Arriva la pasta italiana al cento per cento, dai campi di grano agli scaffali dei negozi. L’iniziativa é di Coldiretti, Coop e Legacoop Agroalimentare, che hanno scelto il prodotto-simbolo della cucina nazionale per avviare una collaborazione senza precedenti. Nasce così la prima esperienza di co-imprenditorialità: accordo diretto e trasparente tra produttori e consumatori. La nuova pasta – secondo la Coldiretti – ha un enorme impatto ambientale, economico e nutrizionale. La produzione nazionale della materia prima e la sua lavorazione esclusivamente in Italia consente di salvare dall’abbandono interi territori situati in aree difficili nel sud del Paese, ma anche di garantire occupazione e reddito ad agricoltori e lavoratori in un momento di crisi. Tra gli importanti attori del progetto c’é infatti il pastificio Cerere del Consorzio Agrario Lombardo Veneto situato in provincia di Enna nel cuore della Sicilia da dove viene il grano che sarà pagato agli agricoltori ad un prezzo premiante per il produttore sulla base dell’accordo di co-imprenditorialità. L’origine del grano é un vantaggio anche per i consumatori per la maggiore qualità complessiva e il minore contenuto di aflatossine, classificate potenzialmente cancerogene, che aumentano con i lunghi trasporti nel grano importato e la conservazione in ambienti umidi, come ha confermato il nutrizionista Giorgio Calabrese. (FRN)
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