240ª Seduta
Presidenza della Presidente
La seduta inizia alle ore 13,35.
IN SEDE CONSULTIVA
(Doc. LVII, n. 4 e Annesso) Documento di economia e finanza 2021 e relativo annesso
(Parere alla 5a Commissione. Seguito e conclusione dell’esame. Parere favorevole con osservazioni)
Prosegue l’esame, sospeso nella seduta di ieri.
La relatrice CATALFO (M5S) presenta uno schema di parere favorevole con osservazioni (il cui testo è pubblicato in allegato), specificando di avere tenuto conto nella sua redazione dei contributi forniti dalla discussione generale svoltasi nella seduta di ieri e trasmessi successivamente dai Gruppi per le vie brevi.
Il senatore FLORIS (FIBP-UDC) esprime particolare apprezzamento nei confronti del testo proposto dalla relatrice, che tratta in maniera organica il complesso delle questioni sulle quali è attualmente chiamato a intervenire il Governo, con una visuale più ampia rispetto all’insieme dei temi di competenza contenuti nel DEF in esame. Preannuncia pertanto il voto favorevole del suo Gruppo.
Il senatore MAFFONI (FdI) lamenta l’assenza nello schema di parere di osservazioni specifiche in materia di risorse umane delle amministrazioni pubbliche, rilevando l’assenza nel Documento di una visione strategica e la scarsa portata concreta delle osservazioni proposte. Anticipa pertanto il voto contrario del proprio Gruppo.
La presidente MATRISCIANO puntualizza che lo schema di parere contempla un’osservazione relativa all’incremento di risorse per le pubbliche amministrazioni. Verificata la presenza del legale per deliberare, pone quindi in votazione lo schema di parere, che risulta approvato a maggioranza.
2020) Loredana RUSSO ed altri. – Delega al Governo per il riordino degli studi artistici, musicali e coreutici
(Parere alla 7a Commissione. Seguito e conclusione dell’esame. Parere favorevole)
Prosegue l’esame, sospeso nella seduta del 13 aprile.
La relatrice GUIDOLIN (M5S) propone di esprimere un parere favorevole sul disegno di legge in titolo.
Nessuno chiedendo la parola, presente il prescritto numero legale, la proposta di parere formulata dalla relatrice è quindi posta in votazione, risultando approvata a maggioranza.
(2167) Conversione in legge del decreto-legge 1° aprile 2021, n. 44, recante misure urgenti per il contenimento dell’epidemia da COVID-19, in materia di vaccinazioni anti SARS-CoV-2, di giustizia e di concorsi pubblici
(Parere alla 1a Commissione. Seguito dell’esame e rinvio)
Prosegue l’esame, sospeso nella seduta del 13 aprile.
La presidente MATRISCIANO fa presente che giovedì 29 aprile scadrà il termine per la presentazione degli emendamenti presso la Commissione di merito. Osserva quindi l’opportunità che il relatore presenti una propria proposta di parere in tempo utile.
Il relatore SERAFINI (FIBP-UDC) invita i Commissari a trasmettergli eventuali proposte concernenti la redazione dello schema di parere entro le ore 16 di martedì 27 aprile.
La Commissione conviene.
Il seguito dell’esame è quindi rinviato.
(2169) Disposizioni per l’adempimento degli obblighi derivanti dall’appartenenza dell’Italia all’Unione europea – Legge europea 2019-2020, approvato dalla Camera dei deputati
(Relazione alla 14a Commissione. Esame e rinvio)
Nel dare conto degli aspetti di competenza della Commissione, il relatore CARBONE (IV-PSI) segnala in primo luogo le disposizioni recate dall’articolo 1 intese a definire la procedura della Commissione europea ARES 2019/1602365, concernente alcuni profili dell’attuazione della direttiva 2014/54/UE, relativa all’agevolazione dell’esercizio dei diritti conferiti ai lavoratori nel quadro della libera circolazione degli stessi.
Si sofferma successivamente sulle disposizioni di cui all’articolo 2, il quale opera un’estensione dell’ambito di soggetti non cittadini di Paesi dell’Unione europea aventi diritto a prestazioni sociali, al fine di definire la procedura d’infrazione della Commissione europea 2019/2100.
Prosegue richiamando l’attenzione sull’articolo 4, volto ad apportare alcune modifiche alla disciplina di cui al decreto legislativo 9 novembre 2007, n. 206, concernente il riconoscimento, per i cittadini degli Stati membri dell’Unione europea, delle qualifiche professionali conseguite in altri Stati dell’Unione.
