“Con il ritiro delle acque si contano i danni che nelle campagne potrebbero arrivare a cento milioni di euro a causa degli allagamenti, frane e smottamenti che hanno colpito le infrastrutture nelle aree rurali, le coltivazioni agricole, ma anche causato la morte di animali, devastato stalle, serre, cantine e impianti di trasformazione alimentare, dalla Toscana al Lazio, dall’Umbria al Veneto”. E` la Coldiretti a fare un primo bilancio dell’ondata di maltempo nel chiedere che siano avviate le procedure per la richiesta dello stato di calamità nelle zone colpite e l’esonero dai contributi previdenziali e tributari.
In Toscana, sottolinea Coldiretti, si conta il maggior numero di danni “nel Grossetano, dove si è verificata una vera strage di animali”.
“La zona più colpita – prosegue il comunicato di Coldiretti – è quella sulla costa tra Albinia e Capalbio con la devastazione di impianti di trasformazione del pomodoro e delle sementi mentre sono finite sott’acqua estese superfici a cereali, ma anche serre (fragole) e alberi da frutta.
Allagati anche molti oliveti e nell’entroterra dove sono sott’acqua molti campi coltivati a cereali”.
Riguardano poi “almeno un centinaio di imprese agricole i danni provocati dagli allagamenti e dalle forti piogge nella sola provincia di Massa Carrara”. I danni più gravi, segnala l’associazione, “tra i filari delle colline del Candia dove si produce il Doc dei Colli Apuani, ferite da centinaia tra frane e smottamenti, di piccoli e di grandi dimensioni, che hanno portato via ettari ed ettari di vigneti”. Sono numerose, rileva, “le aziende agricole che hanno registrato danni gravissimi alle strutture e alle cantine che sono allagate dove da poche settimane si era conclusa una vendemmia ottimale dal punto di vista della qualità”.
Danni anche, aggiunge Coldiretti, “per l`orticoltura, il florovivaismo (decine di migliaia di piante, in particolare stelle di Natale, pansè, primule sono state ricoperte da decine di centimetri di pioggia) e la zootecnia che rappresentano l`ossatura del comparto primario a livello provinciale. La zona di Montepulciano è quella della provincia di Siena dove si sono registrati i problemi più gravi. Sono andate sommerse le coltivazioni orticole e quelle di tabacco. Le semine di cereali, in parte già effettuate e andate perse, sono adesso sospese in gran parte della provincia, mentre per quanto riguarda la vite sono andati sott`acqua numerosi vigneti. E` presto tuttavia per valutare se le piante hanno subito danni irreversibili. Sospesa anche la raccolta delle olive per le quali è prevedibile una consistente perdita di prodotto”. (LF)
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