(Dal Resoconto Sommario)
246a Seduta
Presidenza del Presidente
ZANOLETTI
Interviene il sottosegretario di Stato per il lavoro e le politiche sociali Brambilla.
La seduta inizia alle ore 15,15.
IN SEDE REFERENTE
(2058) Delega al Governo in materia previdenziale, misure di sostegno alla previdenza complementare e all’ occupazione stabile e riordino degli enti di previdenza e assistenza obbligatoria, approvato dalla Camera dei deputati
(421) MAGNALBO’. – Modifiche e integrazioni all’ articolo 71 della legge 23 dicembre 2000, n. 388, in materia di totalizzazione dei periodi di iscrizione e contribuzione
(1393) VANZO ed altri. – Abrogazione delle disposizioni concernenti il divieto di cumulo tra redditi di pensione e redditi di lavoro autonomo
– e petizioni nn. 66, 84, 200, 255, 393, 427, 574, 582, 583 e 634 ad essi attinenti
(Seguito dell’esame congiunto e rinvio)
Si riprende l’esame congiunto sospeso nella seduta del 1° aprile scorso.
Il PRESIDENTE avverte che proseguirà la votazione degli emendamenti relativi all’articolo 1 del disegno di legge n. 2058, a partire dalla proposta emendativa 1.115.
Il senatore MONTAGNINO (Mar-DL-U), dopo aver espresso il proprio rammarico per il parere contrario espresso dal relatore e dal rappresentante del Governo sull’emendamento 1.115, preannuncia, a nome del gruppo parlamentare di appartenenza, il voto favorevole in ordine allo stesso, evidenziando che la notevole diminuzione del potere d’acquisto delle pensioni, verificatasi recentemente, rende indispensabile l’estensione alle stesse dei miglioramenti retributivi definiti in sede contrattuale.
La senatrice PILONI (DS-U) dopo aver sottoscritto l’emendamento 1.115, fa presente che i senatori del gruppo Democratici di sinistra-l’Ulivo voteranno a favore dello stesso, atteso che i meccanismi di adeguamento delle pensioni risultano del tutto incongrui, poiché sono incentrati su un “paniere” inadeguato rispetto alle spese sostenute effettivamente dai pensionati e non riescono a coprire nemmeno gli effetti economici dell’inflazione.
Posto ai voti l’emendamento 1.115 viene respinto.
Il senatore RIPAMONTI (Verdi-U), nell’annunciare a nome del gruppo parlamentare di appartenenza, il voto favorevole sull’emendamento 1.116, rileva che l’obiettivo dell’armonizzazione dei regimi contributivi, ampiamente condiviso dalle forze politiche della maggioranza e dell’opposizione, può essere conseguito solo sulla base di puntuali e precisi principi di delega, orientati verso la creazione di condizioni di trattamento uniformi per tutte le gestioni.
Posto ai voti, l’emendamento 1.116 viene respinto.
Con successiva votazione viene poi respinto l’emendamento 1.71.
Il senatore BATTAFARANO (DS-U) preannuncia, a nome del gruppo parlamentare di appartenenza, il voto favorevole sull’emendamento 1.119, che risponde alla fondamentale esigenza di garantire la continuità contributiva per i lavoratori precari e discontinui.
Il senatore TREU (Mar-DL-U), nell’annunciare che i senatori del gruppo Margherita-DL-l’Ulivo voteranno a favore dell’emendamento 1.119, evidenzia il carattere strutturale della rilevante disposizione contenuta in esso.
Il senatore RIPAMONTI (Verdi-U) preannuncia, a nome del gruppo parlamentare di appartenenza, il voto favorevole sull’emendamento 1.119, rilevando che le nuove tipologie di lavoro flessibile, recentemente introdotte, rendono necessaria l’adozione di adeguate misure, volte a garantire la continuità contributiva per i lavoratori discontinui e precari.
Il senatore MALABARBA (Misto-RC) dichiara di aggiungere la firma all’emendamento 1.119, a favore del quale voterà.
Posto ai voti, l’emendamento 1.119 viene respinto.