La senatrice DRAGO (FdI) interviene sollecitando ragguagli circa la compatibilità delle misure in materia di prestazioni familiari recate dall’articolo 2 con la legge n. 46 del 2021 sull’assegno unico e universale, recentemente approvata dal Senato.
La presidente MATRISCIANO, riconosciuta l’opportunità di approfondimenti, osserva che le previsioni di cui alla legge sull’assegno unico dovranno essere attuate per mezzo dei decreti legislativi che saranno emanati in forza della delega recata dalla legge stessa.
Il seguito dell’esame è quindi rinviato.
SCONVOCAZIONE DELLA SEDUTA DI DOMANI
La PRESIDENTE avverte che, in considerazione dell’andamento dei lavori, la seduta già convocata alle ore 8,30 di domani, giovedì 22 aprile, non avrà luogo.
La Commissione prende atto.
La seduta termina alle ore 14,20.
PARERE APPROVATO DALLA COMMISSIONE SUL DOCUMENTO LVII N. 4 E RELATIVO ANNESSO
L’11a Commissione permanente, esaminato il Documento in titolo, preso atto che:
il Documento di economia e finanza 2021 è costruito intorno alla necessità di vararemisure straordinarie di finanza pubblica per garantire la liquidità indispensabile a far fronte agli effetti della crisi epidemiologica da COVID-19;
in particolare, il Documento in esame osserva che il nuovo quadro programmatico è stato così determinato anche in relazione a due atti imminenti: un nuovo decreto-legge, recante un complesso di ulteriori misure di sostegno e rilancio, decreto che il Governo intende adottare successivamente all’approvazione del presente documento, e l’adozione della versione finale del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR), il quale costituisce il presupposto per l’attivazione delle risorse europee del Dispositivo per la ripresa e la resilienza;
viene inoltre specificato che si prevederà un ammontare massimo di risorse europee a titolo di sovvenzione pari a 68,9 miliardi di euro e un ammontare massimo di risorse europee a titolo di prestiti pari a 122,6 miliardi, per un totale pari a 191,5 miliardi; riguardo alle risorse derivanti dai suddetti prestiti, una quota pari a 69,1 miliardi sarà utilizzata per il finanziamento di spese già programmate, mentre la restante quota (pari, nella misura massima, a 53,5 miliardi) e l’intero importo derivante dalle suddette sovvenzioni saranno destinati (in una misura massima complessiva pari, quindi, a 122,4 miliardi) al finanziamento di nuove spese;
considerato che:
l’analisi del quadro macroeconomico italiano relativo all’anno 2020 e le previsioni tendenziali per il 2021 e il 2022 riflettono i segnali di pieno impatto dello shock rappresentato dal COVID-19 sull’economia italiana. Gli indicatori economici più aggiornati suggeriscono che, nel primo trimestre del 2021, il PIL abbia continuato a contrarsi, sebbene in misura più contenuta, dopo la caduta dell’1,9 per cento registrata in termini congiunturali nei tre mesi precedenti. Infatti, mentre la tendenza della produzione dell’industria e delle costruzioni è risultata moderatamente positiva nei primi mesi dell’anno, il settore dei servizi ha continuato a risentire delle misure sanitarie adottate, all’inizio dell’anno, dal Governo per rallentare l’andamento dei contagi da Covid-19 a seguito della ripresa delle infezioni registrata dopo le festività natalizie;
il rapporto debito/PIL è fissato per il 2021 al 159,8 per cento e si riduce progressivamente negli anni successivi al 156,3 per cento nel 2022, al 155 per cento nel 2023 e al 152,7 nel 2024;
il Governo ritiene necessario proseguire nell’azione di sostegno in favore degli operatori economici, dei lavoratori, dei cittadini e di tutti i soggetti maggiormente colpiti dagli effetti della pandemia. Con il prossimo intervento normativo continueranno e verranno rafforzati gli interventi di sostegno alle imprese e dei lavoratori autonomi colpiti dalla crisi da Covid-19 e saranno previste misure di riduzione dei costi fissi e interventi volti a favorire il credito e la concessione di liquidità delle imprese. Saranno previsti ulteriori interventi per i lavoratori e le famiglie in condizioni di maggior disagio, nonché nuove misure a favore dei giovani e proseguiranno le politiche di sostegno alle fasce più deboli e gli interventi a favore del trasporto locale;
con la relazione, il Governo richiede quindi l’autorizzazione al Parlamento al ricorso all’indebitamento per l’anno 2021 di 40 miliardi di euro e di circa 6 miliardi di euro medi annui per il periodo 2022-2033, principalmente finalizzati a finanziare spese per investimenti pubblici;
