La Coldiretti contesta la messa in mora dell’Italia decisa a Bruxelles per l’uso della dicitura “cioccolato puro” sulle etichette, non consentito dalla normativa comunitaria. “Il fatto che l’Unione Europea ostacoli il cioccolato puro di cacao dopo aver aperto al formaggio senza latte e al vino senza uva è l’evidente dimostrazione di un comportamento contraddittorio che spesso mette in difficoltà i prodotti del Made in Italy”, afferma l’associazione in una nota.
La Coldiretti ricorda una prima sentenza contro l’Italia su questo tema il 25 novembre 2010. “La Corte di Giustizia – spiega – aveva condannato l’Italia per avere autorizzato la denominazione “cioccolato purO” sulle etichette per i prodotti solo a base di solo burro di cacao per distinguerli dai prodotti che contengono grassi vegetali come succedanei”. Da questa condanna sarebbero derivati “profondi cambiamenti sulle tavole degli italiani all’insaputa dei consumatori”. La Coldiretti ripercorre infine la storia degli “inganni europei serviti a tavola” dal formaggio con caseina e caseinati al posto del latte al vino reso più alcolico con l’aggiunta di zucchero o addirittura prodotto “senza uva” dalla fermentazione di lamponi o ribes o invecchiato con la segatura. L’associazione osserva poi come, nonostante le battaglie per l’etichettatura, circa il 50% della spesa resta “anonima” dai formaggi ai salumi, dalla pasta ai succhi di frutta. (LF)
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