti sottoutilizzati. Si pone pertanto l’esigenza di un serio programma di investimenti basato su un piano industriale organico.
Il senatore MAZZELLA (M5S) ribadisce che le scelte del Governo in relazione al finanziamento della decontribuzione in agricoltura sottraggono le risorse necessarie all’attuazione dei programmi di formazione per il lavoro. Tale aspetto non può che essere visto come sintomatico della sussistenza di rapporti di forza squilibrati fra le diverse componenti del Governo, da cui risulta un ridimensionamento del ruolo del Ministero del lavoro e delle politiche sociali.
Il presidente ZAFFINI dispone il rinvio del seguito dell’esame del provvedimento.
Il seguito dell’esame è quindi rinviato.
La seduta termina alle ore 9,50.
193ª Seduta
Presidenza del Presidente
ZAFFINI
La seduta inizia alle ore 14,15.
IN SEDE CONSULTIVA
(1133) Conversione in legge del decreto-legge 7 maggio 2024, n. 60, recante ulteriori disposizioni urgenti in materia di politiche di coesione
(Parere alla 5a Commissione. Seguito e conclusione dell’esame. Parere favorevole)
Prosegue l’esame, sospeso nella seduta del 14 maggio.
La senatrice CASTELLONE (M5S) rileva nel provvedimento in esame una conferma della tendenza del Governo a penalizzare il Sud, a partire dalla scelta di utilizzare il fondo per lo sviluppo e la coesione per la riqualificazione di Bagnoli, in luogo del ricorso alle risorse dedicate a interventi di rilievo nazionale.
Le misure di decontribuzione relative al lavoro nelle regioni meridionali sono destinate inoltre a rivelarsi inadeguate e a confermare l’aumento in atto dei divari fra i territori, peraltro in coerenza con l’introduzione dell’autonomia differenziata.
Il senatore MAGNI (Misto-AVS) richiama il progetto di riforma volto all’attuazione dell’autonomia differenziata, cogliendone la dissonanza con l’uniformità delle misure rivolte all’insieme delle regioni meridionali, nella sottovalutazione delle reali differenze fra i territori. Risulta inoltre del tutto trascurato l’apporto dei comuni, che pure è fondamentale nell’ambito delle politiche di coesione. È infine opportuna un’attenta valutazione del provvedimento con riguardo alle effettive coperture degli interventi proposti.
La senatrice CAMUSSO (PD-IDP) segnala il ricorso all’attivazione di specifiche cabine di regia quale elemento di debolezza degli interventi del Governo, in quanto fattore di dilatazione dei tempi di attuazione. Il decreto-legge in esame è inoltre connotato dalla presenza di misure estremamente eterogenee, come più volte accaduto nel corso della legislatura.
Ai fini dell’impiego dei fondi per la coesione è confermata la tendenza a privilegiare assunzioni con contratti a tempo determinato nella pubblica amministrazione, quando la carenza di figure professionali adeguate nel settore pubblico richiederebbe piuttosto un serio investimento nelle risorse umane. In sua assenza l’adeguamento delle amministrazioni agli interventi volti al rilancio dei territori risulterà impraticabile.
Il provvedimento in esame di fatto reitera misure già adottate in precedenza, con minori risorse a disposizione e in assenza di progettualità. Particolarmente insufficienti risultano gli interventi volti a incrementare l’occupazione giovanile e femminile, già penalizzata dalle deroghe generalizzate in materia di appalti nell’ambito dell’attuazione del PNRR.
Il ricorrente approccio basato sulla decontribuzione pone a serio rischio la tenuta del sistema previdenziale e, comunque, se posto a carico della fiscalità generale, è di dubbia sostenibilità.
La previsione di benefici non congiunta a divieti al ricorso a rapporti di lavoro a tempo parziale è inoltre sintomatica della mancanza di volontà di contrastare il lavoro povero. Inoltre, l’impiego dell’intelligenza artificiale nell’ambito della piattaforma per l’incontro della domanda e dell’offerta di lavoro non può essere disgiunto da correttivi idonei a prevenire esiti discriminatori.
Si pone poi l’esigenza di un approfondimento nell’ambito degli interventi mirati alla transizione ecologica, così da favorire la strutturalità, in luogo delle risposte di breve periodo.
La senatrice MANCINI (FdI) osserva che con il decreto-legge in esame il Governo ha inteso perseguire una politica non basata sulla concessione di sussidi, bensì sulla centralità del lavoro, a partire dalle disposizioni mirate a favorire l’autoimpiego, particolarmente giovanile.
Il potenziamento delle piattaforme digitali è funzionale a rimediare agli squilibri fra domanda e offerta di lavoro, che in diverse aree impediscono alle imprese di reperire personale. L’eventuale previsione di vincoli volti a privilegiare le assunzioni per rapporti di lavoro a tempo pieno risulterebbe lesiva della libertà di scelta delle lavoratrici. Le politiche del Governo hanno invece già conseguito risultati incoraggianti proprio sul piano dell’occupazione femminile.
