Sono 43mila le nuove imprese che potrebbero nascere dalla privatizzazione dei terreni agricoli di proprietà dello Stato, con prelazione a favore dei giovani agricoltori. È quanto stima la Coldiretti in riferimento alle misure contenute nel decreto legge sulle liberalizzazioni, in occasione della diffusione dei dati Istat sulla disoccupazione giovanile. Si tratta di procedure di alienazione che, in base all’articolo 66 del decreto, dovranno essere effettuate attraverso aste pubbliche sopra i 100 mila euro con l’obbligo di conservare la destinazione agricola per 20 anni. Lo Stato, informa la Coldiretti, è proprietario in Italia di 338 mila ettari di terreni agricoli gestiti attraverso amministrazioni ed enti pubblici che potrebbero essere venduti agli agricoltori. Dal ritorno di queste terre possono nascere nuove imprese o, in alternativa, essere ampliate quelle esistenti, come testimonia il fatto che il 50% delle aziende condotte da giovani chiede la disponibilità di terra in affitto o acquisizione. In Italia, ricorda infine il delegato nazionale dei giovani della Coldiretti, Vittorio Sangiorgio, quasi un giovane su dieci sceglie di fare impresa in agricoltura dove si contano 65 mila imprese agricole condotte da under 35 su un totale di 720 mila al primo gennaio 2011.
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