La Coldiretti del Lazio prende atto della convocazione, da parte della regione, del tavolo agroalimentare di settore per il prossimo 8 settembre, in seguito alle ripetute sollecitazioni giunte dall’Organizzazione.
Le pressioni della Coldiretti Lazio erano scattate in conseguenza dell’ormai insostenibile stato di sofferenza in cui versa il settore zootecnico laziale, con particolare riferimento alla questione del prezzo del latte vaccino pagato alla stalla ai produttori agricoli che lo conferiscono all’industria di trasformazione operanti nel nostro territorio.
Per questo motivo la Coldiretti del Lazio aveva annunciato, pochi giorni fa, una mobilitazione generale dei propri allevatori con una manifestazione davanti alla Regione, manifestazione che solo per il momento, vista l’apertura attraverso la convocazione del Tavolo, ritiene doveroso sospendere, fermo restando che il malcontento, divenuto ormai esasperazione da parte dei produttori, costringe la Coldiretti Lazio a mantenere la propria base in ” stato di mobilitazione” pronta a sfociare in un “democratico momento di protesta” qualora i risultati dei lavori del Tavolo non soddisfino le legittime aspettative del mondo allevatoriale laziale.
Coldiretti Lazio parteciperà ai lavori del tavolo “facendo attenzione alla scadenza dei contratti di conferimento del latte alla stalla lo scorso 30 giugno 2014 e conseguente sottoscrizione di nuovi accordi senza il riferimento di un quadro generale necessario per la tutela delle posizioni contrattuali degli allevatori, al calo di circa il 5% del prezzo del latte alla stalla pagato agli allevatori tra la scadenza di contratti e la data odierna passando da circa 45 centesimo al litro agli attuali poco più di 42 centesimi al litro”. Inoltre, il prezzo del latte fresco al consumo “continua a rimanere oltre 4 volte il prezzo alla produzione nonostante quest’ultimo sia calato negli ultimi tre mesi e i costi di produzione che rimangono ampiamente al di sopra dei prezzi di vendita non remunerando il lavoro degli allevatori”.