“Non è vero, non siamo di fronte alla chiusura del’Ilva di Taranto ma di fronte a un altro passaggio del risanamento”, ha sottolineato il ministro dell’Ambiente, Corrado Clini, a margine della presentazione al ministero della Salute del progetto ‘Sentieri’, in relazione alla direttiva dei custodi giudiziari, che in nome e per conto dei magistrati requirenti, hanno ordinato lo spegnimento delle cokerie 3, 4, 5 e 6, delle torri dalla uno alla sette, degli altiforni 1 e 5, il blocco dell’acciaieria 1, l’adeguamento dell’acciaieria 2, la ristrutturazione del reparto gestione materiale ferrosi.
“Io mi auguro – ha aggiunto Clini – che tra le iniziative in corso da parte dell’autorità giudiziaria, del ministero dell’Ambiente e spero dell’azienda, si cominci a costruire un percorso concreto di risanamento”. “Di questo – ha rivelato il ministro – ho parlato stamattina lungamente con il procuratore capo di Taranto, Franco Sebastio, un colloquio molto costruttivo e molto utile”.
In relazione all’iniziativa dei custodi giudiziari, il ministro dell’Ambiente ha ribadito che “hanno presentato una direttiva per il risanamento dell’Ilva di Taranto non per la chiusura e – ha sottolineato – le indicazioni dei custodi giudiziari coincidono con quelle che stiamo dando noi per la procedura di Autorizzazione integrata ambientale”. (FRN)