tuttavia appare fondamentale evidenziare che in concomitanza con la marcata contrazione dell’attività economica, nel 2020 il mercato del lavoro ha risentito le conseguenze dell’emergenza sanitaria e delle misure di contrasto intraprese. In tal senso, i provvedimenti del Governo in materia di sostegno ai redditi e conservazione delle posizioni lavorative hanno agito nella direzione di scongiurare le ingenti perdite di occupazione che sarebbero in caso contrario scaturite;
infatti, il ricorso alla Cassa Integrazione Guadagni (CIG) e ad altri strumenti di supporto (come il Fondo di integrazione salariale) ha assunto proporzioni mai osservate. Nel complesso del 2020 le ore totali di CIG autorizzate dall’INPS sono risultate pari a 4,32 miliardi e si concentrano maggiormente in aprile e maggio, per poi ridimensionarsi sensibilmente, pur attestandosi su valori eccezionalmente elevati;
sul fronte dell’occupazione anche nell’ottica del preventivo di spesa, sarà necessario assicurare che il mercato del lavoro funzioni efficientemente e sostenere il ricollocamento dei lavoratori. Nello specifico, i governi nazionali dovrebbero aumentare gli incentivi all’occupazione e sostenere i settori più dinamici. A tal proposito, la Commissione europea si aspetta che le politiche volte alla protezione dei rapporti esistenti tra lavoratori e imprese siano integrate da politiche mirate ad aumentare le opportunità di lavoro per i disoccupati e le persone inattive e sostenere le transizioni da regimi di disoccupazione o di riduzione dell’orario di lavoro indotti dalla crisi verso altre opportunità lavorative in settori adeguati alle esigenze future. In tale ottica, anche l’eliminazione graduale delle misure di sostegno dovrebbe essere attuata in modo da attenuare l’impatto sociale e sul mercato del lavoro della crisi e contribuire alla sostenibilità sociale;
considerato, altresì, che:
la terza sezione del Documento di economia e finanza 2021 reca lo schema del Programma Nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) che, in coerenza con il Programma di Stabilità, contiene gli elementi e le informazioni previsti dai regolamenti dell’Unione europea e dalle specifiche linee guida del predetto Programma;
la proposta di Piano nazionale per la ripresa e la resilienza presentata alle Camere il 15 gennaio 2021 è in linea con la Guidance to member states che indica l’attuazione del pilastro europeo dei diritti sociali quale punto di riferimento per la stesura del PNRR in tema di pari opportunità e accesso al mercato del lavoro, condizioni di lavoro eque, accesso all’assistenza sanitaria, alla protezione e all’inclusione sociale;
la Guidance indica, inoltre, la necessità di investire in politiche a sostegno delle transizioni occupazionali al fine di facilitare e accelerare i cambiamenti strutturali (transizioni verdi e digitali), intervenendo in particolare in materia di educazione e cura della prima infanzia, istruzione e formazione, miglioramento delle competenze (comprese quelle digitali), riqualificazione della forza lavoro attiva, equità intergenerazionale, programmi di integrazione per i disoccupati, pari opportunità (principio 3 del pilastro europeo dei diritti sociali) e parità di genere sia per quanto riguarda la partecipazione al mercato del lavoro, sia per le condizioni di lavoro (in termini di parità di retribuzione – articolo 157 TFUE, principio 2 del pilastro europeo dei diritti sociali) e l’avanzamento di carriera;
valutato che:
il Documento di economia e finanza 2021, riguardo alle linee di intervento previste nell’ambito della componente relativa alle politiche per il lavoro da atto che per la tutela dei lavoratori:
- a) sono state previste disposizioni speciali per consentire la fruizione di trattamenti di integrazione salariale, attraverso gli istituti della cassa integrazione ordinaria e straordinaria, della cassa con causale Covid-19 dei fondi di solidarietà ordinari e alternativi e dei trattamenti per la disoccupazione NASpI e DIS-COLL (18,5 miliardi nel 2020 e 1,3 miliardi nel 2021);
- b) è stata introdotta l’indennità una tantumper complessivi 9,2 miliardi nel 2020 in favore dei lavoratori autonomi, dei lavoratori dipendenti del settore del turismo, degli operai agricoli che presentano particolari requisiti, dei professionisti titolari di partita IVA, dei lavoratori iscritti al fondo pensioni dello spettacolo e di quelli domestici;
- c) è stato previsto l’esonero dei contributi previdenziali per le nuove assunzioni (complessivamente 1,8 miliardi nel 2020, 0,7 miliardi nel 2021 e 0,25 miliardi nel 2023);
- d) sono stati previsti interventi a favore delle famiglie e per le politiche sociali tra cui figura il reddito di emergenza (circa 6,1 miliardi nel 2020 e 0,6 nel 2021);
