Il ministro dell’Ambiente, Corrado Clini, incontrerà oggi pomeriggio a Taranto le associazioni per discutere del futuro della città. In questa occasione, Legambiente consegnerà al ministro un documento con 26 proposte per rendere l`Autorizzazione integrata ambientale da rilasciare all`Ilva uno strumento per abbattere concretamente il rilevante impatto ambientale del polo siderurgico. Ventisei punti considerati “irrinunciabili” che riguardano l`attuazione dell`accordo di programma, il contenimento della capacità produttiva, gli interventi da realizzare in diverse parti dell`impianto, il controllo e il monitoraggio, la bonifica dell`area, gli scarichi idrici, gli adempimenti riguardanti la direttiva Seveso, la tutela dei lavoratori, oltre allo studio di fattibilità di altre modifiche impiantistiche.
“Taranto ha bisogno di voltare pagina rispetto a un passato caratterizzato da un insostenibile inquinamento ambientale e da pesantissime ricadute sanitarie – commenta Stefano Ciafani, vice presidente nazionale di Legambiente – ma questo sarà possibile solo se il ministero dell`Ambiente cambierà passo, chiudendo la stagione delle blande autorizzazioni concordate con l`Ilva e delle bonifiche pianificate ma mai concretamente realizzate”.
Secondo Legambiente le prossime settimane saranno fondamentali per capire quale sarà il futuro della città di Taranto: l`obiettivo prioritario “è ridurre, drasticamente e nei tempi più rapidi, l`ammontare annuo e le concentrazioni dei vari inquinanti immessi nell`ambiente dall`Ilva e dagli altri impianti industriali presenti nel territorio, non solo attraverso l`adozione delle migliori tecnologie disponibili, ma anche con il ricorso alle migliori tecnologie in assoluto e con prescrizioni che impongano limiti di emissione molto più rigorosi rispetto a quelli previsti dalle legislazioni nazionale e regionale, mirando a ridurre al minimo l`inquinamento. Solo in questo modo – conclude l’associazione – sarà possibile far convivere in modo sano e duraturo l`ambiente e la salute con il lavoro”.