LAVORO, PREVIDENZA SOCIALE (11ª)
Presidenza del Presidente
ZANOLETTI
Interviene il sottosegretario di Stato per il lavoro e le politiche sociali Sacconi.
IN SEDE REFERENTE
(848) Delega al Governo in materia di occupazione e mercato del lavoro
(357) STIFFONI ed altri. – Norme per la tutela dei lavori atipici
(629) RIPAMONTI. – Norme a tutela dei lavori atipici e delega al Governo in materia di previdenza, di formazione, di coordinamento con la disciplina comunitaria e di riduzione del contenzioso in relazione alla qualificazione dei rapporti di lavoro atipici
(869) MONTAGNINO ed altri. – Norme di tutela dei lavori “atipici”
(Seguito dell’esame congiunto e rinvio)
Si riprende l’esame congiunto dei provvedimenti in titolo, sospeso nella seduta di mercoledì 3 aprile.
Il PRESIDENTE avverte che si riprenderà la votazione sugli emendamenti riferiti all’articolo 1 del disegno di legge n. 848, iniziata nella precedente seduta. Ricorda altresì che è accantonato l’emendamento 1.97.
Interviene sull’ordine dei lavori il senatore BATTAFARANO, il quale osserva che nuovi recenti avvenimenti politici ripropongono il problema, già da lui sollevato in altre sedute, dell’opportunità di proseguire la votazione degli emendamenti al disegno di legge n. 848. In particolare, le conclusioni del Congresso di Alleanza nazionale hanno riproposto il tema della ripresa del dialogo tra le parti sociali e nella stessa direzione si muovono gli interventi di autorevoli esponenti del Governo, che hanno preannunciato iniziative sulla riforma del sistema degli ammortizzatori sociali e su altri temi. Vi è quindi un intreccio tra il dibattito che avviene all’esterno della Commissione e lo svolgimento dei lavori di quest’ultima che aumenta la confusione sulle prospettive a breve termine. Per tali motivi il senatore Battafarano chiede al Presidente, al relatore e al rappresentante del Governo se non ritengano opportuna una breve sospensione dell’esame.
Il PRESIDENTE non ravvisa nello svolgimento del dibattito politico generale sui temi del lavoro elementi tali da far ritenere necessaria una sospensione dei lavori della Commissione.
Concorda con il Presidente il relatore TOFANI, il quale osserva che il comune auspicio di una ripresa del dialogo sociale lo ha indotto a formulare delle proposte di mediazione, volte in particolare a modulare l’esame in Commissione del disegno di legge n. 848 posponendo la trattazione di alcuni articoli, recanti i punti più controversi, e cercando invece di proseguire il confronto su altri temi. Tale proposta, peraltro, non implica in alcun modo una sospensione dei lavori.
Rispondendo quindi ad un quesito postogli dal senatore RIPAMONTI, in ordine alle conclusioni del Congresso di Alleanza nazionale e all’ipotesi, ventilata da alcuni organi di stampa, di nuovi emendamenti del relatore all’articolo 10 del disegno di legge all’esame, il senatore Tofani fa presente che l’esito del Congresso nazionale del suo partito esula dai temi oggetto della discussione odierna e, per quanto riguarda l’articolo 10, ribadisce la sua disponibilità ad approfondire la riflessione sulle modifiche all’articolo 18 dello Statuto dei lavoratori, in un contesto più ampio, legato essenzialmente al tema dell’allargamento delle tutele, e comunque coerente con l’impostazione generale che ispira il progetto del Governo.
Il PRESIDENTE avverte che si riprenderà la votazione sugli emendamenti all’articolo 1 del disegno di legge n. 848 a partire dall’emendamento 1.98 che, posto ai voti, è respinto.
E’ altresì respinto l’emendamento 1.99, dopo che su di esso il senatore RIPAMONTI ha annunciato il voto favorevole, sottolineando l’esigenza di esplicitare, tra i principi di delega, l’osservanza delle disposizioni recate dal decreto legislativo n. 469 del 1997.
Nel dichiarare il voto favorevole all’emendamento 1.200, la senatrice PILONI sottolinea l’esigenza di sopprimere il riferimento alla somministrazione di manodopera. Anche la Corte costituzionale, in recenti sentenze, ha segnalato la dubbia legittimità di tale fattispecie, la cui eliminazione appare pertanto quanto mai opportuna.
