In questo particolare momento di pandemia universale uno degli interrogativi legittimi che ci si domanda è relativo ai rapporti di alleanza tra le grandi centrali di potere Cina, Russia ,Usa,Nato e i vari satelliti che dai loro rapporti ne possono trarre relativi appoggi o isolamento, compresa l’Europa la cui unione traballa pericolosamente. Sappiamo bene che la Russia post sovietica ha fin dal collasso dell’Unione, sempre cercato una sponda nell’Asia orientando la sua politica estera verso la Cina creando così un contrappeso all’America.
Negli anni 90 i primi viaggi di Eltsin in Cina avevano inquietato l’Amministrazione Americana e la sfida di Putin successivamente con il rafforzamento del gruppo di cooperazione multilaterale di Russia, Cina, Kazachistan, kirghistan, Tagikistan, consacrarono la Russia come potenza sovrana di un polo asiatico potentissimo e la rozza e aggressiva politica americana trumpiana oggi rafforza l’asse Cina/ Russia pur essendo la Cina riluttante ad essere usata contro gli Usa.
La nuova politica di contenimento Usa spinge Cina e Russia verso la condivisione di un ordine euroasiatico, libero da influenze occidentali e si supportano a vicenda nel perseguimento dei loro interessi chiave: dalla sovranità territoriale sia su terra che sui mari, alla sicurezza convergendo con un blocco economico regionale e in grado di competere con le economie sviluppate supportando una strategia euro asiatica capace di attrarre anche India Giappone Ue soprattutto la parte della Ue Occidentale tra cui appunto l’Olanda la Germania che oggi si sono evidentemente alleate sulla questione delle risorse in tempi di crisi sanitaria e sociale.
E’ evidente che l’utilizzo del Fondo Salva Stati bloccato da Merkel , gli Olandesi e la Presidente della Commissione per risollevare la crisi sanitaria e sociale scoppiata in Ue con la pandemia virale, è motivo di frantumazione tra i paesi europei, ma come afferma giustamente Cottarelli si possono trovare buoni motivi per ora per distribuire le risorse che la BCE ha messo a disposizione -che sono tantissime ma con un criterio saggio e non dispersivo-senza mettere attrito ulteriore tra la comunità anche se come dichiara Padoan il problema di risorse per sostenere l’economia e la salute degli europei è un problema di tutti olanda e germania compersa e dunque si deve trovare uansoluzione condivisa.
Ovviamente sono consapevole di aver molto semplificato la questione ma è evidente che il crollo demografico, l’impossibilità di puntare sulla carta degli idrocarburi per l’instabilità del prezzo del petrolio e la diversificazione occidentale delle fonti, il crollo delle monete e una possibile cooperazione militare, nonchè gli scambi commerciali tra le due potenze cinesi e russe che colmano le debolezze l’una dell’altra come le forniture energetiche ( petrolio legno e carbone),infrastrutture come strade ponti ferrovie, fatalmente le unisce. L’Europa in questo contesto rimane schiacciata se non recupera unità e forza e se non rimuove le difficoltà che abbiamo avuto nel 2009 quando sottoscrivemmo il Patto orientale che coinvolgeva una parte dei paesi satelliti russi che inquietò la Russia e le tensioni che lacerarono la Nato per l’intervento in Libia.
Un indebolimento della Ue sarebbe tragico perché consentirebbe sia alla Russia che la Cina e ad altri di consolidare il loro potere regionale e nel caso di un rallentamento della partnership con l’America l’Europa sarebbe sola drammaticamente sola e l’Italia ancora di più.. Per l’Europa è fondamentale creare una politica estera europea di sicurezza e difesa soprattutto perché una frammentazione dell’Europa permetterebbe al Cremlino di tessere rapporti con i singoli paesi come sta succedendo anche ora con aiuti che arrivano dalla Russia per la situazione sanitaria ed economica.
Dunque la futura traiettoria di politica estera degli Stati Uniti e il loro impegno o disimpegno in Europa giocheranno un ruolo importantissimo nella definizione degli equilibri a Bruxelles e noi Italiani dobbiamo usare il buon senso e non alzare la voce inutilmente.Dunque trattare trattare trattare è l’imperativo. Peraltro buone soluzioni si possono trovare.
Alessandra Servidori