A seguito di una richiesta di chiarimento della senatrice PILONI (DS-U), relativamente all’emendamento 1.377, soppressivo della lettera g) del comma 1, il relatore alla Commissione MORRA (FI) precisa che il principio di delega ivi contenuto è stato elaborato anteriormente all’emanazione del decreto-legge n. 269 del 2003, recante disposizioni urgenti per favorire lo sviluppo dei conti pubblici. Tale decreto, all’articolo 45, ha equiparato l’aliquota dei lavoratori iscritti alla gestione separata di cui all’articolo 2, comma 26 della legge n. 335 del 1995 a quella prevista per la gestione pensionistica dei commercianti.
La senatrice PILONI (DS-U) precisa che l’estensione delle prestazioni e delle garanzie a carattere sociale e formativo, prevista dal principio di delega in discussione, va ben oltre la prescrizione di cui all’articolo 45 del sopracitato decreto-legge n. 269 del 2003.
Il PRESIDENTE propone di accantonare temporaneamente la votazione dell’emendamento 1.377, nonché degli emendamenti 1.155, 1.269, 1.120, 1.144 e 1.145, relativi tutti alla lettera g) del comma 1 dell’articolo 1 del disegno di legge in titolo.
La Commissione conviene su tale ultima proposta.
Il senatore MALABARBA (Misto-RC) a nome della componente di Rifondazione comunista del gruppo Misto, raccomanda l’accoglimento dell’emendamento 1.76, che introduce un periodo fisso di contribuzione figurativa a favore dei disoccupati, ponendola a carico della fiscalità generale. Tale misura risulta necessaria soprattutto alla luce della diffusione di diverse forme di lavoro discontinuo, recentemente disciplinate dalla legge n. 30 del 2003, che comportano l’alternanza di periodi lavorativi e periodi di inattività.
Posto ai voti, l’emendamento 1.76 viene respinto.
Il PRESIDENTE, dopo aver fatto proprio l’emendamento 1.262, lo riformula nel senso indicato dal relatore nella seduta notturna del 30 marzo.
L’emendamento 1.262 (nel testo 2), posto ai voti, viene accolto dalla Commissione.
Il senatore RIPAMONTI (Verdi-U) preannuncia, a nome del gruppo parlamentare di appartenenza, il voto favorevole sull’emendamento 1.156, finalizzato ad eliminare la distinzione tra lavori usuranti e lavori particolarmente usuranti, del tutto arbitraria, e suscettibile di creare ingiustificate disparità di trattamento, nonché a rivalutare tutte le prestazioni di natura assistenziale, modificando anche i relativi limiti di reddito.
Posto ai voti, l’emendamento 1.156 viene respinto.
Con successiva votazione, viene respinto l’emendamento 1.157.
Il senatore MALABARBA (Misto-RC) preannuncia a nome della componente di Rifondazione comunista del gruppo misto, il voto favorevole sull’emendamento 1.77, rilevando che lo stesso è volto ad agganciare l’andamento dei trattamenti pensionistici alla dinamica dei redditi.
La senatrice PILONI (DS-U) e il senatore MONTANIGNO (Mar-DL-U) aggiungono la firma all’emendamento 1.77 che, posto ai voti, viene respinto.
Dopo che il senatore RIPAMONTI (Verdi-U) ha preannunciato a nome del gruppo parlamentare di appartenenza il voto favorevole sull’emendamento 1.158, lo stesso, posto ai voti, viene respinto.
Con successiva votazione, viene respinto l’emendamento 1.159.
Il senatore DI SIENA (DS-U) preannuncia, a nome del gruppo parlamentare di appartenenza, il voto favorevole sull’emendamento 1.271, volto ad estendere la platea dei beneficiari dell’elevazione delle pensioni minime. Si tratta, come è noto, di una promessa sbandierata dall’attuale Presidente del Consiglio durante la campagna elettorale del 2001, ma rimasta in seguito sostanzialmente disattesa.
