“In un paese come l’Italia dove l’86 per cento dei trasporti commerciali avviene su gomma l’aumento dei carburanti pesa notevolmente sui costi della logistica e sul prezzo finale di vendita dei prodotti”. Lo afferma la Coldiretti nel commentare i dati Istat sull’inflazione a maggio che evidenziano un aumento del 12,6 per cento dei prodotti energetici non regolamentati che contagia la spesa alimentare che registra un aumento tendenziale del 3 per cento.
“A subire gli effetti del caro benzina sono soprattutto gli alimentari con ogni pasto che – sottolinea la Coldiretti – percorre in media quasi 2mila chilometri prima di giungere sulle tavole. L’effetto dell’aumento del costo dei carburanti ha determinato un effetto valanga sulla spesa, particolarmente evidente per la crescente dipendenza dall’Italia per l’alimentazione dall’estero da dove arrivano prodotti che devono percorrere migliaia di chilometri prima di giungere in tavola”. “Il caro energia – conclude la Coldiretti – si è fatto sentire anche sul piano dell’aumento dei costi di produzione in agricoltura che fanno segnare un aumento medio del 5 per cento nel mese di aprile rispetto allo scorso anno”. (LF)
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