“Non è accettabile un sistema di autorizzazione senza che si siano definiti criteri precisi attraverso i quali gli Stati membri possono fare una gestione attiva del potenziale produttivo”. Così in una nota la Coldiretti commenta i lavori del gruppo di alto livello a Bruxelles sul destino del regime di diritti di impianto vitivinicoli. Secondo l’associazione degli agricoltori “è importante individuare una soluzione alla prevista liberalizzazione senza regola dei diritti di impianto ascoltando le ragioni dei paesi produttori soprattutto di fronte ad una situazione in cui, per il crollo dei raccolti, le imprese vitivinicole europee hanno perso il 9,4% del valore della produzione rispetto allo scorso anno”. (LF)
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