Il senatore PAGLIARULO (Misto-Com), il senatore MONTAGNINO (Mar-DL-U), il senatore MALABARBA (Misto-RC) e il senatore PETERLINI (Aut) aggiungono la firma all’emendamento 1.271.
Posti congiuntamente ai voti gli emendamenti 1.271 e 1.160, di identico tenore, vengono respinti.
Posto ai voti, viene accolto l’emendamento 1.9 (testo 2).
Il PRESIDENTE dichiara quindi preclusi gli emendamenti 1.162, 1.285, 1.163, 1.44 e 1.284, tutti relativi alla lettera a) del comma 2, soppressa conseguentemente all’accoglimento dell’emendamento governativo 1.0.1, nella seduta pomeridiana del 31 marzo.
La senatrice PILONI (DS-U) aggiunge la firma all’emendamento 1.98, preannunciando a nome del gruppo parlamentare di appartenenza, il voto favorevole in ordine allo stesso, volto ad assicurare il mantenimento dei requisiti attualmente vigenti per il pensionamento per i lavoratori interessati da programmi di ristrutturazione aziendale.
Il senatore MONTAGNINO (Mar-DL-U), dopo aver aggiunto la firma all’emendamento 1.98, fa presente che il gruppo della Margherita-DL-l’Ulivo voterà a favore dello stesso, evidenziando che la disciplina prevista dall’articolo 1-quinquies, introdotto con il sub-emendamento del Governo 1.0.1/1000, già accolto nella citata seduta pomeridiana del 31 marzo, risulta del tutto inadeguata, e suscettibile di dar luogo a profonde ed ingiustificate disparità di trattamento.
Il senatore MALABARBA (Misto-RC), dopo aver aggiunto la firma all’emendamento 1.98, preannuncia, a nome della componente di Rifondazione comunista del gruppo Misto, il voto favorevole in ordine allo stesso: occorre infatti ricordare che risultano esclusi dalla disciplina transitoria di cui al citato articolo 1-quinquies i lavoratori attualmente in cassa integrazione e in attesa di essere collocati in mobilità, con tutte le conseguenze pregiudizievoli derivanti da tale ingiusta e paradossale esclusione, che penalizza in modo particolare i lavoratori anziani.
I senatori TREU (Mar-DL-U), RIPAMONTI (Verdi-U), DI SIENA (DS-U), BATTAFARANO (DS-U) e PETERLINI (Aut) dichiarano di aggiungere la firma all’emendamento 1.98.
Il relatore MORRA (FI), dopo aver sottolineato l’importanza della tematica trattata nell’emendamento 1.98, prospetta l’opportunità di riformulare lo stesso, in modo tale da ampliare, sotto il profilo temporale, l’ambito di applicabilità della disciplina in questione. Una eventuale reiezione di tale proposta, pertanto, assumerebbe un significato meramente tecnico, e potrebbe consentire di avviare una riflessione per pervenire ad un’adeguata riformulazione, nel caso della ripresentazione dell’emendamento per la discussione in Assemblea.
Il senatore VANZO (LP) dichiara di condividere l’ipotesi formulata dal relatore, riguardo all’emendamento 1.98.
Il senatore TOFANI (AN) sottolinea la fondatezza del problema posto dal senatore Malabarba relativamente alla posizione dei lavoratori in cassa integrazione, che rischiano di essere ingiustamente penalizzati dalla disciplina contemplata dall’articolo 1-quinquies. Permane quindi l’oggettiva esigenza, condivisa da tutte le forze politiche, di maggioranza e di opposizione, di individuare un’adeguata soluzione e, a tal fine, potrebbe essere opportuno accantonare la trattazione dell’emendamento 1.98, per disporre del tempo necessario per approfondire la questione e delineare una proposta il più possibile condivisa, da sottoporre quanto prima al vaglio della Commissione.
Il PRESIDENTE, aderendo alla proposta del senatore Tofani, sulla quale si pronunciano in senso favorevole anche il relatore MORRA (FI) e il senatore VANZO (LP), dispone il temporaneo accantonamento della votazione sull’emendamento 1.98.
