Con una riduzione dello 0,9 per cento l’agricoltura è il settore economico nel quale si è verificato sul piano congiunturale il maggior calo di un valore aggiunto che ora non potrà reggere agli effetti della manovra la quale, solo con l’Imu, costerà le imprese agricole nel 2012 un miliardo di euro in più. È la considerazione della Coldiretti nel commentare i dati sull’andamento nel terzo trimestre del Pil. “La manovra riserva forti iniquità”, continua la Coldiretti, che “devono essere corrette”.
“Il bene terra, dice il presidente Sergio Marini, se utilizzato come fattore della produzione in un’impresa agricola, deve avere un trattamento fiscale ben diverso da quello riservato a fondi agricoli speculativi o per fini hobbistici”.
È evidente, a suo avviso, che “finita l’emergenza manovra, dobbiamo aprire un serrato confronto con il Parlamento e il governo per riaffermare il ruolo strategico di un settore determinante dell’economia reale, una leva competitiva formidabile per il made in Italy nel mondo”. (FRN)