- e) è stato rifinanziato il fondo sociale per l’occupazione e la formazione (circa 0,3 miliardi nel 2021);
il medesimo Documento di economia e finanza 2021 da atto che per la tutela delle famiglie è stato previsto il rifinanziamento dei fondi per il reddito di cittadinanza (1 miliardo nel 2021) e per il reddito di emergenza con ampliamento della platea dei beneficiari (circa 1,5 miliardi nel 2021);
per i lavoratori autonomi, il personale del comparto sicurezza e difesa e i lavoratori dipendenti del settore sanitario è stata offerta la possibilità di fruire della corresponsione di un bonus per l’acquisto di servizi di assistenza dei figli (complessivamente 0,23 miliardi nel 2021);
viene altresì considerato positivamente l’inserimento tra i collegati del DDL recante “legge quadro per le disabilità” e in continuità con quanto già presentato nella Nota di aggiornamento al DEF 2020 – dei seguenti disegni di legge: 1) DDL in materia di riforma degli ammortizzatori sociali; 2) DDL in materia di salario minimo e rappresentanza delle parti sociali nella contrattazione collettiva; 3) DDL per l’aggiornamento e il riordino della disciplina in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro;
lo schema del Programma Nazionale di ripresa e resilienza (PNRR), contenuto nella terza sezione del Documento di economia e finanza, in coerenza con il Programma di Stabilità, con particolare riguardo alle linee di intervento previste nell’ambito della componente relativa alle politiche per il lavoro evidenzia i punti di seguito elencati:
1) il potenziamento dei servizi per il lavoro e delle politiche attive del lavoro prevede la revisione dell’istituto dell’assegno di ricollocazione e l’istituzione del programma nazionale “Garanzia di Occupabilità dei Lavoratori” (GOL) quale livello essenziale delle prestazioni, che prevede un sistema di presa in carico unico dei disoccupati e delle persone in transizione occupazionale che associ la profilazione alla formazione individuata come analogo livello essenziale nell’ambito del Piano per le nuove competenze. Il progetto complessivo prevede il potenziamento dei CPI e il rafforzamento della rete dei servizi per il lavoro. Al riguardo, si ricorda che i commi da 324 a 328 dell’articolo 1 della legge di bilancio per il 2021 hanno istituito il “Fondo per l’attuazione di misure relative alle politiche attive rientranti tra quelle ammissibili dalla Commissione europea nell’ambito del programma React EU”, con una dotazione di 500 milioni di euro per il 2021. Tali risorse sono destinate sia al finanziamento del programma “Garanzia di Occupabilità dei lavoratori” (GOL), relativo, come accennato, all’erogazione di servizi specifici di politica attiva del lavoro (nell’ambito del patto di servizio individuale), sia (nelle more dell’istituzione del suddetto programma) al finanziamento dell’ampliamento provvisorio dell’ambito di applicazione dell’assegno di ricollocazione;
2) l’adozione di un Piano strategico nazionale per le nuove competenze volto a sostenere le transizioni occupazionali, con un’azione integrata che punti allo sviluppo e alla crescita delle competenze delle persone giovani e adulte coinvolgendo nell’erogazione tutti gli attori nazionali e locali – Centri provinciali per l’istruzione degli adulti (CPIA), istituti tecnici superiori (ITS), università, enti di formazione, fondi interprofessionali. Tale progetto si potrà articolare in diverse iniziative, alcune delle quali già avviate a livello nazionale (es. Fondo nuove competenze istituito con il decreto-legge n. 34 del 2020), altre in via di definizione (attuazione del Piano per l’apprendimento permanente, in via di approvazione), altre ancora volte a rafforzare la capacità delle strutture che erogano formazione (CPIA, ITS, università, ecc.). In tale contesto, in linea con l‘Agenda europea per le competenze, si prevede la promozione, anche attraverso forme di partenariato tra pubblico e privato (industry academy), di una rete territoriale dei servizi di istruzione, formazione e lavoro, al fine di rendere sempre più sinergici, i sistemi d’istruzione e formazione con il mercato del lavoro, in modo da colmare il cosiddetto “skill gap“, ovvero il divario di competenze necessarie a soddisfare l’effettivo fabbisogno occupazionale delle aziende. Al riguardo, la proposta di Piano prevede che, in stretto coordinamento con le regioni, siano adottati standard qualitativi per le attività formative, in relazione al sistema di profilazione stabilito a livello nazionale nonché in relazione a particolari categorie in cui rientri il soggetto (beneficiari degli strumenti di sostegno al reddito dei disoccupati – NASpI o DIS-COLL -, beneficiari del reddito di cittadinanza, disoccupati di lunga durata, lavoratori che godano di strumenti di integrazione salariale straordinari o in deroga);
