L’agricoltura è il settore produttivo che ha il peggiore saldo negativo con la perdita di 13.335 imprese nel primo trimestre dell’anno. E’ quanto emerge da una analisi della Coldiretti in occasione della diffusione dei dati Cerved sui fallimenti. A pesare, insieme alle difficoltà di mercato, sono stati – sottolinea la Coldiretti – l’aumento dei costi e la stretta creditizia nei confronti delle imprese. A marzo i prezzi pagati agli agricoltori – precisa la Coldiretti – sono scesi in media del 2,3 per cento rispetto allo scorso anno con crolli per olio di olia (21,4 per cento), frutta (13 per cento), cereali (12 per cento) mentre si è verificato un aumento dei costi a partire da quelli energetici come il gasolio e la benzina. Il credit crunch ha colpito anche i campi dove – continua la Coldiretti – sei imprese agricole su dieci hanno difficoltà ad accedere al credito, con il costo del denaro in agricoltura che ha raggiunto il 6 per cento e risulta superiore del 30 per cento a quello medio del settore industriale. Una situazione di difficoltà che – conclude la Coldiretti – si aggiunge agli effetti dei danni da maltempo ed anche le preoccupazioni per l’applicazione della nuova Imu. (FRN)
Quotidiano online del lavoro e delle relazioni industriali
Direttore responsabile: Massimo Mascini
Vicedirettrice: Nunzia Penelope
Comitato dei Garanti: Mimmo Carrieri,
Innocenzo Cipolletta, Irene Tinagli, Tiziano Treu