Il PRESIDENTE fa presente che l’emendamento 1.286 risulta, nella parte dispositiva, identico all’emendamento 1.164, riformulato dai proponenti con la soppressione della clausola di copertura finanziaria e già inviato alla Commissione bilancio per l’espressione del parere, non ancora pervenuto. Sull’emendamento 1.286, peraltro, permane il parere contrario del relatore e del rappresentante del Governo, motivato per il disaccordo sui mezzi indicati dai proponenti al fine di reperire le risorse per fare fronte a nuove spese, che appaiono, in questo caso, del tutto ipotetiche. Il voto sull’emendamento 1.164 (testo 2) resterà invece sospeso fino all’acquisizione dell’avviso della 5a Commissione.
Posto ai voti, l’emendamento 1.286 viene respinto.
Il PRESIDENTE avverte quindi che sono preclusi gli emendamenti 1.169, 1.165, 1.287, 1.288, 1.166, 1.167, 1.289, 1.61, 1.168 e 1.170, tutti relativi alla lettera b) del comma 2, anch’essa soppressa con l’accoglimento dell’emendamento 1.0.1.
Il senatore MALABARABA (Misto-RC) preannuncia, a nome della componente di Rifondazione comunista del gruppo Misto, il voto favorevole sull’emendamento 1.79, evidenziando che la misura attinente alla liberalizzazione dell’età pensionabile, contemplata all’articolo 1, comma 2, lettera c) del disegno di legge in titolo, è suscettibile di aggravare il problema della disoccupazione giovanile.
La senatrice PILONI (DS-U), nell’annunciare il voto favorevole della sua parte politica sull’emendamento 1.79, al quale aggiunge la firma, osserva che il principio di delega che figura alla lettera c) desta forti perplessità nella parte in cui fa salve per le lavoratrici le norme in materia di pensionamento di vecchiaia mentre consente ai lavoratori i cui trattamenti siano liquidati secondo il sistema contributivo, la facoltà di proseguire la propria attività lavorativa fino a 65 anni.
Il senatore RIPAMONTI (Verdi-U) dichiara di aggiungere la firma all’emendamento 1.79 che, posto ai voti, viene respinto dalla Commissione.
Con successiva votazione viene respinto l’emendamento 1.172.
Il senatore RIPAMONTI (Verdi-U) preannuncia a nome del gruppo parlamentare di appartenenza il voto favorevole sull’emendamento 1.171.
Posti congiuntamente ai voti, vengono respinti gli emendamenti 1.171 e 1.290, entrambi volti a sopprimere la stessa parte della lettera c).
Con successiva votazione congiunta, vengono respinti gli emendamenti 1.173 e 1.291, di analogo contenuto.
Successivamente con separate votazioni, vengono respinti gli emendamenti 1.174, 1.175 e 1.62.
Poste congiuntamente ai voti, vengono quindi respinte le proposte emendative 1.176, 1.43 e 1.292, di identico tenore.
Il senatore BATTAFARANO (DS-U), preannuncia, a nome del gruppo parlamentare di appartenenza, il voto favorevole sull’emendamento 1.359, che si propone di dar vita ad uno specifico correttivo all’elevazione generalizzata dei requisiti anagrafici e contributivi per il pensionamento voluta dal Governo, con la introduzione di una disciplina speciale, più favorevole, relativamente alla maturazione del diritto di conseguire la pensione per i genitori di soggetti disabili.
Posto ai voti, viene respinto l’emendamento 1.359.
Successivamente il PRESIDENTE dichiara l’assorbimento della proposta emendativa 1.376, per effetto dell’introduzione di un principio di delega di analogo contenuto, nell’ambito del già citato emendamento governativo 1.0.1.
Posto ai voti, viene poi respinto l’emendamento 1.95.
Il senatore MALABARBA (Misto-RC) dichiara, a nome della componente di Rifondazione comunista del gruppo Misto, il voto favorevole sull’emendamento 1.80, evidenziando che la misura dell’abolizione del divieto di cumulo tra pensioni e redditi da lavoro è inaccettabile, soprattutto per l’incompatibilità della stessa con le esigenze inerenti all’occupazione giovanile.