3) la previsione di interventi di rafforzamento del sistema duale, con particolare attenzione al potenziamento dell’offerta formativa nei territori che presentano maggiori difficoltà, attuato tramite una significativa implementazione della dotazione finanziaria. Tali interventi si realizzerebbero attraverso l’attuazione di una governance “rafforzata” e “partecipata” anche tramite il supporto di specifici organismi già operativi quali l’Organismo Tecnico dell’Apprendistato in funzione di coordinamento degli attori strategici, comprese le parti economiche e sociali, che operano nel campo della formazione con specifico riferimento all’apprendistato formativo. In tale ottica va inserito anche il rafforzamento del sistema della formazione professionale;
4) riguardo alle linee di intervento previste nell’ambito della componente relativa a infrastrutture sociali, famiglie, comunità e cosiddetto terzo settore, una specifica linea d’intervento è pensata per le persone con disabilità o non autosufficienti. Si prevedono inoltre progetti volti ad intercettare le principali vulnerabilità sociali in materia di povertà materiale e disagio abitativo;
5) nell’ambito della missione relativa a digitalizzazione, innovazione, competitività e cultura, la proposta di Piano prevede anche le seguenti destinazioni di spesa (a valere sulle risorse del programma Next Generation EU):
– 210 milioni di euro per migliorare la capacità di reclutamento delle pubbliche amministrazioni e per procedere ad assunzioni di personale con competenze adeguate (in particolare, assunzioni a tempo determinato di personale per il rafforzamento delle amministrazioni coinvolte nell’attuazione del medesimo Piano nazionale di ripresa e resilienza). Tali risorse si aggiungono a quelle previste per specifiche assunzioni pubbliche da parte di altri punti della proposta di Piano in esame. Riguardo alla suddetta capacità di reclutamento, si prevede tra l’altro l’istituzione di un portale del reclutamento (nonché, nel suo ambito, di un fascicolo del candidato on line), che consenta ai cittadini “di accedere in maniera centralizzata e sistematica a tutti i concorsi a disposizione” e alle pubbliche amministrazioni “di gestire in maniera unitaria i processi di reclutamento”;
– 720 milioni in favore del rafforzamento della conoscenza e delle competenze del personale delle pubbliche amministrazioni (anche ai fini del concorso alla trasformazione digitale del settore pubblico);
– 100 milioni per la costituzione di poli tecnologici territoriali per il coworking, il lavoro agile e la formazione dei lavoratori delle pubbliche amministrazioni.
Tali progetti, sono strutturati sempre nell’ottica della realizzazione della parità di genere; accrescimento delle competenze, della capacità e delle prospettive occupazionali dei giovani; del riequilibrio territoriale e coesione sociale, con particolare attenzione al Mezzogiorno,
esprime, per quanto di competenza, parere favorevole con le seguenti osservazioni.
Si invita il Governo a valutare, in relazione alle misure da adottare per il rilancio economico del Paese, l’opportunità di:
– promuovere il rafforzamento e la razionalizzazione degli strumenti di integrazione al reddito in costanza di rapporto di lavoro riconoscendo l’accesso a tali misure a tutti i lavoratori; collegare a tali strumenti percorsi di formazione e politiche attive al fine di accrescere le competenze dei lavoratori e accompagnare le imprese a riorganizzazioni o ristrutturazioni aziendali e nel caso di cessazione dell’attività dell’azienda di ricollocazione del lavoratore; rivedere l’istituto della NASpI, estendendola anche agli operai agricoli assunti a tempo indeterminato, ai collaboratori etero-organizzati, ai collaboratori coordinati e continuativi e a tutti i lavoratori autonomi iscritti esclusivamente alla gestione separata INPS, con l’obiettivo di accompagnare il sostegno al reddito a percorsi di politica attiva e incentivare l’attivazione dei disoccupati per un loro reinserimento lavorativo; migliorare ed estendere l’ISCRO, introdotta nella legge di bilancio 2021, al fine assicurare protezione a tutti i lavoratori autonomi esclusi, introducendo misure specifiche di formazione collegate alla valorizzazione delle competenze professionali;
– in tema di reddito di cittadinanza, verificare l’attuazione delle disposizioni in materia di patto per l’inclusione sociale, favorendo da un lato la predisposizione da parte degli enti locali dei relativi progetti e monitorando gli enti locali che non adempiono;