Conclusa la discussione generale, ha la parola la relatrice LEONARDI (FdI), la quale presenta una proposta di parere favorevole.
Intervenendo per dichiarazione di voto contrario a nome del proprio Gruppo, la senatrice CASTELLONE (M5S) esprime innanzitutto preoccupazione riguardo all’aumento delle aree di lavoro sottopagato e precario, anche in conseguenza della tendenza a forzare le donne ad accettare il tempo parziale involontario. Il lavoro femminile è ulteriormente penalizzato dall’insufficienza delle politiche di conciliazione vita-lavoro.
È altresì grave che le misure previste dal Governo non forniscano risposte rispetto all’aumento generale della povertà, come anche dimostrato dalla sottrazione al Sud di risorse destinate a interventi di interesse nazionale, come reso evidente nel caso di Bagnoli.
La senatrice CAMUSSO (PD-IDP) fa presente che i dati concernenti l’aumento del tasso di occupazione dovrebbero essere valutati alla luce dell’aumentato divario tra Nord e Sud, particolarmente in relazione alle dinamiche dell’occupazione femminile. Le aree del Mezzogiorno sono inoltre ulteriormente svantaggiate dalla continua emigrazione di giovani qualificati, che compromette le possibilità di sviluppo. La debolezza dei dati presentati come positivi è poi confermata dal fatto che l’aumento del tasso di occupazione non è accompagnato da un aumento di ore lavorate.
Le carenze delle politiche del Governo in riferimento all’occupazione femminile determinano un incremento del ricorso al tempo parziale non volontario, che di fatto, sommato alla mancanza di strumenti idonei per la conciliazione con la vita familiare, non contribuiscono alle possibilità di incremento della natalità.
Dichiara quindi il voto contrario del suo Gruppo.
Il senatore MAGNI (Misto-AVS) rileva nel complesso delle disposizioni riguardanti il Mezzogiorno una tendenza dirigista, del tutto insensibile alle specificità locali.
I dati ufficiali relativi all’aumento della popolazione in situazione di povertà devono essere letti insieme a quelli riguardanti le dinamiche occupazionali, i quali mostrano una tendenza alla stagnazione nel numero di ore lavorate e al peggioramento dei livelli retributivi. L’aumento dell’area del lavoro povero contribuisce a sua volta allo spopolamento di diverse aree del Sud.
Le tendenze rilevate richiederebbero l’adozione di una politica economica e industriale di valenza strategica, tenendo conto dell’esperienza storica legata alle partecipazioni statali, risultata efficace nella riduzione delle disuguaglianze. In assenza di una visione adeguata, il Governo privilegia un mercato del lavoro caratterizzato dall’incremento della precarietà e dalle basse retribuzioni, peraltro in assenza di interventi volti al sostegno delle famiglie.
Preannuncia pertanto il voto contrario sulla proposta di parere.
Il senatore ZULLO (FdI) motiva il voto favorevole del proprio Gruppo richiamando in primo luogo l’approccio pragmatico alla base del provvedimento in esame. Questo, in coerenza con il complesso degli interventi finora attuati, è volto a favorire le condizioni per lo sviluppo economico, la riduzione delle disuguaglianze e l’aumento delle opportunità di lavoro. Le previsioni recate configurano infatti un insieme di interventi in settori nevralgici, particolarmente riguardanti la transizione ecologica e digitale, nonché la difesa del territorio e la realizzazione di aree favorevoli allo sviluppo delle attività imprenditoriali, quali la ZES unica per il Mezzogiorno.
Le misure di decontribuzione non possono avere carattere strutturale in ragione della normativa europea, mentre riveste particolare rilevanza il complesso delle disposizioni specificamente riguardanti le regioni meridionali, come reso evidente dall’entità delle risorse messe a disposizione e dal carattere organico dell’insieme degli interventi. A fronte delle azioni intraprese nel corso della legislatura da parte del Governo e della maggioranza, la contrarietà costantemente sostenuta dalle opposizioni può pertanto essere interpretata come mera difesa della situazione esistente.
La proposta di parere, verificata la presenza del numero legale, è infine posta in votazione.
La Commissione approva a maggioranza.
La seduta termina alle ore 15.
Riunione n. 45
MARTEDÌ 21 MAGGIO 2024
Presidenza del Presidente
ZAFFINI
Orario: dalle ore 12,10 alle ore 12,55
(sospensione dalle ore 12,25 alle ore 12,35)
AUDIZIONE DI RAPPRESENTANTI DELL’ISTITUTO SERAFICO DI ASSISI E DELLA FEDERAZIONE NAZIONALE DEGLI ORDINI DEI TECNICI SANITARI DI RADIOLOGIA MEDICA E DELLE PROFESSIONI SANITARIE TECNICHE, DELLA RIABILITAZIONE E DELLA PREVENZIONE (FNO TSRM E PSTRP) SUL DISEGNO DI LEGGE N. 1037 (MOTOTERAPIA)