Al via le domande telematiche per l’ingresso di 30mila lavoratori non comunitari stagionali che potranno essere inviate fino al 31 dicembre utilizzando il sistema telematico disponibile sul sito del ministero dell’Interno. Lo rende noto la Coldiretti nel sottolineare che è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale numero 71 il decreto del presidente del Consiglio dei Ministri 15/02/2013 riguardante la programmazione transitoria dei flussi di ingresso nel territorio dello Stato per lavoratori non comunitari stagionali per l’anno 2013. “ La Coldiretti è impegnata nelle proprie strutture territoriali a raccogliere le richieste dei datori di lavoro. “La maggioranza dei lavoratori stagionali extracomunitari – sottolinea l’associazione – troverà infatti occupazione in agricoltura che insieme al turismo e all’edilizia è il settore con maggiori opportunità occupazionali”.
Possono essere assunti per lavori stagionali cittadini non comunitari originari di Albania, Algeria, Bosnia-Herzegovina, Croazia, Egitto, Filippine, Gambia, Ghana, India, Kosovo, Macedonia, Marocco, Mauritius, Moldavia, Montenegro, Niger, Nigeria, Pakistan, Senegal, Serbia, Sri Lanka e Ucraina e Tunisia, ma anche cittadini stranieri non comunitari di altre nazionalità purché abbiano fatto ingresso in Italia negli anni precedenti con permesso di lavoro stagionale. Un numero sempre maggiore di aziende agricole ha scelto invece di non attendere ogni anno la pubblicazione del Dpcm e ha riconfermato già dal primo gennaio la riassunzione del lavoratore stagionale extracomunitario utilizzando la procedura di richiesta di nullaosta pluriennale.
“Sono molti i distretti agricoli dove i lavoratori immigrati sono una componente bene integrata nel tessuto economico e sociale come nel caso – aggiunge la Coldiretti – della raccolta delle fragole nel Veronese, della preparazione delle barbatelle in Friuli, delle mele in Trentino, della frutta in Emilia Romagna, dell’uva in Piemonte fino agli allevamenti in Lombardia dove a svolgere l’attività di bergamini sono soprattutto gli indiani mentre i macedoni sono coinvolti principalmente nella pastorizia”. (LF)