– introdurre una disciplina sul salario minimo al fine di contrastare la povertà lavorativa e di garantire una retribuzione dignitosa e adeguata per tutti i lavoratori favorendo la realizzazione di un mercato del lavoro più inclusivo, più equo e paritario, abbattendo le disuguaglianze anche in termini di gender pay gap, eliminando il dumping contrattuale provocato dai cosiddetti contratti “pirata” e valorizzando il ruolo della contrattazione collettiva;
– a proposito della necessità ineludibile di considerare l’equità di genere come un tema trasversale a tutti gli altri, adottare interventi volti ad incrementare l’empowerment femminile e mainstreaming, quale condizione per consentire all’Italia di compiere un vero e proprio salto culturale, che le permetta altresì di superare l’emergenza e ricominciare a crescere;
– in tema di conciliazione tra attività lavorativa e vita familiare, valorizzare il lavoro agile e il lavoro a tempo parziale in favore dei lavoratori che abbiano documentate esigenze familiari, garantendo agevolazioni nei confronti dei datori di lavoro che adottino particolari programmi di conciliazione in favore dei propri dipendenti. È altresì importante predisporre incentivi che possano favorire il rientro nel mondo del lavoro delle donne che hanno perso l’occupazione a causa della crisi economica conseguente all’emergenza epidemiologica, o che hanno lasciato il lavoro per accudire i figli o altri soggetti facenti parte del nucleo familiare, o che comunque sono particolarmente esposte al rischio di restare escluse dal mercato del lavoro;
– in tema di asili nido, valorizzare l’iniziativa dei datori di lavoro privati, attraverso la previsione di incentivi o sgravi fiscali che possano sostenere i medesimi datori di lavoro nell’avviamento di iniziative a tal fine o comunque sgravare gli stessi dai relativi costi;
– garantire robusti investimenti nella formazione, nella riqualificazione e nel miglioramento delle competenze sia nel settore pubblico che in quello privato puntando sulle competenze digitali e sulla formazione scolastica e professionale per tutte le età, con particolare attenzione alla formazione duale e agli ITS. Il rafforzamento della formazione dovrà essere mirato anche al sostegno dell’imprenditoria femminile e a incentivare la scelta delle donne verso percorsi universitari scientifici, tecnologici, ingegneristici e matematici;
– in tema di politiche attive del lavoro, creare i presupposti per un incrocio tra domanda e offerta di lavoro, che potrebbe essere favorita in particolar modo attraverso l’istituzione di una piattaforma nazionale di collegamento delle piattaforme regionali;
– favorire investimenti orientati a percorsi di potenziamento delle competenze per accompagnare non solo le transizioni occupazionali, ma anche quelle generazionali, considerando strutturali percorsi di staffetta generazionale accompagnati da progetti di formal mentoring;
– tracciare e garantire percorsi di invecchiamento attivo, che consentano la valorizzazione delle esperienze professionali e lavorative anche successivamente all’uscita dal mondo del lavoro, prevenendo il dropout generazionale e garantendo un prezioso trasferimento delle competenze nei confronti dei più giovani;
– considerare il lavoro svolto dalla Commissione tecnica di studio sulla classificazione e comparazione, a livello europeo e internazionale, della spesa pubblica nazionale per finalità previdenziali e assistenziali e dalla Commissione tecnica incaricata di studiare la gravosità delle occupazioni al fine di consentire una più effettiva attenzione ai lavori gravosi e intervenire sul sistema pensionistico alla fine del 2021 a conclusione della sperimentazione di Quota 100;
– sostenere l’approvazione di una tutela legislativa dei diritti dei caregiver, garantita da uno stanziamento finanziario adeguato e certo, prevedendo anche incentivi destinati ai datori di lavoro privati, finalizzati a migliorare le condizioni di lavoro dei soggetti che esercitano le funzioni di cura; ciò allo scopo di riconoscere un adeguato sostegno al caregiver non solo durante l’espletamento delle sue funzioni di assistenza, ma anche favorendone il reinserimento lavorativo attraverso incentivi alle aziende che attivino tali percorsi;
