I contratti di lavoro vigenti nel settore privato depositati nell`archivio nazionale del Cnel alla data del 3 febbraio, sono 835 e riguardano 12.991.632 di occupati. Gli accordi scaduti sono 516 pari al 62% del totale e si riferiscono a 7.732.312 di lavoratori (il 59%). Dal monitoraggio sono esclusi i contratti degli agricoli e domestici.
E’ quanto emerge dal nuovo numero del notiziario sul mercato del lavoro e la contrattazione del Cnel.
“La pandemia ha aggravato non una ma molte dimensioni delle diseguaglianze già esistenti nel Paese, non solo nel lavoro e nel reddito delle persone, ma nella salute e la mortalità, la partecipazione scolastica e l`apprendimento, le relazioni sociali e le condizioni generali di vita – scrive il presidente del Cnel, Tiziano Treu, nell`editoriale del nuovo numero del notiziario – il vero problema è che la loro combinazione ne aggrava l`impatto anche perché molti di queste si concentrano sulle stesse persone, gruppi sociali e aree geografiche, di solito quelli più fragili e meno protetti. C`è l`urgenza di rivedere l`impostazione complessiva del nostro welfare, per andare oltre l`assetto ricevuto dal passato, che è di tipo lavoristico categoriale, per procedere in direzione di un sistema di protezione e di promozione sociale universalistico”.
tn