Al 31 dicembre 2024 risultavano depositati nell’archivio del Cnel 1.044 contratti collettivi nazionali di lavoro. Quelli depositati da soggetti sindacali comparativamente più rappresentativi sono una piccola minoranza, pari a 205 ccnl, che però sono applicati a quasi 14 milioni di lavoratori del settore privato (esclusi i settori “agricoltura” e “lavoro domestico”). E’ quanto emerge dai dati raccolti dalla Commissione dell`informazione del Cnel.
Gli altri contratti depositati sono firmati da sigle che, in moltissimi casi, non hanno una reale consistenza e rappresentatività. Circa 100 ccnl sono del resto scaduti da oltre dieci anni e quindi di fatto non vigenti. Mentre sono quasi 600 i contratti che si applicano a meno di 500 lavoratori, “davvero poca cosa (fatte le debite ponderazioni per settori peculiari) per essere considerati contratti nazionali di lavoro”. Negli ultimi due anni sono stati depositati 120 nuovi testi contrattuali ma solo cinque di questi sono stati sottoscritti da attori datoriali e sindacali comparativamente più rappresentativi a livello nazionale.
E.G.