– nell’ottica di una riforma della Pubblica Amministrazione, promuovere il processo di costruzione del nuovo modello di lavoro pubblico efficacemente preceduto e accompagnato da robuste azioni di individuazione dei nuovi fabbisogni, di selezione mirata dei nuovi ingressi e di valorizzazione e crescita delle competenze esistenti attraverso percorsi disegnati e guidati di formazione e riqualificazione che coinvolgano non solo l’amministrazione centrale, ma anche gli enti locali a tutti i livelli, valorizzando e rendendo più efficienti anche forme di lavoro a distanza e in modalità smart, nonché introducendo nel settore pubblico percorsi di formazione e di crescita del dipendente, che consentano di farne emergere il merito e la competenza. Un nuovo modello che revisioni i percorsi di reclutamento delle persone con disabilità, considerando dei piani specifici per le persone con disabilità intellettiva, anche valorizzandone gli stage effettuati all’interno della PA;
– potenziare i servizi per la non autosufficienza attraverso lo stanziamento di risorse aggiuntive rispetto a quelle già previste, anche tramite l’applicazione ai livelli di competenza statale e regionale delle indicazioni del secondo Programma d’Azione biennale per la promozione dei diritti e l’integrazione delle persone con disabilità, e attraverso un irrobustimento sull’intero territorio nazionale, in un’ottica di welfare di prossimità, delle infrastrutture dedicate all’assistenza sociale e all’assistenza domiciliare nei confronti delle persone più fragili, degli anziani e delle persone fisicamente o mentalmente non autosufficienti, favorendo le prestazioni domiciliari per i malati cronici non autosufficienti, che comprenda la promozione della riabilitazione e dell’assistenza domiciliari e riduca la dimensione dell’assistenza residenziale a piccoli gruppi di convivenza, anche attraverso progetti di vita indipendente, così da garantire sostegni adeguati per la cittadinanza, la qualità della vita e la partecipazione;
– tenere in considerazione la distinzione tra cohousing intergenerazionale, cohousing sociale e silver cohousing. Quest’ultimo è un approccio innovativo e sistemico alle nuove forme di socialità tra anziani autosufficienti, attraverso la realizzazione di comunità residenziali nelle quali i singoli soggetti collaborano, coabitano, condividono e cooperano per il vivere comune ottimizzando l’uso del patrimonio immobiliare esistente (case di proprietà che possono ospitare da un minimo di 3 ad un massimo di 8 anziani);
– rafforzare la disciplina relativa al collocamento mirato valorizzando percorsi differenziati che tengano conto delle differenti tipologie di disabilità;
– incrementare i fondi da destinare alla riforma della Pubblica Amministrazione e nell’ottica di una maggiore efficienza della stessa di addivenire a una semplificazione normativa, procedurale e burocratica;
– rafforzare il ruolo dell’Ispettorato nazionale del lavoro e di dotarlo di risorse strumentali adeguate al fine di non vanificare in tutto o in parte gli investimenti effettuati per promuovere la qualità del lavoro e della salute e sicurezza dei lavoratori anche nell’ottica di agevolare la ripresa e lo sviluppo del tessuto imprenditoriale;
– in tema di flessibilità, al fine di garantire maggiori tutele, evitare ripercussioni nel mercato del lavoro e valutare gli interventi più appropriati da adottare, analizzare l’impatto che le misure di contenimento da Covid -19 hanno determinato all’interno del mercato del lavoro, in termini di minore occupazione per lavoratori con contratti atipici a tempo determinato, stagionali, intermittenti e altri;
– attivare interventi selettivi per particolari comparti produttivi penalizzati dalla pandemia e dalla conseguente crisi.
239ª Seduta
Presidenza della Presidente
Interviene il ministro del lavoro e delle politiche sociali Orlando.
La seduta inizia alle ore 15.
SULLA PUBBLICITÀ DEI LAVORI
La presidente MATRISCIANO avverte che, ai sensi dell’articolo 33 del Regolamento, è stata richiesta l’attivazione dell’impianto audiovisivo anche su WebTV6 e canale YouTube6 del Senato, nonché la trasmissione sul canale satellitare, e che la Presidenza ha fatto preventivamente conoscere il proprio assenso.
La pubblicità della seduta odierna verrà inoltre assicurata attraverso la resocontazione stenografica, in modalità di trascrizione da registrazione magnetica.
Poiché non vi sono osservazioni, tale forma di pubblicità è dunque adottata per il seguito dei lavori.
PROCEDURE INFORMATIVE
Seguito delle comunicazioni del Ministro del lavoro e delle politiche sociali sulle linee programmatiche del suo Dicastero
Prosegue la procedura informativa, sospesa nella seduta dell’11 marzo.
La presidente MATRISCIANO dà la parola al ministro ORLANDO, che replica agli interventi svolti dai senatori nella seduta dell’11 marzo.
La presidente MATRISCIANO ringrazia il ministro Orlando e dichiara conclusa la procedura informativa.
