I dati sulle vendite al dettaglio diffusi dall’Istat, che vedono per il 2013 un crollo del 2,1%, “confermano quanto il Codacons va sostenendo ormai da tempo: il 2013 è stato senza ombra di dubbio l’anno nero per vendite, commercio e consumi delle famiglie”. “Tra il 2012 e il 2013 gli acquisti delle famiglie sono calati complessivamente del 5,8%, bruciando la bellezza di 40,8 miliardi di euro in due anni, ha spiegato il presidente Carlo Rienzi. Di fronte a questi dati il 2014 non farà registrare segni positivi e il calo dei consumi da parte delle famiglie si attesterà sul -0,8%”. “Questi dati, ha concluso Rienzi, dovrebbero far riflettere il nuovo Governo Renzi sull’esigenza assoluta e urgente di ridare potere d’acquisto ai cittadini per far riprendere le vendite, aumentare i consumi, e salvare migliaia di attività del commercio dal fallimento”. Almeno 6 famiglie su 10 hanno tagliato quantità e qualità degli alimenti. Il risultato, ha spiegato inoltre la Coldiretti, è stata la crescita delle vendite dei prodotti low cost nei discount alimentari con circa sei famiglie italiane su dieci che hanno tagliato quantità e qualità degli alimenti privilegiando nell’acquisto prodotti offerti spesso a prezzi troppo bassi per essere sinceri, che rischiano di avere un impatto sulla salute. A differenza di quanto è accaduto per tutti gli altri settori, ha sottolineatola Coldiretti, dall’abbigliamento alle automobili, in cui gli italiani hanno rinunciato agli acquisti, per l’alimentare, che va in tavola tutti i giorni, questo non è possibile, almeno oltre un certo limite, ma si è verificato un sensibile spostamento verso i prodotti a basso costo per cercare comunque di risparmiare. “Dietro questi prodotti spesso si nascondono infatti ricette modificate, l’uso di ingredienti di minore qualità o metodi di produzione alternativi”, ha spiegatola Coldirettinel sottolineare che “verificare sempre gli ingredienti e la provenienza in etichetta, preferire l’acquisto di prodotti freschi o comunque poco elaborati e che non devono aver subito lunghi trasporti magari nei mercati degli agricoltori di campagna Amica, diffidare dei prodotti che costano troppo poco come certi extravergini che non coprono neanche il costo della raccolta, sono alcuni dei consigli da seguire”.
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