Posti congiuntamente ai voti, vengono respinti gli emendamenti 1.80 e 1.45, entrambi soppressivi della lettera d). Viene quindi respinto l’emendamento 1.177.
Il senatore RIPAMONTI (Verdi-U) preannuncia, a nome del gruppo parlamentare di appartenenza, il voto favorevole sull’emendamento 1.178, evidenziando che i nuovi requisiti previsti per l’accesso al pensionamento di anzianità rendono inopportuna la limitazione della cumulabilità tra pensione di anzianità e redditi da lavoro in funzione della anzianità contributiva e dell’età.
L’emendamento 1.178, posto ai voti, è respinto.
Il senatore BATTAFARANO (DS-U) preannuncia, a nome del gruppo parlamentare di appartenenza, il voto favorevole sull’emendamento 1.179, sottolineando l’opportunità di consentire la cumulabilità delle prestazioni di inabilità e di invalidità, liquidate dall’INPS in conseguenza di infortunio sul lavoro, con la rendita vitalizia erogata dall’INAIL.
Il senatore PETERLINI (Aut) dichiara di aggiungere la firma all’emendamento 1.179.
Il relatore MORRA (FI) precisa brevemente che la disposizione di copertura finanziaria, prevista nell’emendamento in questione, risulta incompatibile con le linee politiche generali seguite dall’Esecutivo, sottolineando tuttavia l’importanza della tematica trattata nella proposta emendativa 1.179, della quale pertanto propone la reiezione, finalizzata però a consentire un ulteriore approfondimento, nella successiva fase dell’esame in Assemblea.
Posti congiuntamente ai voti, vengono quindi respinti gli emendamenti 1.179 e 1.293, di analogo tenore.
La senatrice PILONI (DS-U) preannuncia, a nome del gruppo parlamentare di appartenenza, il voto favorevole sull’emendamento 1.180, rilevando che lo stesso è volto a ripristinare il diritto individuale all’integrazione al trattamento minimo.
Il senatore MONTAGNINO (Mar-DL-U) dichiara di aggiungere la firma all’emendamento 1.180.
Successivamente, posti congiuntamente ai voti, in quanto identici, vengono respinti gli emendamenti 1.180 e 1.294.
Il PRESIDENTE ricorda che, in una precedente seduta, il relatore e il rappresentante del Governo si erano riservati di esprimere il parere sull’emendamento 1.11.
Il relatore MORRA (FI) formula parere contrario sull’emendamento 1.11, in quanto esso reca un disciplina più generica di quella, più puntuale, contemplata nell’emendamento 1.114 A, riformulato dai proponenti in un nuovo testo, privo della clausola di copertura finanziaria – pubblicato in allegato al resoconto sommario della seduta del 1° aprile – e al momento in attesa del parere della 5a Commissione permanente.
Il sottosegretario BRAMBILLA dichiara di conformarsi al parere espresso dal relatore, in ordine all’emendamento 1.11.
Il senatore PETERLINI (Aut) dichiara di aggiungere la firma all’emendamento 1.114 A.
Posto ai voti, l’emendamento 1.11 viene respinto.
La senatrice PILONI (DS-U) preannuncia, a nome del gruppo parlamentare di appartenenza, il voto contrario sull’emendamento 1.378, a firma del relatore, evidenziando che, a fronte dell’aumento delle aliquote contributive per i lavoratori iscritti alla gestione di cui all’articolo 2, comma 26 della legge n. 335 del 1995 – introdotto con il decreto-legge n. 269 del 2003 – occorre garantire a tali categorie un rafforzamento delle tutele previdenziali ed assistenziali.
Il PRESIDENTE, aderendo alla richiesta rivoltagli dal relatore MORRA (FI), dispone l’accantonamento dell’emendamento 1.378, soppressivo della lettera f) del comma 2, nonché degli emendamenti 1.81, 1.121, 1.122, 1.187, 1.124, 1.181, 1.182, 1.295, 1.183, 1.184, 1.296, 1.123, 1.185 e 1.297, tutti relativi alla medesima lettera f).
