La Coca Cola ha disdetto i contratti di acquisto di agrumi coltivati a Rosarno. Vi sono ancora dubbi sulle motivazioni della decisione. Secondo alcune fonti di stampa sarebbe stata motivata dall’azienda con il possibile danno di immagine internazionale legata ai fatti di Rosarno di fine 2010 relativi all’immigrazione ed all’utilizzo di lavoro irregolare. La Coca Cola ha però smentito. L’unica cosa certa è che la disdetta avviene pochi giorni dopo che un reportage giornalistico di un di un quotidiano inglese in cui si denunciavo lo sfruttamento del lavoro.
La questione preoccupa molto la Cisl. “La decisione lascia perplessi nel merito”. Ha dichiarato in una nota il segretario confederale della Cisl, Fulvio Giacomassi. “Noi crediamo – ha detto – se fosse questa la motivazione, che Coca Cola anziché disdire o non rinnovare i contratti di acquisto, debba rendersi disponibile per attivare un percorso virtuoso con le parti sociali ed istituzioni al fine di definire prezzi adeguati del prodotto e garanzie sociali per il lavoro in modo che la sua bevanda possa essere commercializzata con un ”bollino” che ne testimoni la qualità nella coltivazione, raccolta e produzione ed il rispetto degli standard sociali”. “Sarebbe – prosegue – una risposta positiva, come già adottato da altre imprese multinazionali”. “Il medesimo appello – conclude – lo rivolgiamo anche al ministero dell’agricoltura, dello sviluppo economico ed alle associazioni di imprese agricole affinché si attivino nel prendere iniziative al fine di recuperare il rapporto con Coca Cola scongiurando un altro duro colpo alle imprese, al prodotto ed al lavoro in una zona del sud già martoriata economicamente e socialmente”.(LF)
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