Anche il senatore RIPAMONTI voterà a favore dell’emendamento 1.200, che sopprime una formulazione suscettibile, a suo avviso, di operare un vero e proprio stravolgimento dei principi dell’ordinamento lavoristico, introducendo un inaccettabile criterio di mercificazione del lavoro, soprattutto con la previsione che la somministrazione di manodopera possa essere effettuata anche a tempo indeterminato.
Il senatore Tommaso SODANO annuncia che voterà a favore dell’emendamento 1.200 poiché, a suo avviso, la somministrazione di manodopera, specialmente per il lavoro a tempo indeterminato, prelude al ripristino di nuove forme di caporalato.
Nell’annunciare il voto contrario all’emendamento 1.200 del gruppo di Alleanza nazionale, il senatore DEMASI fa presente che il riferimento alla somministrazione della manodopera si colloca in un contesto innovativo, volto a regolare il mercato del lavoro al fine di aumentarne la capacità di fronteggiare tempestivamente le esigenze delle aziende. D’altra parte, i gruppi politici che fanno capo al centrosinistra non dovrebbero dimenticare di essersi pronunciati in passato a favore del lavoro interinale, che costituisce una specifica modalità di somministrazione di manodopera.
Il senatore MONTAGNINO, dopo aver premesso che l’attesa dello sciopero generale del 16 aprile e, successivamente ad esso, della ventilata ripresa del dialogo tra le parti sociali, lo induce a ritenere rituale e comunque scarsamente proficuo il dibattito odierno, annuncia il suo voto favorevole all’emendamento 1.200, che concorre a rendere più chiara la delega, sopprimendo un’indicazione a suo parere equivoca e sostanzialmente superflua.
L’emendamento 1.200 viene posto ai voti e, dopo prova e controprova, risulta respinto.
E’ altresì respinto l’emendamento 1.107, dopo che su di esso ha annunciato il suo voto favorevole il senatore RIPAMONTI.
Il senatore BATTAFARANO dichiara che voterà a favore dell’emendamento 1.201, soppressivo della lettera a) del comma 2 dell’articolo 1, poiché ritiene il principio di delega ivi contenuto generico e privo di una effettiva portata innovativa.
Posto ai voti, l’emendamento 1.201 è respinto.
Dopo che il senatore RIPAMONTI ha pronunciato una dichiarazione di voto favorevole su di esso, viene respinto l’emendamento 1.5.
Posti separatamente ai voti sono quindi respinti gli emendamenti 1.4 e 1.3, nonché l’emendamento 1.100, sul quale annuncia il suo voto favorevole il senatore RIPAMONTI.
Il senatore RIPAMONTI annuncia quindi che voterà a favore dell’emendamento 1.111, teso a rendere meno generica la disposizione di delega all’esame attraverso l’individuazione di settori produttivi qualificati sotto il profilo ambientale e in grado di produrre maggiore occupazione a parità di investimenti.
Anche il senatore Tommaso SODANO voterà a favore dell’emendamento 1.111 ravvisando in esso positivi elementi di maggiore puntualizzazione dei contenuti della delega all’esame.
Posto ai voti l’emendamento 1.111 è respinto.
Il senatore RIPAMONTI annuncia quindi il suo voto favorevole sull’emendamento 1.112 e, conseguentemente sul successivo emendamento 1.204, di identico tenore, osservando che sono necessarie misure volte a rafforzare il settore pubblico del collocamento, mentre occorre abbandonare un atteggiamento fideistico verso il ruolo dell’iniziativa privata nel campo della mediazione tra domanda ed offerta di lavoro.
Anche il senatore MONTAGNINO annuncia che voterà a favore dei due emendamenti soppressivi della lettera b) del comma 2, sottolineando che essi esprimono un’esigenza condivisa, nella sostanza, dallo stesso relatore che, con l’emendamento 1.194 propone il mantenimento dei soli numeri 1 e 11 della lettera b), implicitamente confermando quanto sostenuto dai gruppi politici dell’opposizione nel corso della discussione generale, sull’idoneità del decreto legislativo n. 469 del 1997 a garantire la realizzazione delle finalità di modernizzazione e razionalizzazione delle strutture pubbliche del collocamento.
La senatrice PILONI annuncia che voterà a favore degli emendamenti 1.112 e 1.204, ritenendo anch’ella preferibile pervenire alla soppressione di tutta la lettera b) del comma 2 dell’articolo 1.