Il senatore RIPAMONTI (Verdi-U) preannuncia, a nome del gruppo parlamentare di appartenenza, il voto favorevole sull’emendamento 1.186, sottolineando la necessità di ampliare le tutele a favore dei lavoratori con rapporto di collaborazione coordinata e continuativa, anche a seguito dell’aumento dell’aliquota contributiva introdotto dall’articolo 45 del decreto-legge n. 269 del 2003.
Il senatore BATTAFARANO (DS-U) fa presente che i senatori del gruppo dei Democratici di sinistra-l’Ulivo voteranno a favore dell’emendamento 1.298, dichiarando di condividere le considerazioni testé espresse dal senatore Ripamonti, relativamente all’esigenza di ampliare le tutele dei lavoratori con rapporto di lavoro di collaborazione coordinata e continuativa.
Il PRESIDENTE avverte che, ove accolti, gli emendamenti 1.186 e 1.298 dovranno essere riformulati, eventualmente in sede di coordinamento formale del testo, sostituendo il rinvio alla lettera f) in essi contenuto con il riferimento esplicito ai lavoratori iscritti alla gestione separata di cui all’articolo 2, comma 26 della legge n. 335 del 1995.
Il senatore PETERLINI (Aut) dichiara di aggiungere la firma a entrambi gli emendamenti in votazione.
Posti congiuntamente ai voti, gli emendamenti 1.186 e 1.298, di identico tenore, vengono respinti dalla Commissione.
Il PRESIDENTE propone di accantonare temporaneamente la votazione degli emendamenti 1.188 e 1.299.
Conviene la Commissione su tale proposta.
Il senatore MONTAGNINO (Mar-DL-U) fa presente che il gruppo della Margherita-DL-l’Ulivo voterà a favore dell’emendamento 1.125, volto ad ampliare la possibilità di totalizzazione dei contributi maturati, esprimendo rammarico per il parere contrario espresso dal relatore e dal rappresentante del Governo in ordine a tale proposta emendativa.
Il relatore MORRA (FI) si riserva di valutare, in relazione ad altri emendamenti presentati, l’opportunità di introdurre una riduzione dei requisiti minimi di permanenza presso una stessa gestione – fissati in cinque anni – previsti dal disegno di legge all’esame per potere accedere alla totalizzazione dei contributi; a suo avviso, risulta comunque inopportuno eliminare del tutto il riferimento a un periodo minimo di iscrizione, necessario per potere fruire di tale istituto, come invece previsto nella proposta in votazione.
Posto ai voti, l’emendamento 1.125 è respinto.
Con successiva votazione, viene respinto l’emendamento 1.127.
Il senatore BATTAFARANO (DS-U) preannuncia, a nome del gruppo parlamentare di appartenenza, il voto favorevole sull’emendamento 1.126, sottolineando la necessità di estendere la possibilità di totalizzazione delle posizioni assicurative, anche alla luce dell’attuale situazione di precarietà riscontrabile nel mercato del lavoro.
Posto ai voti, l’emendamento 1.126 viene respinto.
Con successiva votazione, viene respinto l’emendamento 1.128.
L’emendamento 1.260 viene quindi dichiarato decaduto per l’assenza del proponente.
Dopo che il PRESIDENTE ha fatto proprio l’emendamento 1.264 – al fine di non dichiararne la decadenza per l’assenza del proponente, impossibilitato ad essere presente nella seduta odierna -, lo stesso posto ai voti, viene respinto dalla Commissione.
Il seguito dell’esame congiunto è quindi rinviato.
SCONVOCAZIONE DELLA SEDUTA NOTTURNA DI OGGI E DELLA SEDUTA DI MERCOLEDI’ SETTE APRILE
Il PRESIDENTE avverte che, in accoglimento della richiesta avanzata da alcuni componenti della Commissione, le sedute già convocate per oggi alle 20.30 e per domani alle 14.30 non avranno più luogo.