IN SEDE CONSULTIVA
(Doc. LVII, n. 4 e Annesso) Documento di economia e finanza 2021 e relativo annesso
(Parere alla 5a Commissione. Esame e rinvio)
Introduce l’esame dei profili di competenza la relatrice CATALFO (M5S), la quale dà conto preliminarmente dei dati fondamentali espressi dal Documento di economia e finanza 2021, recante un aggiornamento degli obiettivi programmatici di finanza pubblica, particolarmente riguardo le previsioni relative all’incremento del PIL, all’andamento del tasso di disoccupazione e all’evoluzione dei tassi di indebitamento netto e indebitamento netto strutturale delle pubbliche amministrazioni.
Fa poi presente che il nuovo quadro programmatico è stato determinato anche in relazione all’emanazione di un nuovo decreto-legge recante ulteriori misure di sostegno e rilancio e all’adozione della versione finale del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR), soffermandosi quindi sugli interventi di cui alla proposta di PNRR relativi alla missione inclusione e coesione. In particolare, in riferimento alle linee di intervento previste nell’ambito della componente relativa alle politiche per il lavoro, segnala la revisione dell’istituto dell’assegno di ricollocazione e l’istituzione del programma nazionale “Garanzia di occupabilità dei lavoratori”, il rafforzamento dei centri per l’impiego e l’integrazione degli stessi con il sistema di istruzione e formazione, la definizione di standard di formazione per i disoccupati e il rafforzamento del sistema della formazione professionale.
Dà successivamente conto, con riguardo all’aspetto degli interventi finanziari, delle previsioni in ordine alla destinazione di risorse contenute nella proposta di Piano per le politiche attive del lavoro e la formazione, per l’apprendistato duale e per un piano complessivo relativo alle nuove competenze, nonché al concorso alla copertura degli sgravi contributivi in favore di alcuni territori, di giovani e di donne.
Rileva inoltre, riguardo alla componente relativa a infrastrutture sociali, famiglie, comunità e terzo settore, le linee d’intervento per le persone con disabilità o non autosufficienti e per le situazioni di povertà materiale e disagio abitativo.
Con riguardo alla missione relativa a digitalizzazione, innovazione, competitività e cultura, richiama l’attenzione sulle destinazioni di spesa previste dal Piano, finalizzate in particolare al reclutamento delle pubbliche amministrazioni, al rafforzamento delle competenze del personale delle pubbliche amministrazioni e alla costituzione di poli tecnologici territoriali per il coworking, il lavoro agile e la formazione dei lavoratori delle pubbliche amministrazioni.
Riepiloga infine i temi dei disegni di legge da ritenere come collegati alle leggi di bilancio compresi nell’ambito di competenza della Commissione elencati nel Documento di economia e finanza in esame.
La presidente MATRISCIANO fa presente che, in considerazione dei tempi previsti per la discussione in Assemblea del Documento in titolo, la Commissione dovrà concludere l’esame entro domani.
La relatrice CATALFO (M5S) si riserva di predisporre in tempi rapidi uno schema di parere, tenendo conto delle osservazioni già espresse dalla Commissione relativamente alla proposta di PNRR, strettamente connessa al Documento in esame. A tale scopo invita inoltre i commissari a trasmetterle entro la giornata odierna le loro eventuali proposte.
Intervenendo in discussione generale, il senatore SERAFINI (FIBP-UDC) esprime una valutazione complessivamente positiva sul Documento di economia e finanza. Richiama tuttavia l’attenzione sulle rigidità amministrative che troppo spesso, di fatto, ostacolano l’attuazione effettiva di misure largamente condivisibili.
Il senatore MAFFONI (FdI), riservandosi ulteriori approfondimenti, ritiene insufficienti le risorse previste in relazione alla finalità del potenziamento delle risorse umane nelle pubbliche amministrazioni, con particolare riferimento alla molteplicità degli enti locali.
Il seguito dell’esame è quindi rinviato.
SCONVOCAZIONE DELLA SEDUTA ANTIMERIDIANA DI DOMANI
La presidente MATRISCIANO avverte che, in considerazione dell’andamento dei lavori, la seduta già convocata alle ore 8,30 di domani, mercoledì 21 aprile, non avrà luogo.
La Commissione prende atto.
La seduta termina alle ore 15,50.
Riunione n. 2
MARTEDÌ 20 APRILE 2021
Presidenza della Vice Presidente della 2ª Commissione
indi della Presidente della 11ª Commissione
Orario: dalle ore 12,30 alle ore 13,50
AUDIZIONI INFORMALI DI RAPPRESENTANTI DEI SINDACATI CIGL, CISL UIL, UGL E USB, DI ASSOLAVORO E DI ACLI, INTERVENUTI IN VIDEOCONFERENZA, NELL’AMBITO DELL’ESAME DEI DISEGNI DI LEGGE NN. 655, 1597 E 1628 (MOLESTIE LUOGHI DI LAVORO)