Maurizio Landini e Pierpaolo Bombardieri sono pronti ad aprire un confronto col mondo imprenditoriale per definire le regole sulla rappresentatività e la titolarità dei contratti. Una mossa, quella dei due leader di Cgil e Uil, che apre uno scenario nuovo nelle relazioni industriali: erano diversi anni, infatti, che sindacati e imprese non sedevano allo stesso tavolo per un confronto del genere. Il terreno su cui lavorare è al momento quello del Codice appalti, ma non è, da escludere che possa in seguito allargarsi.
L’invito al confronto da parte dei leader di Cgil e Uil segue l’iniziativa della scorsa settimana delle principali associazioni delle imprese, da Confindustria all’Abi, alle assicurazioni, a Confcommercio e al mondo cooperativo, in merito al codice degli appalti. In una lettera al governo, le associazioni in questione indicavano quattro modifiche a cui attenersi per definire il concetto di rappresentatività, divergenti da quelle previste dal governo stesso. Oggi, l’occasione viene colta da Landini e Bombardieri, che definiscono “una novità importante nel merito e nel metodo” le proposte avanzate dalle associazioni al fine della “corretta individuazione dei Ccnl da applicare negli appalti pubblici”.
“In particolare – proseguono i leader delle due confederazioni – a fronte di criteri proposti dal Governo, nel correttivo del Codice Appalti non condivisibili e che rischiano di alimentare dumping contrattuale e concorrenza sleale a danno di lavoratori ed imprese serie, è necessaria una definizione complessiva dei criteri sulla corretta misurazione nella definizione di organizzazioni sindacali e datoriali ‘comparativamente più rappresentative’”.
Un compito che, per Landini e Bombardieri, deve riguardare le parti sociali, e non il governo, partendo gli accordi interconfederali sulla rappresentanza del 2014, a tutt’oggi non ancora del tutto applicati. “Una definizione -scrivono infatti i due leader – che per quanto ci riguarda deve essere completata da quanto definito dagli accordi interconfederali sottoscritti da Cgil, Cisl e Uil, sulla misurazione della rappresentanza delle organizzazioni firmatarie dei singoli contratti nazionali; questo per garantire sia alle lavoratrici e ai lavoratori che alle imprese, un sistema di relazioni industriali fatto di regole chiare e trasparenti”.
“Per queste ragioni – aggiungono i segretari generali di Cgil e Uil – siamo disponibili ad un confronto nel merito, con le associazioni di imprese firmatarie del documento presentato il 28 novembre scorso (Abi, Ania, Confcommercio, Confcooperative, Confindustria e Legacoop), affinché si possa addivenire ad una comune sintesi per una proposta più complessiva da sottoporre alle istituzioni”.
“Ci auguriamo, qualora vi fosse la disponibilità di tutte le principali forze sociali ad avviare questo confronto, che il Governo si dimostri rispettoso delle prerogative di chi rappresenta il mondo del lavoro e delle imprese, cancellando dalle attuali proposte di modifica del Codice le norme oggetto del confronto stesso”, concludono Landini e Bombardieri.
Nei prossimi giorni si saprà se e quando si aprirà il confronto. Resta che l’ apertura a sorpresa da parte di Cgil e Uil è destinata a cambiare il quadro già dalle prossime settimane.
Nunzia Penelope