Anche il senatore Tommaso SODANO si pronuncia a favore degli emendamenti soppressivi della lettera b), segnalando peraltro che l’emendamento 1.194, ove accolto, darebbe vita ad una formulazione generica ed insufficiente della delega.
Gli emendamenti 1.112 e 1.204, posti congiuntamente ai voti, sono quindi respinti. Sono altresì respinti gli emendamenti 1.7 e 1.6, posti separatamente ai voti.
Nell’annunciare il voto favorevole all’emendamento 1.101, il senatore RIPAMONTI ribadisce l’esigenza di misure in grado di assicurare il potenziamento dei servizi pubblici di collocamento, che devono essere posti nelle condizioni di competere con l’iniziativa privata.
Anche il senatore MONTAGNINO voterà a favore dell’emendamento 1.101, che sottoscrive.
Posto ai voti, l’emendamento 1.101 è respinto ed è altresì respinto l’emendamento 1.102.
Modificando l’avviso contrario precedentemente espresso, il RELATORE e il rappresentante del GOVERNO si dichiarano a favore dell’emendamento 1.103 che, dopo le dichiarazioni di voto favorevole dei senatori MONTAGNINO e VIVIANI, è accolto.
Il senatore RIPAMONTI osserva che l’emendamento 1.194 del relatore lascerebbe in vita soltanto i numeri 1 e 11 della lettera b), che contengono disposizioni generiche, il mantenimento delle quali non ritiene giustificabile, soprattutto in relazione all’intervenuto accoglimento dell’emendamento 1.103.
Secondo il senatore BATTAFARANO, l’emendamento 1.194 rispecchia in larga misura le proposte formulate dai gruppi politici che fanno capo all’Ulivo. Occorre però osservare che il suo eventuale accoglimento produrrebbe una formulazione normativa della lettera b) sostanzialmente superflua poiché il numero 1 contiene un’indicazione relativa all’osservanza della legge costituzionale n. 3 del 2001, già presente in altri punti del testo, e le abrogazioni esplicite alle quali fa riferimento il comma 11 non sembrano sufficienti a giustificare il mantenimento di un principio di delega così formulato. A suo avviso, considerato anche che il Consiglio dei Ministri si accinge a varare un decreto legislativo sui temi in discussione, sarebbe preferibile sospendere brevemente l’esame e riconsiderare la possibilità di sopprimere interamente la lettera b).
Il senatore MONTAGNINO concorda con le osservazioni del senatore Battafarano e, pur non esprimendo contrarietà all’emendamento 1.194, sul quale si asterrà, ritiene preferibile pervenire alla cancellazione della lettera b) nel suo complesso.
Il sottosegretario SACCONI fa presente che l’emendamento 1.194 nasce dall’esigenza di integrare una norma di delega preesistente, che il Governo si accinge ad esercitare, come è stato ricordato dal senatore Battafarano. Nel merito, il Governo condivide l’esigenza di non sopprimere il numero 11, relativo alle abrogazioni esplicite, e richiama l’attenzione sul successivo emendamento 1.195, del relatore, che integra lo stesso numero 11 con la previsione di un nuovo regime di sanzioni civili e penali.
Il senatore Tommaso SODANO ritiene che la dichiarazione del Governo confermi la necessità di procedere ad una breve sospensione dell’esame, al fine di verificare la possibilità di una riformulazione dell’emendamento 1.194.
Il PRESIDENTE, non ravvisando nelle dichiarazioni del rappresentante del Governo una richiesta di sospensione delle votazioni, pone ai voti l’emendamento 1.194, che è accolto.
Il senatore Tommaso SODANO ritiene che la Presidenza non abbia reso possibile pronunciare adeguate dichiarazioni di voto sull’emendamento 1.194.
Il PRESIDENTE avverte che, a seguito dell’accoglimento dell’emendamento 1.194 del relatore, risultano preclusi o assorbiti gli emendamenti da 1.231a fino a 1.30, nonché gli emendamenti da 1.129 a 1.90 con l’eccezione degli emendamenti 1.110, 1.114 e 1.88, a partire dai quali pertanto riprenderanno le votazioni. Dopo la votazione dei predetti emendamenti, si passerà a quelli riferiti al numero 11 della lettera b) comma 2, a partire dagli emendamenti 1.181 e 1.127, che verranno posti congiuntamente ai voti, in quanto di identico contenuto, fino all’emendamento 1.128.
Stante l’imminente inizio dei lavori dell’Assemblea, rinvia ad altra seduta il seguito dell’esame congiunto.